domenica 26 febbraio 2023

Oriolo dei Fichi: Sentiero dell'Amore e Strada delle Poesie

Glauco Silvestri
Oggi ci spostiamo poco fuori Faenza, nelle campagne del Sangiovese, per dedicare la nostra escursione alla poesia, in un luogo affascinante, e al tempo stesso ricco di storia.
Oriolo dei Fichi è un piccolo, ma veramente piccolo, piccolissimo direi, borgo medievale dominato da una torre a base esagonale risalente XV secolo. Il borgo raccoglie poche case, una chiesa che pare abbia origini VII secolo, e un ristorante. Sfortuna ha voluto che non potessimo provare il ristorante, e neppure visitare la torre, dove si svolgono numerosi eventi, per lo più legati al vino, ma chiusa nel periodo invernale.





Il percorso, ovvero il Sentiero dell'Amore, nasce a fianco della torre, ne percorre il perimetro e prosegue nelle campagne coltivate a vite.
Sui tronchi d'albero, su paletti, e su strutture di ogni tipo, si trovano spesso poesie dedicate all'amore, sia verso la natura, sia verso i grandi personaggi della zona (N.d.r. Tra cui Pantani), sia verso il gentil sesso.
L'inverno è, probabilmente, il periodo meno interessante per percorrere questo sentiero, ma da amante del bianco e nero, le nuvole minacciose, i terreni ancora a riposo, gli alberi spogli, ma anche le prime gemme, sono una manna per il fotografo che sa osservare ciò che offre l'ambiente attorno a sé.












Il sentiero dell'amore si chiude su Via Mamante, la Strada della Poesia. Qui si dovrebbe deviare a sinistra, verso la Chiesa di San Mamante, già visibile in lontananza dal Sentiero dell'Amore, e seguire le poesie, anche in questo caso affisse agl'alberi, che conducono verso il luogo di culto.
Noi, però, abbiamo adocchiato un laghetto al centro di un piccolo avvallamento tra i campi coltivati... Per cui abbiamo deciso di deviare dal percorso per andare a curiosare attorno allo specchio d'acqua.















Il laghetto appare di origine naturale, al contrario di altri specchi d'acqua che abbiamo visto nella zona rurale circostante, e affianca un canneto dove è difficile addentrarsi sia perché molto fitto, sia perché paludoso. E' comunque possibile girare attorno al laghetto, che offre molti spunti per il fotografo, e per chi ama le immagini specchiate sulle superfici d'acqua.
Il tempo è comunque tiranno. Manca poco più di un'ora all'imbrunire e le nuvole diventano sempre più minacciose, per cui, ripercorriamo i nostri passi e torniamo sulla Strada della Poesia, per poi raggiungere la chiesa di San Mamante.







Ed eccoci alla chiesa, che ovviamente è la nostra meta, ma non il traguardo del nostro percorso. La chiesa, per quanto piccola, ha il suo fascino... Il mio consiglio, però, è quello di affiancare il campetto di calcio che accoglie nel suo terreno e aggirare gli spogliatoi delle squadre sportive. Lì troverete una splendida casa sull'albero.




Il tempo continua a tiranneggiare... Per cui riprendiamo la Strada della Poesia, scendiamo fino al bivio con Via Oriolo, affianchiamo il piccolo cimitero della zona. La torre domina sempre sul nostro orizzonte, non mancano le poesie - ovviamente - e anche qualche fiore che crede sia già sbocciata la primavera. Ancora una mezz'oretta di cammino e... Eccoci nuovamente sotto l'ombra della torre, e davanti alla nostra auto.




L'itinerario completo dell'escursione, come mio solito, è tracciato nelle Mappe linkate poco più in basso. Le foto sono state scattate con la mia Panasonic G9. Il video dell'escursione, che sarà disponibile a breve sul mio canale youtube, contiene anche qualche clip girata con un Autel Nano Plus.

