mercoledì 27 febbraio 2013

Scorci di un nuovo lavoro...

Glauco Silvestri
In attesa dell'uscita del nuovo episodio di H-Asteroid, vi lascio qualche riga del mio nuovo lavoro... e che se tutto va bene vedrà la luce a ottobre 2013.

...Strinse i capelli raccolti in una coda e sollevò con forza il volto terrorizzato dell’uomo che fronteggiava, in modo che potesse guardarlo negl’occhi. Il sorriso dipinto sul viso del persecutore, un sorriso pazzo, disperato, forse esasperato, si proiettava nel terrore della vittima per disegnare una allegoria di lacrime e sudore.
La Beretta 92F era piantata con fermezza contro la tempia di quell'uomo. La sua bocca era serrata da nastro da imballaggio. Il corpo nudo era costretto in ginocchio in mezzo a un lago di sangue. Non era il suo sangue, e neppure era il sangue del persecutore. Era il sangue di Marta.
La ragazza giaceva poco distante, ancora sul letto, a gambe divaricate, braccia legate alla spalliera, capelli mori scarmigliati, l’espressione sorpresa, e gli occhi spalancati. Il ventre di Marta era martoriato da tagli profondi scavati con un rasoio. Tagli che andavano dalle zone del piacere alle curve sinuose dei suoi fianchi, e che risalivano le dune del suo seno per giungere fino alla gola...




martedì 26 febbraio 2013

CRS-2

Glauco Silvestri
The RWS cockpit on ISS
Si avvicina il secondo viaggio operativo verso la ISS della Capsula Dragon di SpaceX. Avverrà il primo di marzo, e se il primo volo era più che altro un volo di collaudo in cui si sono sperimentate tutte le varie procedure standard e di emergenza, il volo che avverrà nei prossimi giorni sarà un vero volo operativo. La capsula porterà sulla ISS 544 chilogrammi di materiale necessario al mantenimento di tutte le attività in orbita della stazione spaziale.
L'intera missione durerà circa un mese, sarà una missione unmanned, ossia priva di personale vivente a bordo, ma sarà comunque una conferma della fiducia da parte degli enti privati e pubblici verso questo vettore, perché è la prima volta che la capsula è incaricata di portare in orbita materiale che non è di proprietà della SpaceX.

L'immagine qui a lato non c'entra nulla con la capsula, per quanto possa sembrare una sorta di cabina di pilotaggio. Si tratta della cupola Robotics Workstation (RWS) della ISS, ovvero la postazione di guida del braccio robotico SSRMS installato sulla stazione. Bello, vero?

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The SpaceX Dragon Capsule
It's time to look at the second trip of the SpaceX Dragon Capsule to the ISS. It will take place on March 1, and if the first flight was a sort of a flight test, this one will be a real operational flight. The capsule will bring to the ISS 544 kilograms of material necessary for the maintenance of all activities in the orbit of the space station.
The entire mission will last about a month, will be an unmanned mission, but it will be a confirmation of the confidence of private and public space organization to this vector, because it is the first time that the capsule is responsible to bring into orbit material that is not owned by the SpaceX.

The image at top has nothing to do with the Dargon Capsule despite it may seem a kind of cockpit. This is the dome Robotics Workstation (RWS) of the ISS, which is the driver's seat of the SSRMS robotic arm installed on the station. Beautiful, is'nt it?


Source: here and here.


lunedì 25 febbraio 2013

Bologna

Glauco Silvestri
Secondo lavoro realizzato su iPad, questa volta con un software gratuito chiamato Ink. Noterete che lo stile è molto distante da quello che vi ho mostrato con Sunset.
Qui il tratto è piuttosto elementare. Avrei potuto realizzare una tavola analoga anche con SketchBook, ma temevo di venire attratto dai mille pennelli a disposizione, dalla possibilità di usare il colore, da... tanti dettagli che invece ho voluto tenere lontani.
Ink è un programma davvero minimalista. Ha solo il tratto nero.
In questo disegno ho voluto rappresentare le Due Torri. Le avevo già rappresentate in passato in questo disegno, e come potete notare qualche somiglianza (per lo meno nello stile) con quella tavola è presente.
Non so... è un esperimento. Sono ancora lontano da ciò che avevo in testa. Del resto l'iPad è nelle mie mani da una settimana circa, e non posso pretendere di esserne già completamente padrone.


domenica 24 febbraio 2013

Sunset

Glauco Silvestri
Questo disegno è qualcosa di differente rispetto agli altri. Il suo sorgente pesa ben 72 Mb ed è stato realizzato su un iPad. Esatto! Dopo un lungo periodo in cui ho sostenuto che, a me, un tablet non serviva, eccomi possessore di un iPad di quarta generazione. L'acquisto di questo apparecchio (venduto sottocosto all'Ipercoop sotto casa) è legato a una ambizione/follia/illusione che alcuni amici, ma anche i miei genitori, hanno alimentato nei miei confronti; ovvero: perché non presentare i miei lavori a una galleria d'arte?
Ecco... per ora sto raccogliendo informazioni, mandando mail, ma avevo bisogno di un dispositivo che mi avrebbe permesso di mostrare i miei lavori ai galleristi quando avrei intrapreso la mia transumanza da una galleria all'altra. Va be', ora c'ho pure questa fissa, e quindi mi son preso l'iPad. I motivi per cui ho scelto il tablet di Apple piuttosto che un analogo Android, o il nuovissimo Surface... li lascio in sospeso per i post futuri... perché qui voglio parlare del disegno che state osservando qui a lato, e realizzato direttamente sul retina display del mio gioiellino.
Oddio... in realtà ho già detto tutto. La versione che vedete è stata limata in megapixel per evitare di trascorrere la notte a fare l'upload su flickr. Se siete interessati a quella in piena risoluzione... be' dovete solo attendere che trovi un mecenate, un gallerista, e che vi inviti alla mia prima personale.

Per gli smemorati, qui trovate la mia galleria di disegni su flickr.

Nota a Margine: Sto compiendo i miei primissimi passi nel mondo dell'arte figurativa e già ho scoperto che anche qui ci sono gallerie a pagamento, e gallerie che investono sull'artista. Tutto il mondo è paese.

