martedì 31 marzo 2020

Ma correre lo calma

Glauco Silvestri
Sì, be’, dice che correre appena sveglio gli rimette in moto il metabolismo. È come il caffè. Prima di prenderlo è intrattabile, dopo è anche peggio. Ma correre lo calma.



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lunedì 30 marzo 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri

Sull’orlo della terza guerra mondiale, può nascere un amore? La guerra di Linda.
Disponibile in ebook.


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domenica 29 marzo 2020

Good Girls Revolt - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Oggi parliamo di Good Girls Revolt (n.d.r. La trovate Qui e qui), serie Amazon tratta da questo libro, e basata su una storia vera.

Siamo agli inizi degli anni settanta. Gli Stati Uniti sono appena usciti dal '68, sono travolti dalla guerra in Vietnam, dal movimento per la parità di diritti dei neri (n.d.r. Vedi le Pantere Nere), dal movimento per la parità di diritti tra i sessi. Ed è di questo ultimo argomento che tratta la serie. Siamo nella sede della rivista News of The Week, una rivista che - nonostante le leggi federali americane - impedisce alle donne di firmare un articolo giornalistico nonostante vi abbia lavorato. I gruppi di lavoro sono costituiti a coppie, il giornalista - uomo - e la ricercatrice - donna. Spesso la donna fa tutto il lavoro di ricerca, e scrive una bozza dell'articolo. Poi l'uomo ci mette qualche effimera correzione, e lo pubblica col proprio nome. Tutto sotto l'egida del capo redattore, che appare illuminato sotto molti aspetti, ma parecchio cieco verso altri elementi del suo lavoro.
La rivolta comincia sommessamente. Una ragazza viene assunta come ricercatrice, questa si lamenta della situazione contingente all'interno della rivista, e viene licenziata. Poi viene assunta al Post, testata concorrente di News of the Week, e qui diventa giornalista a tempo pieno.
Le altre ragazze all'interno del magazine cominciano a incontrarsi segretamente, contattano un avvocato, e si preparano a formulare un reclamo verso la direzione della rivista... Nel frattempo, ovviamente, continuano a lavorare come se niente fosse, complicando la propria situazione con relazioni amorose con i giornalisti, eccetera eccetera...

Risultato? Una serie frizzante e sbarazzina, ben interpretata, con una buona ricostruzione storica di location ed eventi, e uno stile narrativo che non annoia e incita lo spettatore a continuare a guardare gli episodi, senza mai prendere una pausa.

Ve la consiglio!



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sabato 28 marzo 2020

Captain Marvel - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ormai la saga dedicata agli Avengers è giunta alla fine dei giochi (n.d.r. Endgame). Ma è evidente che, su questo blog, manca ancora qualche elemento da raccontare, e soprattutto, non abbiamo ancora affrontato l'ultimo capitolo della saga (n.d.r. Visto che non fa parte ancora della mia collezione privata). E' un bene, perché ciò mi permette di seguire il filo logico di Marvel, e di presentarvi tutti i personaggi prima dell'epilogo vero e proprio.

Andiamo quindi a parlare di Captain Marvel, ovvero la storia di Carol Danvers. Chiamiamola Vers, per ora. Vive su Kree, e fa parte della Starforce, ovvero di una forza militare speciale che si occupa di difendere il popolo Kree dai possibili pericoli che minacciano il loro sistema di vita. Le minacce sono tante, ma la Starforce è davvero invincibile. Vers è dotata di incredibili poteri, ma non è ancora in grado di gestirli al meglio. E' per questo che l'Intelligenza Suprema li ha limitati attraverso un dispositivo innestato nel corpo della donna. Nel frattempo lei si addestra, e combatte per la causa. Solo che... Gli eventi la conducono verso un inganno. Memorie del passato riaffiorano durante un interrogatorio subito da lei, dopo che è stata fatta prigioniera dagli Skrull. E i ricordi sono strani, non riguardano la sua infanzia su Kree, e neppure le sue esperienze passate. I ricordi sono tutti ambientati sulla Terra, nel lontano 1995. Bisogna investigare... Del resto ciò che cercano gli Skrull è sulla Terra - forse - per cui si unisce l'utile al dilettevole.
Ebbene, riassumendo, salta fuori che tutti i fondamenti che Vers aveva sempre difeso non erano veri. Che i veri tiranni sono i Kree, che lei stessa non è una Kree, e che i suoi poteri non gli sono stati donati dalla Intelligenza Suprema, bensì quest'ultima fa di tutto per controllarli e usarli per i propri scopi. Un bel colpo di scena, eh?

