Il percorso prevede che la nostra prima sosta sia sull'Isola Madre. E' la più grande dell'arcipelago, 220 metri di larghezza per oltre 300 di lunghezza. Ospita un giardino all'inglese davvero affascinante, ricco di piante esotiche e di pavoni... Nonché di pappagalli. Sull'isola sorge anche un palazzo, Palazzo Borromeo, costruito sulle fondamenta di una chiesa con l'abside a pianta quadra e dedicata a San Vittore.
Ovviamente, una volta giunti all'isola, il percorso obbligato è quello che conduce alla biglietteria. Da qui si entra nel giardino, e nel biglietto è inclusa la visita al palazzo, davvero ben conservato, e con una bella sala panoramica che guarda il lago in ogni direzione. Il mio consiglio, se non amate le file, è quello di acquistare i biglietti online, e soprattutto, se si è intenzionati a visitare tutte le isole, a prendere il biglietto cumulativo...
Si risparmia tanto, sia in tempo, sia in denaro. Noi, ovviamente, non abbiamo fatto così. Un po' a causa del meteo, che ci ha costretti a scegliere giorno per giorno, e un po' perché... be' immagino che non vi interessi più di tanto.
Tornando all'isola, l'esplorazione del giardino avviene attraverso un percorso che prima gira attorno al suo perimetro, e poi vi fa salire verso il centro. Ovviamente ci sono anche dei sentieri che permettono di attraversare e incrociare il percorso principale in ogni direzione, ma di primo acchito viene istintivo seguire la gente, e la gente che segue la gente che segue la gente, fa quel tipo di percorso.
Fiori, cespugli profumati, tulipani, canneti, strane piante mai viste, pavoni... C'è davvero tanto da vedere su quest'isola, e la meta ultima è ovviamente il palazzo.
Davanti a esso, però, si rimane stupiti da un albero enorme, un Cipresso proveniente dal Cashmir, che se non ricordo male è uno degli alberi più grandi d'Europa. Peccato solo che nel 2007 (n.d.r. Vado a memoria, forse potrei sbagliare di un anno o due) una violenta tromba d'aria ha attraversato l'isola da parte a parte, e ha abbattuto l'albero, oltre a fare ovviamente molti altri danni. L'albero non è morto. E' stato tirato su nuovamente, e oggi è sostenuto da dei tiranti, nella speranza che si riprenda e possa stare in piedi - nuovamente - da solo.
Il nostro giro, però non ci offre sufficiente tempo per poter vedere anche l'interno del palazzo, che sarebbe incluso nel biglietto, perché dobbiamo ancora pranzare e visitare l'Isola dei Pescatori (n.d.r. Certo, se avessimo saputo prima che i mototaxi sarebbero passati con un'ora di ritardo rispetto agli orari indicatici, avremmo visto anche il palazzo, piuttosto che stare fermi, in fila, alla banchina, ad attendere un motoscafo fantasma... Ma tant'è!).
E' l'unica isola del lago ad essere abitata stabilmente. Ed è una sorta di ristorante galleggiante, visto il numero di localini che si incontrano girando per le viuzze strette che la caratterizzano. Anzi... A parte un paio di negozietti normali, e i soliti negozi per turisti, praticamente abbiamo incrociato solo ristoranti e alberghi.
Si tratta di un piccolo centro abitato, con tanti vicoletti stretti, porticati, e una piazzetta molto suggestiva che si affaccia al lago. C'è anche una piccola chiesa, un tempo una cappella, anch'essa dedicata a San Vittore, che si trova sul lato opposto dell'isola rispetto alla piazzetta con il belvedere. Il suo campanile è visibile anche dalla terraferma, e ovviamente, anche da Isola Bella.
E' su questa isola che, finalmente, vediamo il primo gatto. Ci è parso davvero strano non vedere un gatto per tre giorni di fila, specie in un posto dove il pesce non manca mai. Per cui l'ho voluto immortalare mentre riposa placido sul tavolino di... be' non poteva che essere un ristorante.
Cammina e cammina, ovviamente, alla fine si fa come tutti gli altri. Un bel gelatone non ce lo toglie nessuno. Ci gustiamo il gelato, il lago, i passerotti che circondano i turisti in cerca di briciole, e la convivialità di chi vive sull'isola - se non sbaglio sono circa 35 persone a viverci stabilmente - come il gestore del bar in cui ci siamo fermati, che allegro e sorridente cantava a squarciagola Parlami d'amore Mariù (n.d.r. Ok, forse non era un piemontese D.O.C.).
L'ultimo motoscafo è quello delle sei e mezza, per cui non si può restare troppo spaparanzati nella spiaggetta a godere del bel Sole caldo che - finalmente - illumina le nostre giornate. Bisogna infatti tenere conto che i motoscafi portano una ventina di persone alla volta, e l'isola è strapiena di turisti, di conseguenza bisogna essere previdenti e non presentarsi all'imbarco all'ultimo momento.
E' tempo di tornare in albergo, una bella doccia, un po' di relax, e la cena a Stresa, è l'ultima, ed è l'ultima passeggiata lungo il lago prima della partenza, prevista per la mattina dopo.
Qui potete trovare il mio album Flickr dedicato all'Isola Madre. Qui invece c'è quello dedicato all'Isola dei Pescatori. Questo è l'album cumulativo di tutte le foto scattate al Lago Maggiore.
Manca ancora una puntata a questo reportage fotografico, ma non sarà dedicato a questo lago, bensì... Lo scoprirete molto presto.
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