martedì 30 settembre 2014

50 Volte il primo Bacio

Glauco Silvestri
E', a mio modesto parere, una delle commedie romantiche più riuscite che abbia mai visto. 50 volte il Primo Bacio funziona da ogni punto di vista, è romantica, è divertente, e non annoia nel rivederla, e rivederla, e rivederla... senza contare che il finale, per una volta, non è strappalacrime, e non ci sono svarioni tra le varie fasi della pellicola. Insomma, è equilibrata e ben fatta. Divertente e romantica... ma mi sto ripetendo, per cui, eccovi la trama:

Siamo alle Hawaii. Henry Roth è un veterinario specializzato in specie marine, lavora per il Sea Life Park, e ha un sogno nel cassetto: navigare fino in Alaska con la sua goletta, il 'Serpente dei mari', per studiare la vita sottomarina dei trichechi. Non volendo una relazione fissa, che poi potrebbe minare il suo sogno di andare fino in Alaska, passa le serate a corteggiare belle turiste in cerca di avventure amorose. I suoi bizzarri amici ci provano a ricondurlo sulla retta via, ma lui pare inflessibile da quel punto di vista... finché non incontra la bella Lucy Whitmore, un'insegnante di educazione fisica con una patologia particolare: ogni notte perde la memoria e al risveglio non ricorda a di ciò che le è accaduto il giorno prima. Il povero Henry è così costretto a inventare ogni giorno un modo nuovo per conquistarla... 

Cosa c'è di più romantico di una ragazza le cui belle labbra, quando baciano, baciano sempre per la prima volta? (semi-cit. da un brano cantato nel film) La parte ironica del film è regalata dagli amici di Henry, uno più sciroccato dell'altro, e dagli animali. La Berrymore è davvero brava nel ruolo della ragazza che dimentica il suo passato. Riesce a rimanere innocente, e allo stesso tempo profonda. Soprattutto è affascinante nel suo essere sé stessa. Come ho detto ogni ingranaggio gira alla perfezione in questo film, e non si può che rimanere contenti alla fine della pellicola, che consiglio di vedere fino al termine dei titoli di coda, durante i quali scorrono le foto d'infanzia di Adam Sandler e Drew Barrymore. Molto carini, davvero!

Lo consiglio!


Ma vi rendete conto? Ora lo vendono a 59 euro, ed è pure Touch. Che aspettate? Kindle it!
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lunedì 29 settembre 2014

iOS 8 secondo me!

Glauco Silvestri
E' probabile che al momento in cui leggerete questo post Apple avrà già rilasciato un upgrade del sistema (non questo, che sembra aver dato problemi a chi ha i fantomatici iPhone 6) per risolvere alcuni piccoli - ma fastidiosi - bug che iOS8 ci ha regalato senza volere. Ciò potrebbe rendere meno interessante quanto sto per raccontare, ovvero la mia esperienza con il nuovo sistema operativo degli 'icosi', ma tant'è... io proseguo per la mia strada, e vi riporto la mia esperienza personale.

I device a mia disposizione sono un iPhone 5 e un iPad 4. Entrambi hanno 16 GB di memoria. L'iPad è solo Wifi, per il resto l'hardware a bordo è pressoché identico.

L'installazione ha richiesto qualche cancro lanciato verso ignoti. Se sull'iPhone 5 tutto è andato a buon fine al primo colpo, sull'iPad ho avuto qualche noia. C'è scritto - da qualche parte - che per fare l'installazione senza passare da Mac è necessario avere più di un GB libero. Ecco... il mio iPad era piuttosto carico di materiale, ma aveva un paio di GB liberi, per cui sono andato tranquillo... e voi sapete bene come va a finire a chi va tranquillo, vero? Difatti il dispositivo è diventato un mattoncino inutilizzabile. Ho dovuto fare il ripristino via iTunes, liberare un po' di memoria (eddai, i video del corso di chitarra li hai sempre visti da Mac, cosa li tieni a fare sull'iPad?), e installare iOS8. Al secondo tentativo tutto ok ed è meglio così!

I primi passi col nuovo sistema mi hanno un po' spaventato. L'interfaccia ogni tanto - ma raramente - lagga vistosamente, anzi, si frizza proprio. Accade molto di rado, forse un paio di volte al giorno, con app sempre diverse. E' difficile riuscire a rendere ripetibile il bug per capire qual'è la causa. Ho provato il riavvio, erano mesi che non spegnevo l'iPhone e/o l'iPad, ma non è che cambi molto. A volte, quando si entra nelle impostazioni e si cambia qualche setup, la App si chiude inaspettatamente. Tornando dentro si nota che la modifica è stata registrata... ma è una strana esperienza per un 'icoso', mi ricorda molto ciò che mi accadeva quando usavo telefoni Android. 
Accade di rado, molto di rado, per cui pazienza!

C'è meno memoria a disposizione... Forse! iOS8 si è pigliato un GB in più (circa) di spazio rispetto a iOS7. Però ha integrate molte funzioni che prima ero andato a ricercare attraverso App di terze parti. Qui sotto un breve elenco:
  • Con iOS7 l'app fotografica mancava di alcune funzioni per me importanti, ovvero l'opzione per l'autoscatto e la possibilità di eseguire video in Timelapse. Per questo motivo ero costretto ad avere installate due app ausiliarie che sopperissero a questo vuoto. Ora le due app sono andate nel dimenticatoio, disinstallate e via!
  • HealthKit, anche se temporaneamente disattivato per un bug nella condivisione dati con le app di fitness, accorpa anche una bella interfaccia ICE (In Case of Emergency). Prima usavo una app dedicata, che però non poteva essere visualizzata se non dopo aver sbloccato il telefono (per cui non potevo tenere un codice di sicurezza). Ora l'app Salute mostra questi dati già dall'interfaccia di blocco. Basta cliccare su Emergenza e selezionare Cartella medica.Anche l'app ICE è finita nel dimenticatoio e disinstallata! Essa raccoglie tutti i dati fondamentali nel caso venissi ritrovato mezzo morto in mezzo alla strada, ovvero:
    1. Dati Anagrafici
    2. Gruppo Sanguigno
    3. Telefoni da contattare in caso di emergenza
    4. Medicinali in uso
    5. Allergie
    6. Varie patologie croniche
    7. etc etc
  • Shazam e/o Soundhound non servono quasi più. Siri è perfettamente in grado di riconoscere i brani che ascolta. Se a volte non si ricorda un titolo di una canzone, ora basta interrogare Siri. Certo... se si ha Shazam installato Siri permetterà di accedere all'app per poter seguire il testo mentre il brano è in esecuzione, ma per chi - come me - cerca solo titolo del brano e autore, sono altre due App cancellabili.
Ecco, togliendo queste App è probabile che ho fatto patta e non ci ho perso nulla.

