Forse sarebbe meglio non scomodare né
Freud, né
Jung, per affrontare questa tematica, perché altrimenti potremmo cadere in una sorta di analisi molto più approfondita di quanto, in un post semplice come questo, ci si dovrebbe aspettare. E' però vero che in narrativa l'io interiore è un elemento che risorge dalle ceneri, e conquista il pubblico senza mai stancare.
Romanzi che affrontano questo tema abbondano nelle librerie, e provengono da ogni epoca storica, senza alcuna eccezione.
Del resto, i romanzieri, gli scrittori, devono essere un po' psicologi, devono essere capaci di comprendere gli intricati fili che muovono il pensiero umano, e lo sono... Altrimenti i loro personaggi sarebbero privi di spessore, sarebbero finti, non credibili, e la narrativa non avrebbe cavalcato le epoche amata da tutti come invece è sempre accaduto.

E' vero che oggi si vive una forte crisi del libro, ma la mia sensazione è che sia piuttosto una crisi di contenuti, e non una crisi vera e propria della passione della lettura. La gente legge meno, è vero, ma ciò accade perché la loro vita, la nostra vita, è molto più 'impegnata', stimolata, distratta (
n.d.r. nel senso di distratta dalla lettura perché attratta da mille altri nuovi stimoli), di quella dei lettori di un secolo fa.
Se esiste una vera crisi, è la crisi dell'editoria, perché non riesce a competere, e soprattutto non riesce a stare al passo con i tempi, e ancora di più non riesce a uscire dai binari che da sempre la guidano e l'hanno guidata, tanto da non vedere neppure gli eventuali percorsi alternativi che potrebbero nuovamente farla fiorire.
Ma questa è un'altra storia e non vorrei finire col divagare.
Torniamo agli scrittori, che nei loro personaggi, da sempre, riescono a imprimere tutte le paure, le passioni, i desideri, e le gioie, che il comune mortale prova nella sua vita e che desidera inconsciamente ritrovare nel romanzo che ha tra le mani. L'abilità dello scrittore è quello di proiettare il lettore nella mente del personaggio, e viceversa, far sì che il personaggio si proietti, e diventi, il lettore. Ognuno di noi, sicuramente, ha un romanzo che ama più di tutti gli altri, quello in cui meglio ci si rispecchia, per un motivo intimo, o esplicito, più che in tutti gli altri.
Questa è la magia della narrativa.
Questa è la magia intrinseca nei personaggi ben costruiti. Cosa accade, però, quando lo scrittore fa un passo oltre, e comincia a investigare nell'inconscio. Perdonatemi se citerò per lo più titoli di film, piuttosto che di libri, ma anche le sceneggiature sono una forma di scrittura, di conseguenza non mi sento poi così fuori tema come potrebbe invece pensare ai più.
Inception scava nei nostri sogni, li manipola, li riscrive, e per certi versi, li rende ancora più realistici.
Memento affronta invece la mancanza di ricordi, e costringe il protagonista a una dura lotta contro sé stesso... Proprio come accade, ma in forma di commedia, in
50 volte il primo bacio. Cosa siamo noi senza i nostri sogni, senza i nostri ricordi? In
Risvegli ci viene raccontata la fame di vivere di un uomo che è stato per lungo tempo in stato comatoso, una storia - se non erro - per altro vera. In
Al di là dei sogni, addirittura, si cerca di salvare un'anima persa nelle sue paure, nel suo sconforto, per condurla dall'inferno al paradiso.
Cosa siamo noi se non spiriti intrappolati in corpi di carne?
E sono questi spiriti, queste anime inquiete, a rendere tutto quanto vivo e con un senso. E' per questo motivo che, nel mio piccolo, son sempre stato attratto più dai personaggi che dalle storie vere e proprie. Personaggi che costruivo con pazienza, passando anche intere giornate a studiare le persone, seduto sui gradini di San Petronio, osservando i passanti, le loro vite, i loro momenti di gioia, di rabbia, di tristezza.
Così è nato
Dual Band, osservando persone al telefono, immaginandole in contatto diretto con il loro sé, o con il loro alter-ego, dipingendole come lo Jing e lo Jang della coscienza, un po' come accade ne
La cura del Gorilla di Sandrone Dazieri, ma mostrando caratteri molto più estremi, ed estremizzati.