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This work is something different than the other I've published on this blog. Its source file weighs 72 Mb and it was made ​​entirely on an iPad  Exactly! After a long period in which I argued that a tablet is not needed to me, I got one. The purchase of this unit (sold below cost in the Ipercoop Mall downstairs) is associated with an ambition / madness / illusion that some friends, but also my parents, fed to me: why not submit my artworks to a art gallery?
Well... For now I'm just gathering information and sending mail, but I was in need to have a device that would allow me to show my artworks to the gallerists when I began my transhumance from one art gallery to another. The reasons why I chose the Apple tablet rather than a comparable Android, or the new Microsoft Surface are not important now... I leave them on hold for future posts ... because here I want to talk about the image you're looking up here, and made directly on the retina display of my gem.

Oh... I actually said it all. The version that you see has been cut in megapixels to avoid spending the entire night in the upload on flickr. If you are interested in the full resolution artwork...  Well, you just have to wait until I find a patron, a gallery owner, and will invite you to my first solo showroom.

For the forgetful, here is my gallery of drawings on flickr.

Margin Note: I'm making my first steps in the world of figurative art and already I have found that even here there are galleries for a fee, and galleries that invest on the artist. All the world is the same village.




sabato 23 febbraio 2013

2 Minuti a Mezzanotte

Glauco Silvestri
L'ebook di cui sto per parlare nasce da una Round Robin organizzata sul web dal brillante Alex Girola (il cui curriculum parla da sé, e non c'è bisogno che mi dilunghi a descrivere le notevoli attività di questo blasonato blogger italiano). 
Si tratta di un esperimento narrativo realizzato a più mani. Ognuno dei trentaquattro capitoli di questa pubblicazione ha un autore differente. L'argomento è dedicato ai super eroi, ma non a quelli classici che tutti voi conoscete. Si parla di super eroi nati dopo un evento "catastrofico" avvenuto durante un esperimento scientifico su un fenomeno chiamato Teleforce, che ha donato particolari super poteri a tutti coloro che ne sono rimasti coinvolti.
Anche qui non è il caso che mi dilunghi, visto che sul sito dedicato alla saga, così come nelle note in coda all'ebook, è spiegato tutto nei dettagli.

Due Minuti a Mezzanotte getta il lettore nel bel mezzo di una zuffa colossale tra super eroi. Mezzanotte è un individuo dotato di grandi poteri; egli ha un progetto che cambierà completamente, e per sempre, tutti gli equilibri sociali e politici del pianeta. Il suo scopo è possibile solo impadronendosi delle tecnologie della Salazar Tower, fulcro di tutto ciò che riguarda la Teleforce. Ovviamente i Super non possono stare a guardare, così come anche gli umani. Quello che ne consegue è una lotta all'ultimo sangue nel bel mezzo di Admiral City. Una lotta senza esclusione di colpi. Una lotta dai risvolti neppure troppo chiari a chi ne è direttamente coinvolto.

Quanto ho scritto sopra è sufficiente a introdurvi alla vicenda narrata nell'ebook, che è puro action, che è adrenalina, esplosioni, lotte a corpo libero, all'arma bianca, a colpi di pistola, e a forza di poteri sovrumani. I super in campo sono davvero tanti, e per conoscerli bene è necessario immergersi nel mondo di 2MM (ovvero Due minuti a Mezzanotte), studiando attentamente gli antefatti, e magari anche leggendo i numerosi spin-off creati in appoggio alla saga, e capaci di mostrare al meglio i personaggi che poi rimarranno coinvolti in questa vicenda.
In questo ebook si legge chiaramente il divertimento degli autori coinvolti nella Round Robin. E' sicuramente un argomento che li appassiona, e 2MM è probabilmente lo strumento più interessante per permettere a questa passione di sfogarsi.
La vicenda va letta con attenzione. Tra una sparatoria, una scazzottata, una lotta tra poteri incomprensibili per noi 'normali', sono nascosti dettagli che vanno a spiegare il perché della bagarre scatenatasi ad Admiral City.

[Spoiler] Ci sono molti omaggi ai grandi fumetti super-eroistici più tradizionali. Dalla citazione della frase 'un grande potere porta a una grande responsabilità' (Spiderman), al complesso background sociale che già abbiamo imparato a conoscere grazie agli X-Men (I normali che temono i Super e creano armi per potersi difendere da loro - I super che vogliono integrarsi con i normali in un rapporto 'alla pari' - I super che temono il timore dei normali, per cui complottano per tramutare tutti in super). Ci sono addirittura momenti di calma in cui il cattivo si prende la briga di spiegare i propri scopi prima di eliminare l'avversario [Spoiler].

L'ebook è divertente. Anche se chi lo affronta senza il background giusto (ribadisco: leggetevi tutto il materiale introduttivo sul blog che già vi ho linkato), potrebbe venirne sopraffatto, esserne disorientato. Il rischio è che la lettura venga interrotta perché troppo complessa. Del resto l'ebook parla di un conflitto ad alto livello e i P.O.V. sono davvero innumerevoli.

Ci sono anche dei difetti. Si nota troppo la differenza tra narratore e narratore. Gli stili sono variegati e spesso dissimili. Ciò rende più complicata la lettura perché si rimane sempre spiazzati. Non c'è una coerenza tipografica. A volte i cambi di scena sono indicati con alcune andate a capo, a volte con un asterisco, a volte con tre asterischi. La punteggiatura non è sempre coerente, specie nei dialoghi, ove in alcuni capitoli è all'interno dei caporali, in altri è all'esterno, e a volte addirittura assente (mancano dei punti nelle andate a capo), senza dimenticare la mancanza degli spazi tra punteggiatura e parola seguente... e altre cose simili. E' spiacevole notare differenze anche in riferimento agli stessi soggetti. La località è scritta spesso in modi diversi (Portorico, Porto Rico, Puerto Rico... per fare degli esempi). La stessa Salazar Tower viene indicata a volte in maiuscolo, a volte in minuscolo (la Torre, la torre, etc etc). [Spoiler] Si fa un po' di confusione con il personaggio di American Dream, che in alcuni capitoli è chiamato American Way per via della sua 'metamorfosi ideologica', e addirittura ogni tanto viene chiamato semplicemente AD. Credo che per facilitare il compito del lettore queste variazioni andrebbero razionalizzate un po' meglio. [Spoiler] In pratica: il testo ha bisogno di un editing approfondito, e visto il valore del suo contenuto, lo meriterebbe. Peccati che credo debbano essere perdonati a causa dell'entusiasmo con cui è stato pubblicato l'ebook che raccoglie tutti gli interventi. Esso infatti incorpora i vari capitoli pubblicati sul blog, e probabilmente essi sono stati accorpati così com'erano, fidandosi del lavoro dei singoli scrittori intervenuti/o forse imponendosi di rispettare letteralmente ciò che i vari autori avevano scritto durante la Round Robin.
Niente di grave, quindi. Però ammetto che una rilettura complessiva avrebbe giovato al prodotto definitivo.