Le nuove funzioni che hanno cambiato la mia vita. Ecco, probabilmente questa espressione è un po' esagerata, ma è evidente che questo nuovo iOS ha qualcosa di più sotto il cofano. Son piccole cose rispetto alle 'grandi novità' accennate nella presentazione, ma era ciò che cercavo e mi mancavano:
  • I widget sono gestiti da Apple in modo molto differente da quanto ci ha abituati Android. Tutto viene raccolto nell'area delle notifiche. Se con iOS7 erano possibili solo i Widget del programma Meteo di default, del calendario, dei promemoria, di Facebook e Twitter, ora quest'area è completamente libera a tutte le app. Sfortunatamente, fino a oggi, le app che hanno approfittato di questa opportunità sono quelle che meno mi interessano (attualmente le sole app che ho installate che ne approfittano, a parte le già citate con iOS7, sono Dropbox e Amazon Kindle). Attendo con trepidazione e speranzoso che l'app di Wind mi mostri i miei dati (credito residuo, minuti residui, e traffico dati residui) attraverso un Widget.
  • La possibilità di rispondere ai messaggi direttamente dalla notifica che compare in alto. Per chi non lo sapesse, tale notifica, se è trascinata verso l'alto si chiude, se è trascinata verso il basso offre una finestrella dove scrivere la risposta e inviarla al volo.
  • Siri è più furbetto, e comprende meglio il parlato. Ora è davvero utilizzabile. Grazie alla funzione Hey Siri (attiva solo quando è in carica), ora riesco comodamente a impostare memorandum, sveglie, e altre cose anche se ho le mani impegnate.
  • La gestione della Privacy si è estesa a livelli davvero buoni, e ora è completamente personalizzabile. Ora è possibile impostare la funzione di Geolocalizzazione di ogni app (Sempre, in uso, mai), e persino di diverse funzioni di sistema. Anche l'accesso ai dati personali, e/o a fotocamera e quant'altro, è personalizzabile app per app. Sistemando queste cosine, mi sono persino reso conto che in precedenza alcune app si erano prese delle libertà che non mi sarebbero mai piaciute (per esempio, un videogame di labirinti 3D cosa se ne fa della mia geolocalizzazione?).
  • La gestione della Memoria si è estesa anch'essa. Se in passato si poteva vedere quanta memoria ogni app occupava, ed eventualmente pulire la cache e poco altro, ora si ha un maggior controllo degli spazi occupati e tutto da un unico menù. E' possibile dire al telefono di cancellare i messaggi più vecchi di un anno, di un mese, di un giorno, o di tenerli per sempre. E' possibile fargli eliminare in automatico i files multimediali contenuti nella messaggistica, o dopo un paio di minuti dall'ascolto, o dopo 30 giorni. 
  • La gestione della Batteria è sempre stato il punto debole di ogni smartphone. Apple cerca di aiutare gli utenti attraverso alcune impostazioni che potrebbero salvare milliampere utili al prolungamento della vita del telefono. Tra le opzioni interessanti c'è la possibilità di consentire o meno alle App di girare in Background quando non sono state attivate dall'utente. Oltre ovviamente alle già citate opzioni sulla Geolocalizzazione che permettono di attivare il GPS solo quando veramente ci serve.
  • Il Cestino delle Foto. Prima, quando si cancellava una foto, a meno di non avere il backup su iCloud (cosa che io non ho attivato), la si perdeva per sempre. Ora c'è il cestino, ovvero una cartella dove vengono riposte le foto cancellate di recente. La pulizia di questa cartella avviene in automatico in base alle impostazioni di sistema, o manualmente, quando si è sicuri che non servono davvero più. Utile se si cancella per sbaglio una foto importante.
  • Le foto nascoste. Capita, a volte, che si vuol far vedere qualcosa a qualcuno, ma allo stesso tempo negli album fotografici sono presenti anche scatti che invece si vorrebbe evitare di mostrare in pubblico. Ora è possibile, selezionando una foto, nasconderla o meno. Le foto nascoste vengono riposte in una cartella apposita, così non si rischia più di creare imbarazzo e/o quant'altro quando si mostra in pubblico il proprio rullino fotografico.
La mia esperienza nell'uso quotidiano è positiva. L'apparecchio lavora bene, non ha difetti evidenti (a parte i lag già citati, e una sola occasione in cui, tentando di comporre un numero da chiamare, ha cominciato a fischiare di continuo... ho dovuto riavviarlo), e ci faccio tutto ciò che facevo prima. Attendo l'integrazione tra MyFitnessPal e HealthKit, il Widget della App di Wind, e la risoluzione di quei bug che ho citato. 

C'è chi lamenta problemi con il Wi-fi e il Bluetooth. Chi addirittura afferma che la batteria dura solo 4 ore. Io non ho trovato difficoltà col Wi-Fi. Il mio telefono si aggancia normalmente alla rete di casa, a quelle esterne che utilizzo di frequente, e non mostra rallentamenti di alcun tipo. Il Bluetooth regge bene il collegamento con l'auto, e le telefonate non cadono, si sente bene, e anche spegnendo l'auto la chiamata scivola senza guai direttamente sul telefono, come sempre è successo. La batteria, nei primi giorni, arrivava a sera stesa come un lenzuolo. Era però in parte colpa mia, che giocherellavo intensamente col nuovo sistema per via della novità, e dei continui aggiornamenti delle App installate per adattarsi al nuovo iOS (WhatsApp, per esempio, non riusciva più a fare il backup su iCloud - problema ora sistemato). In questi ultimi giorni che tutto si è calmato, l'iPhone è tornato ai consumi canonici. L'iPad pure! Tutto a posto!

Ecco, se c'è una cosa da non fare, e viene pure suggerito da Apple in fase di installazione, ma che io non ho puntualmente seguito, è quella di evitare di attivare iCloud Drive. Su Mac, con Mavericks, una volta attivato Cloud Drive, non riuscirete più a sincronizzare i documenti condivisi con i dispositivi mobili. Dovrete aspettare l'aggiornamento a Yosemite, previsto per metà ottobre.
Io l'ho fatto. Ora posso condividere documenti solo tra iPhone e iPad. Ma dal Mac non li vedo... a meno che non sfrutto l'interfaccia web di iCloud Drive. Va be', non è una tragedia. E' più o meno quello che si faceva fino a poco tempo fa con Dropbox e Google Drive, no? E ottobre è ormai alle porte. L'unico rischio è che Yosemite non voglia installarsi sul mio vecchio MacBook! Ma da quanto ho letto in giro, non dovrei avere problemi. Voi, però, datemi ascolto. Aspettate ad attivare iCloud Drive.



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domenica 28 settembre 2014

Capitalismo vs Comunismo

Glauco Silvestri
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.



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sabato 27 settembre 2014

Anche Gianni Fantoni nel suo piccolo s'incazza

Glauco Silvestri
Ricordo simpaticamente Gianni Fantoni quando, credo fosse una delle prime volte che lo vedevo sul piccolo schermo, faceva le imitazioni silenziose degli oggetti. Non ricordo neppure più che trasmissione fosse, ma le sue espressioni simpatiche e buffe sono rimaste indelebili nella mia memoria.

Mi è capitato Anche Gianni Fantoni nel suo piccolo s'incazza tra le mani, e ovviamente non ho potuto resistere alla tentazione di leggerlo. Si tratta di una raccolta di battute, freddure, e osservazioni buffe, prodotte dal comico sui suoi profili Facebook e Twitter. Alcune di esse provengono da comici famosi - ovviamente ne è citata l'origine - altre sono farina del suo sacco. Alcune sono molto efficaci, altre già sentite, altre regalano un sorriso, altre ancora... va be'. Un'ensemble piuttosto voluminosa che, come accade sempre in questo tipo di volumi, ha alti e bassi. Il comico fa molta ironia su sé stesso, sul suo rapporto con il cibo, specie con le Pringles, e sulle sue misure piuttosto generose.
E' difficile dare un giudizio oggettivo a questa pubblicazione. E' una raccolta di pensieri e battute strettamente legate al contesto storico che le aveva ispirate. Lette ad anni di distanza, ma anche solo mesi, non producono più l'effetto novità e divertimento. Però la stoffa del comico si legge, si vede, e si apprezza.

