giovedì 25 luglio 2019

La Cascata di Moraduccio e il Borgo di Castiglioncello - #Viaggi #Fotografia

Glauco Silvestri
Moraduccio è un piccolo paese a cavallo del confine tra Emilia Romagna e Toscana. Sul suo fianco scorre il Santerno, fiume che nei millenni ha scavato la roccia al punto da creare un paesaggio davvero affascinante, e che proprio a 200 metri dal paese sopra citato, offre uno spettacolo davvero unico.

Rocce

In bianco e nero

E' proprio in quel punto che, un piccolo affluente, il Rio dei Briganti, si tuffa nel Santerno da un'altezza che... Vado a spanne, saranno una ventina di metri? Forse anche di più.

Cascata del Moraduccio

E in fondo a questo balzo c'è una sorta di bacino, anche se parlare di bacino è sicuramente poco corretto, in cui si può fare il bagno, godere della frescura, trascorrere qualche ora a divertirsi, rilassarsi, e ammirare un paesaggio che non avrei mai pensato potesse esistere nella mia regione.

Falling Water

Il paesaggio è davvero affascinante, l'ho già detto, ma per raggiungerlo c'è un po' da camminare. La strada che conduce alla cascata è stretta, sarebbe adatta alle auto, tanto che vicino a questo paradiso c'è un bel parcheggio, ma è franata in diversi punti... Ed essendo una strada chiusa, visto che ha sempre portato a un borgo non lontano, ma abbandonato dagli anni sessanta, diciamo che soffre un pochino di cattiva manutenzione.

Ciao!

Freshness

A ogni modo la passeggiata è abbastanza comoda e tutta in discesa (n.d.r. Ma poi si dovrà risalire... Ricordatelo), e il vero problema è trovare un posto dove parcheggiare, lungo la strada, e non è facile, e quando poi ci si avvia a piedi a fianco della provinciale, bisogna state molto attenti alle moto, che sfrecciano come non ci fosse un domani!
E bisogna fare un po' di attenzione anche ai cacciatori... Nei boschi attorno alle cascate è pieno di cacciatori. Ogni tanto si sente sparare, e...

I've Shot the... No, not the Sherif!

Ma ho parlato anche di un borgo abbandonato, e dalla cascata, percorrendo la strada già citata poco fa, ci si può arrampicare sulla collina che lo ospita. E' tutta salita, ma non ci vuole molto ad arrivare in cima. Saranno al massimo un paio di chilometri da percorrere... Ma bisogna fare attenzione perché è facile passare al fianco del borgo senza accorgersene. A noi è capitato... E se non ci fossimo fermati per fare qualche foto alla cascata dall'alto, non avremmo notato il campanile della chiesa completamente avvolto dalla vegetazione.

Le cascate in lontananza

Ci sono un paio di sentieri che conducono al borgo di Castiglioncello. Uno percorre il fianco della rupe, bisogna stare un po' attenti a dove si mettono i piedi, ai rovi, e alla vegetazione che invade il sentiero, e conduce direttamente al complesso più affascinante dell'intero borgo, ovvero quello a ridosso della chiesa.
L'altro è più pulito e semplice da percorrere, molto ripido, e conduce all'altro capo del paese, dove c'è una piazzetta e quattro case disposte a croce tra loro.

Tra muri e piante selvatiche

Poi... Chissà! Magari ce ne sono altri di sentieri. Noi abbiamo trovato questi due. Ovviamente, per arrivare, visto che avevamo superato il paese senza accorgercene, abbiamo seguito quello lungo la rupe, forse il più difficoltoso da seguire. Al ritorno abbiamo preso quello più semplice.

Ufficio Turistico

Nothing in here...

Windows

La Navata principale

L'ingresso della Chiesa

Il luogo è abbandonato, ma è comunque frequentato. Dalle foto avrete notato che i muri sono pieni di scritte, e qua e là abbiamo trovato anche i resti di qualche falò, di fuochi, di... Be', abbiamo trovato anche una troupe fotografica che si preparava a scattare qualche foto fantasy all'interno della chiesa.

La Piazzetta

Il Campanile

Forse è la prima volta che faccio una escursione di questo genere, ed è stato davvero emozionante. Per farvi comprendere meglio il fascino di questo posto, oltre alle foto, ho pensato di montare anche un breve - poco più di otto minuti - video girato con il mio Parrot Anafi.


Giungo quindi alla fine di questo percorso segnalandovi, come sempre, l'album Flickr dove ho raccolto molti altri gli scatti fatti alla cascata e al borgo. Vi consiglio di andare a visitare l'album, e magari, di lasciare un commento al post, se vi è piaciuto.




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martedì 23 luglio 2019

Nel 2020 andrò su Marte anche io...