Conclusioni: L'ebook diverte, specie se si è amanti di questo genere narrativo. L'universo inventato per 2MM è seducente, intricato, coinvolgente. L'ebook non stanca. Ci sono colpi di scena che sorprendono. Ha, sì, qualche pecca editoriale, ma essendo nato come gioco narrativo, è perdonabile a tutto tondo. Senza contare che da poco è nata la seconda stagione, e sono sicuro che questa rimedierà agli errori di gioventù della prima.
Da leggere? Sì... con un background culturale preparato, studiando quanto 2MM offre attraverso il suo sito d'appoggio e i link a esso connessi.



venerdì 22 febbraio 2013

Anonimi Anobiisti Bolognesi

Glauco Silvestri
Sono appena tornato dal primo incontro degli AAB a cui abbia partecipato. Ho scoperto questo gruppo per caso, curiosando tra gli utenti di Anobii, mentre ero alla ricerca di persone che abitassero vicino casa con cui condividere la passione della lettura. Mi mancava l'esperienza che avevo imparato ad apprezzare con il Jane Austen Book Club (sì, ispirato proprio al film, o forse al libro, chissà!), e... Insomma, è bello avere delle passioni, ma è ancora più bello poterle condividere, e ancora di più poterle condividere dal vivo, e non solo sul web. Come direbbe Donnie Brasco «Che te lo dico a fare...».
Per tornare a bomba, scopro questo gruppo su Anobii, mi iscrivo, poi mi iscrivo anche alla loro pagina su Facebook. E arriva il giorno in cui compare l'annuncio di questo incontro. C'è la data, c'è l'orario, ma non è indicato il luogo. Per saperlo bisogna scrivere a uno dei curatori del gruppo... 'Intrigante - penso - sa di setta dei poeti estinti' (quanto avrei voluto avere un'insegnante di lettere come il Robin Williams del film).
Scrivo la mail, mi viene mandato l'indirizzo... In un romanzo d'avventura ci sarebbe dovuto essere anche un codice, una parola d'ordine, o un segnale da fare bussando a una porta anonima. Nella realtà c'è una lettera di benvenuto molto cordiale.
Così, poche ore fa, mi sono trovato all'indirizzo giusto, e sono stato accolto con un calore che non avrei mai immaginato... Insomma, pareva quasi che ci conoscessimo da sempre.
Poi arrivano gli altri membri, non tutti, alcuni sono stati dispersi in una improbabile tempesta di neve, altri hanno preferito Masterchef Italia, altri ancora... Chissà! Io ho dovuto lasciare a metà una puntata di Top Gear molto interessante!
Ci siamo messi attorno a un tavolo, ognuno col suo libro da raccontare... Perché l'AAB è un gruppo di 'lettori' e non un gruppo di 'lettura'.
Una differenza sottilissima... Non c'è un libro che tutti devono leggere per poi discuterne nel dibattito all'incontro. Piuttosto ogni lettore ha la facoltà di presentare un libro che ha letto, che gli è piaciuto, spiegare i motivi e... Rispondere alle domande di chi è interessato al titolo. È un bellissimo modo per conoscere nuove potenziali letture, avere un dialogo con altri amanti della lettura, allargare gli orizzonti... E la serata si è dimostrata davvero, ma davvero, davvero, piacevole.
Insomma... Ho trovato ciò che cercavo, e ora (questa è una minaccia o una promessa? Questione di punti di vista...) sarà difficile che li mollo.

giovedì 21 febbraio 2013

Indipendence Day

Glauco Silvestri
Indipendence Day è l'unico film che possiedo in Blue Ray. Mi è stato 'regalato', e per vederlo ho dovuto tribolare un pochetto. Già! Perché Apple non ha mai accettato ufficialmente lo standard Blue Ray, e avendo io un Mac Mini come media-center, ho dovuto recuperare un po' di attrezzatura per vederlo (ovvero questo masterizzatore esterno della Samsung, più questo Software).

Nonostante il mio Mini sia un briciolo al di sotto delle caratteristiche tecniche richieste (il processore viaggia a 1.83Ghz contro i 2,4Ghz), la visione del film è stata più che accettabile... ma io sono qui per parlare del film, e non di questioni tecniche che probabilmente vi avranno già annoiato, per cui torno a concentrarmi sulla pellicola, che fa parte della mia videoteca non per mio diretto volere, ma che nella sezione 'fantascienza' ha il suo bel perché!

Va bene! Il film è pieno di pecche. 

  • Un virus informatico 'terrestre', inoculato attraverso una rete wi-fi sprotetta, con un Mac Powerbook, danneggia un sistema informatico alieno. Assurdo!
  • Un caccia F18 che vola perfettamente verticale, senza alcuna portanza alare, grazie alla sola spinta dei motori. Assurdo!
  • Le strategie di guerra intraprese contro gli alieni. Assurde!
Però è divertente oltre misura! A partire da Will Smith che abbatte con un pugno un alieno pieno di tentacoli e gli dà il benvenuto sulla Terra. Passando per i vari cammei del vecchio pilota ubriacone che era stato rapito dagli alieni. Ricordando lo scienziato sciroccato a capo della base segreta dell'area 51. E tante altre situazioni davvero buffe, se non ridicole. Diciamo che il film sa prendersi in giro da solo, e non ha pretese di essere una pellicola altisonante come invece altri fanno.