Da leggere? Lascio a voi la scelta.



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venerdì 26 settembre 2014

Edge of Tomorrow

Glauco Silvestri
Non prendetevela con me, ma i film di fantascienza con Tom Cruise mi convincono sempre. Magari è perché l'attore ha gusti simili ai miei quando sceglie gli script su cui lavorare, oppure è una coincidenza misteriosa, a ogni modo sta di fatto che anche Edge of Tomorrow entra nel lotto dei film di fantascienza da consigliare.

La trama è semplice. Il maggiore Cage è l'ufficio stampa dell'esercito mondiale nella più grande guerra mai sostenuta dall'umanità. Degli alieni sono scesi sul pianeta e hanno dato battaglia sin da subito. Noi umani abbiamo contrattaccato, cinque anni di dura guerra ed Europa e Asia sono andate. L'avversario sembra imbattibile, ma una nuova arma, un esoscheletro che potenzia le capacità delle truppe, ha dato ottimi risultati negli ultimi scontri. Per cui è il momento della riscossa. O si riconquista la Francia, o Londra è perduta, e subito dopo l'America. Cage è reticente a misurarsi sul campo di battaglia, e quando viene inviato sul fronte dal generale, rifiuta l'incarico. Per questo motivo viene ammanettato e spedito lo stesso a combattere come disertore. Totalmente incapace di manovrare l'esoscheletro con il quale si combatte nelle prime fasi di battaglia uccide un alieno quando già è in punto di morte... Ma rimane contaminato dal suo sangue. Ciò lo riporta miracolosamente in vita, un giorno prima di morire; e così accade ogni volta che in battaglia muore. Con il continuo ripetere di questi eventi comincia a conoscere bene le mosse del nemico, a migliorare in battaglia, e cattura l'attenzione di un altro soldato che sembra aver capito tutto e sostiene di poterlo aiutare. 

I motivi per cui mi piace. Intanto si parla del classico imboscato che fa di tutto per non finire al fronte, però viene beccato, e per una volta viene sonoramente punito a ripetizione. Per una volta gli alieni non vengono distrutti con una bomba atomica. Gli alieni non sono invulnerabili, non sono indistruttibili, e non c'è bisogno di trucchi cinematografici per ottenere il lieto fine. La superiorità degli alieni deriva da una tecnologia che consente loro di imparare dagli errori fatti, e di rimediare immediatamente, così da sbaragliare anche il più forte dei nemici (ma non vi svelo come fanno, guardate il film). I terrestri, noi, vinciamo solo per... una botta di sedere che ci permette di approfittare della medesima tecnologia senza però padroneggiarla veramente.
In pratica è un bel mix di effetti speciali, di battaglie, di strategia, di fantascienza pura. Gli attori, Cruise, la Blunt, e tutti i comprimari, reggono bene le loro parti, e per quanto rimangano cliché come il sergente di ferro, la donna soldato, e i marines sbruffoni, alla fine non si esagera mai, e l'insieme è davvero credibile.
Tutto gira alla perfezione.
Se proprio devo trovare un piccolo difetto - ovviamente c'è sempre un difetto - è proprio negli ultimi cinque minuti di film. Cruise fa il suo dovere, distrugge ciò che deve distruggere, e in punto di morte viene contaminato, nuovamente, e per l'ultima volta, dal sangue alieno. Ciò lo riporta in vita... ma questa volta non torna indietro di un giorno, come sempre, ma di due giorni, ovvero prima dell'accusa di essere un disertore... e questa è una forzatura bella e buona per ottenere l'happy end all'americana. Avrebbe potuto morire e basta. Avrebbe potuto morire e riavvolgere ancora una volta la sua vita fino al momento in cui viene mandato in battaglia come disertore. Ma così no... non mi sta bene.

Nel complesso, comunque, è davvero un gran bel film.

Note a margine: Il film è stato tratto da questo racconto.


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giovedì 25 settembre 2014

Maleficent

Glauco Silvestri
Mi avevano parlato male di Maleficent, è per questo motivo che ho atteso fino a oggi per vederlo e parlarne. E devo dire che quelle voci non si sono confermate. Il film mi è piaciuto, per quanto - in base ai trailer - mi aspettavo qualcosa di differente.

Si tratta di una storia d'amore, ed è per questo, che probabilmente in molti son rimasti delusi. Malefica è una fata buona. Lei è la più forte delle fate, e ha un aspetto sicuramente poco rassicurante, con quelle ali artigliate, le corna, eccetera eccetera. Ma uno non può scegliere il proprio aspetto alla nascita, no?
Malefica conosce da piccola un ragazzo, un ladro, che cerca di rubare le gemme del lago incantato. La fata vede qualcosa di buono nel ragazzo, per cui lo salva dalle guardie della foresta fatata, e ci fa amicizia. Tra loro scocca la scintilla, l'amore, e all'età di 16 anni Malefica riceve il primo bacio che - lei crede - viene dall'amore vero.
Sfortuna vuole che l'ambizione del ragazzo lo spinge verso il castello del regno vicino, e a conquistarne la corona proprio attraverso la fiducia che Malefica ha nei suoi confronti. Lui taglia le ali alla fata, e le dona al sovrano morente. Questi gli regala il regno... Lui diventa ricco e sposa la principessa; Malefica diventa... cattiva!
Alla nascita di una figlia da parte di Stefano, il ragazzo fatto uomo e re, e la regina, Malefica si presenta a corte e le fa un sortilegio. La fanciulla sarà amata da tutti, crescerà felice senza problemi, ma all'età di 16 anni cadrà in un sonno profondo che solo un bacio di vero amore potrà sopire.

Si mette male per il re, che cade in depressione. Si mette male per Malefica, che seguendo la crescita della bimba, riscopre l'amore... ma il resto dovrete scoprirlo guardando il film.

Toccante, ricco di sentimenti, dove gli effetti speciali sembrano davvero credibili se non veri, tutt'altro che esagerati. Sebbene ci siano combattimenti, un drago, incantesimi, creature fatate, e soldati con l'armatura, la vicenda è e rimane una storia d'amore tradito. E tutto gira attorno a questi sentimenti. Non è la prima volta, anche nella vita reale, che l'amore venga tradito, che faccia soffrire, e che ispiri vendetta. E' naturale... ma se ad avere il cuore spezzato è una fata potentissima, che fare?
Mi è piaciuto. E' romantico e affascinante. Malefica è davvero ben interpretata da Angelina Jolie. Brava anche Elle Fanning, che crescendo diventa sempre più brava e bella.

In pratica, lo consiglio!


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mercoledì 24 settembre 2014

Lotto Vuoto

Glauco Silvestri
In un lotto vuoto, c'erano dei bambini che giocavano, e Vickers si fermò a guardarli. Una volta aveva giocato così anche lui, senza pensare al tempo o al destino, senza pensare ad altro che alle ore felici di sole, e alla gioia effervescente del vivere. Il tempo non esisteva, e le decisioni valevano per un momento soltanto, al massimo per un'ora. Ogni giorno continuava in eterno, e vivere non aveva mai fine...

L'Anello Intorno Al Sole (Clifford D. Simak)
Evidenziazione Pos. 2119-22  | Aggiunta il domenica 16 ottobre 11 17:34:50 GMT+02:00

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lunedì 22 settembre 2014

Il Grande Match

Glauco Silvestri
Non gli davo una lira, a questo film che - per certi versi - porta Rocky sul ring contro un'altra icona del pugilato sul grande schermo, ovvero Jake LaMotta. E invece vale davvero tantissimo.  Mi ha divertito, mi ha entusiasmato, e soprattutto mi ha fatto trascorrere una splendida serata.