Il film è quasi superfluo. Diciamocelo! Lo stesso Captain Marvel fa davvero poco in Endgame per giustificare il film di cui parliamo oggi. E poi Carol sta meglio con i capelli lunghi, piuttosto che con il taglio mostrato nell'ultimo film (n.d.r. Nell'universo esistono centri estetici che fanno tagli di capelli alla moda terrestre? Qui trovate parecchi siti che ne hanno parlato nei mesi scorsi...). A ogni modo, è davvero ben fatto. Ormai Marvel fa scuola in questo settore. Le pellicole hanno effetti speciali notevoli, trame gradevoli, interpreti che sanno stare nel personaggio, ironia, azione, emozioni... Tutti gli ingredienti che servono per un film di successo.
Captain Marvel non è uno dei migliori film della serie, ma fa il suo mestiere. Intrattiene, diverte, e riempe i buchi narrativi presenti nell'MCU (n.d.r. Marvel Cinematic Universe). Se si vuole 'stare sul pezzo' e seguire bene tutte le vicende, va assolutamente visto.





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venerdì 27 marzo 2020

Quasi Nemici - #Recensione #Film

Glauco Silvestri
Oggi vi parlo di un film francese, una commedia. Lo sapete, vero? Io e la filmografia francese non andiamo sempre d'accordo, e spesso non vedo dei capolavori in pellicole acclamate da tutti. Non so il motivo... Però così accade e, di conseguenza, preparatevi alla recensione di Quasi Nemici.

Il titolo, è evidente, strizza l'occhio al successo dell'anno precedente, ovvero Quasi Amici, ed è una scelta completamente italiana visto che il titolo originale - Le Brio - significa vivacità nel parlare, eloquenza, e poco ha a che fare con quanto scelto dai nostri traduttori. E' evidente che si è voluto enfatizzare la dualità tra professore e studentessa presente in questo film per paragonarla tra il domestico e il malato dell'altro film. Va be', sappiamo come vanno queste cose... Sapendo che il primo film ha attirato molta attenzione, usando un titolo che lo ricorda, c'è speranza che anche i più distratti vadano a vedere questo nuovo film, e poco importa se saranno stati raggirati o meno. L'importante è fare incassi e vendere biglietti per scalare le classifiche.

Tornando al film, qui parliamo di un rapporto piuttosto difficile tra professore e studente. Siamo all'Università di Assas. Facoltà di legge. Neïla Salah è cresciuta nei sobborghi della città e sogna di diventare un avvocato. Il suo professore di eloquenza è Pierre Mazard, noto in ambito accademico per il suo fare provocatorio. Ebbene, la ragazza arriva tardi alla prima lezione, e invece di accettare il rimprovero e mettersi seduta, visto che il professore accenna sia alle sue origini umili, sia al colore della sua pelle, lei ribatte e... L'intero scontro verbale viene ripreso e pubblicato immediatamente sui social. E' evidente che il professore ci fa la figura del razzista, e viene subito rimproverato dalle istituzioni, mettendo a rischio il suo posto di lavoro. La fortuna di Mazard è quella di conoscere il rettore dell'Università, il quale gli propone di prendere sotto braccio la ragazza e di condurla al premio nazionale di eloquenza, e se avrà successo, allora la sua cattedra sarà assicurata.
Il rapporto tra la ragazza e il professore è sin da subito difficile, ma i metodi di Mazard funzionano molto bene, tanto che lei comincia ad avere maggiore sicurezza di sé, a imparare a controllare le proprie emozioni, e ad usare l'eloquenza piuttosto che la rabbia. E' però ignara dell'accordo avvenuto tra rettore e professore, e di conseguenza, tutti i progressi ottenuti vengono buttati al vento quanto tutte le carte vengono svelate...

Il film parla davvero di pregiudizi? O forse parla di incomprensioni? E' più probabile la seconda. Visto che sin dalle prime scene il professore è mostrato come uno che è a caccia del dibattito, che è un provocatore, che ama l'eloquenza al punto da dimenticare di esprimere ciò che pensa in modo semplice, ebbene - forse - è proprio la ragazza ad avere torto sin dall'inizio. Non potendo competere a livello culturale con l'insegnante, viste le sue origini, si sente immediatamente perseguitata e insultata. E gli altri studenti, tutti abituati a ragionare senza riflettere, tutti abituati a prendere per vero ciò che accade senza troppo approfondire, la appoggiano al punto da mettere a rischio la carriera di un insegnante dai metodi sicuramente ortodossi, ma comunque efficaci. 