Insomma... so che ad alcuni questa espressione non piace, ma è un bel film da guardare a cervello spento, e con un barattolone di popcorn bello caldo in braccio.



mercoledì 20 febbraio 2013

Leon

Glauco Silvestri
Matilda è impersonata da una giovanissima Natalie Portman. E' lei la protagonista di Leon, non c'è dubbio, visto che è lei ad apparire più spesso. E' anche vero che Leon ci viene mostrato attraverso i suoi occhi innamorati, e attraverso la sua sensibilità.

Ma chi è Matilda?

Se la guardiamo sembra una ragazzina dolce e simpatica ma... osserviamola attentamente:




  • Quando chiama la direttrice della scuola si finge sua madre e dichiara che "Matilda è morta".
  • Fuma sigarette di nascosto.
  • Vuole diventare un sicario.
  • Ha dodici anni e si innamora di un quarantenne che fa il sicario di mestiere.
  • Guarda il cartone animato dei Transformers.
  • Si affaccia a una finestra e senza remore si mette a sparare a caso verso la strada.
  • Dichiara a un portiere dell'albergo che è l'amante di un sicario.
  • Partecipa attivamente a degli assassinii.
  • Sa usare fucili e pistole.
Però va a comprare due litri di latte ogni giorno, e cura con attenzione la pianta di Leon.

Film epico. Personaggi epici. Matilda epica.




martedì 19 febbraio 2013

Alone

Glauco Silvestri

Alone

La galleria completa è raggiungibile cliccando qui.


lunedì 18 febbraio 2013

Striges, la promessa immortale

Glauco Silvestri
Striges è il nuovo romanzo di Barbara Baraldi, una autrice di cui sui miei blog avete sicuramente parlare spesso perché (lo ammetto), fino a oggi non mi sono perso nessuna sua pubblicazione.

In questo Striges Barbara affronta un argomento sfizioso, ovvero la stregoneria. Ambientato a Milano, il romanzo racconta la storia di una diciasettenne dalla storia triste (mamma uccisa in una rapina, rapporto con i compagni di scuola difficile, padre pressoché assente) che, al momento del suo compleanno, scopre poteri magici che le erano sempre stati tenuti nascosti. Il rapporto tra Zoe (la ragazzina) e i suoi poteri è di difficile sbroglio. Ad aiutarla è una ragazza, Sam, che gestisce un locale vicino al suo liceo, ovvero il Bloody Mary, e che lei frequenta assiduamente. Anche Sam è una strega. E' lei che le rivela tutto quanto possa servire a Zoe per affrontare la 'nuova' realtà in cui è stata proiettata, ed è lei che le rivela anche i pericoli che si troverà costretta ad affrontare.
Il mondo della magia è infatti minacciato da due differenti avversari. Gli inquisitori, da sempre alla caccia delle streghe in quanto simboli malvagi, spinti dal desiderio supremo di salvare il mondo, e da quello più terreno di appropriarsi dei loro poteri. Le Arpie, ovvero delle streghe che hanno ceduto l'intera loro essenza a un uso malvagio dei poteri che possiedono, ne sono diventate schiave, perdendo così ogni rapporto con il mondo 'normale'. Queste ultime cercano di corrompere le streghe appena 'nate' (i poteri si rivelano al diciassettesimo anno), e quindi ancora incapaci di gestire la magia che è in loro, e di eliminare le streghe che si oppongono a questo arruolamento forzato.
Zoe scopre inoltre che il suo destino è legato anche a quello di un inquisitore. 400 anni prima, in un'altra vita, i due erano amanti. Ovviamente la relazione era nascosta ma... il finale tragico, un incantesimo, l'amore... gli spiriti dei due amanti si sono reincarnati in Zoe e Sebastian, quest'ultimo è l'insegnante di teatro del liceo di Zoe.

Trama fitta, complicata, piena di colpi di scena, studiata per un pubblico giovane (questo libro è uno Young Adult), ma che può essere apprezzata anche dagli adulti. L'autrice è abile a mescolare la quotidianità con il mondo della magia, a rendere Milano più attraente, a creare una storia piena di richiami a vicende passate senza neanche troppo nasconderle. Ho apprezzato tantissimo la costruzione dello spettacolo teatrale su Paolo e Francesca, storia che potrebbe ridipingersi sulle figure di Zoe e Sebastian (come in effetti avviene). Ho amato la capacità, tra l'altro presente in tutti i lavori di Barbara, di amalgamare musica e narrativa. In ogni suo libro la musica detta il ritmo della narrazione, in ogni suo libro la musica è filo conduttore della narrazione. In questo libro la musica è anche un personaggio attivo della narrazione.
Barbara ha uno stile delicato, giovane, innocente. Immagino sia questo che è tanto amata dai giovani. Ma è anche graffiante quando serve. E' potente al punto da trasformare in immagini le descrizioni. Lo scontro sulla cima del Duomo è... dipinta con le parole. E altrettanto potenti sono gli scontri con l'Arpia che la perseguita (che Zoe chiama Cappuccetto Indemoniato, forse un termine un po' infantile, ma che collima con il personaggio della ragazza, per certi versi già autosufficiente, per altri ancora molto bambina). Il finale roccambolesco costringe a trattenere il fiato fino all'ultima riga... e guai a interrompere la lettura prima di arrivare in fondo, perché i colpi di scena sono continui, inaspettati, inimmaginabili e... agghiaccianti.
Se devo trovare un difetto... e mi devo sforzare per farlo... ahahahah... è che finisce, e io vorrei già avere tra le mani il suo seguito. Perché in Striges si legge la nascita di una strega, ma da questo libro si intuisce una infinità di potenziali prosecuzioni che, uffa, aspettare che vengano scritti è dura!

Conoscendo bene le opere di Barbara, posso affermare che Striges è probabilmente il suo miglior lavoro. E' la giusta evoluzione di Scarlett, più maturo, più ricco di ingredienti, più intrigante. I personaggi hanno spessore da vendere. Si tratta di un lavoro davvero curato in ogni dettaglio. Davvero un bel libro, una bella storia.



venerdì 15 febbraio 2013

Trainspotting

Glauco Silvestri
Gioventù Bruciata all'ennesima potenza! Trainspotting racconta le vicende di quattro giovani gallesi dalle aspettative a dir poco tragiche. Tossicodipendenti, incapaci di accettare la società, incapaci di costruirsi una vita, incapaci di rispettare il prossimo, di... oddio, dei veri e propri eroi!