Note per gli amanti dei droni: L'area è vincolata dalla presenza dell'aeroporto di Faenza. Si può volare fino a una quota di 45 metri, ma - decollando dal borgo - si scoprirà presto che la torre raggiunge un'altezza di 40 metri. E' quindi facile che vada a oscurare il segnale radio, così come è necessario fare molta attenzione ai pini marittimi, che superano in altezza la torre, e che oscurano la visibilità attorno al soggetto. Nella mia esperienza di volo con il Nano Plus è accaduto di aver perso la connessione video, ma di aver mantenuto la connessione con il controller... Ciò ha reso difficile, a causa della vegetazione, riportare il drone in una condizione dove tutto funzionasse a dovere - non potendo alzarmi troppo di quota. In quei casi, pur avendo il drone visibile da certi spot tra le piante, è convenuto attivare l'RTH (è necessario ricordare di impostare il ritorno automatico alla quota limite di legge per quell'area... Che tra l'altro è molto trafficata da aerei  civili in partenza e in arrivo all'aeroporto vicino).

Eccovi il video dell'escursione...


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sabato 25 febbraio 2023

The Menu

Glauco Silvestri
Una cena esclusiva,
su un'isola privata, con uno chef stellato, e solo 12 commensali. Roba da veri vip, roba da malati di format di cucina, roba da attori che cercano attenzione mediatica, roba da ricchi giovani e annoiati, roba da critici culinari... Tutto questo è The Menu.

La trama di questo horror/commedia è abbastanza intuibile. La cena è una scusa per raccogliere delle tipologie di personaggi ben specifici, caratterizzati col machete, quindi con poche sfumature, mostrarne i difetti e... Scatenare l'inferno.
Ovviamente ci deve essere un elemento di disturbo, e in questo caso è una ragazza, che va a sostituire la compagna ufficiale di uno degl'ospiti, e che ben si intuisce sia una Escort non proprio convinta di dover affrontare la situazione che lo strano cliente pagante vuole da lei.

Questi sono i personaggi in sala. Poi abbiamo la cucina! I cuochi e il personale di servizio ai tavoli è a malapena definito. Giusto la caposala ha un briciolo di spessore, ma sempre tagliato col machete, nessuna sfumatura. Gli altri elementi della cucina, a parte un paio di 'comparse premium' con qualche battuta da recitare, si limitano a muoversi ritmicamente tra i fornelli e a gridare ogni tanto "sì, chef" come abbiamo imparato tutti quanti a recitare dalle trasmissioni culinarie che negl'ultimi anni hanno invaso le televisioni di tutto il globo.

Rimane lo chef, forse il personaggio meglio caratterizzato, con un alone di mistero, e ben interpretato da Ralph Fiennes e... Oh mioddio quanto è invecchiato! Non l'avevo riconosciuto proprio (n.d.r. Continuo a immaginarmelo come appariva in Strange Days... Ma l'ho visto più maturo in mille altre pellicole, e tutte le volte mi stupisco dello scorrere inesorabile del tempo). 
E visto che parliamo di scorrere inesorabile del tempo, avete riconosciuto il bambino di About a Boy seduto in sala? E' Nicholas Hoult... Ma in questo film non offre una grande performance, me ne rammarico.
C'è anche John Leguizamo, che in alcuni film ho apprezzato parecchio, in altri mi ha divertito, ma qui...

Come va a finire? No, come al solito non ve lo dico. Del resto il film non è che mi sia piaciuto granché. Si guarda, ma se ne intuisce subito la dinamica, le varie scene non offrono grandi coup de théâtre, ma c'è una cosa davvero eccellente: la fotografia, non la regia, la fotografia!



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mercoledì 22 febbraio 2023

Ipersonnia

Glauco Silvestri
Visto ieri sera... Ipersonnia è un Thriller sci-fi all'italiana, con toni profondi e un ritmo a dir poco riflessivo, capace di giocare sulle emozioni, e di affascinare senza bisogno di effetti speciali e budget stratosferici.