Il film ci racconta il rapporto tra queste due entità, una molto semplice, l'altra troppo evoluta. La prima ha difficoltà ad approfondire e ragiona in modo superficiale; la seconda ha perso la capacità di essere semplice e di relazionarsi con chi non è al suo livello. E - come prevedibile - dallo scontro titanico, entrambi finiscono per ottenere dei vantaggi, finisco per imparare la lezione, finiscono per andare oltre ai propri limiti ed evolvere in un qualcosa di migliore.

Però... Tutto il film profuma di cliché, di già visto. I due personaggi hanno davvero poco margine di movimento, sono troppo costretti nei loro confini, e per certi versi sono un briciolo surreali. I dialoghi, spesso, sono scontati. Tutto è prevedibile, compreso il finale. Tutto si salva grazie alla bravura dei due protagonisti. Lei - Camélia Jordana - l'abbiamo già vista nella commedia Due sotto il Burqua, ed è davvero un astro nascente del cinema. Lui - Daniel Auteuil - è un mostro sacro del cinema francese. Sembra quasi che il rapporto maestro-studente mostrato nella pellicola sia semplicemente una trasposizione di quanto avvenuto dietro le quinte. Bravo anche l'attore che impersona il moroso di Neïla, forse il personaggio più saggio in tutta la pellicola (n.d.r. Non sempre la saggezza e la cultura vanno di pari passo). Il resto è da dimenticare, come quella strana figura, quello studente che compare come un fantasma solo due o tre volte nel film, e solo per stuzzicare Neïla, per spingere la trama verso percorsi altrimenti inimmaginabili, e che magari voleva essere una sorta di Grillo Parlante nella coscienza di lei, ma che a lato pratico è una comparsa che davvero stona come lo scivolamento della puntina di un giradischi su un disco graffiato.

Giudizio finale? Si guarda. Niente di speciale, ma si guarda. Ribadisco: Meritano molto i due protagonisti. Il resto è davvero trascurabile.





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giovedì 26 marzo 2020

Terminator Dark Fate - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Doveva sistemare la faccenda. Doveva essere il giusto epilogo. Doveva essere il terzo film di una trilogia che non è mai stata... Terminator Dark Fate è un pessimo tentativo di reboot della saga, e un film che mi ha fatto rimpiangere tutti quei sequel che - per certi versi - hanno preteso di proseguire le vicende di John Connor nel suo futuro apocalittico (n.d.r. Ovvero questi! Lasciate perdere Genesis...).

Trama: Il secondo capitolo della saga è terminato. Sara e John vivono sereni in Messico quando, all'improvviso, dalle acque spunta fuori dall'acqua un Terminator e uccide il ragazzo. Passano gli anni, ma Skynet - comunque - è battuta, per cui quell'uccisione è solamente il completamento di una macchina giunta dal futuro e rimasta intrappolata nel presente.
A ogni modo, ecco che all'improvviso compaiono di nuovo delle apparizioni dal futuro. Una macchina assassina simile al T-1000, e una ragazza potenziata chirurgicamente - Grace - incaricata di proteggere Dani Ramos, la nuova predestinata. La storia si ripete, solo che la nuova intelligenza artificiale si chiama Legion, solo che l'anno della distruzione è spostato al 2044.
La fuga di Dani e Grace appare senza speranza, quando dal nulla appare Sarah Connor, vecchietta ma ancora tosta come in gioventù, armata fino ai denti, a salvare la situazione. Il bello è che Sarah ha saputo di loro attraverso un sms, ricevuto da... Non ve lo svelo!

La prima parte del film è un omaggio all'acqua di rose del primo Terminator. La seconda parte del film è un omaggio all'acqua di rose del secondo Terminator. Il finale è aperto... Per cui, basta così! Lasciatelo perdere.






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mercoledì 25 marzo 2020

La scuola di Pizze in Faccia - #Fumetti #Recensione

Glauco Silvestri
Zerocalcare è Zerocalcare, e continuerò sempre ad apprezzarlo... Però queste pubblicazioni, tipo per l'appunto La scuola di Pizze in Faccia, non mi convincono al 100%.