In modo simile, è raccontata una vicenda in cui è nascosta anche una specie di autobiografia. Un impiegato annoiato che sogna di vivere in un passato remoto, da capitano di un vascello, in un'epoca in cui Inghilterra, Spagna, Francia e Olanda si contendevano il dominio dei mari. Balzi tra realtà e fantasia, o forse tra realtà e realtà, o forse ancora tra fantasia e realtà; elementi che si fondono e si separano, cambiando vite e destini, che infine si rivelano come qualcosa di più di un semplice
Sogno di Capitano.
The N.D.E. scavalca le innate personalità interiori per cercare di toccare la morte, di scoprire cosa c'è dopo, o forse semplicemente scoprire se c'è un dopo, ma soprattutto, scoprire se il proprio spirito, la propria anima, esista veramente o sia una sorta di astratto creato per aiutarci ad accettare l'esistenza e fingere di comprenderne i meccanismi.
La caducità umana, invece, viene sfidata ne
Guerriero Immortale, il soldato che vede morire tutti i suoi compagni, e li vede morire per mano sua, perché costretto da forze superiori che lo spingono a compiere questo gesto. La disperazione, la fatalità, la rabbia, i sentimenti più umani che tutti quanti noi conosciamo, assieme all'amore, qui sono messi alla prova del sangue, e solo col sangue vengono purificati.
Di morte si parla, o forse di destino, o di tragedia, nel leggere gli ultimi momenti di un equipaggio perso alla deriva nello spazio. Storie di uomini, avventurieri per certi versi, che mai si sarebbero aspettati che la loro vita prendesse una piega tanto lontana dalla loro immaginazione. Persone abituate al pericolo, e per questo abituate a non credere troppo alle fatalità... Che però avvengono. Il carico emotivo in questi casi diventa quasi insostenibile, e l'animo umano è l'unico appiglio mentre si attende l'inevitabile.
Alla Deriva è proprio questo tipo di vicenda. E' fantascienza, ma allo stesso tempo non lo è, visto che gli eventi sono solamente una scusa per poter sondare l'animo umano, e le sue paure. Giusto una nota a margine... Questo è un racconto gratuito offerto dalle Edizioni Scudo, in pdf, per certi versi un po' meno fruibile rispetto allo standard dei miei ebook, tutti pensati per il Kindle.
Ma il grande mistero è probabilmente disegnato dalla dualità delle persone. I sessi sono ben distinti, uomini e donne, ma ognuno di noi proviene da un uomo e una donna, per cui è geneticamente innegabile che in noi alberghino sia caratteristiche femminili, sia caratteristiche maschili. Ma cosa potrebbe accadere se il nostro 'mondo' fosse inverosimilmente costituito da soli maschi, e da una sola bambina?
La metamorfosi di Lena scava nella diversità di questa femmina, amata da tutti come fosse un miracolo incomprensibile, nei suoi dubbi, nella incomprensione della sua vera natura, nella dualità del suo io, e nel suo destino che è ancora tutto da scoprire.

E infine il viaggio interiore alla ricerca del proprio gregge. Nomade Pastoralis è una avventura mistica, surreale, che si divide tra mondo tangibile e fantasia, che naviga tra deserti e centri urbani, che colloquia con demoni ed emiri. Lo spirito interiore che è scisso dall'esteriorità della vita, e che cerca la propria strada, il giusto percorso per ricongiungersi con tutto ciò che lo circonda. E' forse un'esperienza criptica e difficile da comprendere, e va letta fino in fondo, perché nella vita non c'è inizio e neppure fine, un po' come la storia dell'uovo e della gallina... Chi dei due è venuto prima?
Così finisce il percorso di lettura di oggi, il terzo che propongo per offrire una sorta di sentiero da seguire tra le mie pubblicazioni. Si è scavato nell'inconscio, si sono affrontate la morte e le paure interiori, si è entrati nella mente di uomini e donne, e si son vissute esperienze estreme. La speranza, come sempre, oltre al trascorrere momenti di lettura costruttivi, è anche quella di riuscire ad avere una sorta di crescita personale, o per lo meno di ampliare la propria percezione di sé. Non è ovviamente detto che ciò possa accadere leggendo racconti e romanzi di intrattenimento quali possono essere quelli che vi ho proposto, ma allo stesso tempo, non si può mai sapere neppure quale sia la strada giusta che ci porterà alla vera consapevolezza. Per cui... Perché non tentare?
Buona lettura.