Siamo in un futuro neppure troppo lontano. Per risolvere l'annoso problema del sovraffollamento delle carceri, il governo italiano propone la prigionia in ipersonno. In pratica, i condannati per reati gravi, vengono ibernati per tutta la durata della loro detenzione, con alcuni risvegli cadenzati per far sì che la loro psiche non ne venga danneggiata, e seguiti attentamente da psicologi e medici specializzati.
La storia è quella di David Damiani, psicologo di successo che, dopo il suicidio della moglie, ha deciso di lasciare l'attività privata per lavorare in una di queste 'prigioni'.
In dieci anni di lavoro, David trova l'opportunità di una nuova relazione, un nuovo amore. E' la moglie di un uomo recluso. Una donna giovane, intelligente, artista, ed estremamente delusa dal marito. La storia sembra funzionare quando, all'improvviso, un carcerato viene risvegliato dal sonno perché tutti i suoi dati sono andati persi. E' proprio il marito di questa donna e... Be', come potete ben immaginare, da quel momento si scatena il putiferio.
David, per salvare l'amata dall'aggressività del marito, reagisce d'impeto e uccide l'uomo...
Poi si risveglia dall'ipersonno...

Affascinante, con una sequenza di livelli che scavano nella profondità dell'animo del personaggio, facendoci rivivere la sua esperienza in modo quasi onirico, lentamente, con sfumature che mutano pur non cambiando il contesto generale. Solo a un certo punto si comincerà a fare chiarezza, ma come Nolan insegna, non si può mai essere sicuri di essere davvero svegli. Bravissimo Accorsi, come sempre del resto, nell'interpretazione di un uomo in balia delle sue emozioni, della sua razionalità, del suo subconscio.

Ecco! Questo è l'Inception che avrei voluto. Nolan ebbe una intuizione grandiosa con Insomnia, e di seguito con Inception, dove decise di realizzare una pellicola basata sui vari strati di coscienza durante il sonno, poi mandò tutto all'aria trasformando una intuizione da Premio Nebula in un film action dove ci si dimentica in fretta della psiche umana e si spara a tutto ciò che si muove. Ipersonnia riscrive l'idea a suo modo, e lo fa come andava fatto sin dall'inizio, con intelligenza, profondità, e psicologia. 
La migliore fantascienza non è mai stata frutto degli effetti speciali, bensì dell'esplorazione della psiche umana.
Ottimo film!



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martedì 21 febbraio 2023

Sentiero degli Abissi (Brisighella)

Glauco Silvestri
Torniamo a Brisighella. Sì, lo so! Ormai sono di casa in quelle terre, ma c'è ancora tanto da esplorare, e tanto da ammirare. In questa occasione ci siamo recati al rifugio Cà Carné, per pranzare, e allo stesso tempo, per percorrere un sentiero ad anello che porta a visitare da vicino diversi "abissi".
Dalle mie parti si chiamano inghiottitoi, e nella pratica sono dei buchi, parecchio profondi, ben nascosti nella natura, che... Be', se si cade lì dentro si fa un bel volo fino a raggiungere il fondo a grotte carsiche da cui è difficile tornare.

Per chi frequenta questo blog da tanto tempo, forse ricorderà che non è la prima volta che vi propongo degli inghiottitoi. Forse quelli visti la volta scorsa erano più imponenti... Vi crescevano dentro delle piante, ma questi sono più subdoli. Alcuni non li abbiamo neppure visti perché le doline che conducono al 'buco vero e proprio' sono davvero molto grandi, confondibili - per certi versi - con normali rupi.

Ma passiamo alle foto, come sempre scattate con la mia G9.





































In questa occasione ho anche realizzato un video dell'escursione, sia con il mio Autel Evo 2, sia con la già citata Lumix G9. 



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