La scuola di Pizze in Faccia è una raccolta raccolta di strisce prese dal Blog dell'artista, da Wired, da Best Movie, e da altri testate giornalistiche con cui Zerocalcare collabora.

Sì... C'è una storia inedita divisa in tre parti... Ma per lo più è tutta roba vista, già letta (n.d.r. Ovviamente per coloro che seguono Zerocalcare nelle sue pubblicazioni online e non). E' sempre un piacere leggere Zerocalcare, ma quella sensazione di déjà-vu è un po' troppo evidente.

Ci si diverte, sì, però è una raccolta! Funziona bene per chi Zerocalcare non lo legge costantemente, per chi è tanto appassionato da voler collezionare tutte le sue tavole, ma - forse - non va bene per tutti.





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martedì 24 marzo 2020

Soltanto il giorno prima era tonico

Glauco Silvestri
Soltanto il giorno prima era tonico come un pupazzo di neve finito per sbaglio in un altoforno, ora invece aveva ritrovato la sua verve.

Lovecraft's Innsmouth



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lunedì 23 marzo 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Quando il Cyberpunk diventa esperimento... 
Una ribellione tra le fila di bit e microchip: Address
Disponibile in ebook.

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domenica 22 marzo 2020

L'uomo sul Treno - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Oggi vi parlo di un film che non sono riuscito ad andare a vedere quando uscì nei cinema, ma che ha stuzzicato la mia curiosità al punto di andarlo a cercare nei servizi streaming e vederlo (n.d.r. Fino a qualche tempo fa noleggiavo ancora i DVD... Oddio come cambia in fretta il tempo, ho persino digitalizzato tutta la mia collezione, e messa su un NAS, per renderla più facilmente fruibile da tutti i dispositivi di casa!).

Parlo de L'uomo sul Treno.

E' la storia di un pendolare, un assicuratore - ex poliziotto - che ogni giorno fa casa-lavoro e lavoro-casa su un treno della metropolitana newyorkese. Tutto scorre come la quotidianità vuole, ma un giorno ecco il fulmine a ciel sereno. Proprio quando la famiglia sta pensando di rimodulare il fido sulla casa per poter pagare il college al figlio, ecco che lui, Michael MacCauley, viene licenziato di punto in bianco. Lui è bravissimo nel suo lavoro, ma costa troppo per ciò che porta in ordine di guadagni alla società. Vent'anni di lavoro e... puff! Mestamente Michael torna sul treno per tornare a casa e trovare le parole per raccontare alla moglie ciò che è accaduto, e spiegare al figlio perché non potrà andare al college che sogna, ma dovrà accontentarsi di una scuola statale. Ed è sul treno che viene avvicinato da una donna. Chiacchierano, lei gli chiede: Se qualcuno le offrisse centomila dollari per fare una cosa insignificante, lei la farebbe? L'istinto del poliziotto lo mette subito in allerta, ma il bisogno di denaro gli fa abbassare ogni tipo di difesa per quel quid che basta a cadere nella trappola: Deve solo identificare una persona che non è mai salita su quel treno, che deve scendere a una certa fermata, e mettere nella sua borsa un piccolo segnalatore. Tutto qui.
Michael non fa in tempo a riflettere che la donna prende per accettata l'offerta. E all'improvviso l'ex poliziotto comincia a cercare la persona. Solo che ha delle remore, e così, per far sì che non desista, ecco che arriva la minaccia alla sua famiglia. Un passeggero lo avvicina, gli dice di fare ciò che deve, e gli da in mano la fede della moglie. A questo punto Michael prova a chiedere aiuto a un altro pendolare con cui ha fatto amicizia, gli chiede di chiamare la polizia non appena scende dal treno, ma quando questo scende, viene spinto in mezzo alla strada proprio mentre passa un autobus, e l'uomo muore senza poter aiutare Michael...

Ce la farà Michael a trovare il passeggero e a salvare la sua famiglia?

Ovviamente non vi racconto come va a finire. Si tratta ovviamente di una di quelle storie che ha il maggior effetto la prima volta che la si vede, e che poi perde qualcosina perché ormai si sa come finirà. E' un film dove azione, thriller, e riflessione, incalzano col ritmo giusto. Non è quasi mai concitato, anche se non mancano i momenti da tachicardia. 

Sfortunatamente non è una idea originalissima, per quanto cambi l'ambientazione. Mi ricorda Frantic, o il più recente In Linea con L'assassino, ma ciò non va a cancellare il valore del film, che ha un'ottima regia, una perfetta interpretazione dei personaggi, e un ritmo egregio. E' un bel film, e tanto basta.



