mercoledì 31 luglio 2013

Frequency

Glauco Silvestri
Fantascienza e viaggi nel tempo. E' raro che questi due argomenti riescano a coinvolgermi quando si amalgamano tra loro. La questione del paradosso temporale, del viaggio nel passato, del modificare il futuro è... un qualcosa che generalmente mi annoia. Però non con Frequency.
In questo film la connessione temporale tra presente e passato è stata realizzata con il giusto tocco, ed è convincente, divertente, emozionante, e altri aggettivi che spero vogliate aggiungere voi lettori.

La storia nasce a causa di una tempesta solare più forte del solito. Anzi, due tempeste solari, una scatenatasi nel lontano 1959, l'altra ai giorni nostri. Nel 1959 Frank Sullivan, pompiere, muore nel tentativo di salvare una ragazzina da un magazzino in fiamme. Ai giorni nostri il figlio di Frank, John - poliziotto - scopre in un armadio il vecchio "baracchino" del padre, e decide di accenderlo. Sarà colpa della tempesta solare... ma la radio a onde corte mette in contatto padre e figlio a distanza di 30 anni. Se all'inizio Frank e John non si riconoscono, è evidente che a un certo punto i due si rendono conto dell'incredibile miracolo, e John non riesce a trattenersi dal rivelare al padre dell'incidente che lo porterà alla morte.
Neanche a dirlo, il padre si salva dall'incendio, e tutto cambia nella vita di John, che però... stupore... si ritrova a indagare su un assassino di infermiere che, nel 1959 ha ucciso sua madre, e altre 9 donne (nel precedente flusso temporale l'assassino di infermiere ne aveva uccise solo tre, e la madre di John non aveva mai corso il pericolo).
Così la storia si complica e diventa interessante. Padre e figlio si mettono a indagare sul killer per fare in modo, nonostante i 30 anni temporali che li separano, che la madre non venga uccisa.

Ci riusciranno?

Bel film da guardare sul divano, con un bel secchiello di popcorn appena fatti!





giovedì 25 luglio 2013

H-Asteroid: Abbandonate la Terra!

Glauco Silvestri
E' con leggero anticipo rispetto ai tempi previsti che rendo disponibile online il capitolo finale della saga H-Asteroid. Il racconto si intitola Battuta di Caccia, è ambientato nel 2320, ovvero una trentina di anni avanti rispetto alla colonizzazione del pianeta nemico e alla sconfitta dei terribili avversari che avevano devastato il pianeta Terra. La razza umana ormai vive sul nuovo pianeta come fosse a casa sua e i pochi individui alieni sopravvissuti alla guerra sono preda di una caccia sfrenata, ormai uno sport praticato da tutti, non senza pericoli imprevedibili.

Come di consueto, l'ultimo episodio delle mie saghe in ebook è incluso, in maniera esclusiva, in un ebook che raccoglie tutti gli episodi assieme, e che è messo in vendita su Amazon a poco meno di 2 euro. 
L'ebook - l'antologia - è intitolato Abbandonate la Terra! ed è direttamente raggiungibile cliccando qui. Oppure anche attraverso il sito dedicato alla saga, qui. Oppure ancora attraverso il mio sito principale, qui.

Al termine della lettura, come sempre, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, sulla pagina di Amazon dedicata all'ebook, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.

Volendo, se proprio il racconto vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno tangibile del vostro supporto.

Grazie di tutto e... Buona Lettura, e buona Estate a tutti quanti!




