mercoledì 30 ottobre 2019

La Rocchetta Mattei vista dall'alto - #Viaggi #Droni

Glauco Silvestri
Torno a parlare della Rocchetta Mattei, dopo l'escursione a cui dedicai un articolo nella primavera dell'anno scorso, perché qualche giorno fa - giusto per sgranchire le eliche al mio Parrot Anafi - ho pensato di tornare a Riola per fare qualche video di questa splendida costruzione.

Sapete quanto io sia legato a questa piccola rocca. Sarà che da bambino mi divertivo tra i suoi corridoi, sarà che da adulto mi sono appassionato alle vicende di colui che la volle costruire, e della sua famiglia, sarà che - più semplicemente - è un luogo splendido da moltissimi punti di vista... Il fatto è che ogni occasione è buona per andare a vederla.

In questa occasione, il cielo era meraviglioso, il vento soffiava forte, la giornata era mite nonostante si sia già a ottobre. Ho dovuto prenderci un po' la mano per manovrare nel vento con un drone che pesa poco più di trecento grammi, ma è bastato alzarmi di quota per trovare una zona placida e perfetta per consentire il volo attorno alla rocchetta.
Ho dovuto anche affrontare la visita inaspettata di uno stormo di rondini... Periodo strano per le rondini, ma magari stavano migrando, e il drone le ha incuriosite. Quando volavo attorno ai 40 metri d'altezza, le rondini non hanno mai smesso di girarmi attorno, ma una volta alzatomi attorno agli 80 metri, si sono placate. Certo... La normativa prevede che non si vada più su di 70 metri, ma... Ero in montagna, lontano da tutto e da tutti, e le future norme consentiranno il volo fino a 120 metri. Chiudiamo un occhio. Ci tenevo molto a non fare del male a quegli uccelli, o a perdere il drone a causa loro, e 10 metri di differenza non fanno certo la differenza se si sta attenti.

Buona visione.


Se cercate maggiori informazioni sulla Rocchetta Mattei, o sugli strumenti con cui ho realizzato il video, troverete tutto in descrizione al video stesso, sul mio canale Youtube.

Come sempre, se il video vi è piaciuto, se avete un account Google, iscrivetevi al mio canale e cliccate sulla campanella per rimanere aggiornati sulle mie future pubblicazioni. Ovviamente... Cliccate su mi piace al video!


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giovedì 24 ottobre 2019

Dozza, la galleria d'arte a cielo aperto - #Droni #Viaggi

Glauco Silvestri
Vi ho mai parlato di Dozza? E' un borgo medievale tra Imola e Bologna, forse uno dei borghi più affascinanti della zona, sia per la sua struttura, che si inerpica su un colle che domina le valli circostanti, sia per il castello sforzesco - in perfette condizioni e con una bella collezione al suo interno - sia per l'enoteca, ospitata nelle cantine del castello, sia per i sui vicoli, e le mura delle abitazioni, che non sono semplici muri, bensì delle vere e proprie opere d'arte.

A Dozza, sin dal 1965, si tiene una biennale espositiva di Pittura sul Muro. Da quei tempi a oggi vengono artisti di tutto il mondo, ogni due anni, per abbellire i muri del borgo con opere d'arte uniche nel loro genere. Ciò trasforma il borgo medievale in una galleria d'arte a cielo aperto. Camminare per i vicoli, per le strade, di Dozza, è una esperienza unica, e non c'è angolo che non attiri l'attenzione all'occhio di chi ama l'arte, ma anche di chi ne è solamente incuriosito. Dozza è davvero un luogo unico nel suo genere, e merita di essere visitato.

In questa occasione vi voglio mostrare un video che ho girato qualche giorno fa, sia in volo su Dozza con il mio Parrot Anafi, sia passeggiando per le sue strade, filmandone l'esperienza, così che possiate vivere una esperienza virtuale nel piccolo borgo medievale.


Ovviamente, se i miei video vi piacciono, vi consiglio di iscrivervi al mio canale, e di cliccare sulla campanella per essere aggiornati su ogni mia nuova pubblicazione.

Maggiori informazioni su Dozza le potete trovare su Wikipedia, ovviamente. Qui trovate invece il mio album Flickr dedicato a questo borgo.