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sabato 21 marzo 2020

Pets 2 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Eccoci a parlare di Pets 2. Era un po' di tempo che volevo scrivere qualche riga su questo film (n.d.r. Soprattutto: Smettetela di fare dei sequel!), e finalmente è arrivato il momento.

La trama si congiunge a quanto già visto nel precedente film. E' passato qualche tempo. La padrona di Max si è sposata e ha avuto un figlio. Come tutti i cani, Max si affeziona tantissimo al piccolino, e diventa improvvisamente ansioso, apprensivo, iperprotettivo. Ciò gli provoca persino un prurito psicosomatico, che costringe i suoi padroni a mettergli il cono per evitare che si faccia male da solo continuando sempre a grattarsi.
Per il bene di Max, la famiglia decide di andare a fare una vacanza in campagna... E qui viene il brutto del film, che si spezza in tanti episodi separati, ognuno dedicato a un singolo personaggio, perdendo così il carisma e tutte le qualità viste nel primo film della saga.
Max troverà nel cane della fattoria una figura da cui imparare.
Gidget imparerà a fingersi gatto per affrontare un branco di felini che vivono nell'appartamento di una vecchia, e che - per distrazione della stessa Gidget - si impadroniscono del giocattolo preferito di Max.
Nervosetto diventerà una sorta di supereroe, riuscirà a soddisfare la sua sete di avventura, liberando un cucciolo di tigre dalla gabbia di un circo.

Divertente lo è. Però si nota tantissimo che strizza l'occhio ai più piccini, e si è dimenticato di noi più grandicelli. Lo zampino di Disney è sempre più pressante in casa Pixar, che pur avendo la possibilità di produrre opere meravigliose, poi si trova costretta a buttare fuori dei sequel parecchio discutibili. Peccato.



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UNBOXING AND REVIEW: PANASONIC DMC-FZ300

Glauco Silvestri
#iorestoacasa e per l'occasione, vi propongo alcuni video di repertorio che tenevo nel cassetto in previsione di periodi in cui non fosse possibile volare con il drone. Certo... Non mi sarei mai aspettato una pandemia ma, come ho scritto sul blog pochi giorni fa, andiamo avanti come se non fosse cambiato nulla. E' - secondo me - il modo migliore di affrontare la vita, le difficoltà, e cogliere, nei momenti difficili, le piccole opportunità che comunque ci vengono offerte.

Siamo chiusi in casa, ma possiamo sempre sperare di poter uscire, un giorno, quindi... Perché non provare una bella fotocamera?



Buona Visione!









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venerdì 20 marzo 2020

Attraction - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Lentamente, mi appassiono sempre di più alle produzioni cinematografiche russe. Su questo blog vi ho già proposto diversi titoli provenienti dall'Ex Unione Sovietica e, oggi, eccomi a parlare di Attraction, un bel film di fantascienza con tanto di astronave, esercito, alieni, e... Gli ingredienti ci sono tutti per fare una buona concorrenza ai disaster movie hollywoodiani!

Sono sessant'anni che non arriva uno sciame di meteore così spettacolare vicino alla Terra. L'epicentro di questa pioggia di stelle cadenti è il cielo di Mosca, e tutta la popolazione si appresta per godere di questo incredibile spettacolo.
Però... Una nave aliena che sta osservando il nostro pianeta si trova completamente esposta allo sciame. Troppo concentrata a guardare noi, si accorge troppo tardi dell'arrivo delle meteore. Viene colpita, e danneggiata. 
Gli occupanti della nave aliena decidono di eseguire un atterraggio di emergenza sul nostro pianeta, approfittando dello sciame meteorico per non farsi notare ma... Ovviamente si fa notare!
L'esercito sovietico si mette subito in allarme. Credendo che l'oggetto sia una sorta di satellite spia occidentale, attacca senza troppe remore... Anche perché da esso arrivano forti campi elettromagnetici capaci di mandare in tilt le apparecchiature elettroniche... Per cui si teme che esso sia alimentato da una pila atomica, o da roba simile.
Colpito da diversi missili, la nave aliena finisce per precipitare proprio sulla capitale russa. Le vittime sono innumerevoli, ma lo choc diviene totale quando dal relitto escono degli umanoidi...
Accortisi dell'errore, pur rimanendo in allerta, le forze militari decidono di stabilire un primo contatto, e da esso si scopre che gli alieni sono venuti in pace, che comprendono il fraintendimento, e che necessitano semplicemente di tempo per riparare la nave e ripartire.
L'area viene presidiata, i cittadini spostati in altre zone della città, e gli alieni vengono lasciati in pace a lavorare. Peccato solo che un gruppo di giovani teppistelli, uno dei quali fidanzato con la figlia di un alto ufficiale dell'esercito, decidano di penetrare l'area protetta per vendicare le morti avvenute durante la caduta della nave aliena.
Potete ovviamente immaginare cosa acc... No! I teppisti riescono a mettere ko un alieno, e a rubargli l'esoscheletro. Mentre questi se ne vanno con il bottino, la figlia del generale nota che l'alieno non è morto, e che ha fattezze completamente umane. Decide di aiutarlo... e tutti le saranno contro, ovvio, tranne Google! Che non è il noto motore di ricerca americano, bensì il soprannome del secchione della classe in cui lei studia.