martedì 23 luglio 2013

Kyashan - La Rinascita

Glauco Silvestri
Siamo alla fine del XXI secolo. La Terra, finalmente, riesce a uscire da 50 di guerra tra i fronti occidentali e orientali. Il conflitto ha però danneggiato gravemente il pianeta; le armi chimiche e nucleari hanno devastato l'ambiente, inquinato le acque, stremato ogni forma di vita. L'uomo stesso appare ormai scoraggiato nei confronti del futuro. Malattie terribili devastano la sua salute e la ricerca medica stenta a seguire il passo delle malattie. Le speranze, per lo meno sul fronte orientale, vengono dalla clonazione, o da una nuova scienza messa a punto dal Dr Azuma, un ricercatore genetico.
La ricerca di Azuma dovrebbe sviluppare delle super cellule capaci di rigenerare i tessuti malati, così da consentire una sorta di guarigione miracolosa a quasi tutte le vittime della guerra. Per far ciò, però, lo scienziato è costretto a stare lontano dalla famiglia: una moglie malata (per la quale rinuncia persino al sonno per tentare di ottenere la cura in tempo) e un figlio morto nelle ultime ore del conflitto.
Il governo, però, non appoggia queste sue ricerche, per cui lui deve appoggiarsi a finanziamenti provenienti dall'esercito. Ed è in uno dei laboratori dell'esercito che, in seguito a un incidente, si genera una nuova razza di super-uomini, risorti dai cadaveri raccolti in guerra donati alla scienza. Lo stesso figlio - il suo corpo - di Azuma viene sottoposto al trattamento... e il suo risorgere porterà all'unica speranza per fermare i super-uomini, ovvero Kyashan.

Kyashan - La Rinascita è un film avvolto da un alone Steam-punk, da un velo di romanticismo, e da tanto misticismo alla giapponese. La recitazione è, per certi versi, teatrale. Sono ottimi gli effetti speciali, meravigliosi gli innesti in grafica cartoon, e le colonne sonore rendono l'intera pellicola una sorta di cerimonia ortodossa. La trama è un po' lenta, cerebrale, e l'azione è lasciata in secondo piano. Nel film ci si concentra sulle filosofie. Abbiamo i due figli di un padre-padrone assenteista. Un figlio di sangue, un figlio di pensiero. Lo scontro tra le due creature è ovvio e inevitabile, ma se l'odio del super umano verso i suoi creatori è dominante, l'affetto fraterno è presente e dipinto come una sorta di tentativo di redenzione. Nella vicenda non ci sono ne vinti ne vincitori. Ogni personaggio trova qualcosa, e perde qualcos'altro. La razza umana, vista nel contesto, assiste impotente a questa vicenda e ne subisce totalmente le conseguenze. Ciò è comunque un fatto positivo perché, nel bene e nel male, l'epilogo farà piazza pulita del cancro guerrafondaio di cui il XXI secolo era stato ricoperto. Un nuovo inizio, quindi, che non è rivolto solo alla rinascita di Kyashan, ma a tutta l'umanità.

Molto bello.






venerdì 19 luglio 2013

Unbreakable

Glauco Silvestri
Credo, a differenza di molti, che Unbreakable sia il miglior film realizzato da Manoj Night Shyamalan. Comprendo benissimo gli estimatori de Il Sesto Senso, ma qui la finezza di costruire una pellicola sui supereroi, umanizzandoli, è squisita.

Tutto comincia da David Dunn, un uomo come tanti, con problemi nella sua vita familiare, e sul lavoro. Un uomo non realizzato che ogni mattina si sveglia con la sensazione che qualcosa sia sbagliato nella propria vita. David Dunn sta tornando da un colloquio di lavoro a New York, e il suo treno deraglia. Dal terribile incidente ne esce incolume e ciò scatena le curiosità di un altro uomo, Elijah, nato con una terribile malattia che rende le sue ossa fragilissime. I bambini chiamavano Elijah "uomo di vetro". La possibilità per Elijah di incontrare una persona che, quasi come fosse il suo perfetto opposto, sia completamente invulnerabile è qualcosa di speciale.
David Dunn, ovviamente, non crede nelle teorie dell'uomo di vetro, seppure il figlio Joseph ne appaia altrettanto convinto. Poi, però deve ricredersi. Passo dopo passo, David scopre di non essersi mai ammalato in vita sua, comprende che il suo intuito è in realtà qualcosa di molto più sviluppato ed è in grado di comprendere se una persona ha commesso atti criminali o meno, scopre addirittura di avere una forza sovrumana.