Ma di cosa parla Il Grande Match?

Henry "Razor”" Sharp e Billy "The Kid" McDonnen sono due pugili di Pittsburgh finiti sotto i riflettori dell'intera nazione a causa della loro accanita rivalità. Ai tempi d'oro ognuno di loro aveva vinto un match ma, nel 1983, alla vigilia del terzo e decisivo incontro, improvvisamente Razor annuncia il suo ritiro, rifiutandosi di spiegare il perché, assestando un colpo definitivo alla carriera di entrambi. Trenta anni dopo il promoter di pugilato Dante Slate Jr., vedendo la possibilità di fare soldi, fa ai due boxers un'offerta che non possono rifiutare: tornare sul ring e regolare i conti una volta per tutte. 

Il film è giustamente scanzonato. Se Stallone porta tutti i segni del tempo, De Niro sicuramente ha sicuramente subito di più lo scorrere degl'anni. Entrambi imbolsiti e lenti, affrontano questo film sportivo senza lasciarsi troppo prendere sul serio. La nostalgia, per quanto presente, sta sempre in secondo piano, e grazie ai personaggi comprimari (un allenatore anziano e sboccato che per certi versi ricorda il Mickey di Rocky - e un figlio mai riconosciuto) la storia della grande rivalità diventa solo una scusa per raccontare la storia di due uomini molto diversi tra loro, e accomunati solo per l'amore per la boxe.
Razor è un uomo solo, mai sposato, che assieme alla carriera di pugile ha abbandonato l'amore della sua vita per via di una sua scappatella proprio con l'eterno rivale. Billy è invece un donnaiolo, dedito ai vizi, incapace di instaurare un rapporto duraturo, che si scopre vecchio improvvisamente, ma non rinuncia alla sua... giovinezza interiore.
La scusa di portare sul ring questi due personaggi carichi di cicatrici servirà a far crescere entrambi, a curare le proprie ferite interiori, e riprendere a vivere sul serio, abbandonando l'ancora che li teneva legati a un passato ormai lontano.
Insomma... il film fa anche un buon lavoro di scavi nella psicologia dei personaggi, ma rimane comunque una commedia brillante... che brilla davvero. Mi ha divertito tantissimissimo... e la consiglio davvero a tutti quanti.

La scena che ho preferito?
Quando Razor (Stallone) e il suo allenatore entrano in una macelleria per comprare della carne da cuocere la sera, e il pugile si appresta a colpire dei manzi appesi alla 'Rocky', ma l'allenatore lo ferma dicendogli... che è poco igenico!

Spassosissimo!


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domenica 21 settembre 2014

Alba

Glauco Silvestri
L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero.



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venerdì 19 settembre 2014

X-Men L'inizio

Glauco Silvestri
Forse avrei dovuto parlare di X-Men L'inizio prima di affrontare Giorni di un Futuro Passato. Ma tant'è e indietro nel tempo non si può tornare. Di fatto, questo film mi aveva fatto ben sperare per un reboot di una trilogia che nell'insieme era stata davvero un'ottimo prodotto.

Il film ci proietta agli inizi degli anni sessanta, forse anche un po' prima, quando i primi esperimenti sull'energia atomica risvegliano - o magari più semplicemente accellerano - le mutazioni buone, quelle che portano a una evoluzione della specie verso qualcosa di migliore. Nascono i primi veri mutanti, esseri dotati di poteri incredibili, come la possibilità di teleportarsi da un luogo a un altro, di leggere nel pensiero, di padroneggiare gli elementi, di volare... Ovviamente queste mutazioni vengono viste come aberrazione, per cui i mutanti tentano di nascondere le loro peculiarità. Ma tutto gira attorno a colui che diventerà Magneto. Diventato adulto dopo aver subito esperimenti nei lager nazisti, la sua vita è totalmente dedita al dare la caccia ai suoi ex-torturatori. Durante questa caccia senza pietà Magneto viene a conoscenza del fatto che non solo lui è in grado di facoltà incredibili, e che persino il suo obiettivo è un Mutante. Conosce Xavier, Mistica, e altri ragazzi che stanno cominciando a conoscere le proprie capacità. La superiore intelligenza di Xavier aiuta tutti a crescere e dominare i propri poteri... ma soprattutto... a creare una specie di esercito capace di fronteggiare il cattivo mutante, che - tra le altre cose - sta manipolando le politiche mondiali nel tentativo di scatenare una guerra nucleare, così da dar spazio ai mutanti, ed eliminare per sempre la razza umana.

Bello il contesto storico, la crisi cubana, bella la costruzione dei personaggi ancora da formare nella maturità degli X-men adulti che tutti conosciamo. Bella la realizzazione del film, che probabilmente cade un briciolo su alcuni cliché che tende a ripetere fino all'ossessione e che finiscono per annoiare. La profondità dei personaggi, difatti, è limitata. Per quanto molti di loro siano, o debbano interpretare, la parte di adolescenti che affrontano per la prima volta i problemi dovuti alla loro diversità, ci sono delle leggerezze che non possono sicuramente passare sottogamba. In particolare il personaggio di Xavier è poco coerente con lo Xavier adulto, molto più riflessivo e attento, e che mai ha mostrato - nella trilogia originale - la figura di libertino mezzo-alcolizzato che invece viene mostrata nei due film dedicati alle origini. 

Tra i fotogrammi da non dimenticare c'è il cameo dove Magneto e Xavier cercano di reclutare Wolverine, e vengono liquidati in modo quasi istantaneo... scena davvero stupenda!

Insomma... un film non perfetto ma quasi, davvero un ottimo prodotto, e merita di essere visto. Assolutamente!


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giovedì 18 settembre 2014

Star Trek - Into the Darkness

Glauco Silvestri
Ieri sera avevo voglia di vedere delle astronavi, per cui il primo film che mi è capitato tra le mani è Star Trek - Into the Darkness, e me lo son visto.

Certo, il nuovo filone di Star Trek, se per certi versi mi affascina perché è meno 'borioso' rispetto al passato, per altri mi fa venire un gatto che... Mannaggia! Le idee sono buone, poi si perdono - 'sti americani - nel bel mezzo degli effetti speciali. Ma veniamo a bomba, che poi vi dico cosa non mi è piaciuto.

A parte un incipit dove l'Enterprise salva una specie aliena ancora all'età della pietra, interferendo però nella sua evoluzione, il film ci racconta in modo arzigoggolato un complotto politico intenzionato a scatenare una guerra contro i Klingon. Nel bel mezzo di questa giostra c'è un super soldato, che è stato risvegliato dal sonno criogenico per sfruttare le sue doti superiori senza che nessuno se ne accorga, e preparare un arsenale con i fiocchi. Il problema è che questo super soldato... Lo dico il nome? L'avete già capito, vero? E' Khan! Ebbene lui si ribella, decide di fare una strage, e di fuggire dal pianeta Terra. 
Nella strage viene ucciso anche il mentore di Kirk (stiamo parlando di Pike, ovviamente)... E quest'ultimo perde la testa al punto che finisce manipolato dagli stessi che avevano risvegliato Khan.
Bang... Boom... Zap... Sparatorie, effetti speciali, scazzottate... L'Enterprise finisce per affrontare il prototipo di nave da guerra della Federazione. E le busca di brutto... ma alla fine tutto è bene ciò che finisce bene. Kirk muore e risorge, Khan viene riaddormentato, e tutti vissero felici e contenti, pronti a partire per la prima missione quinquennale della Enterprise.