Glauco Silvestri



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venerdì 19 luglio 2019

Benvenuti a Premilcuore - #Viaggi #Fotografia

Glauco Silvestri
Con il bel tempo, ogni occasione è buona per una gita fuori porta. Il weekend scorso siamo stati a Premilcuore, un piccolo paesino in provincia di Forlì, poco dopo Predappio, che offre davvero spettacoli inimmaginabili a chi ama la natura. Non c'è moltissimo da camminare, giusto un paio di chilometri nel verde, una mezz'oretta, ma di sicuro molto tempo lo si perde ad ammirare la natura.

La Torre dell'Orologio

Ma andiamo per gradi e partiamo da Premilcuore. Il paese è piccolo, e il suo centro storico lo è ancora di più, circondato dalle mura di una rocca davvero minuta, con due torri, e due ingressi, ovviamente.


La Porta

Tra le due porte c'è una piazzetta tutta in salita. Da essa si distribuiscono piccole stradine, tutte in salita - ovviamente - che vanno a nascondersi tra le case di chi popola il centro storico. Ci sono un paio di bar, un ristorantino, una fontana, tanti fiori... Pensate che il municipio è subito fuori dalla torre dell'orologio, ovvero fuori dalle mura!

Torre con Orologio

La Piazza

Cat

Il fiume scorre proprio di fianco alle mura del paese. Basta seguirlo per addentrarsi subito nel verde, un bel parco attrezzato per il camping e gestito dall'Agriturismo Ridolla. Non è che voglia fare pubblicità a questo agriturismo, eh, ma è il punto di riferimento per coloro che vogliono scoprire le cascate, perché non ci sono tante indicazioni, e se chiedete a chi vive nel paese, vi diranno di seguire i cartelli per l'agriturismo.

Two Boys

Dal parco si può scendere sul fiume. Siamo ancora lontani dalle vere attrazioni, ma già qui possiamo notare una bella spiaggetta, e acque limpidissime.

Proseguiamo il nostro cammino verso l'agriturismo, come da istruzioni ricevute da un simpatico signore incontrato sulla spiaggetta. Lui lavora per la pro-loco, e ci intrattiene per una bella mezz'ora, raccontandoci, oltre ai dettagli necessari per il nostro cammino, anche molte info sulle sagre previste in paese... E peccato che la cena medievale sia stata rinviata per rischio pioggia, altrimenti la sera avremmo potuto godere anche di questo bell'evento. Magari torneremo... Ora conosciamo tutto il programma della stagione!

Cascate della Sega

Arrivati all'agriturismo, si scende lungo un percorso ghiaioso, e si attraversa un ponticello che scavalca un piccolo torrente. Da lì c'è una diramazione in tre direzioni diverse. Quella più a destra porta alle Cascate della Sega. Credo che si chiami così perché la loro forza alimentava qualche strumento da taglio. Non a caso, attaccate alle cascate, c'è una costruzione - ora ristrutturata dall'agriturismo per soggiornarvi, che avrebbe potuto essere una segheria ad acqua, una sorta di mulino.

She Jump!

She's flying in the water

Splash

A ogni modo, a noi interessano le cascate, e anche a una miriade di giovani, che qui prendono il sole, nuotano nelle vasche naturali, e si tuffano da qualche metro d'altezza.

Road in the wood

Dopo esserci goduti il paesaggio, l'acqua fresca, i girini che nuotano nell'acqua limpida, i ragazzi che si divertono, è tempo di proseguire il nostro viaggio. Ci inoltriamo nel verde e... sbagliamo strada. Quella giusta è sulla sinistra, quella che sale, e non quella al centro, che sembra seguire il fiume.
Il percorso è lastricato. E' un antico lastricato romano che veniva usato per collegare Firenze agli agglomerati urbani della romagna. Condurrà anche a un ponte romano a schiena d'asino e a un borghetto oggi disabitato. E' lì che siamo diretti, perché sotto quel ponte, c'è la Gola Urlante.

La Gola Urlante

Turn Around Again

Clear Waters

Qui le acque del torrente si incanalano in una stretta ansa di roccia, vengono compresse, e proiettate verso un bacino d'acqua limpidissimo. Nelle stagioni giuste, quando c'è molta acqua, la corrente è talmente forte che si sentono come delle urla provenire da questa gola di roccia.

Ponte romano

E sopra di essa c'è il Ponte Romano.

Ponte Romano

Come avrete notato, attorno al bacino della Gola Urlante c'era qualche ragazzo che si godeva il fresco. Abbiamo tentato anche noi di raggiungere quel bacino. A metà percorso, infatti, prima di arrivare al ponte, è presente una deviazione che porta al fiume, e da lì, al bacino della gola. Sfortuna vuole che c'è da guadare le acque del fiume per un piccolo tratto. E' sufficiente avere delle scarpe da scogli... Ma noi non avevamo nulla di simile, e ci siamo dovuti fermare.