Se volete soggiornare in queste zone - ci sono dei B&B molto carini anche all'interno di Dozza - e ricevere uno sconticino, tramite Booking, potete cliccare qui.





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giovedì 17 ottobre 2019

Chioggia

Glauco Silvestri
In occasione del patrono della mia città, io e la mia compagna abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno, un weekend lungo, fuori porta. La nostra destinazione è stata la laguna veneziana, ma - per una volta - abbiamo tradito Venezia per dedicare un pochettino del nostro tempo alla piccola e accogliente Chioggia.

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Circa 50000 abitanti (n.d.r. Poco meno), ai confini della laguna, ma davvero affascinante da parecchi punti di vista, Chioggia è una città importante per il nostro paese. Possiede la flotta di pescherecci più grande d'Italia, e come quantità di pescato è seconda solamente alla flotta siciliana. Il suo mercato del pesce è noto in tutta Europa e serve tutta Europa. 

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Chioggia è anche una città turistica. Nella vicina Sottomarina è presente una spiaggia lunga ben sette chilometri, ed è forse, per una singola località, la spiaggia più lunga dell'Adriatico.

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E' qui che noi abbiamo deciso di alloggiare, a Sottomarina. Il primo giorno l'abbiamo voluto dedicare alla spiaggia, che nei primi giorni di ottobre si presenta con gli stabilimenti chiusi, i trattori che radunano la sabbia per evitare che il vento la spinga verso l'abitato, e il bagnasciuga è frequentato da chi ama lo sport, da chi fa lunghe passeggiate col cane, dai turisti come noi, e ovviamente, dai gabbiani.

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Una spiaggia pulita, con però tante alghe, e spugne, lì dove si forma il confine tra il regno del mare e quello della terra. Una spiaggia un po' diversa dalle 'nostre', che invece su quel medesimo confine mostra montagne e montagne di conchiglie.

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Poi c'è la diga, che consente il primo accesso alla laguna veneta, percorribile a piedi partendo proprio dalla spiaggia, per finire proprio in mezzo al mare. Dal quel piccolo faro è possibile vedere un muro parallelo a quello percorso da noi, è l'altro capo della diga Sull'isola, nonché riserva naturale, di Ca' Roman. E sott'acqua c'è il 'mini Mose', che protegge Chioggia e sottomarina dall'acqua alta. 

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Poco oltre, lo vedremo durante una escursione in barca, tra Ca' Roman e l'isola di Pellestrina (le due isole sono collegate da un altro muro della diga) sono ancora in corso i lavori per il 'vero' Mose.
Sempre nei pressi della diga è presente il Forte San Felice, raggiungibile a piedi, ma che noi abbiamo visto via acqua, sempre durante la medesima escursione in barca.

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Chioggia è connessa a Sottomarina dal Ponte dell'Unione, un lungo ponte con una isoletta al centro in cui sono concentrati campi sportivi e aree attrezzate per accogliere gli eventi agonistici della zona. Mentre eravamo in città ci è capitato di assistere a una corsa di beneficenza, il traffico era chiuso, i vigili regolavano persino il movimento dei pedoni, così abbiamo potuto godere di qualche breve istante di gara, anche se - lo ammetto - mi son lasciato sfuggire l'occasione di qualche buon scatto a causa della calca che si era formata accanto a me.

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La città è piccolina, il suo cuore è Corso del Popolo, una lunga via che funge da spina dorsale dell'intero centro storico, dal Porta Garibaldi, l'ingresso medievale che permetteva l'accesso in città via terra, proprio a pochi passi dal Duomo, fino alla Piazzetta Vigo, da cui accedevano in città i Dogi e i personaggi importanti, ovviamente via mare.

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E' in questa piazzetta che è possibile ammirare il 'Gatto di Chioggia', ovvero un piccolo leone che sovrasta la città da una splendida colonna di marmo... Peccato che rispetto alla colonna il leone sia davvero piccolo, e poco visibile, tanto che si è beccato questo 'poco lusinghiero' nomignolo.

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Qui è presente anche il Ponte di Vigo, bello ed elegante, in marmo, che scavalca il Canale Vena - il più bel canale di Chioggia, e che 'conduce' alla Chiesa di San Domenico, sull'omonima isola. In questa chiesa è conservato un crocifisso in legno alto quattro metri... Davvero imponente!