Va be', avete capito che mi è piaciuto, ma non mi è piaciuto. I motivi sono vari. Khan, in primis, tanto freddo e intelligente, vero super soldato, capace di spaccare in due il cranio di un essere umano normale, l'unico che sconfigge da solo una intera armata Klingon, viene poi steso in una scazzottata con Spock... che però non è dotato di super-muscoli, e la sola presa vulcaniana non basta. Va be', la federazione possiede una tecnologia capace di teletrasportare un uomo su un altro pianeta, senza bisogno di astronavi... cosa le costruisce a fare le astronavi, allora? Devono andare a riprendere Khan su Chronos, il pianeta natale dei Klingon, ma non devono farsi notare. Invece che andarci con una valigetta uguale a quella usata da Khan, ci vanno con una nave stellare... Che senso ha? E infatti vengono subito tanati dai Klingon. Va be' che Khan è super intelligente, ma gli altri dovrebbero per lo meno essere dotati di intelligenza normale, no? Tra loro c'è pure un vulcaniano...
Ma è ovvio che tutti questi buchi servono a giustificare il prosequo del film, se non avessero usato l'Enterprise non sarebbero scoppiati ulteriori casini.

Facciamo una breve lista - probabilmente incompleta - delle cose che non vanno:
  • La scenetta sul pianeta primitivo mi ha ricordato alcune situazioni con gli Ewoks in Star Wars (il terzo film della trilogia classica).
  • Khan spara impunemente contro il quartier generale della federazione. Si avvicina con una navetta e nessuno se ne accorge finché non fa fuoco. Per essere il centro nevralgico dell'intera federazione, è piuttosto sguarnito. Provate a fare altrettanto sulla Casa Bianca, o sul Pentagono, se ci riuscite!
  • La valigetta che fa teletrasportare persone da un pianeta all'altro... Idea geniale, ma mal sfruttata.
  • La nave 'buona' di color bianco con uniformi colorate, la nave 'cattiva' tutta nera, grande tre volte tanto, con uniformi scure. Anche in questo mi ricorda Star Wars (tutta la saga).
  • La mancanza di fantasia nel ripetere una scena (quella del 'salto da una nave all'altra') già vista nel primo Star Trek.
  • Se la nave 'cattiva' apre il portello e va in decompressione - tanto che il soldato viene proiettato fuori in un istante - come fanno Kirk e Khan a entrare senza risentire del medesimo fenomeno?
  • La scazzottata tra i mezzi volanti mentre sono sul pianeta Terra mi ha ricordato delle scene di Star Wars (il primo film della nuova trilogia, se non sbaglio)... E un pochino anche Il Quinto Elemento.
A ogni modo, chiudendo un occhio, si guarda molto volentieri... ci sono le astronavi, e tanto mi basta!



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mercoledì 17 settembre 2014

Nostalgia

Glauco Silvestri
Per nostalgia lui era ritornato in quella valle, cercando di captare qualcosa capace di ricreare l'incantesimo del giorno in cui vi aveva passeggiato insieme a lei. Aveva ripercorso lo stesso sentiero, aveva seguito gli stessi passi... ma i meli selvatici avevano perduto i fiori, e le allodole non avevano cantato con uguale splendore, e l'incantesimo si era involato verso una landa inesistente, quella dove finiscono le favole. Lei se ne era andata, e aveva portato con sé ogni magia.

L'Anello Intorno Al Sole (Clifford D. Simak)
(Evidenziazione Pos. 93-96  | Aggiunta il lunedì 10 ottobre 11 09:39:40 GMT+02:00)


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martedì 16 settembre 2014

Godzilla

Glauco Silvestri
Quando lo vidi al cinema, mi dissi che - finalmente - avevo visto una pellicola degna dei film che mi facevano sognare nelle domeniche pomeriggio estive di quando ero piccolo.

Godzilla, l'ennesimo remake, questa volta fedele all'originale, ci svela il perché di tanti esperimenti nucleari nel mare del pacifico dopo la fine della seconda guerra mondiale. Le bombe di Hiroshima e Nagasaki avevano risvegliato delle creature provenienti dal passato. Immense, potenti, che si nutrono di radiazioni... queste 'divinità' sono attratte dalle centrali nucleari, dai sottomarini nucleari, da tutto ciò che emette radiazioni... e sono difficili da uccidere. Eppure in quegl'anni bui, dopo la minaccia di una di esse, tutto sembra essere tornato alla normalità. Finché una centrale nucleare va in Melt Down per cause sconosciute. E vent'anni più tardi, ecco ricomparire i mostri...

L'uomo, in questo film, è un testimone inerme. La rinascita di creature tanto potenti quanto indifferenti alla nostra presenza è un must che di rado mi è capitato di vedere al cinema. Assistiamo, guardando il film, a una lotta completamente naturale tra predatori ancestrali. Godzilla si nutre - forse - di altri mostri come lui. E' probabilmente più intelligente degli esseri che preda, ed è l'unico che pare incuriosito e attento nei nostri riguardi. Un film con effetti speciali tanto credibili da illudere lo spettatore che una roba del genere sia possibile.
Se proprio bisogna mettere i puntini sulle 'i', il difetto che ci posso trovare è il voler collegare la vita del tenente dei Marines con le vicende narrate. Ma nel complesso nulla da eccepire. Davvero un ottimo film da ogni punto di vista, in ogni aspetto, senza alcuna remora. 

Da vedere assolutamente!


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lunedì 15 settembre 2014

Una Nuova Etichetta

Glauco Silvestri
Nasce 'Sottolineati', una nuova etichetta di questo blog. L'idea è nata all'inizio di quest'anno, ma per motivi vari, è stata rimandata di mese in mese finché non ho deciso di prendere il toro per le corna e avviare questo mio piccolo progetto.

Di cosa si tratta? 
Da diversi mesi sono un quasi-felice possessore di un Kindle PaperWhite
Il passaggio dal vecchio Kindle 4 al nuovo apparecchio non è stato dei più felici, lo ammetto, per alcuni motivi futili, ma non poi così tanto (n.d.r. la durata della batteria del nuovo dispositivo, per dirne una, è risibile rispetto a quella del K4).
Tra di essi... c'è una cosa che mi ha dato parecchio fastidio. Non sono riuscito a far migrare da un dispositivo all'altro le sottolineature e gli appunti presi sui libri letti nel vecchio Kindle (n.d.r. ovviamente parlo degli ebook non comprati su Kindle Store, presi da altri store, da autori emergenti, da banche dati pubbliche, eccetera eccetera - visto che gli appunti e le sottolineature messe sugli ebook di Amazon vengono ricordati attraverso il Cloud, e mostrati anche agli altri lettori del medesimo libro, se ne concedo la pubblicazione). 
Fortuna ha voluto che Amazon abbia voluto archiviare quelle note - assieme a quelle fatte negli ebook ufficiali del loro store online - su un file di testo non criptato contenuto nel lettore.
Ciò mi ha permesso di recuperare tutti quegli appunti e... per far sì che essi non diventino un file di testo dimenticato sull'hard disk del mio Macbook, ho pensato che - filtrando i commenti personali - potessero essere interessanti anche al popolo della rete.