Questo film (e il libro da cui è tratto) è una assoluta critica alla società moderna. Quando uno nasce ha solo due possibilità: Inquadrarsi nella struttura che circoscrive tutti quanti (scuola, lavoro, famiglia, hobby, pensione, morte), o rifuggire da tutto e muoversi come fantasmi/indesiderati/incompresi nel mondo che non li riconosce.
Credo sia questo il messaggio raccontato da questi giovani, ma credo anche che ci sia un secondo messaggio, ovvero il desiderio inconscio di questi 'emarginati volontari' di far parte del resto del mondo, e di averne le capacità/potenzialità.
Tra tutti, nel film, solo uno riesce (forse) a integrarsi. Probabilmente è l'unico personaggio che non ha una meta ma che allo stesso tempo è privo di un inconsapevole istinto autodistruttivo.
Uno, due, tre, quattro, cinque... cinque ragazzi, ognuno diverso dagl'altri; tutti incapaci di entrare negli schemi accettati dal resto del mondo; ognuno che vive, agisce, si brucia seguendo i propri istinti.
Cosa riconoscete, di voi, in questi personaggi?
In fondo questi cinque ragazzi non fanno altro che incarnare per eccesso ciò che probabilmente ognuno di noi ha pensato almeno una volta nella vita, e probabilmente molto più di una volta, ma che nessuno di noi ha mai davvero pensato di uscire dalle righe e seguire quei pensieri.

Ebbene, questo è Trainspotting. Il titolo del film è prefetto. Ricorda quei fotogrammi di vita che si possono osservare dall'interno di un treno attraverso i finestrini. La vita fuori corre molto più velocemente della vita all'interno del treno. O forse è l'esatto contrario. In fondo bisogna solamente stabilire chi è più veloce... il treno o ciò che lo circonda?

Un film che fa riflettere e che impone di non essere visto accontentandosi di ciò che si sta vedendo. C'è molto di più. Basta osservare, piuttosto che guardare... e la differenza tra questi due verbi è sottile, ma fondamentale.



giovedì 14 febbraio 2013

Chi mi Ama mi Legge

Glauco Silvestri
Ok, forse esagero quando acclamo "Chi mi Ama mi Legge", ma oggi è San Valentino e ho pensato che, per farmi voler bene da tutte le coppie innamorate, potevo sorprenderle con questo bel regalo:

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mercoledì 13 febbraio 2013

Birthday Girl

Glauco Silvestri
Questo film mi ha colpito molto. Forse perché il personaggio di John mi è affine, forse perché la sua vita non è poi tanto differente dalla mia (a parte il problema con le formiche), eccetto per la sua scelta di trovarsi una moglie tramite agenzia.

Il film, difatti, prende spunto dalle agenzie matrimoniali per parlare delle difficoltà da parte dell'essere umano di stabilire un contatto con i propri simili, di esprimere sé stesso e le proprie emozioni verso gli altri. Anche l'esercizio del 'Fidati e lasciati andare' è un richiamo alla medesima necessità, e un assioma alla teoria di esitazioni e chiusure istintive verso chi ci circonda. La famosa maschera che tutti indossiamo ci protegge, ma ci isola allo stesso tempo, e ci impedisce di vivere a pieno la nostra vita.
Non è un caso che, sempre nel film, il gesto di John (che lui reputa di coraggio, e non come un qualcosa da biasimare), lo proietta in una situazione che tutti quanti si siano esposti alla stessa maniera temono di trovare.
La donna bellissima che viene dall'est, ma che non parla la nostra lingua, i suoi amici che si presentano all'improvviso, le sensazioni di disagio che si tramutano nell'avverarsi delle peggiori paure. I gesti inconsulti che tutto ciò potrebbe portare... una miriade di eventi a cui l'anima griderebbe (senza essere udita) «No! No! No! No! No! No!».
Tutti, o quasi tutti, ci tireremmo indietro; cercheremmo di fuggire; agiremmo in modo tale da proteggerci da quanto sta per capitare e sta già capitando.
Ma c'è il 'Fidati e lasciati andare' che interviene... il gesto di seguire la corrente è risolutivo, e conduce per certi versi alla felicità, perché (vada come vada) non ci sono più catene a trattenerci.

Birthday Girl è un ottimo film drammatico, è un ottimo film di sentimenti, è soprattutto un film che può essere visto e gustato su più livelli. Da non perdere... non fosse anche per la bellissima Nicole Kidman, che qui compare così com'era, prima che cominciasse a ritoccarsi.



martedì 12 febbraio 2013

Oggi Leggi Gratis

Glauco Silvestri
Le Sfrappole
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lunedì 11 febbraio 2013

Micro

Glauco Silvestri
Romanzo incompiuto di Michael Chricton, e completato da Richard Preston, Micro è... un libro che ti lascia con un senso di delusione. Non si percepisce lo stacco dallo stile dei due diversi autori, ma si sente che non appartiene né a uno, né all'altro.

Siamo alle Hawaii. Una azienda ad alta tecnologia sta sviluppando delle tecniche di miniaturizzazione per poter sfruttare al meglio il mondo microscopico nel campo medico. L'azienda, la Nanigen, è una start-up lanciata da Drake e quotata in borsa per milioni di dollari. Cerca nuovi ricercatori, e di conseguenza batte a tappeto tutte le principali università americane, tra cui Harward. Qui un gruppo di ricercatori molto ambiziosi viene incuriosito, e accetta di andare a visitare gli stabilimenti. Solo che durante la visita vengono accidentalmente a scoprire cose che nessuno dovrebbe sapere... per ciò vengono miniaturizzati e liberati nella foresta hawaiana... nella speranza che la natura si occupi di loro.
Ovviamente a questo gruppetto di scienziati in erba capitano tutte le esperienze possibili, e altrettanto ovviamente a voi non racconterò il seguito, casomai abbiate intenzione di leggerlo.