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Ai lati di Corso del Popolo si diramano a lisca di pesce, da un lato le trentasette calli che vanno a incontrare il Canale Lombardo, oltre al quale si nota ancora oggi il vecchio porto della città (n.d.r. Ora in disuso, e a breve riqualificato in una nuova zona residenziale), e dall'altro lato le quarantadue calli che, passato il Canale Vena, si dirigono verso il Canale San Domenico, ovvero il canale più largo, quello dove attraccano i pescherecci, e che collega la città all'Isola dei Cantieri, dove risiedono ancora alcuni cantieri adibiti alla riparazione, alla pulizia a secco delle navi, e al mercato ittico all'ingrosso della città.

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Il vero difetto di questa città è il traffico, che sfortunatamente arriva fino a Corso del Popolo, e che per metà della sua lunghezza lo domina. In effetti le auto possono giungere fino alla chiesa di San Giacomo, dove abbiamo potuto assistere a due matrimoni in due giorni di visita, e da lì svoltare verso la porta medievale, dove si trovano i parcheggi. Rimane pedonale solo il piccolo tratto tra la chiesa sopra citata e la Piazzetta Vigo, e ovviamente le calli, dove le auto faticano a passare...

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I luoghi di interesse sono innumerevoli. A partire dall'affascinante Mercato del Pesce, quello popolare, destinato alla cittadinanza, e non alla vendita all'ingrosso, che si trova sull'Isola dei Cantieri. Il mercato si trova proprio alle spalle del Palazzo Granaio, che durante la nostra visita era in restauro, e non abbiamo potuto né visitare, né ammirare. L'accesso al Mercato del Pesce avviene attraverso una porta in pietra con intarsi in marmo. Alle sue spalle i tendaggi rossi fanno risaltare gli innumerevoli gabbiani in attesa di un boccone prelibato, che di tanto in tanto i venditori offrono loro lanciando qualche scarto di lavorazione in acqua.

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Anche il Palazzo del Municipio merita attenzione, altisonante, bianco, con una iscrizione che ricorda uno dei momenti importanti della storia del nostro paese, quando Garibaldi si affacciò a una finestra di questo palazzo per parlare ai cittadini e risvegliare gli animi durante il risorgimento.
E poco distante - a Chioggia tutto è molto vicino - c'è la Torre di Sant'Andrea, che ospita l'orologio più antico al mondo. Questa torre, un tempo, faceva parte di una rocca militare, oggi scomparsa, e sostituita dalla omonima chiesa, di cui la torre è il campanile.

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E ci sarebbe ancora tanto da raccontare, e tanto da visitare, ma questo spazio ha dei limiti, e non posso dilungarmi troppo a descrivere i bei palazzi in stile veneziano, gli scorci affascinanti tra le calli (n.d.r. Quelle non invase da auto parcheggiate, scooter, e Apecar), e dei bei localini accoglienti che si incontrano lungo il percorso.

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Vorrei infatti dedicare un po' di spazio all'escursione fatta con un battello, che ci ha portati a sfiorare l'Isola del Buon Castello, ove sorgeva un castello in legno, oggi scomparso e sostituito da dei cantieri per la riparazione delle imbarcazioni. Escursione che ci ha permesso di osservare il relitto di fronte all'Isola di Ca' Roman, che ci ha fatto ammirare le mura del Castello San Felice, che ci ha permesso di visitare le coltivazioni di Cozze, che ci ha fatto assaggiare un briciolo di vita di mare, andando per madonnine, gli ottagoni, strutture difensive poste in mezzo alla laguna dalla Repubblica Veneziana, quando doveva difendersi dalle invasioni dei pirati turchi, eccetera eccetera eccetera.

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Si giunge così alla fine del nostro soggiorno, e di questo breve percorso sul mio modesto blog. Nel caso voleste provare una esperienza di questo tipo, vi consiglio di cliccare qui per la prenotazione con Booking, così avrete un piccolo sconto sul prezzo della stanza che avrete scelto.

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Ovviamente vi consiglio anche di cliccare qui per vedere il mio album fotografico dedicato a Sottomarina di Chioggia, e qui per l'album fotografico di Chioggia.