Detto... Fatto!
L'etichetta 'Sottolineati' proporrà le frasi che ho apprezzato, e ho voluto sottolineare, dei libri che ho letto. Uscirà, inizialmente, di Mercoledì, così da creare una certa distanza tra le mie sottolineature personali e gli 'Aforismi' che di tanto in tanto propongo la Domenica. Poi chissà... di note ne ho tantissime, per cui potrei decidere di proporvele più spesso. Dipenderà da tanti fattori che in questo momento non sono in grado di prevedere.


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domenica 14 settembre 2014

Sembrare Stupidi

Glauco Silvestri
A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.


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sabato 13 settembre 2014

X-Men - Giorni Di Un Futuro Passato

Glauco Silvestri
Devo essermi perso qualcosa per strada... Che ci fa Xavier vivo e vegeto 50 anni avanti dal devastante scontro tra mutanti in cui Wolverine uccide da sua amata Ginny? Eppure mi pareva di aver visto tutti i film, compresi quelli dedicati alle origini, di cui questa pellicola dovrebbe fungere da anello di congiunzione. Boh!

Giorni di un futuro passato mi ha fatto tentennare, tant'è che non l'ho visto al cinema, bensì solo ora, seduto comodamente sul divano di casa mia. La trama è semplice, di quelle che - come dicono gli esperti - dovrebbero funzionare, visto che può essere riassunta in due righe.

La guerra tra umani e mutanti è scoppiata, e grazie a enormi robot chiamati Sentinelle, i mutanti stanno avendo la peggio. Per non soccombere si riuniscono per fare l'ultimo, folle, tentativo: mandare Wolverine nel 1973 per impedire a Raven (aka Mistica) di uccidere il progettista delle sentinelle, prima che le realizzi veramente.

Questo è quanto. Il viaggio nel tempo avviene grazie ai super poteri di un mutante, che non manda Wolverine fisicamente indietro, bensì proietta la mente del wolverine attuale nel corpo del wolverine del passato. Ehm... avete capito bene... Il mio senso di incredulità traballa parecchio, e ancora di più accade quando, con lo scorrere del film, abbiamo Xavier del 1973, che seguendo il flusso di pensieri di Wolverine, arriva fin nel futuro per fare una chiacchierata con il sé stesso invecchiato (che in teoria non dovrebbe esserci, perché è morto polverizzato dalla forza di Ginny). Qui non sta in piedi nulla, compresi i prototipi delle sentinelle, già funzionanti nel 1973 (???) quando all'inizio del film c'è un bell'infodump in cui si spiega chiaramente che gli scienziati umani impiegano ben 50 anni per sviluppare quel tipo di tecnologia. E invece ci si dimentica di tutto e nel 73 compaiono dei robottoni stile Robotech/Gundam - senza pilota e pressoché senzienti - che volano e fanno disastri. Ma a fare casino non basta quello. Già nel 1973 si usavano armi di plastica per affrontare Magneto... e credo difficile da spiegare visto poi che nei primi tre film nessuno le impiega fino allo 'scontro finale'.
E' evidente che chi ha scritto e pensato quel film non ha visto i primi tre, pur infilando nei ricordi di Wolverine flashback provenienti da ognuno di essi, più alcuni fotogrammi di Wolverine Origins. E' evidente che si è voluto fare un reboot della saga per dargli nuovo lustro... ma s'è fatto parecchio casino durante le fasi di lavorazione.

Va be'. Dimenticando quanto ho scritto sopra, il film è godibile. Non ha più quel briciolo di ironia che si poteva assaporare nei primi tre film, spesso regalataci da Wolverine (ed è per questo che l'ho sempre considerato il personaggio principe della saga, nonostante abbia sempre avuto ruoli da comprimario). Qui Wolverine sembra giù di tono, e i giovani mutanti non convincono. Persino lo Xavier ubriacone e il Magneto giovane sono ombre rispetto ai caratteri ben costruiti nella trilogia originale.
Però ci si diverte, gli effetti speciali sono ben costruiti, per quanto soffrano di creativi dalla memoria corta, e gli scontri intrattengono alla grande. La rappresentazione storica del 1973 è però carente. A parte le auto, il modo di vestire, e qualche pezzo di film girato in super8, tutto il resto sembra troppo moderno e attuale. Che si vedano Life on Mars, sia la versione Inglese, sia quella Americana... che è meglio!




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venerdì 12 settembre 2014

Sturmtruppen Volume 1 - Uffizialen e gentiluomo

Glauco Silvestri
Credo che le Sturmtruppen non abbiano bisogno di presentazioni. Questo volumetto era in offerta per Kindle, e remore delle belle ore passate da giovane a leggere le meravigliose strisce di Bonvi, non ho potuto evitare di accaparrarlo e leggerlo subito subito.

Leggevo Sturmtruppen quando andavo a scuola, avevo il loro diario, compravo in edicola i fumetti... le leggevo però senza la cura che invece avevo per altri tipi di fumetti, che ancora oggi sono ben conservati in casa mia. Delle Sturmtruppen non è rimasto nulla, se non i diari scolastici... e lo ammetto, me ne rammarico in maniera dolorosa. Tornare a leggerle è stato come ringiovanire. Molte vignette me le ricordavo ancora, e comunque mi hanno regalato ancora oggi qualche sorriso extra. C'è poco da anticipare su questo volumetto. Si parla del rapporto tra truppa e ufficiali, l'odio verso il superiore, e a volte il comportamento surreale stesso dei superiori. Il sarcasmo è quello macabro... dal capitano che incita la truppa a fare il saluto anche se si è sotto bombardamento, lo scoppio di una bomba, e la truppa che si mette sull'attenti mentre la testa del medesimo capitano gli rotola davanti... alla famigerata arma segreta, che poi non è altro che un televisore!

Bello, divertente, unico. Da leggere. Amazon è piena di volumetti sulle Sturmtruppen. Non dico di prenderli tutti, ma a mio parere, vale la pena conservarne almeno uno per i momenti di down emotivo.

Note a margine? Leggere fumetti su Kindle Paperwhite è frustrante. Magari mi son perso qualcosa per strada ma... Sul vecchio Kindle 4 si attivava la modalità fumetto e lui ti faceva vedere i singoli riquadri uno alla volta; sul paperwhite bisogna attivare la modalità singolo riquadro a ogni pagina... e con la doppia battuta del dito, roba che se non becchi il giusto ritmo, vai avanti di due pagine invece che ingrandire. Che stress...



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giovedì 11 settembre 2014

Escape Plan

Glauco Silvestri
Ammetto che quando uscì al cinema non attirò troppo la mia attenzione. Poi mi è stato consigliato... così ho voluto guardarmelo seduto comodamente sul mio sofà... ed eccomi qui, ora, a parlare di Escape Plan.

Ray Breslin si occupa di verificare la sicurezza delle carceri federali americane. Lui si fa incarcerare, poi tenta la fuga. Se va fatta male il carcere è sicuro, altrimenti fa rapporto e il direttore del penitenziario passa un brutto quarto d'ora. Questo insolito lavoro nasce dal suo passato, quando moglie e figlia furono uccise da un fuggitivo pieno di rancore, visto che lui - quando ancora era avvocato - era riuscito ad appioppargli una condanna d'ergastolo.
Ray viene incaricato di controllare la sicurezza della Tomba, il non-plus-ultra delle carceri americane, destinata a sostituire Guantanamo, e a tenere dentro, per sempre, le persone indesiderate. La Tomba è stata creata basandosi sui suoi test di evasione, e i federali credono di aver fatto un lavoro eccellente.
All'interno della Tomba, però, Ray si rende conto che qualcosa non va. Il direttore sa chi è lui, per di più è in combutta con persone all'esterno che credono la figura di Ray piuttosto fastidiosa. Così la sua permanenza dovrebbe diventare tutt'altro che temporanea... secondo i piani di questi loschi figuri. Ma Ray non ci sta, e comincia a studiare un piano di evasione. Non potendo contare sui suoi soliti contatti, fa amicizia con un carcerato Emil Rottmayer, che lo aiuta nel suo piano...