La storia è priva di preamboli, si viene proiettati direttamente là dove ci si immagina sin dall'inizio. E' un inizio violento per il lettore, che magari vorrebbe conoscere meglio i personaggi, e invece è costretto a tenere per buono quel poco che viene offerto. Risultato: Non si lega con nessuno di essi, non ci si immerge mai completamente nella vicenda. Senza contare che alcuni personaggi, a volte, agiscono in maniera assurda e tutt'altro che previdente tipo:
[spoiler] I micro-umani in fuga tentano di rifugiarsi in un avamposto della Nanigen. Non sanno che il loro mezzo possiede un trasmettitore, per cui Drake invia un suo uomo all'avamposto per... eliminarli. Solo che durante il cammino i micro-umani si scontrano con mille avversità, e il loro mezzo cade in un dirupo, distruggendosi. Visto sparire il segnale, Drake chiama il suo uomo, ormai giunto all'avamposto, e gli ordina di tornare indietro, visto che il segnale è scomparso e deducendone che i micro-umani fossero morti. Allora il tizio torna indietro. Solo che i micro-umani non sono morti, e arrivano all'avamposto a piedi. [fine spoiler]
Ecco... il buon senso avrebbe indotto Drake a far controllare comunque l'avamposto, visto che aveva già un uomo in zona, non credete anche voi?
[spoiler] E che dire di uno dei micro-umani, infettato da una vespa, che rifiuta le cure mediche fino al momento in cui le larve di vespa non cominciano a divorarlo dall'interno? [fine spoiler]

Insomma, il romanzo presenta notevoli pecche dal punto di vista narrativo, ma è invece interessante dal punto di vista scientifico (basta osservare la bibliografia al termine del libro per capire che c'è stato un enorme lavoro di documentazione per la stesura di quest'opera), se non per le tecnologie di miniaturizzazione, sicuramente per la descrizione sul modus vivendi di diversi tipi di microorganismi che abitano il sottobosco delle Hawaii.
Delude, sì, in confronto degl'altri romanzi di Chricton (solo Timeline, a mio parere, è peggio!), ma comunque intrattiene. E' una lettura che può comunque avere il suo perché quando si cerca una lettura da svago puro.

Parlando però di micro-mondi, prima di questo, consiglierei Viaggio Allucinante e Destinazione Cervello, entrambi di Asimov.



sabato 9 febbraio 2013

Risparmiare sul Caffè

Glauco Silvestri
Anno 2013. Bisogna tirare la cinghia!

Fortunatamente sono sempre stato attento alle spese. Una attività che ho assimilato da mio babbo è quella di tenere sotto controllo tutte le mie entrate, e tutte le mie uscite; per cui, visti gli ultimi avvenimenti, mi è venuto comodo il poter ripercorrere le spese 2012 (e degl'anni precedenti) per andare a tagliare dove veramente c'è da tagliare. 
Ovviamente i primi rami "pesanti" da sfoltire sono stati quelli che andavano a influire sul budget con una percentuale a doppia cifra. Rami legati per lo più ai miei variegati interessi, e ovviamente ai miei variegati vizi.
Parlo di libri, musica, e caffè (al bar).
Ovviamente non ho intenzione di tagliare solo questi tre rami, ma son quelli di cui voglio discutere qui, oggi.

Libri e Musica sono facili da tagliare. Con oltre 9000 brani nella mia collezione su iTunes, posso anche evitare di comprare nuovi album nel 2013... senza soffrire troppo. Idem per i libri. Il mio Kindle è ricolmo di ebook che attendono di essere letti. Credo di averne anche per più di un anno di letture, per cui anche qui è facile chiudere il rubinetto.

I caffè al bar sono stati una scommessa. Io adoro il caffè espresso e... non mi piace quello della moka. A gioco forza ho sempre bevuto il caffè al bar. E ogni volta che avevo bisogno di un caffè, uscivo di casa per andare al bar. Non vi voglio parlare di cifre perché vi spaventereste, ma in un anno, il caffè del bar ha inciso parecchio nel mio budget.

Insomma... per tagliare questa spesa ho fatto un piccolo investimento. Dopo mesi di test tra varie marche e modelli, mi sono preso una Nespresso U (ne ho già parlato in un post qualche mese fa), e ho cominciato a farmi i caffè a casa.

Gennaio 2013: Com'è andato il primo mese? Le spese dovute ai caffè presi al bar si sono ridotte del 50,24%

Mica male, no? 

Ovviamente c'è ancora margine di miglioramento. Ma è un ottimo inizio!


venerdì 8 febbraio 2013

Roomba

Glauco Silvestri
Forse è colpa della mia passione per la fantascienza. Forse è colpa del fatto che sono cresciuto in mezzo a cartoni animati con robot, e film con robot, e gente che affermava che nel 2000 le auto avrebbero volato, le case sarebbero state piene di domestici automatici, eccetera eccetera. Forse è colpa di questi input giovanili se oggi sono affascinato, attratto, e pressoché spinto a fare mio uno di questi strani apparecchi domestici chiamati Roomba.
Sono dei banali aspirapolvere, è vero, ma lavorano in autonomia. Imparano com'è fatta casa, girano per le stanze, puliscono negl'angoli, sono silenziosi... E ora non costano neppure più un botto.

Insomma, rimango incantato quando li vedo lavorare. Li ho visti in fiera, in una dimostrazione. Mi è capitato di osservarli all'opera in un negozio di fotografia (si occupava dei pavimenti del negozio). Una mia amica di rete ce l'ha e dice che è favoloso, fa il suo lavoro in modo discreto, che è lento ma completamente indipendente, e che gli hanno dato pure un nome perché è diventato parte integrante della famiglia. E c'è pure il modello Scooba, che lava i pavimenti!

Mi è persino capitato di vederli persino in alcuni film, di cui non ricordo il titolo, come comprimari invisibili:

  • In un film pulivano un pavimento di una villa mentre i due attori litigano tra loro (uno dei due muore, mi pare di ricordare);
  • In un altro film ci sono tre tipi strafatti di crack sdraiati su un divano. Passa il Roomba e loro trasaliscono allarmati chiedendo cos'è stato? Cos'è successo? ...e l'unico a posto  (il capo che sta contando i soldi) risponde "L'aspirapolvere", così loro crollano di nuovo sul divano.
Ce ne sono per tutte le tasche, dal più semplice che deve essere avviato manualmente, a quelli programmabili super sofisticati che a batteria scarica tornano alla base per ricaricarsi da soli. E ora che anche la concorrenza si è messa a produrre oggetti simili, la iRobot ha calato davvero i prezzi.