Per chi, infine, ha voglia di una immersione ancora più completa in ciò che vi ho descritto fotograficamente, non può mancare un bel video girato col mio caro e affidabile Parrot Anafi. In questa occasione ho persino temuto per la sua salute, visto che al rientro da uno dei miei voli, è stato circondato da un paio di gabbiani abbastanza nervosi... Dato che online ho visto video di droni aggrediti e abbattuti da uccelli, be', son stati momenti in cui ho sudato freddo.
Ma è andato tutto bene, per cui, sedetevi comodi, mettete il video a tutto schermo (n.d.r. è a 4K, per chi ha la fortuna di avere un televisore, o un monitor, con queste capacità visive), e cliccate su play.


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giovedì 10 ottobre 2019

L'Abbazia di Monteveglio

Glauco Silvestri
Frequento l'Abbazia di Monteveglio da moltissimo tempo. All'inizio ci venivo in occasione della festa medievale, poi anche per passeggiare nel parco naturale che la circonda, e infine... be'... Ci lavoro molto vicino, quindi capita che vada a farci un giretto anche solo per rilassarmi. E' un altro di quei luoghi a cui sono molto legato, un po' come Villa Smeraldi, di cui vi ho parlato poco tempo fa... Ed è per questo che, di recente, ho voluto tornare all'Abbazia in compagnia del mio fedele Parrot Anafi.

Il luogo è magico, e ha alle spalle tanta storia. Fu voluta da Matilde di Canossa per ringraziare il Signore dopo la vittoria su Enrico IV. Costruita a fianco di una chiesetta preesistente, la quale fu anche ampliata, l'Abbazia è passata - nei secoli - di gestione in gestione, nelle mani di diversi ordini religiosi. Oggi è gestita dai Francescani, e assieme al borghetto fortificato che la circonda, è davvero un luogo molto affascinante da visitare (n.d.r. Nel caso, su Booking potete ottenere il 10% di sconto partendo da questo link).

Qui sotto vi lascio il video che ho girato con il mio drone. Sul mio album Flickr troverete diverse foto scattate, in varie occasioni, in questo bellissimo luogo.








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sabato 5 ottobre 2019

Il Santuario della Madonna di San Luca

Glauco Silvestri
San Luca è un luogo magico, fondamentale per tutti i bolognesi. Lassù, sul Colle della Guardia, il santuario domina l'intera città. Qyuando si parte, quando si lascia la città, è San Luca a scomparire per ultimo dallo specchietto retrovisore. Quando si torna, è sempre San Luca ad apparire per primo a salutare il figliol prodigo.

Il santuario è molto antico, e conserva una madonnina di origini bizantine sulla cui provenienza sono narrate diverse leggende. Lei scende in città nella settimana dell Ascensione, e anche su questo rito, su questa processione, esistono leggende da raccontare. E poi c'è il fantomatico portico. E' il più lungo del mondo. Sono quasi quattro chilometri, tutti in salita, che dalla città portano direttamente al santuario.

Che altro potrei dire su questo luogo magico? Venite a visitarlo! (n.d.r. Nel caso, su Booking potete ottenere il 10% di sconto partendo da questo link).

Guardatevi il video che ho girato con il mio Parrot Anafi, e capirete tutto da soli.


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giovedì 3 ottobre 2019

Il Castello di Bentivoglio

Glauco Silvestri
Il Castello di Bentivoglio ha origini molto lontane. I lavori iniziarono nel 1480, quando i signori di Bologna, la famiglia Bentivoglio, decisero di allargare una rocca già esistente per avere un luogo per 'gli ozi e gli svaghi'. I suoi interni sono ancora in ottimo stato. Vanno citati 'la sala del pane', il bel cortile col pozzo centrale, e la cappella. Il destino di questa rocca, di questo castello, è particolare visto che, dopo tanti secoli, oggi questo luogo ospita l'istituto Ramazzini, che svolge attività di ricerca oncologica.

Io sono andato a visitarlo un po' di tempo fa, e ho portato con me il drone... Qui di seguito potete vedere il video che ho realizzato. (n.d.r. Nel caso voleste visitare questo luogo anche voi... su Booking potete ottenere il 10% di sconto partendo da questo link).


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