Bella storia, leggera, senza pretese, con un po' di romanticismo, moltissima azione, buone interpretazioni, e una CGI davvero convincente. Era ora che gli alieni giungessero in luoghi differenti dal suolo americano, no? Sono state poche le pellicole di questo tipo nella storia della fantascienza. E sul suolo sovietico, lo ammetto, non mi era mai capitato. E mi sono divertito parecchio nel guardarlo... Per cui ve lo consiglio, ma non aspettatevi un pippone filosofico. Questo non è Solaris, è un popcorn movie, un action movie con alieni da guardare a cervello spento; tutt'altra storia!





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giovedì 19 marzo 2020

Troop Zero - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Troop Zero mi ha attirato quasi per caso. Ero a casa da solo, non avevo voglia della solita serie televisiva, ed era un bel pezzo che non mi guardavo un film alla televisione. Amazon Prime Video aveva qualche nuova uscita, e qualche film che avevo messo in lista da vedere per occasioni come queste, e... Eccomi qui a parlare di questa pellicola.

Siamo nel 1977, in Georgia. Qui vive Christmas, una ragazzina che fa fatica a integrarsi con i ragazzi della sua età per via del trauma subito in seguito alla morte prematura della madre. Christmas, ogni tanto, quando è nervosa, si fa la pipì addosso, e tutti la prendono in giro per questo, tranne forse Joseph, l'unico suo amico, anch'esso bullizzato a scuola perché ama la danza e a movenze effemminate.
A ogni modo, sta arrivando l'estate, e con la fine della scuola c'è sempre il concorso a squadre per le migliori 'birdie' della regione, ovvero una sorta di concorso per ragazze modello. In questa occasione, le birdie vincitrici avranno l'occasione di registrare la propria voce su un disco d'oro, inciso dalla NASA, e montato a bordo delle sonde Voyager, prossime al decollo.
La piccola Christmas, che ha una grande passione per lo spazio, e che crede che sua madre sia diventata una stella, vuole assolutamente incidere la propria voce, un proprio messaggio, su quel disco. Determinata come non mai, la ragazza riesce a radunare un gruppetto di ragazzine disadattate quanto lei, assieme a Joseph - ovviamente - e forma "L'equipaggio Zero".
Riuscirà l'equipaggio Zero a vincere il concorso e a incidere la propria voce?
Bel film. Dolce, divertente, mai banale. Oltre alla 'missione' che le ragazzine si impongono di realizzare, la pellicola ci permette di assistere alla nascita di una grande amicizia, alla forza interiore di chi è solitamente messo all'angolo, una sorta di rivincita degli esclusi. Per questo motivo il film può essere letto, e visto, su più livelli. E' ben interpretato, ha una fotografia onesta, e la trama è piacevole da seguire.

Io ve lo consiglio.



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mercoledì 18 marzo 2020

X Men Dark Phoenix - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Boh! Io continuo a credere che la saga degli X-Men doveva terminare con la trilogia classica. I giovani X-Men non mi convincono, e se anche questo Dark Phoenix ha toni più cupi, è più impegnato, tenta persino di essere più profondo, mi sembra sempre un clone fatto peggio di X-Men Conflitto Finale.