Il finale è poi un colpo di genio. Ma ciò che più attrae è la forma dimessa dei personaggi che compare nella pellicola, uomini, persone, oppresse dal peso che portano sulle spalle in modo inconsapevole. Un peso che magari molti di noi portiamo quotidianamente, ma di cui abbiamo la consapevolezza che sia impossibile da scrollarsi di dosso per via di una "verità" che ancora dobbiamo scoprire.
E' un film perfetto in ogni suo dettaglio. Forse non amato dagli amanti dei fumetti in quanto la parte di pura action è relegata in secondo piano, così come gli effetti speciali sono fini, ma non roboanti.
Insomma, è un film che non urla, è un film introspettivo dalla trama molto origin




mercoledì 17 luglio 2013

75,8 Kg

Glauco Silvestri
Un amico mi ha consigliato di fare un acquisto qualche mese fa. L'esorbitante cifra di 7 euro e 99 centesimi. Poi ho mantenuto lo stesso regime alimentare, le stesse attività e abitudini sportive, la medesima vita di sempre. 

Eppure... 

La bilancia non mi sgrida più, non lampeggia rosso, o giallo, quando ci salgo. Ora mi dà verde a tutto spiano. E quattro chili abbondanti se ne sono spariti.

Comincio a credere di poter tornare al peso che avevo quando cavalcavo la mia mountain bike per i colli bolognesi.







martedì 16 luglio 2013

Moulin Rouge

Glauco Silvestri
Io credo che Moulin Rouge sia il più bel musical che abbia mai visto. C'è ironia, sentimenti, romanticismo, una fotografia strepitosa, e musiche cariche di emozioni. Del film, la scena più potente, è sicuramente il tango ballato su Roxanne... che sul DVD è guardabile da differenti punti di vista, da brivido!

La storia è molto romantica. Un giovane scrittore inglese lascia Londra per andare a Parigi e vivere in pieno la rivoluzione Bohemienne. siamo nel 1899. Nella piccola pensione in cui vive conosce uno strampalato gruppo di attori teatrali. Stanno preparando un'opera teatrale che rivoluzionerà il teatro, ma per farlo hanno bisogno di un palco dove presentarla... e scelgono il Moulin Rouge. Quest'ultimo è conosciuto come un luogo di perdizione, ma allo stesso tempo è altrettanto noto perché tutti i ricchi e i potenti della città passano il tempo tra le sue mura, e tra le braccia delle ballerine del locale. Stella del Moulin Rouge è Satine... la bellissima Satine. Christian, l'autore, se ne innamora perdutamente e da quel momento farà di tutto (anche con l'inganno) per far sì che anche la ragazza si innamori di lui.

E' una storia tragica, romantica, che potrebbe ricordare le bellissime tragedie shakespeariane. C'è passione e divertimento, come ho detto, ma anche tanto spettacolo e musica. Abbagliano le scenografie. Stupiscono i balli. Ogni dettaglio è ricco e sfavillante. Nicole Kidman è pressoché perfetta nel ruolo di Satine, così come Ewan McGregor è il volto giusto per lo scrittore giovane e innocente.
Molti sono i premi catturati da questo film... ma faccio prima a rimandarvi a questa pagina per leggerli tutti.