Trama intrigante... che però si rivela il solito movente per produrre un action film con i soliti pregi e difetti. Di sicuro le figure di Stallone e Schwarzenegger lo mettono su un gradino superiore ad altri action movie di questo genere. Anche i cattivi sembrano abbastanza convincenti, crudeli, invulnerabili eccetera, eccetera. Però quando si mette mano a fucili e pistole si dimentica ogni tipo di coerenza... come la sparatoria nella sala macchine, ove ogni struttura sembra antiproiettile (quando invece sul ponte i proiettili sono in grado di passare da parte a parte barili pieni di carburante)... va be'. Mancanza di coerenza - per un carcere che deve contenere e mai liberare - anche quando avviene un blackout elettrico... e miracolosamente tutte le chiusure si aprono ad hoc! Magari, se avessi progettato il carcere per gettare la chiave delle celle e dimenticarmene, in caso di black out potrei pensare di tenere tutto chiuso, piuttosto che aperto... va be'.
A ogni modo il film diverte, appassiona, e la prima parte promette davvero bene. Peccato che le cose cambino nel secondo tempo, e soprattutto, l'epilogo è davvero frettoloso.

Ok, mi è piaciuto, mi ha divertito, ma - a mio parere - i migliori film di evasione che abbia mai visto sono e rimangono Fuga da Alcatraz e Fuga per la Vittoria. Poi c'è Il Castello... ma qui non si parla di evasioni propriamente dette.


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mercoledì 10 settembre 2014

Quella volta che...

Glauco Silvestri

Lo faccio o non lo faccio? Ho tentennato parecchio prima di decidermi a scrivere questo post. E se l'ho fatto, sappiate che è solo colpa di Luca, che ha sua volta l'ha preso da un altro blogger... insomma, qui si rischia di fare una catena di Sant'Antonio. Dunque... facciamola!
  1. Quella volta che, da bambino, ho saltato sul letto dei miei per una decina di minuti, mentre loro non erano in casa, quando ho scoperto che il regalo di Natale sarebbe stato il Commodore 64!
  2. Quella volta che, innamorato adolescente privo di coraggio nel farmi avanti, scrissi i miei sentimenti su un aeroplanino di carta e lo lanciai dal tetto del palazzo in cui vivevo.
  3. Quella volta che chiesi che ora è a una bella ragazza - per sapere veramente che ora era - e fui mandato sonoramente al diavolo per il 'banale' tentativo di intorto.
  4. Quella volta che, in discoteca, fui avvicinato da un ragazzo gentilissimo che voleva... be' avete capito no?
  5. Quella volta che, sempre in discoteca, una ragazza mi liquidò con un 'non esco con gli intellettuali'.
  6. Quella volta che, in seguito a una mia richiesta per uscire, una ragazza mi liquidò dicendo che doveva asciugarsi i capelli.
  7. Quella volta che, in seguito a una mia richiesta per uscire, la stessa ragazza di qui sopra mi liquidò domandando a sua volta 'in che senso?'.
  8. Quella volta che, a un concorso letterario a cui avevo partecipato per gioco, vinsi... e incredulo fui chiamato sul palco a ritirare un premio (che poi mi ha portato a pubblicare 'Cometa').
  9. Quella volta che, su un autobus, fui coinvolto da un ragazzo che non conoscevo in un brainstorming sulla sua folle idea di brevettare dei cappellini refrigerati a energia solare.
  10. Quella volta che, sulla sub-urbana diretta alla Stazione Centrale di Bologna, una matrona russa mi lesse la mano perché si annoiava, e mi annunciava il mio futuro sentimentale (e fino a oggi ci ha preso in pieno!).
  11. Quella volta che, in un viaggio organizzato nel nord della Francia, conobbi una operaia della fiat che predisse, per me e i miei amici, tutti nati nel 1972, un infausto futuro pieno di disgrazie e disperazione (e fino a oggi non ci ha preso!).
  12. Quella volta che, per un briciolo, non sono finito in una scarpata, una sera, in montagna, mentre tornavo in albergo dopo una serata tra amici, perché a causa della stanchezza scambiai uno slargo fatto ad hoc per dei lavori in corso con lo svincolo che conduceva al paese dove alloggiavo.
  13. Quella volta che, all'aeroporto di San Pietroburgo, fui bloccato in dogana a pochi minuti dal decollo del mio aereo per una scacchiera comprata in un mercatino in città.
  14. Quella volta che, in Grecia, sopravvalutai le mie scarse capacità di nuotatore, nonché la profondità del fondale, e nel tentativo di raggiungere i miei amici - ben più abili di me - finii sul fondo e... per qualche istante credetti di non essere più in grado di risalire in superficie (ma sono ancora qui - e i miei amici non si accorsero mai di nulla!).
  15. Quella volta che, per andare a vedere dell'arte rupestre senza attrezzatura adatta, mi trovai a gattonare tra le rocce in un punto molto franoso... pensando che se fossi volato di sotto non mi avrebbe più trovato nessuno. Ma ne è valsa la pena!
  16. Quella volta che sognavo di prendermi un Alfa GTV usata, e invece mi trovai con una Fiesta SX nuova fiammante.
  17. Quella volta che sognavo di prendermi una Fiat Barchetta nuova, e invece mi trovai con una Ford Focus. 
  18. Quella volta che sognavo di prendermi un Qashqai, e per davvero mi trovai con un Qashqai.
  19. Quella volta che decisi di cancellarmi da Facebook, lo feci, e ne rimasi fuori per ben 10 giorni.
  20. Quella volta che aprii un blog con l'intenzione di raccontare le mie giornate in modo romanzato, e i primi lettori mi commentarono pensando che quello fosse un romanzo vero a puntate...


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martedì 9 settembre 2014

Jennifer's Body

Glauco Silvestri
Avevo completamente rimosso che Jennifer's Body condividesse la stessa geniale sceneggiatrice di Juno. Entrambi i film sono presenti nella mia videoteca, ed entrambi fanno parte della mia lista di preferiti (non è un caso che li guardi spesso), ma questo dettaglio - proprio - non mi era mai rimasto impresso.

Jennifer's Body è un film con molte facce, per quanto sia un film di genere. Siamo a Devil's Kettle, un paesino vicino a una strana cascata dove... be', l'acqua finisce in un buco e non si sa dove va a finire. Nel liceo locale Jennifer (Megan Fox) è la più bella del reame, mentre la 'normale' Needy (difficile far passare per una ragazzina comune la splendida Amanda Seyfried, qui ci si prova spettinandola e facendole indossare degli occhiali da zia) è la sua migliore amica.
Needy, in realtà, è un po' succube della forte personalità dell'amica, per cui le concede tutto, compresa un'uscita serale a un bar per camionisti dove suona un gruppo sconosciuto. Quella notte succede il finimondo... il locale va a fuoco, muoiono una decina di ragazzi... e Jennifer si fa convincere a salire sul furgone dei musicisti, mentre Needy rifiuta.
Nell'ora più buia della notte Jennifer compare in casa di Needy completamente coperta di sangue. Non parla, si esprime a grugniti, e vomita a terra un misto di sangue e liquami vari... Needy è spaventatissima, chiama il suo ragazzo, cerca aiuto, ma Jennifer scompare così come era comparsa.
La mattina dopo, a scuola, Needy è distrutta... mentre Jenny entra in aula più bella che mai. L'amica del cuore è stupita e incredula... ma comincia a fare due più due mano a mano che gli studenti della scuola cominciano a morire per morte violenta.