In questa pellicola si scomoda una misteriosa forza cosmica per giustificare i potentissimi poteri di Jean. Questa 'energia' colpisce la ragazza durante una missione di salvataggio nello spazio. Una volta arrivata a casa, questa forza rende la ragazza piuttosto instabile, e incontrollabile.
Jean finisce per allontanarsi dal vecchio gruppo di amici, di fuggire tra i mutanti che rifiutano la collaborazione con i normali, e nel suo voltafaccia, farà del male ad alcuni dei suoi più cari amici.
Non potevano mancare gli alieni buoni, che spiegano a Jean che cosa l'ha colpita, e a quali rischi è sottoposta la Terra ora che lei non riesce più a controllare la forza che si è insediata in lei. In mezzo a tutto ciò vanno messi gli umani, che ovviamente non ci capiscono nulla, e fanno sono del gran casino, complicando i complotti e i controcomplotti tra gli X-Men, i ribelli di Magneto, gli Alieni, e... Chi manca ancora all'appello, i Puffi?

Va be', attendiamo New Mutant (n.d.r. Nel 2020) per smettere di soffrire. Poi ci sarà il reboot di Marvel, che farà in modo di unire i mutanti agli Avengers, e via discorrendo.

Io continuo a pensare che bastava la trilogia classica, e il gran finale con Logan.





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TUTORIAL DRONI: Il Mio Esame Per l'Attestato APR operazioni non critiche...

Glauco Silvestri
La clausura in casa per via del #iorestoacasa porta a fare ciò che - devo ammettere - pensavo avrei rimandato a oltranza a causa dei millemila impegni quotidiani. Davo per scontato che il mio Parrot Anafi sarebbe andato in pensione, visto che avrei dovuto per forza avere l'Attestato per Operazioni Non Critiche di ENAC. Avrei potuto continuare a volare col piccolo Mavic Mini, visto che il suo peso è inferiore ai 250 grammi ed è considerato inoffensivo... Be', alla fine ho fatto l'esame.

Qui di seguito vi propongo un breve video della mia sessione di esame. Buona Visione. 









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martedì 17 marzo 2020

La morte

Glauco Silvestri
La morte in sé non è nulla. È ciò che si lascia dietro che inquieta.


Lovecraft's Innsmouth


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COVID-19 e il blog...

Glauco Silvestri
Che periodo strano, vero? Chi se lo poteva aspettare? Di sicuro, un giorno, avremo una bella storia da raccontare ai nostri nipoti. Ogni tanto ci penso... Di nipoti non ne avrò, e se mi andrà grassa, in vecchiaia, le mie storie, le racconterò alle infermiere che si prenderanno cura di me alla casa di riposo... O alla intelligenza artificiale che si prenderà cura di me... O forse a nessuno... Chissà!