E ora alcune chicche che non tutti sanno sul film:
  • Il film è stato girato quasi interamente presso gli studi Fox a Sydney, in Australia.
  • Durante la registrazione di alcune scene di ballo, Nicole Kidman si è fratturata due costole, questo ha costretto la produzione ad interrompere temporaneamente le riprese e l'attrice a rinunciare alle riprese di Panic Room.
  • La collana di diamanti indossata da Nicole Kidman è il gioiello più costoso mai realizzato specificatamente per un film, stimata un milione di dollari, con 1308 diamanti.
  • Il vero Moulin Rouge di Parigi possedeva realmente un enorme elefante nel suo giardino, che ospitava un locale in stile arabeggiante.
  • Il vero proprietario del Moulin Rouge si chiamava Charles Ziedler, non Harold (come invece nel film).
  • Nella sceneggiatura originale, era previsto che Satine avesse un figlio di tre anni, e che Christian raccontasse l'intera vicenda proprio a lui.
  • John Leguizamo, per interpretare Toulouse Lautrec, ha recitato tutto il film in ginocchio. Le gambe gli sono state cancellate digitalmente in postproduzione.
  • Per il ruolo di Christian si presentarono anche l'attore australiano Heath Ledger e l'attore americano Jake Gyllenhaal, entrambi furono respinti al provino perché Lurhman preferì Ewan McGregor: in tale occasione i due attori divennero amici e sperarono di lavorare insieme, come poi avvenne, ne I segreti di Brokeback Mountain. Questi fatti furono raccontati ai tempi dell'uscita di quest'ultimo film dagli stessi Ledger e Gyllenhaal.
  • Solitamente per motivi di sicurezza agli attori si vieta di utilizzare moto o altri mezzi pericolosi durante il periodo di realizzazione di un film, tuttavia Ewan McGregor avrebbe accettato il ruolo di Christian solo se avesse avuto il permesso di effettuare numerose escursioni in solitaria a bordo della sua cara moto, come avvenne.
  • Nel film si respira un'atmosfera ed una trama che si ispira chiaramente anche all'opera pucciniana de La bohème, a quella verdiana de La traviata e a Boule de Suif di Guy de Maupassant.
  • La nota cantante australiana Kylie Minogue interpreta la Fatina Verde dell'Assenzio nel film.
  • Alla fine della pellicola, nei titoli di coda compare anche Ozzy Osbourne come interprete della voce della fatina verde.





lunedì 15 luglio 2013

Sigurtà

Glauco Silvestri
Un autoscatto dal cellulare.
Alle nostre spalle si intuisce
il Belvedere di Giulietta e Romeo
Splendida giornata, ieri, al Parco Sigurtà. Ci son stato con Alessandra, finalmente, dopo tante chiacchierate in cui esprimevamo il desiderio di farci ritorno (per me) e di andare a vederlo (per lei). Partenza la mattina presto, autostrada, chiacchiere, parco... Dotati di zainetti, plaid, macchine fotografiche, mappa, bottiglie d'acqua a go-go e pranzo al sacco, ci siamo avventurati tra le meraviglie di questo spazio verde (60 ettari!). Ci siamo innamorati del manto erboso. Dopo aver tolto le scarpe, abbiamo camminato quasi tutto il tempo su quella superficie soffice e accogliente.
Il parco non era affollatissimo, si girava bene e si poteva avere abbastanza spazio attorno per non essere disturbati dai bambini urlanti, i tedeschi onnipresenti, eccetera eccetera eccetera. Il tempo era perfetto. Le piante coloratissime. L'atmosfera unica.
E' difficile descrivere una giornata così bella e lunga. Ovviamente non ci siamo fatti mancare nulla, e ogni tanto abbiamo incrociato una ragazza vestita con abiti ottocenteschi che gironzolava tra le attrazioni seguita da un manipolo di fotografi. Magari è stato un assaggino di questo evento settembrino, chissà!
Abbiamo camminato per cinque e più ore, senza sosta, scattando foto, ammirando la natura, parlando parlando parlando... in pratica ci siamo concessi una pausa solo per il pranzo vicino a uno dei laghetti e un caffè in uno dei punti di ristoro... e verso sera, ci siamo abbandonati dietro un boschetto di banani, all'ombra, per dare tregua alle nostre membra e alle nostre ugole.
Alla chiusura del parco, non senza rammarico, ci siamo diretti al Borgetto sul Mincio per un aperitivino prima di tornare a casa. Neanche a farlo apposta, abbiamo beccato la festa della Lavanda. Altre foto, altri giri attorno ai mulini, alle bancarelle, e ai fiori di lavanda sparsi un po' ovunque. Avevamo gli occhi pallati per la stanchezza ma non ci siamo arresi... per lo meno finché non abbiamo deciso di entrare in uno di quei localini del borghetto. Abbiamo smangiucchiato qualcosa in compagnia di uno Spritz, riguardato un po' di foto, trascorso un'altra bell'oretta... chi ce la faceva più ad alzarsi da lì? Finché non è venuto buio e non ci siamo resi conto che era già tardi e dovevamo ancora rientrare a Bologna.

