Oggi ci spostiamo poco fuori Faenza, nelle campagne del Sangiovese, per
dedicare la nostra escursione alla poesia, in un luogo affascinante, e al
tempo stesso ricco di storia.
Oriolo dei Fichi è un piccolo, ma veramente piccolo, piccolissimo
direi, borgo medievale dominato da una torre a base esagonale risalente XV
secolo. Il borgo raccoglie poche case, una chiesa che pare abbia origini VII
secolo, e un ristorante. Sfortuna ha voluto che non potessimo provare il
ristorante, e neppure visitare la torre, dove si svolgono numerosi eventi, per
lo più legati al vino, ma chiusa nel periodo invernale.
Il percorso, ovvero il Sentiero dell'Amore, nasce a fianco della
torre, ne percorre il perimetro e prosegue nelle campagne coltivate a vite.
Sui tronchi d'albero, su paletti, e su strutture di ogni tipo, si trovano
spesso poesie dedicate all'amore, sia verso la natura, sia verso i grandi
personaggi della zona (N.d.r. Tra cui
Pantani), sia verso il
gentil sesso.
L'inverno è, probabilmente, il periodo meno interessante per percorrere
questo sentiero, ma da amante del bianco e nero, le nuvole minacciose, i
terreni ancora a riposo, gli alberi spogli, ma anche le prime gemme, sono
una manna per il fotografo che sa osservare ciò che offre l'ambiente attorno
a sé.
Il sentiero dell'amore si chiude su Via Mamante, la
Strada della Poesia. Qui si dovrebbe deviare a sinistra, verso la
Chiesa di San Mamante, già visibile in lontananza dal Sentiero dell'Amore, e
seguire le poesie, anche in questo caso affisse agl'alberi, che conducono
verso il luogo di culto.
Noi, però, abbiamo adocchiato un laghetto al centro di un piccolo
avvallamento tra i campi coltivati... Per cui abbiamo deciso di deviare dal
percorso per andare a curiosare attorno allo specchio d'acqua.
Il laghetto appare di origine naturale, al contrario di altri specchi
d'acqua che abbiamo visto nella zona rurale circostante, e affianca un
canneto dove è difficile addentrarsi sia perché molto fitto, sia perché
paludoso. E' comunque possibile girare attorno al laghetto, che offre molti
spunti per il fotografo, e per chi ama le immagini specchiate sulle
superfici d'acqua.
Il tempo è comunque tiranno. Manca poco più di un'ora all'imbrunire e le
nuvole diventano sempre più minacciose, per cui, ripercorriamo i nostri
passi e torniamo sulla Strada della Poesia, per poi raggiungere la chiesa di
San Mamante.
Ed eccoci alla chiesa, che ovviamente è la nostra meta, ma non il traguardo
del nostro percorso. La chiesa, per quanto piccola, ha il suo fascino... Il
mio consiglio, però, è quello di affiancare il campetto di calcio che
accoglie nel suo terreno e aggirare gli spogliatoi delle squadre sportive.
Lì troverete una splendida casa sull'albero.
Il tempo continua a tiranneggiare... Per cui riprendiamo la Strada della
Poesia, scendiamo fino al bivio con Via Oriolo, affianchiamo il piccolo
cimitero della zona. La torre domina sempre sul nostro orizzonte, non
mancano le poesie - ovviamente - e anche qualche fiore che crede sia già
sbocciata la primavera. Ancora una mezz'oretta di cammino e... Eccoci
nuovamente sotto l'ombra della torre, e davanti alla nostra auto.
L'itinerario completo dell'escursione, come mio solito, è tracciato nelle
Mappe linkate poco più in basso. Le foto sono state scattate con la mia
Panasonic G9. Il video
dell'escursione, che sarà disponibile a breve sul mio canale youtube,
contiene anche qualche clip girata con un
Autel Nano Plus.
Note per gli amanti dei droni: L'area è vincolata dalla presenza
dell'aeroporto di Faenza. Si può volare fino a una quota di 45 metri, ma -
decollando dal borgo - si scoprirà presto che la torre raggiunge un'altezza
di 40 metri. E' quindi facile che vada a oscurare il segnale radio, così
come è necessario fare molta attenzione ai pini marittimi, che superano in
altezza la torre, e che oscurano la visibilità attorno al soggetto. Nella
mia esperienza di volo con il Nano Plus è accaduto di aver perso la
connessione video, ma di aver mantenuto la connessione con il controller...
Ciò ha reso difficile, a causa della vegetazione, riportare il drone in una
condizione dove tutto funzionasse a dovere - non potendo alzarmi troppo di
quota. In quei casi, pur avendo il drone visibile da certi spot tra le
piante, è convenuto attivare l'RTH (è necessario ricordare di impostare il
ritorno automatico alla quota limite di legge per quell'area... Che tra
l'altro è molto trafficata da aerei civili in partenza e in arrivo
all'aeroporto vicino).
Eccovi il video dell'escursione...
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