lunedì 31 luglio 2023

Castelluccio e... Santuario della Madonna del Faggio (CAI 107)

Glauco Silvestri
Prima di partire per le ferie estive, capita sempre l'occasione per una escursione fuori porta, magari alla ricerca di un po' di fresco e di boschi. Per cui, oggi vi propongo un bel borgo abbarbicato sui colli bolognesi, poco distante da Porretta, ma allo stesso tempo, immerso in una natura immacolata. Parliamo di Castelluccio




Il paese ospita anche un castello. E' il Castello dei Manservisi, ma in realtà è una sorta di residenza estiva per i ricchi dell'ottocento che dovevano recarsi a Porretta per delle cure termali e non volevano alloggiare in paese, ma preferivano un luogo più adatto al loro rango economico. Nato sulle "ceneri" di una vecchia costruzione, una famosa famiglia di commercianti bolognesi hanno costruito questa residenza secondo la moda dei tempi, imitando le strutture a forma di castello. 
Con l'arrivo del nuovo secolo, la famiglia cedette la costruzione alle istituzioni locali, le quali ne fecero una colonia estiva per bambini. Il palazzo principale fu adibito all'amministrazione e agli ambienti comuni per i bambini, mentre i palazzi di servizio furono adibiti a dormitori.
Oggi la struttura ospita mostre di vario genere, e di tanto in tanto accoglie anche eventi unici, e interessanti. L'ingresso è gratuito, per cui, salvo nei casi in cui gli spazi siano stati riservati per un evento privato, la visita è aperta a tutti.




La località è colorata in modo incredibile grazie alle Ortensie, che godono sicuramente di un clima meno aggressivo rispetto a quello che già si incontra nella vicina Porretta, specie di questi tempi.









La chiesa di Castelluccio ha una struttura molto "montana". Nelle nostre zone è tipica dei santuari, con l'ingresso definito da un colonnato e un'ampia scalinata. L'abbiamo già vista in passato, e la rivedremo a breve, anche in questa escursione.







Come promesso, alla fine usciamo dal paese a piedi. Seguiamo la strada e ci lasciamo condurre da un percorso che di rado vede passare automobili. A un certo punto, si scavalca il fiume e il percorso diventa sterrato. Ci si addentra nel bosco, e la natura prende il sopravvento. La nostra destinazione è il Santuario della Maria del Faggio, dove si narra che alcuni pastori videro una apparizione della Madonna, proprio ai piedi di un albero.



Il percorso è lungo 6 o 7 chilometri, si può completare in un paio di ore prendendosela comoda, scattando foto e ammirando il paesaggio, ma anche meno se si ha un passo svelto e si bada solo alla destinazione da raggiungere. E' fattibile per tutti, largo e comodo, mai punti difficili. Il tratto sterrato non è forse adatto ai passeggini... Magari è meglio attrezzarsi con quelli a ruote alte, e non usare quelli adatti al solo uso cittadino. 


Ed ecco il Santuario...









Aggirando la struttura, proseguiamo salendo nel bosco, ancora 250 metri, per raggiungere il punto in cui avvenne l'apparizione. Oggi il Faggio non c'è più. Rimane solo il ceppo con le sue radici, ben protetto da una teca, mentre parte del suo tronco è conservato all'interno del santuario.



E qui si chiude il nostro percorso. Per il rientro è necessario ripercorrere la stessa strada, ma non è un male, visto che il paesaggio è splendido, e sono presenti anche alcuni punti panoramici.


Le foto, e il video qui sopra, sono stati realizzati con la mia fedele Lumix G9.

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venerdì 7 luglio 2023

Dozza Imolese: Sentiero del Vino

Glauco Silvestri
Oggi vi porto a Dozza Imolese. Lo so, ci siamo già stati parecchie volte. In questa occasione, però, non vi mostrerò gli splendidi murales che la impreziosiscono, bensì... Vi porterò a passeggio tra le vigne, le cantine, con un bel percorso di circa 6 km, su e giù per i colli che circondano il borgo medievale.


Si parte dal borgo medievale. Il percorso è a forma di 8, ma visto il caldo, l'abbiamo spezzato in due brevi anelli. 
Il percorso intero lo trovare linkato al termine di questo post. 
A ogni modo, tornando a bomba, nelle ore più calde abbiamo fatto l'anello più piccolo e - speravamo - più in ombra perché a ridosso del borgo medievale stesso.

Si esce dal paese, si arriva alla rotonda, di prende la sinistra, si scende per qualche centinaio di metri, e, si entra nella boscaglia.











Il primo anello torna direttamente alla Rocca Medievale. Da lì, dopo aver preso un po' di fiato ed aver ricaricato le bottiglie d'acqua, siamo tornati alla rotonda, e abbiamo imboccato la strada a destra, usciamo dal paese, e... Una volta imboccata via Tombe, la meraviglia.




Ahimè, anche qui, abbiamo trovato segni evidenti delle frane causate dalle piogge feroci che hanno colpito la nostra bella regione.


Ammetto, in questa seconda metà del percorso, di aver scattato un po' meno foto rispetto al primo anello. Però ho avuto modo di catturare una bella Ghiandaia aggrappata a una vigna...





Il percorso tocca quattro cantine, che in alcuni periodi dell'anno sono aperte, permettono la visita, e l'eventuale degustazione dei loro prodotti. E al termine dell'intero percorso, il mio consiglio è quello di fermarsi anche all'Enoteca Regionale, nelle cantine della Rocca, dove sono collezionati tutti i prodotti della regione... E anche qui è possibile degustare e scoprire i sapori dell'Emilia e della Romagna.


Tutte le foto, e il video qui sopra, sono state realizzate con la mia Lumix G9.

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