E' stato... Adoro passare giornate così. Il tempo è volato. La giornata è stata strepitosa. Il parco è magico. E non è importante se stamane, dopo doccia e caffè, ho ancora un po' gli occhi pallati!

PS.
Lei ha scattato un trecento foto. Io un centinaio. Lei aveva il grand'angolo, io il super-zoom (nei prossimi giorni posterò qualche foto).





sabato 13 luglio 2013

Il Grande Libro della Fantascienza di PlayBoy

Glauco Silvestri
Immagino già che i più maliziosi tra voi lettori, a leggere il nome della nota rivista americana, abbiano cominciato a immaginare chissà quale peculiare sotto-genere di fantascienza... ma devo farvi ricredere, anche perché la nota rivista americana ha sempre dedicato un cospicuo angolo alla narrativa fantascientifica, e ha pubblicato in esso anche grandi autori, tra cui molti premi Hugo.

Questa antologia è un ottimo assaggio di quello che deve essere passato tra le pagine di PlayBoy. Non è la prima antologia sci-fi di Playboy, questa, ma l'altra è pressoché introvabile. I curatori si sono comunque presi l'impegno di non replicare la precedente, ma di pescare altri racconti di pregevole fattura, ed è probabile che ottenere questa selezione sia stato un lavoro durissimo per il numero di opere di valore presenti nel carnet.

Ne Il Grande Libro della Fantascienza di PlayBoy sono raccolti racconti di autori noti, stranoti, e veri miti della storia della fantascienza. Per quanto il genere sia legato maggiormente alla space-opera, non mancano digressioni su tematiche altrettanto importanti come il cyberunk (notevole il racconto in cui si mescola la propaganda religiosa con la fusione uomo-macchina), e i viaggi nel tempo (con due racconti che lasciano il segno, in particolare quello in cui il viaggio temporale viene usato per salvare specie estinte, che meriterebbe un post a parte tutto dedicato a lui). Non manca lo humor. La fantascienza è sempre stata contornata da autori che apprezzavano ironizzare sul futuro della nostra specie. In questo volume compaiono molti esempi di questo tipo. Da segnalare è un racconto che fa parte di una sorta di saga nata per sbeffeggiare Star Trek. Nella saga si raccontano i viaggi dell'astronave Hopeful. Il suo scopo è quello di ristabilire contatto con 500 colonie terrestri di cui la comunità galattica terrestre ha perso erroneamente traccia secoli addietro. Il racconto racchiuso in questa pubblicazione narra le vicende dell'equipaggio quando la Hopeful prende contatto con un pianeta dove erano stata mandata una comunità di giocatori d'azzardo cronici nella speranza di disintossicarli dal loro problema. Su quel pianeta, però, la Hopeful trova una società perfettamente organizzata e strutturata sul... gioco d'azzardo. Presi impreparati, i membri di comando della nave, e i rappresentanti politici della galassia terrestre, finiscono per perdere la nave al gioco e... non vi dico altro. E' un vero peccato che questi racconti, pubblicati (come accadeva all'epoca) a puntate su delle riviste di settore, non siano mai stati raccolti in un libro, o non abbiano dato vita a telefilm veri e propri. Il materiale avrebbe fatto sicuramente faville.

Davvero una bella antologia. La consiglio.





mercoledì 10 luglio 2013

Grease

Glauco Silvestri
Chi è che non conosce Grease? In questo musical rockeggiante si racconta la storia d'amore tra Sandy e Danny Zuko. I due ragazzi si sono conosciuti in vacanza al mare, ma al termine delle vacanze lui sarebbe dovuto tornare in città, mentre lei sarebbe dovuta partire per l'Australia... solo che così non accade, e Danny e Sandy si trovano entrambi iscritti alla Rydell, la loro scuola superiore, e così sorge l'imbarazzo.
Danny Zuko è il leader dei T-Birds e non può fare lo smielato con Sandy (anche se lo vorrebbe). Lei ci rimane male, lui si trova incastrato tra la propria immagine e i propri sentimenti. Ma fosse solo questo... siamo all'ultimo anno ed è il momento di fare i conti con la banda rivale, gli Scorpions... per cui, Rock, brillantina, paure verso un futuro ignoto, corse in automobili, donne emancipate, paura di rimanere incinta, abiti attillati, balli scatentati, e quant'altro... si crea un luna park inimmaginabile.