Ammetto che è dura resistere e non prenderne uno. Come faccio a trattenermi? Penso a Runaway
No, seriamente... visto che attraverso un periodo in cui devo stare attento ai soldi, mi tocca trattenere certi slanci di passione e rimanere con i piedi ben piantati al suolo. Però... Uff... Che peccato!

Ma questo articolo vuole diventare un bel trivia cinematografico: Avete idea dei titoli dei due film che cito?

Nel frattempo guardatevi questo video che mostra una sfida tra un paio di iRobot e alcuni concorrenti blasonati (Samsung e Philips).


mercoledì 6 febbraio 2013

The Hole

Glauco Silvestri
Il fascino di Thora Birch è innegabile. In alcuni atteggiamenti sembra una ragazza acqua e sapone, in altri sembra una bad girl a tutto tondo. In The Hole questa splendida ragazza riesce a interpretare entrambi i ruoli, vestendo i panni di una liceale inquietante, ma dall'aspetto innocente.

Siamo in un college inglese. Liz vi arriva tutta scarmigliata, alza il telefono, chiama la polizia e grida. Le indagini portano a un vecchio bunker non troppo lontano alla scuola. Quattro studenti, compresa Liz, vi si sono nascosti per evitare una vacanza scolastica in Scozia, e per fare un festino tra loro. Solo che in quel bunker non va tutto come dovrebbe. I ragazzi rimangono intrappolati... la situazione degenera... e l'unica superstite alla bravata è per l'appunto Liz.

Solo che la storia raccontata dalla ragazza alla polizia non regge... o per lo meno ci sono dei lati oscuri che nel film vengono ricostruiti di volta in volta a seconda delle deposizioni.


Thora è perfetta in questo ruolo perché nei panni di Liz riesce a sfoderare tutta la sua innocenza, tutta la sua ambiguità, tutta la sua freddezza, al punto da rendere questa ragazzina del college un vero e fascinoso demonio.
Allo stesso tempo il film è un crescendo di tensione e sorpresa. Niente è come sembra. Ogni personaggio appare per ciò che non è, ma agisce per ciò che è. Si rimane confusi, affascinati, indecisi. Gli attori offrono un'ottima interpretazione dei loro ruoli, e si mostrano come perfetti teenager, fragili e sicuri di sé allo stesso tempo. Davvero bravi.
Menzione d'onore per la bellissima Keira Knightley, solitamente abituata a essere primadonna nelle pellicole, qui fa una spalla di grande effetto.



martedì 5 febbraio 2013

L'Albero dei Corvi

Glauco Silvestri
E' giunto il momento di presentarvi la mia seconda sorpresa per il 2013. Chi tra voi è più attento alle mie attività si sarà già accorto dell'uscita di questo nuovo ebook, avvenuta questa domenica senza troppo clamore.


L'Albero dei Corvi è il gran-finale della storia di Clara


Al contrario delle mie precedenti saghe, quella di Clara è stata pubblicata sotto forma di "blog del personaggio". Una strategia già utilizzata da me nei primi anni 2000 per Professione: Assassino, solo che all'epoca non ebbi troppa fiducia in questo format, tanto che chiusi il blog e riproposi il suo contenuto in formato ebook... con tanto di seguito pubblicato da Pyra nel 2011.

Con Clara ho voluto agire in maniera differente. Il "blog" ha vissuto per tre mesi intensissimi (da settembre a dicembre 2012), fino a sospendersi la mattina in cui l'autrice del blog è uscita di casa per l'ultima volta, per affrontare il suo acerrimo nemico, sapendo che da quello scontro non ci sarebbe stato ritorno.

Quanto avviene sul "campo di battaglia" è raccontato in questo ebook. Una storia cruenta, senza troppi fronzoli, senza troppe speranze.

Il mio consiglio è, di conseguenza, di leggere (e ascoltare) i post del blog di Clara, magari di consultare la pagina "d'appoggio" in cui vengono presentati i personaggi che compaiono nella vicenda. Poi... Poi viene l'ebook.

E' ovvio che l'ebook può essere letto anche da solo... in fondo è una vicenda autoconclusiva... ma è altrettanto ovvio che la sola lettura di questa pubblicazione non potrebbe permettere al lettore di cogliere tutte le sfumature in esso presenti.

Insomma... questa volta dovete aver fatto i compiti per casa prima di leggere questa pubblicazione.

E una volta che avrete letto, e spero apprezzato, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... perché è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.

Volendo, se proprio il racconto vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno tangibile del vostro supporto.


Grazie di tutto e... Buona Lettura!

I'm The Slayer (il blog di Clara)


lunedì 4 febbraio 2013

Nuova saga in arrivo? Sondaggio!

Glauco Silvestri
Come è noto alla maggior parte di voi la saga di H-Asteroid avrà termine il mese di Settembre, e vedrà per il mese d'ottobre l'uscita dell'ebook che raccoglie tutte le puntate più una (in esclusiva). Questo è ormai il modus operandi che ho intrapreso per le mie pubblicazioni, un po' per mancanza di tempo continuativo da dedicare alla scrittura, un po' per colpa delle nuove attività a cui ho deciso di dedicarmi, e che per forza di cose vanno a rubare spazio a ciò che c'era prima.

Quest'anno, però, sono in ritardo con i lavori preparatori della nuova saga... non crederete mica che H-Asteroid e Mauro Bianchi siano stati scritti in tempo reale, vero? Dietro c'è stato parecchio lavoro invisibile ai vostri occhi. Ma quest'anno, come dicevo, le cose stanno andando in modo differente... soprattutto per colpa delle idee.

Idee che non vi voglio svelare. Perché le terrò in caldo per eventuali nuovi lavori. Mentre vi parlerò di quella che ha scalzato tutte quante le altre, l'ultima arrivata, e che mi pare piuttosto sfiziosa e divertente, sia da leggere, sia da scrivere.

Ma non crediate che vi sveli tutto... è presto. Ora vi chiedo un parere su tre auto da 400 km/h. Sono tutte tre auto di serie, costano un botto, e a me ne serve una. Visto che non riesco a decidermi... allora giro la palla a voi lettori. Quale scegliete tra le tre qui sotto elencate?


Auto Nr. 1: Bugatti Veyron Super Sport.


