Ciò che mi ha spinto ad acquistare The Store è la pura curiosità. Lo scoprirete leggendo la trama di questo romanzo - ovviamente - e capirete che l'argomento è un tema piuttosto caldo in questi giorni dove lo shopping online diventa sempre più imperante nella nostra società.
Ovviamente le premesse di questo romanzo partono da un assurdo, ovvero una economia dominata interamente da un unico negozio online. La realtà è un po' differente, e seppure esistano alcuni brand che hanno una notorietà a livello globale molto più evidente, comunque non sono uno solo, e comunque non sono i soli a vendere online.
Dimenticata questa premessa necessaria, The Store è un negozio online che ormai domina il mercato globale, per lo meno è ciò che accade nel romanzo. Jacob e Megan Brandeis sono scrittori, giornalisti d'inchiesta, e quando si vendono rifiutare il loro ultimo manoscritto, si trovano costretti a fare una scelta drastica: o dichiarare bancarotta, o cambiare lavoro. Scelgono la seconda opzione, e visto che The Store è - per certi versi - la causa dei loro problemi, è proprio a The Store che si rivolgono per ottenere un nuovo posto di lavoro... E ovviamente vengono assunti.
Non essendoci posti disponibili adeguati al curriculum della coppia, The Store offre loro un impiego temporaneo in un centro smistamento merci nel Nebraska. Si trasferiscono a New Burg, città costruita interamente da The Store, per i dipendenti di The Store, dove trovano una villetta ad attenderli, ovviamente in comodato d'uso gratuito, offerta da The Store. Al loro arrivo il comitato d'accoglienza li disorienta. Sono newyorkesi, e non sono abituati a trovarsi davanti a casa tutto il vicinato pronto ad aiutarli col trasloco. Sembra una esperienza idilliaca, un qualcosa di dimenticato, dove tutto pare al posto giusto e... E le cose non sono proprio come sembrano. Ci vuole poco perché vengano scoperte le telecamere nascoste in tutta la casa, per capire che The Store ha tracciato i loro profili così da far trovare loro nel frigo tutto il cibo che preferiscono, e... Be' questo è solo l'inizio, e non vi svelerò altro, se non che Jacob e Megan hanno un piano nascosto, una specie di 'vendetta' trasversale... Vogliono scrivere un libro inchiesta su The Store.
Si tratta di un libro scritto in modo piuttosto fluido, diretto, veloce. Si legge rapidamente, tutto accade con un ritmo non serrato, ma comunque senza pause. I personaggi sembrano costruiti con lo scalpello, ognuno con caratteristiche ben delineate, coerenti, inquadrati, e mutano solo quando ci mette lo zampino The Store. Tutto è costruito in una escalation che porta a un dubbio amletico: Come andrà a finire? Già, tutti ci chiediamo questa cosa quando leggiamo un qualunque libro ma, qui è diverso, perché l'escalation sembra non finire mai, e solo nelle ultimissime pagine avviene il colpo di scena. Un colpo di scena che non mi ha convinto, perché chiude troppo in fretta la faccenda, facendo crollare improvvisamente un costrutto che per pagine e pagine aveva incollato il lettore al libro... E' una sorta di tradimento. Bum! Lieto fine e tutti vissero felici e contenti.
No, non è il tipo di narrativa che mi piace, voi lo sapete, ed è un peccato perché questo romanzo aveva delle potenzialità che a mio parere sono rimaste inespresse.
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