Acqua tessuta dal fiume

Però abbiamo potuto ammirare questa piccola cascatella... Che è poi stato l'epilogo della nostra bella gita.

Se volete vedere tutte le foto scattate in questo viaggio, potete cliccare qui - come sempre - al mio album Flickr.



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giovedì 11 luglio 2019

Oasi di Manzolino - #Fotografia #Natura #Viaggi

Glauco Silvestri
Qui vicino a Bologna, tra Castelfranco Emilia e San Giovanni in Persiceto, tra i paesini di Manzolino e Tivoli, è presente un'oasi faunistica davvero affascinante. E' nata da una necessità pratica, ovvero quella di avere delle casse di espansione che riuscissero a compensare eventuali esondazioni dei corsi d'acqua della zona ed evitare - ovviamente - esondazioni indesiderate.

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Una Nitticora in volo sul primo bacino dell'oasi
L'area era inizialmente dotata di alcune postazioni fisse per la caccia a uccelli acquatici, come anatre e oche, ma con il passare degl'anni è passata in disuso. E solo di recente è stata ripristinata, sostituendo i punti di caccia con aree di osservazione per amanti della fotografia e dell'osservazione dei comportamenti degli uccelli in habitat liberi dall'influenza umana.

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Una Gallinella d'acqua
Sono tre bacini, ognuno con le sue caratteristiche, sia dovute al tipo di vegetazione, ai pesci che ci vivono, e ai livelli delle acque. Ciò consente di poter osservare molte tipologie di fauna interessante: gli uccelli tuffatori, come il Martin Pescatore; i trampolieri, come il Cavaliere d'Italia; e ovviamente gli anatidi, tra cui anche il Germano Reale. Non mancano ovviamente i predatori, i falchi, anfibi di vario tipo, e persino le tartarughe (n.d.r. Ne abbiamo incontrata una sul nostro cammino, ma era schiva, e ci ha mostrato solo la sua coda).

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Alcune foto in sequenza di un bisticcio tra un Airone Maggiore e una Nitticora
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Pur essendo vicino a casa, il weekend scorso è stata la primissima volta in cui ho visitato questo luogo. Pur non avendo più una attrezzatura adatta alla fotografia naturale - l'attrezzatura della reflex è stata venduta, e con la mirrorless ho un kit di obiettivi più adatto alla street agli scatti naturalistici in close-up - io e la mia compagna abbiamo deciso di fare un giretto per capire cosa potesse offrire quest'oasi.

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Una Pavoncella
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Non avendo voglia di fare levatacce, abbiamo optato per il tramonto, ovvero il momento in cui gli uccelli 'cenano' e poi cercano un riparo sicuro per coricarsi in attesa della notte.
E comunque, il Samyang 300mm l'avevo con me!
Il primo bacino che abbiamo visitato è stato complicato per la mia attrezzatura. Ho giusto inquadrato in lontananza qualche Germano Reale. Foto venute non troppo bene sia a causa del sole contro, sia a causa della forte umidità, difficile da contrastare viste le distanze tra il punto di osservazione e gli animali.
Sono riuscito giusto a catturare una Nitticora in volo. Lo potete osservare qui sopra.
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Il Cavaliere d'Italia
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Il secondo bacino è stato anch'esso scevro di scatti. Colpa anche del caldo, che - sinceramente - non ci ha spinto ad avere pazienza e attendere che qualcosa comparisse di fronte ai nostri occhi.

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Alcuni Aironi Cenerini che si godono il tramonto
Il terzo bacino, però, ci ha premiati. Qui ho potuto catturare un bisticcio animato tra un Airone Maggiore e una Nitticora. Ho avuto la possibilità di immortalare un Germano Reale che stendeva le ali al sole per asciugarsi dopo un tuffo in acqua in cerca di cibo. Ho avuto la possibilità di immortalare tantissimi Cavalieri d'Italia. Tante Oche, ovviamente, e anche qualche anatra, stavano sul lago a fare da contorno mentre il tramonto ci regalava un bellissimo effetto dorato.

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Alcuni scatti al tramonto con dei Cavalieri d'Italia 
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Sono persino riuscito a catturare uno scatto in cui compaiono i due asinelli che si occupano di rasare l'erba attorno ai bacini.

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Un gruppo di Oche che si rinfresca
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Gli Asinelli
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Una Nutria
Per vedere la collezione completa delle immagini catturate in questa mia breve visita all'oasi (n.d.r. circa 3 ore), potete cliccare qui, su Flickr.




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