La Bugatti Veyron Super Sport è stata prodotta con una livrea nero-arancione, identificata come livrea “World Record”, e ha raggiunto la velocità media di 431,7 km/h, e una velocità di punta pari a 434,212 km/h, entrambi i dati certificati dal TÜV.  L'auto è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 2,3 secondi e da 0 a 200 in 7 secondi netti da fermo. La versione in vendita avrà una velocità massima limitata a 415 km/h per non causare problemi alle gomme.

Dati tecnici:
Velocità media: 431 km/h
Velocità massima: 434,2 km/h 
Da 0 a 100: 2,3 secondi 
Cilindrata: 7993 cc
Potenza: 1001 CV

Auto Nr. 2: SSC Ultimate Aero TT.

La SSC Aero è una supercar prodotta in America dalla Shelby Super Cars. Il motore della versione standard è un V8 di 6.200 cc e ha una potenza di 787 CV che lo portano fino a 6.600 giri/minuto. Nella versione TT (Twin Turbo) invece il motore arriva alla potenza di 1.183 CV raggiungendo i 6950 giri/minuto. 

Dati tecnici:
Velocità media: 410,2 km/h
Velocità massima: 414,3 km/h 
Da 0 a 100: 2,3 secondi 
Cilindrata: 6200 cc
Potenza: 787 CV

Auto Nr. 3: Koenigsegg CCX

La CCX è  prodotta dalla casa automobilistica svedese Koenigsegg. Il motore è un V8 da 4,7 litri di cilindrata e sovralimentato con un compressore volumetrico. Per realizzarlo sono state utilizzate leghe d'alluminio come quelle usate in aeronautica, titanio e fibra di carbonio, così che il suo peso sia di soli 210 kg. La potenza erogata è di 601 kW con 806 CV a 6.900 giri/minuto. Da ferma la CCX ha un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi e la sua velocità massima registrata è di 402,00 km/h.


Dati Tecnici:
Velocità: 402 km/h
Velocità massima: 402 km/h 
Da 0 a 100: 3,1 secondi Cilindrata: 4700 cc
Potenza: 806 CV


Ora tocca a voi: Quale Preferite?
(oppure avete delle alternative da suggerire?)


sabato 2 febbraio 2013

L'amante

Glauco Silvestri
Questa è la Barbara che mi piace di più. La donna, la scrittrice, lo stile intrigante e adulto. 
L'amante è un ebook che ho scoperto per caso, mentre consultavo il catalogo di Amazon in cerca di Striges (che poi ho comprato in formato tradizionale per... potermelo fare autografare). Racconta le vicende di Mimma, una femme fatale, tutta curve e passione, impegnata in una relazione con Fernando... bell'uomo, sicuro di sé, ma purtroppo sposato.
Se il rapporto tra Mimma e Fernando è fisico, lei sotto sotto spera in un qualcosa di più. Lo stesso Fernando è propenso a dare qualcosa di più, ma vuole attendere perché la moglie - dice lui - sta uscendo da un trauma terribile e non se la sente di ferirla ulteriormente. Ciò conduce la donna al sospetto, e al desiderio di investigare autonomamente sul rapporto tra Fernando e Sara, la moglie. Ciò che sorprende è quello che nasce tra Sara e Mimma... ma soprattutto il finale inaspettato che lascia il lettore piacevolmente stupito.

Se pensate che la trama sia scontata, ecco... dovete ricredervi. I rapporti tra uomo e donna sono sempre complessi, figurarsi poi quelli tra lo stesso uomo e più donne. Le donne disegnate da Barbara Baraldi sono forti, pur avendo un lato tenero e appassionato. Sono donne complicate dall'aspetto semplice. Sono donne con dei sogni, dei progetti, e che affrontano la vita con determinazione.
Lo stile di Barbara, come ho detto, è adulto. Si discosta quindi dalle saghe molto 'young' di Scarlet, di Matilde (credo diventerà una saga... le prospettive ci sono tutte),  e Zoe. Qui si rivede la scrittrice potente e Noir che ho conosciuto con Amelia,  con Lullaby, e con la Ragazza dagl'occhi di cristallo. C'è un linguaggio energico, visivo, erotico, emozionante, mai eccessivo. Si percepisce una delicatezza di fondo, caratteristica che emerge in ogni lavoro di Barbara, e un ritmo musicale - quest'ultimo molto più evidente nei lavori YA, dove addirittura è possibile costruire delle vere e proprie playlist con i brani citati nei romanzi.

Ne L'amante si vede la donna adulta. La donna che conosce il sesso, gestisce il sesso, ne è padrona e schiava. La donna calcolatrice, ma anche la donna che si lascia scivolare nell'oblio. C'è ogni ingrediente possibile. L'eros predomina. La femminilità guida. Degli uomini è presente solo una immagine pressoché sfuggente. Entità che entrano ed escono nell'universo femminile come fantasmi incapaci di comprenderne lo spessore e la vastità.
E' un racconto breve. Ma è un racconto che non delude. Davvero brava, la Barbara, una scrittrice con un talento prorompente.



venerdì 1 febbraio 2013

H-Asteroid (ep.6): Easy Girl

Glauco Silvestri
Eccoci al famigerato giro di boa... il sesto episodio della saga fantascientifica H-Asteroid

Nel racconto di questo mese vi racconto la storia di una ragazza. Abbandonata dalla propria madre quando ancora era in fasce, Easy è cresciuta tra le cure amorevoli di un gestore di bordelli. Già! Perché nella flotta sono presenti anche i bordelli... sono legalizzati, e dànno sfogo alle frustrazioni di una popolazione rinchiusa in scatole di metallo che fluttuano nel vuoto in cerca di una speranza illusoria.
Easy cresce, e quando diventa maggiorenne, nonostante il proprio patrigno non voglia questo destino per lei, decide di esercitare la professione più antica del mondo... il resto potete scoprirlo leggendo il racconto.

Come tutte le precedenti puntate della saga, anche questo ebook è completamente gratuito e scaricabile da qui. Se volete recuperare anche le puntate precedenti, non dovete far altro che andare alla pagina principale della saga: qui

Al termine della lettura, come sempre, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.
Volendo, se proprio il racconto vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno tangibile del vostro supporto.


Grazie di tutto e... Buona Lettura!


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