Lo faccio o non lo faccio? Ho tentennato parecchio prima di decidermi a scrivere questo post. E se l'ho fatto, sappiate che è solo colpa di Luca, che ha sua volta l'ha preso da un altro blogger... insomma, qui si rischia di fare una catena di Sant'Antonio. Dunque... facciamola!
- Quella volta che, da bambino, ho saltato sul letto dei miei per una decina di minuti, mentre loro non erano in casa, quando ho scoperto che il regalo di Natale sarebbe stato il Commodore 64!
- Quella volta che, innamorato adolescente privo di coraggio nel farmi avanti, scrissi i miei sentimenti su un aeroplanino di carta e lo lanciai dal tetto del palazzo in cui vivevo.
- Quella volta che chiesi che ora è a una bella ragazza - per sapere veramente che ora era - e fui mandato sonoramente al diavolo per il 'banale' tentativo di intorto.
- Quella volta che, in discoteca, fui avvicinato da un ragazzo gentilissimo che voleva... be' avete capito no?
- Quella volta che, sempre in discoteca, una ragazza mi liquidò con un 'non esco con gli intellettuali'.
- Quella volta che, in seguito a una mia richiesta per uscire, una ragazza mi liquidò dicendo che doveva asciugarsi i capelli.
- Quella volta che, in seguito a una mia richiesta per uscire, la stessa ragazza di qui sopra mi liquidò domandando a sua volta 'in che senso?'.
- Quella volta che, a un concorso letterario a cui avevo partecipato per gioco, vinsi... e incredulo fui chiamato sul palco a ritirare un premio (che poi mi ha portato a pubblicare 'Cometa').
- Quella volta che, su un autobus, fui coinvolto da un ragazzo che non conoscevo in un brainstorming sulla sua folle idea di brevettare dei cappellini refrigerati a energia solare.
- Quella volta che, sulla sub-urbana diretta alla Stazione Centrale di Bologna, una matrona russa mi lesse la mano perché si annoiava, e mi annunciava il mio futuro sentimentale (e fino a oggi ci ha preso in pieno!).
- Quella volta che, in un viaggio organizzato nel nord della Francia, conobbi una operaia della fiat che predisse, per me e i miei amici, tutti nati nel 1972, un infausto futuro pieno di disgrazie e disperazione (e fino a oggi non ci ha preso!).
- Quella volta che, per un briciolo, non sono finito in una scarpata, una sera, in montagna, mentre tornavo in albergo dopo una serata tra amici, perché a causa della stanchezza scambiai uno slargo fatto ad hoc per dei lavori in corso con lo svincolo che conduceva al paese dove alloggiavo.
- Quella volta che, all'aeroporto di San Pietroburgo, fui bloccato in dogana a pochi minuti dal decollo del mio aereo per una scacchiera comprata in un mercatino in città.
- Quella volta che, in Grecia, sopravvalutai le mie scarse capacità di nuotatore, nonché la profondità del fondale, e nel tentativo di raggiungere i miei amici - ben più abili di me - finii sul fondo e... per qualche istante credetti di non essere più in grado di risalire in superficie (ma sono ancora qui - e i miei amici non si accorsero mai di nulla!).
- Quella volta che, per andare a vedere dell'arte rupestre senza attrezzatura adatta, mi trovai a gattonare tra le rocce in un punto molto franoso... pensando che se fossi volato di sotto non mi avrebbe più trovato nessuno. Ma ne è valsa la pena!
- Quella volta che sognavo di prendermi un Alfa GTV usata, e invece mi trovai con una Fiesta SX nuova fiammante.
- Quella volta che sognavo di prendermi una Fiat Barchetta nuova, e invece mi trovai con una Ford Focus.
- Quella volta che sognavo di prendermi un Qashqai, e per davvero mi trovai con un Qashqai.
- Quella volta che decisi di cancellarmi da Facebook, lo feci, e ne rimasi fuori per ben 10 giorni.
- Quella volta che aprii un blog con l'intenzione di raccontare le mie giornate in modo romanzato, e i primi lettori mi commentarono pensando che quello fosse un romanzo vero a puntate...
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