Il nostro Raspberry è ormai in grado di lavorare da solo. Grazie a Domoticz e a Homebridge può controllare la casa, e far funzionare diversi dispositivi in base alle nostre necessità, sia con comandi vocali, sia con pochi semplici tap (n.d.r. O click) sui nostri dispositivi portatili e non.
Siamo quindi giunti a un buon punto del nostro corso, e oggi dobbiamo cominciare a preoccuparci della salute del nostro dispositivo. Per fare ciò possiamo sfruttare delle caratteristiche insite del Raspberry, che pur essendo un micro-computer, è dotato di moltissime funzioni utili. Tra queste sono da annoverare diversi sensori capaci di monitorare la salute del dispositivo stesso. E - ovviamente - questi sensori possono essere aggiunti in Domoticz.
La procedura per inserire questi sensori non è molto differente a quella già vista per il dongle z-wave e i suoi dispositivi associati.
Andiamo nel menù Configurazione e clicchiamo su Hardware. Creiamo un nuovo Hardware scegliendo come Modello la voce Motherboard sensors.
Diamo un nome a questo nuovo Hardware (n.d.r. Per essere coerenti il nome potrebbe essere Raspberry); abilitiamo il dispositivo, e lo aggiungiamo in elenco cliccando su Aggiungi.
Ora passiamo al menù Dispositivi. Troveremo in elenco 5 nuovi dispositivi che potremo attivare cliccando sulla freccina verde e dando loro un nome.
I sensori sono:
- Temperatura interna;
- Uso della CPU;
- Uso della Memoria;
- Spazio occupato su disco micro-SD;
- Uso del disco micro-SD.
A questo punto torniamo al menù Configurazione, clicchiamo su Più Opzioni, e su Planimetria.
Visto che i sensori sopra citati non hanno applicazioni pratiche con Apple Home e Siri, possiamo inserirli in una 'stanza' che non sia quella indicizzata sul file json di Homebridge.
Per cui andiamo a selezionare $Hidden Devices e ad aggiungerci i cinque dispositivi che abbiamo appena aggiunto.
State tranquilli, è vero che facendo in questo modo non potremo vedere questi dispositivi su Apple Home, però essi saranno comunque visibili in Domoticz, e consultabili come un qualunque altro dispositivo installato.
Anzi! E' giunta ora di mettere in pratica la lezione scorsa, e di impostare la nostra prima Notifica proprio su uno di questi sensori.
Andiamo a cercare la finestrella dedicata all'uso della CPU del nostro Raspberry.
Clicchiamo su Notifiche. Compare una interfaccia abbastanza intuitiva dove compare una tabella su cui saranno inserite le varie modalità di notifica, e una serie di comandi tramite cui impostare le notifiche stesse. Ovviamente, essendo la nostra prima notifica, tale tabella sarà vuota.
Compiliamo i campi in modo da avere una notifica quando l'uso della CPU è molto alto, scegliete voi quale soglia mettere (n.d.r. 80%, 90%); impostiamo la priorità su alto; scriviamo un messaggio di allerta, e attiviamo Telegram ed email come Sistemi di notifica.
A questo punto premiamo Aggiungi e la notifica è impostata. Vedremo comparire nella tabella soprastante le nostre impostazioni. Per cui possiamo tornare alla Dashboard cliccando sul pulsante Indietro, o direttamente sui tasti in cima alla schermata.
Se vogliamo tenere sott'occhio questo parametro, possiamo anche cliccare sulla stella in modo che, oltre ad apparire tra le Utilità, la finestra CPU_Usage sia visualizzata nella Dashboard principale.
Per un controllo più accurato del sistema non posso che suggerire di ripetere l'operazione anche per la Temperatura Interna e lo Spazio Disco.
E' evidente che il metodo descritto qui sopra per creare delle notifiche legate ai singoli dispositivi può essere applicato a tutti i dispositivi installati nella vostra rete Domotica. Ciò vi permette di controllare meglio il funzionamento di ognuno di essi, ed essere avvisati in caso di malfunzionamenti non previsti.
Note: Chiedo scusa se le immagini presenti in questa lezione non sono sempre congruenti con quanto scritto. Le immagini provengono tra quelle libere da copyright presenti sul web, e non sempre sono riuscito a trovare le più calzanti con questo corso. In linea di massima, però, esse mostrano quanto vi appare sullo schermo, e se nei dettagli differiscono, per il resto rimangono fedeli alla lezione appena conclusa.
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