"Ok Google", "Hey Alexa", "Hey Cortana", "Hey Siri"... Il nostro mondo si sta riempiendo di intelligenze artificiali che - in linea teorica - dovrebbero accompagnarci nella quotidianità e renderci la vita più facile. Se pensiamo ad Ironman, al film, il noto magnate Tony Stark aveva l'intelligentissimo Jarvis a fargli da spalla in ogni momento della giornata, e forse quando noi guardiamo a Siri, ad Alexa, a Cortana, o anche a Google, vorremmo immaginare di poter interloquire con personalità analoghe a quella vista nei film... Ma siamo ancora molto indietro da questo punto di vista, e ci dobbiamo accontentare, accontentare davvero parecchio.
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Apple Home |
Eppure... Eppure Alexa, Siri, Cortana (n.d.r. In realtà, di recente, Microsoft si è defilata dalla 'guerra' delle A.I. affermando che Cortana rimarrà un assistente in ambiente Windows, e non si espanderà nel mondo della domotica) e Google si interfacciano ormai con parecchi dispositivi, ed entrando a casa, la sera, è possibile già fare qualcosina di interessante.
Chi è appassionato di domotica saprà già tutto, per cui potrebbe anche saltare questo breve (n.d.r. Ma non troppo) escursus nel mondo degli assistenti digitali, e passare al paragrafo che segue, mentre per gli altri... Cosa possono fare per noi questi assistenti digitali? Possono accendere e spegnere le luci, possono dirci che tempo fa, possono anche regolare la temperatura in casa, se i nostri termosifoni sono dotati di termovalvole intelligenti. Possono fare acquisti per noi (n.d.r. Alexa, in questo, è davvero eccezionale, visto che è connessa ad Amazon), suggerirci quale film andare a vedere al cinema, o guardare in tv, possono persino dettarci la ricetta della torta che vogliamo fare, impostare al volo delle sveglie, o prendere appunti, o ancora impostare un promemoria... Ci possono persino leggere i messaggi che abbiamo ricevuto sul cellulare, e ci permettono anche di rispondere dettando direttamente ciò che vogliamo dire!
Mica male, no?
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Google Home |
Per di più le tre A.I. hanno approcci differenti con il mondo della domotica.
Alexa è totalmente a comandi vocali. Anche sul
Tablet di Amazon non esiste una interfaccia grafica che permetta di vedere i dispositivi installati in casa.
Google e Apple invece si marcano stretti. Hanno una applicazione dedicata (n.d.r. Apple Home, e Google Home) da cui avere sotto controllo la propria casa, e in più interagiscono ai comandi vocali.
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I dispositivi Alexa |
Il problema è che
Alexa, Siri, e
Google non sono universali. Ognuno ha bisogno di dispositivi pensati ad hoc per loro, e visto che le tre intelligenze artificiali si fanno concorrenza, i prodotti compatibili con uno non lo sono con gli altri.
Il brutto anatroccolo tra le tre intelligenze è Siri. Alexa e Google spesso vanno di pari passo, visto che il cuore dei dispositivi capaci di parlare con loro è Android. Alexa è sicuramente la A.I. con più device compatibili, complice il fatto che il mercato di Amazon fa gola a tutti, per cui chi produce oggetti di domotica, non può ignorare sicuramente Alexa. Google la segue di pari passo, e di recente ha reso il suo utilizzo più semplice mettendo in commercio degli hub (n.d.r. Come anche Amazon ha fatto sin dall'inizio) capaci di ricevere i comandi delle A.I. senza bisogno di parlare con uno smartphone e/o un tablet.
Apple da questo punto di vista è un po' più indietro. AppleTV può fungere da hub per i dispositivi casalinghi, ma - fino a oggi - per noi italiani non è abilitata all'uso di Siri. Anche
HomePod, il suo altoparlante intelligente, non è ancora disponibile nel nostro paese, e anche qui rimane il dubbio che Siri non arriverà subito assieme a questo altoparlante. Per cui, per parlare con Siri, bisogna per forza avere un
iPhone vicino (
n.d.r. O un
Apple Watch, o un
iPad).
A complicare la faccenda sono i dispositivi di domotica che sono controllabili da smartphone, ma che non dialogano con nessuna di queste tre intelligenze artificiali, né sono compatibili con il mondo 'home' previsto sia da Apple, sia da Google.
Ed è qui che Homebridge, il software di cui vi parlerò più approfonditamente nelle prossime lezioni, entra in gioco.
Homebridge è un software che ci permette di includere i dispositivi non compatibili all'ambiente Apple Casa, così che possano essere pilotabili tramite Siri, e ovviamente tramite anche l'app di Apple.
Il tutorial nasce dalla mia esperienza personale (n.d.r. Come sempre accade in questo blog) e non pretende di essere esaustivo, né di risolvere tutti i problemi. Vi condurrà passo passo all'installazione di questo bridge, alle sue impostazioni di base, fino a renderlo operativo.
Bisognerà spendere qualche soldino... Vi servirà un dispositivo che faccia da ponte tra gli apparecchi Apple e quelli invece non compatibili. Potrebbe essere il vostro PC, il vostro Mac, o il vostro
NAS della Synology. Ma dovrete sempre tenerlo acceso... E' per questo motivo che io ho fatto una scelta alternativa.
Ecco quindi la lista della spesa:
- Un Raspberry. Io ho scelto questo kit perché è completo di tutto (n.d.r. Questo). Esistono kit meno costosi, e si può acquistare anche la sola scheda elettronica. Può andare bene qualunque versione di Raspberry Pi dallo zero al tre. Io ho scelto la versione più sofisticata per poterlo usare magari anche in altri progetti casalinghi.
- Uno Switch USB (n.d.r. Questo), per commutare mouse e tastiera dal Computer al Raspberry e viceversa. Vi servirà molto all'inizio... Ma è una spesa opzionale, non obbligatoria.
- Uno Switch HDMI (n.d.r. Questo), per commutare il monitor dal Computer al Raspberry e viceversa. Vi servirà molto all'inizio... Ma è una spesa opzionale, non obbligatoria.
Ci vediamo alla prossima lezione per cominciare sul serio!
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