Bello, divertente, simpatico, pieno di musica e balli sfrenati. E' un musical senza tempo e che non sente assolutamente il suo scorrere. Ancora adesso potrebbe essere attuale.

Non mi dilungo perché c'è poco da aggiungere. E' stupendo e basta! Però ci sono delle chicche che i più distratti si saranno lasciati sfuggire, ovvero:

  • Nel film c'è un Lorenzo Lamas giovanissimo che fa qualche comparsata (Renegade vi dice qualcosa?);
  • La parte di Danny Zuko avrebbe dovuto essere affidata a Henry Winkler (Fonzie), che rifiutò categoricamente, poi a Patrick Swayze (Dirty Dancing e Ghost), che dovette rinunciare per dei problemi fisici, e solo come terza scelta fu proposto a John Travolta.






venerdì 5 luglio 2013

Radio Freccia

Glauco Silvestri
Si chiamava Radio Raptus. Era una radio libera nata dal desiderio di esprimere sé stessi attraverso la "propria" musica. E' un gruppo di amici che la fonda, e il suo raggio d'azione non raggiunge neppure Modena. Bruno è il fondatore, ed è la sua voce che annuncia, a poche ore del compimento del diciottesimo anno di vita della radio, che essa chiude per sempre. Negl'anni la radio ha cambiato nome, è diventata Radio Freccia in onore di un suo amico, chiamato Freccia per via di una voglia a forma di freccia sulla tempia. Freccia diede il proprio nome alla radio il giorno in cui fu trovato morto in un fosso, a causa di una overdose.

Credo che tutti abbiano visto Radio Freccia almeno una volta. Racconta di una generazione passata, quella prima della mia, quella del finire degl'anni sessanta. Era un periodo turbolento per crescere, in quegl'anni. Il mondo era travolto dall'avvento dell'eroina, era travolto dai movimenti liberali, era travolto dalle proteste, dalle lotte, dalle forze politiche nate dal basso. Ma era anche un periodo innocente, sincero, per certi versi più vero "dei nostri tempi". La Radio, le radio libere, erano testimonianza di questa evoluzione che stava nascendo all'epoca, ma soprattutto Radio Freccia è testimone della storia di un gruppo di amici, forse male assortiti, ma sicuramente affiatati tra loro, che un po' potrebbe dipingere ogni gruppo di amici degno di essere chiamato con tale nome.
E' comunque una commedia. Il film parla di temi importanti, ma contiene anche candide macchiette che in quegl'anni non erano poi delle macchiette, ma delle realtà. Il film parla di amicizia, di droga, della crescita esistenziale dei giovani. Ci spiega inoltre che le famiglie perfette, le persone perfette, non esistono. E che bisogna prendere il meglio da ciò che si ha a disposizione, senza stare troppo a guardare fuori in cerca di chissà che cosa.
E si ride, sì. E si annuisce pacatamente. Perché anche quando sembrano frasi fatte, sotto quel velo di banalità si possono trovare cose molto profonde, messaggi che toccano direttamente chi li ascolta. Come il "credo" di Freccia... Un discorso che probabilmente tutti quanti noi ci siamo fatti davanti allo specchio, ma che nessuno di noi ha mai fatto davanti a un microfono.
All'epoca non c'era internet, comunicare era differente. Forse la condivisione delle idee non era così sociale, ma gli argomenti, spesso, erano più profondi di quelli che oggi, minuto dopo minuto, condividiamo online.




Ecco... io credo che dobbiate guardarlo!





giovedì 4 luglio 2013

Shall we Dance?

Glauco Silvestri

Probabilmente sono stato ispirato dal film omonimo. Questo disegno è stato realizzato su iPad, con Sketchbook Pro. Qui può essere guardato nel dettaglio, mentre cliccando qui si raggiunge la mia galleria d'immagini.

