Bisognerebbe radunarsi tutti a Hollywood e protestare - pacificamente - nei confronti della loro folle idea di rifare e/o proseguire saghe di successo, soprattutto non rispettandone gli aspetti che più sono amati dagli appassionati, che tra le altre cose, hanno fatto di esse il mito che sono.
Sì, bisognerebbe protestare. Prometheus è l'ennesimo scempio, tant'è che poi Ridley Scott ebbe persino il coraggio di rinnegare il fatto che esso fosse un prequel di Alien.
Sulla carta niente da dire. La trama è verosimilmente, e adeguatamente, un prequel di Alien. Spiega le origini dell'alieno per antonomasia, e persino le nostre origini, anche se poi non ci viene detto perché i prometei ci vogliano eliminare (che abbiano paura di noi?). Poi, però, bisogna vederlo questo film... e qui casca l'asino.
Siamo nel 2089... 2089? Perché così presto? Ma vi rendete conto che nel 2015 abbiamo ancora difficoltà a raggiungere la luna? Perché ambientare Prometheus nel 2089? Alien non aveva specificato un anno, così come Aliens si limita a dire che è ambientato 57 anni avanti rispetto al primo film. Allora perché mettere un paletto così inverosimile? Primo stadio di Rabbia!
L'astronave... Avete presente l'astronave? Certo! Non c'è un computer di bordo pressoché senziente come Mather della Nostromo... ma avete presente la tecnologia solida, rustica, agé, della Nostromo? Avete presente la tecnologia dei marines spaziali in Aliens? Avete presente la nave scientifica di Alien - La Clonazione? Questi mezzi sono di un futuro secoli avanti rispetto a Prometheus, eppure la Prometheus sembra molto più sofisticata di ognuno di quei mezzi, così come anche gli abbigliamenti, le attrezzature per le EVA, le armi, eccetera eccetera eccetera. E che caspita! Che ci voleva a Ridley Scott per rispettare alcune nozioni basi dell'evoluzione tecnologica? Pure in Star Wars ci sono caduti, ma lì era la Disney che voleva tutto più giocattoloso e sbriluccicante! Schiumo dalla bocca per la Rabbia!
La trama... Ma quanto è debole la trama? Su Amazon scrivono:
Un team di esploratori scopre un indizio che spiega le origini del genere umano sulla Terra. Questo indizio conduce gli esploratori in un viaggio verso gli angoli più oscuri dell'universo, a combattere una battaglia terribile per salvare il futuro della razza umana.
Dico io... tre righe, quattro su questo blog. E spiegano benissimo cosa accade. Degli archeologi trovano un indizio, una mappa stellare riportata su scritti di più civiltà antiche. Grazie alle nuove tecnologie individuano un sistema solare identico a quella mappa. Si recano là e trovano una nave aliena. Ci entrano. C'è un 'alinenino' che sembra un serpentello. Pucci Pucci che bellino... e vengono attaccati. Ciò che accade dopo lo sappiamo, ma le telecamere non si concentrano sull'Alien, bensì sui Prometei, quelli che hanno creato noi, e che hanno creato l'Alien per ucciderci. Uno di loro è ancora vivo, e quando viene risvegliato, la prima cosa che fa è cominciare a uccidere tutti quelli che ha intorno. Poi tenta di decollare, ma viene fermato. Poi l'eroina di turno si appropria di un'altra nave aliena per raggiungere il pianeta dei prometei e regalare gli Alien... Così, giusto per gradire. Non si respirano le atmosfere che ci aveva regalato la saga originale. Qui è tutto esplicito, chiaro, prevedibile. E' un discreto film action di fantascienza (n.d.r. anche se questa fissa per i lanciafiamme proprio non la capisco...).
Fosse stato fatto senza la consapevolezza di una eredità grande come quella della quadrilogia di Alien, be' neppure mi sarei indignato così tanto. E' piacevole, ben realizzato, con una fotografia mozzafiato, una CGI notevole, diverte, c'è la Theron che alza sempre l'asticella del gradimento generale... L'eroina è un po' deboluccia per la parte che interpreta, non per le capacità artistiche (n.d.r. in Millennium si è comportata molto meglio a mio parere) ma visto come un film a sé stante, si guarda volentieri. Però... Non si può ignorare l'esistenza degli altri film... No, proprio no!
Troppi, troppi, troppi errori, troppe leggerezze, troppo di tutto. Bello è bello, ma non ce la faccio proprio a promuoverlo.
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