Idea geniale, quello del sacrificio umano mal riuscito, e del rapporto delle due amiche del cuore. L'ambiente del college è ben descritto, con le solite problematiche studentesche a cui... ovviamente... si aggiungono i continui lutti e momenti di panico. Sembra di essere sul set di Buffy (e sapete quanto io sia affezionato all'Ammazzavampiri), ma con una maturità meglio costruita. L'horror è mascherato da una sottile ironia di fondo, un pizzico abbondante di sensualità, e da una struttura paranormale che regge benissimo le attese. Gli effetti speciali sono notevoli, sorprendono, e il finale - per quanto preannunciato sin dalle prime scene del film, lascia di stucco. Ottima l'interpretazione di entrambe le ragazze, così come delle figure in secondo piano. Tutto gira alla perfezione, e per quanto in certi momenti si riesca a intuire che sta per accadere qualcosa di terribile, poi si salta comunque dalla poltrona quando ciò avviene.

Da vedere!


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lunedì 8 settembre 2014

Ratatouille

Glauco Silvestri
Tra i migliori Pixar c'è sicuramente Ratatouille, un film di animazione dedicato al cibo che, a mio parere, è forse la miglior pellicola dedicata a questo tipo di argomenti (lotta alla pari con Chocolat... probabilmente!).

La storia è quella di Remy, un ratto dotato di olfatto incredibile e... di un innaturale talento per la cucina. Remy, durante una fuga rocambolesca dalla casa di campagna dove era insediata la sua colonia, finisce nelle fogne di Parigi, proprio sotto a un noto ristorante caduto in disgrazia a causa di una serie di cattive recensioni subite dai critici più importanti di Francia. Il ristorante è il famoso Gusteau, proprietà del cuoco preferito da Remy. E' qui che il topo conosce, e decide di aiutare, uno sguattero imbranato figlio del famoso cuoco. Linguini diventa, grazie ai consigli del topo, famoso e acclamato... tanto da attirare l'attenzione del temibile critico Anton Ego...

Come abitudine dei tempi migliori della Pixar (dimentichiamoci di Brave, dei due Planes, dei seguiti di Cars etc etc), la pellicola è un mix perfettamente equilibrato tra scene divertenti e attraenti per i bambini, e una storia adulta perfetta per i genitori che portano i bambini al cinema. Le vicende del topo, e dello chef Linguini, sono costruite con una perfezione che si finisce per dimenticare di essere di fronte a un cartone animato. Sembra... una storia vera dal primo minuto all'ultimo fotogramma. Del resto Remy potrebbe essere considerato un alter-ego di Firmino, il topolino che mangiando libri ha imparato prima a leggere, poi a ragionare... e persino a scrivere storie (carinissima quella degli alieni che scendono sulla Terra per comunicare con i topi, credendoli erroneamente la specie dominante perché più numerosa in superficie).
Ma tornando a bomba, in Ratatouille sono presenti tantissimi ingredienti, ma soprattutto il cibo, che sfortunatamente rimane comprimario. Sarebbe stato carino seguire passo passo una ricetta di Remy per provarla sui fornelli in casa propria, ma tant'è... ci consoliamo immaginando i sapori dei cibi assaggiati dai personaggi, e rappresentati genialmente come una esplosione di colori incredibile.

Davvero un bel film, lo consiglio vivamente.

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domenica 7 settembre 2014

L'amore e cecità!

Glauco Silvestri
L'amore non è cieco. L'amore è un cannibale con una vista estremamente acuta. L'amore è un insetto che ha sempre fame.


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venerdì 5 settembre 2014

Rocky Balboa

Glauco Silvestri
E chi si immaginava che sarebbe saltata fuori un'ennesima pellicola dedicata a Rocky Balboa? E' arrivata come un film - ehm, un fulmine - a ciel sereno.  

Rocky Balboa è proiettato ai giorni nostri, ci mostra un campione imbolsito e invecchiato. Adriana è morta. Lui ora gestisce un ristorante. Il figlio ha il suo lavoro e soffre un po' per il peso del nome che porta sulle spalle. E' l'anniversario della morte della moglie e Rocky è preda della nostalgia. Assieme a Paulie ripercorre le strade che hanno segnato la sua vita, dal negozio di animali, al palazzo del ghiaccio, alla palestra di Mickey... fino al bar all'angolo in cui passava il tempo la sera.
E' nostalgico il nostro pugile, e porta sulle spalle un peso che fatica a scrollarsi di dosso. Anche il rapporto col figlio è difficile, visto che quest'ultimo cerca di evitarlo per riuscire a vivere senza dare troppa evidenza al fatto che lui sia il - figlio di Rocky Balboa.
Nel frattempo, il mondo della boxe americana è cambiato. Un grande campione fa man bassa di vittorie senza troppa fatica. Tutti sanno che è il migliore, ma non c'è nessuno davvero forte per farlo sudare veramente sul ring, per cui non è amato dai tifosi... e il paragone con Rocky è inevitabile. Addirittura si fanno delle simulazioni al computer ove i due pugili si affrontano... E' guardando questo video che a Rocky torna la voglia di combattere, ed è grazie a questo video che Rocky comprende che per scaricare il peso che lo opprime deve tornare sul ring. Certo... lui sa che non può tornare ai massimi livelli, gli basterebbe qualche piccolo incontro di contorno, giusto per sgranchirsi le ossa, e sentirsi nuovamente vivo.
Incredibilmente, la commissione medica dà il via libera all'ex campione. E ancora più incredibilmente, lo viene subito a cercare il detentore del titolo in carica... per una esibizione, che di esibizione avrà solo il nome. Cuore contro muscoli e agilità... un match incredibile, per certi versi.

Che dire... era difficile non cadere nella banalità, nel già visto con un progetto cinematografico di questo tipo... però ci sono riusciti a pieno. La pellicola è carica di pathos, di nostalgia, e ancora una volta è incentrata nel ritratto di un uomo. Bello il rapporto tra Rocky, Paulie, e il figlio... sempre difficile e instabile. Il peso del campione è un'ombra gigantesca da affrontare per chi è costretto a vivere vicino a lui, e l'ombra dell'assenza di Adriana è ancora più pesante. Tutto è palpabile al punto da condurre al magone... e alla lacrima per i più sensibili. Anche l'incontro ci fa tifare fin dentro le ossa, ovviamente a favore del vecchio leone, anche se ha poche speranze di mettere al tappeto un giovane in piena forma. Eppure il film riesce a pieno. Tanto di cappello! Merita tantissimo.

Nota a margine: Anche in questo caso, i titoli di coda regalano un angolo di spasso che altrimenti difficilmente si sarebbe trovato nel film, e che regala un vero e proprio sorriso. Vedere giovani, vecchi, personaggi improbabili, che salgono la scalinata di Rocky, e fanno il balletto della vittoria del pugile, è una esperienza unica.


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