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Probably I was inspired by the namesake movie. This artwork has been done on iPad, using Sketchbook Pro. You can look at it better by clicking here, otherwise you can reach my full gallery here.




mercoledì 3 luglio 2013

Gang Bang

Glauco Silvestri
Ma chi me l'ha fatto fare di leggere questo libro? Era lì, nella lista degli ebook da leggere. So cos'è una Gang Bang e mi chiedevo come Palahniuk avrebbe affrontato l'argomento... Be', ci vuole una bella pellaccia dura per affrontare un libro di questo tipo, ve l'assicuro.

Il libro ci mostra tre personaggi partecipanti alla Gang Bang del secolo. A organizzare la Gang Bang è Cassie  Wright, regina del porno con l'idea di chiudere in bellezza la propria carriera. Il suo scopo è quello di battere il record mondiale di Gang Bang e di farne un film. Seicento uomini sono i partecipanti di questa impresa, ma solo il numero 72, il 137 e il 600 compariranno tra le pagine del libro. Difatti il romanzo ci mostra le testimonianze in primo piano di questi tre stalloni. A rendere più interessante la vicenda è che tra loro siano presenti il presunto figlio (concepito sul set di un film porno e poi dato in adozione), e il padre dello stesso.
Ancora più sconcertante è il progetto di Cassie Wright di morire sul set di questa Gang Bang, così da creare scandalo al punto da rendere proibiti questo tipo di attività e, di rendere conseguentemente eterno il suo primato.


Appare ovvio che il libro è destinato a un pubblico adulto. I temi trattati sono affrontati con schiettezza, il degrado è tale da ricondurmi alla domanda posta all'inizio di questo post. Siamo nel back stage del film, e probabilmente è questo che fa storcere il naso maggiormente. Immaginate uno stanzone in cui sono rinchiusi 600 uomini che si preparano a una prestazione sessuale. Immaginate i tavolini con qualche vivanda, l'unico bagno, il caldo, il sudore, i preparativi, gli olii, i vestiti infilati in un sacco, e i sacchi impilati in un angolo. Immaginate attori del porno che finiscono di depilarsi i pettorali, uomini che s'ingozzano di pillole blu per evitare di fare "cilecca" davanti alla telecamera, l'odore di sudore, le creme abbronzanti. Immaginate una ragazza con cartelletta e pennarello che chiama gli uomini tre alla volta, per farli entrare a raffica uno dietro l'altro. Immaginate schermi appesi al soffitto che proiettano tutte le pellicole di Cassie Wright. E' uno spettacolo inquietante, assolutamente inquietante.


Eppure nel libro si nasconde qualcosa che ci costringe a proseguire. Perché non può essere tutto lì. Ci dev'essere qualcosa di più. E infatti c'è. Ci sono chicche curiose sulla storia del cinema, da attrici con la voce orrenda che volontariamente si mettono a bere tuorli d'uovo tritati per danneggiare le corde vocali e ottenere voci roche e sensuali, alle origini delle bambole gonfiabili, a... soprattutto ci si chiede: cosa accadrà quando il figlio entrerà nella stanza della madre, nudo come mamma l'ha fatto, davanti a persone che si aspettano che lui faccia determinate cose con la madre? E quindi si va avanti, si legge, nonostante tutto e tutti, e si cerca di tappare il naso, di non toccare nessuno, di non sporcarsi troppo, perché le descrizioni sono talmente nitide da far credere di essere presenti davvero all'interno di quello stanzone.
E' una lettura (come ho letto in alcuni commenti su Amazon) dolorosa. 

Non posso consigliare di leggerlo, ma se l'avete iniziato, probabilmente non riuscirete a smettere di farlo, per cercare di capire dove si vuole andare a parare. E' crudo, al vetriolo, fastidioso. 







martedì 2 luglio 2013

Shall we Dance?

Glauco Silvestri
Il tango, il ballo da sala, ha un qualcosa di davvero speciale ai miei occhi. Mi incanto a guardare ballerini professionisti. La danza ha una carica di armonia, di sensualità, di messaggi corporei che... credo sia difficile trovare altre espressioni artistiche altrettanto coinvolgenti. Sfortunatamente non sono molto bravo in queste cose, ma ciò non mi vieta di poter guardare, con ammirazione, chi invece è davvero bravo.

Shall we Dance? racconta la storia di un esecutore testamentario, un uomo che appare felice, con la sua bella famiglia, una figlia adolescente, una moglie stupenda, una vita piena. E' un uomo che non desidera nulla di più, tanto che la moglie fatica a trovare qualcosa da regalare per il suo compleanno. Ma in cuor suo... c'è qualcosa che non va, e se ne vergogna, perché non avrebbe alcun diritto di... non essere felice. Eppure non lo è... 
Accade però che questo uomo, tornando a casa dal lavoro, in metrò, alza lo sguardo verso il cielo e vede Paulina alla finestra. Lei insegna ballo da Mitzi. Nel suo sguardo c'è lo stesso vuoto che anche John Clark, l'uomo di cui parlavo, prova in alcuni momenti della sua giornata. Così scende dal treno ed entra nella scuola di ballo. Qui viene coinvolto in un qualcosa che... lo porterà fuori dal tunnel, e porterà fuori dal tunnel anche Paulina.

Film... delicato, dolce, appassionato, e divertente. Ci sono alcune scene che trovo memorabili, come quella in cui lui viene iscritto praticamente a forza al corso per principianti, e si trova sul divanetto, con altri due estranei, intimidito, impaurito, impietrito. I volti dei tre personaggi parlano chiaro e gridano aiuto. Specie quando delle potenziali ragazze entrano per iscriversi, ma visti loro, se ne fuggono a gambe levate. Genuino è il carattere di Ms. Mitzi. Lei, ballerina e maestra, riempie i suoi studenti di complimenti, ma poi volta loro le spalle e beve da una bottiglietta per alcolici. E poi c'è Paulina, così altera e perfetta, incapace di dare confidenza. Dentro di lei c'è una ragazza che tira pugni e calci, una ragazza con emozioni travolgenti, una ragazza che non vuole più soffrire, e che per questo ha alzato attorno a lei un muro inscalfibile.
Come dimenticare poi l'investigatore privato e il suo aiutante, giovane ma sapiente?
E' una pellicola davvero ottima, che sa intrattenere, che fa venir voglia di ballare, che commuove e che fa ridere.

Da vedere!




lunedì 1 luglio 2013

H-Asteroid (ep. 11): Marte è Morte

Glauco Silvestri
Eccoci qui! Sono lieto di attirare la vostra attenzione con l'uscita del nuovo episodio di H-Asteroid.
Marte è Morte è un racconto che ci riporta alle origini dell'esodo. Abbiamo parlato a lungo della Terra, pianeta devastato da un attacco nemico e... reso inabitabile. Abbiamo parlato moltissimo della flotta, degli abitanti delle sue navi, del suo viaggio disperato e comunque pieno di speranze. Non abbiamo mai parlato delle colonie terrestri sui pianeti del sistema solare. In particolare, parliamo di quella su Marte... pianeta particolarmente difficile da affrontare, e comunque presente nell'immaginario di tutti noi amanti della fantascienza.

Siamo nell'anno 2095. Siamo alle origini dell'esodo. Il pianeta Terra è morente, anche l'ultima nave della flotta si è allontanata dalla sua orbita. Su Marte, la piccola colonia umana è ormai abbandonata a sè stessa. Gli occupanti cadono sotto i colpi dell'inedia, della fame, della malattia. La sopravvivenza è al limite di sopportazione, e il passare del tempo non regala speranze agli occupanti superstiti. Il segnale radio di soccorso viene ripetutamente lanciato nello spazio, ma non c'è più nessuno a riceverlo...

Come tutte le precedenti puntate della saga, anche questo ebook è completamente gratuito e scaricabile da qui. Se volete recuperare anche le puntate precedenti, non dovete far altro che andare alla pagina principale della saga: qui

Al termine della lettura, come sempre, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.
Volendo, se proprio il racconto vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno tangibile del vostro supporto.

Grazie di tutto e... Buona Lettura! 




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