Quella del COVID-19 è una esperienza unica. Nei 47 anni abbondanti della mia vita, posso dire di aver vissuto esperienze interessanti. Ho visto la nascita degli home computer, la nascita della rete cellulare, la nascita di internet... Ho assistito al primo volo dello Shuttle, e al suo ultimo volo. E dopo lo Shuttle, ecco che arriva Elon Musk a fare follie con i soldi guadagnati dalla sua 'idea meravigliosa' (n.d.r. Paypal), creare la SpaceX, la Tesla, lo Starlink... E chissà cos'altro tirerà fuori dal cilindro! Poi, be', un giorno anche lui andrà nell'olimpo delle grandi menti, in cui è presente anche Steve Jobs... Che è stato capace di creare Apple, di mandarla quasi a picco, e di risollevarla fino a diventare il colosso che è oggi! Ovvio... Non possiamo dimenticare il suo 'acerrimo amico' Bill Gates... 
Di esperienze, in 47 anni, ne ho vissute tante, in prima persona, ma anche solo perché parte della storia contemporanea. 
Ho assistito all'attentato alle torri gemelle. Ero piccolo, ma ho vissuto la strage di Bologna, e di poco ho schivato i moti studenteschi degli anni settanta, e i carri armati per le vie della città a garantire la sicurezza ai cittadini... Ricordo bene il crollo del Muro di Berlino. E pensare che, ancora oggi, non sono mai stato a Berlino. Sono arrivato fino a Monaco... Ma a Berlino mai... In pratica sono uscito dalla guerra fredda per entrare nella jihad islamica. E che dire dell'eruzione del Eyjafjallajökull? E ve lo ricordate il Pinatubo? Poi c'è da mettere in conto anche Chernobyl, no? E tutti gli Tsunami che hanno creato disastri negli ultimi decenni, tra cui il terribile disastro di Fukushima! Non posso evitare di citare la terribile esplosione avvenuta qui, a Bologna, all'inizio di due estati fa. Io ero appena partito, mi trovavo a bordo della motonave Verdi, e mi apprestavo a navigare il Danubio... E quante pandemie ho vissuto? Già! Perché noi parliamo solo del COVID-19, e poi si passa alla Spagnola, ma non possiamo dimenticare la SARS, che forse si sentì meno qui in Europa, ma che colpì una bella fetta del pianeta. E neppure possiamo dimenticare la Aviaria, che arrivò anche qui da noi... E anche in questo caso, il ricordo più significativo di quel periodo fu che alle fiere degli animali domestici mancavano tutti i volatili. E ci siamo forse dimenticati della Mucca Pazza?
Certo, non era mai capitato che l'intero paese, l'intera Europa, l'intero mondo finisse per chiudere le frontiere, invitare la popolazione a evitare contatti, a stare in casa, e a chiudere tutte le attività non necessarie. Una roba del genere non era riuscita neppure alla crisi climatica che stiamo vivendo, tutt'ora, sottogamba...
Quante altre cose non ho neppure citato fino a qui. La mia memoria comincia a vacillare, e di sicuro, scrivendo questo breve articolo, ho tralasciato molti momenti importanti della storia.
La vita è fatta così. Di eventi microscopici, di eventi macroscopici, di eventi inaspettati, di eventi sorprendenti, di eventi terribili, di eventi meravigliosi.
E' per questo che bisogna affrontare il meraviglioso dono che ci è stato fatto senza paura... O meglio, anche con la paura che ci attanaglia, ma senza mai lasciarsi frenare. Dobbiamo essere curiosi, intelligenti, e affrontare gli ostacoli al nostro meglio. Viviamo giorno per giorno. Godiamo dei momenti belli, soffriamo per i momenti brutti, ma non fermiamoci mai. E questo blog, nel suo piccolo, con i suoi articoli inutili, non si ferma... Prosegue con la sua programmazione quotidiana senza lasciarsi influenzare da quanto accade. E in un modo o nell'altro, anche questa storia avrà un suo epilogo, e questo epilogo non sarà altro che un nuovo inizio, l'inizio di una nuova storia.
Viviamo questi eventi, traiamone degli insegnamenti, ricordiamoceli, e andiamo avanti... Sempre!




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lunedì 16 marzo 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
La famiglia e l’amore vengono prima di tutto: A Family Matter.
Disponibile in formato ebook e Paperback.

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domenica 15 marzo 2020

The Last Scout - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
E' parecchio che non parlo di film di fantascienza. The Last Scout è un film interessante, per quanto non abbia una trama originalissima, per quanto gli effetti speciali non siano speciali, per quanto non innovi tanto rispetto ad altri film simili a questo.

La trama: Siamo in un prossimo futuro, neppure tanto lontano, anzi... forse troppo poco lontano visto che è ambientato nel 2065. La Terra è devastata da un conflitto nucleare che dura appena 96 minuti. I pochi superstiti sono destinati a morire assieme al pianeta, ed è per questo che le due fazioni, Cina e USA, mandano delle navette nelle profondità della galassia in cerca di un nuovo posto dove vivere.
La Pegasus è una di queste, anzi, l'ultima di queste, visto che le altre navette inviate nello spazio non hanno trovato nulla. La nave è diretta verso un pianeta molto promettente, ma durante il viaggio subisce diversi danni, e l'equipaggio, per quanto sia ancora capace di completare la propria missione, non avrà la possibilità di tornare indietro, sulla Terra.
Nonostante ciò, ovviamente, gli uomini e le donne della Pegasus continuano la propria missione, visto che ne va della sopravvivenza della specie, ma gli ostacoli non finiscono.
In orbita al pianeta trovano una navetta cinese, anch'essa lì per esplorare il pianeta, ma completamente abbandonata. Nella speranza di trovare pezzi di ricambio per - magari - riuscire a riparare la Pegasus e tornare in patria al termine della missione, l'equipaggio della Pegasus si mette nei guai...

E non vi racconto altro. Però non aspettatevi sorprese. La trama è un déjà-vu ben fatto e ben interpretato. Magari non dispone di una CGI di ultima generazione, ma si guarda volentieri.

E' stato bello vedere un film con astronavi e viaggi nello spazio. Mi mancavano un pochino...



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sabato 14 marzo 2020

The Aeronauts - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Bel film, The Aeronauts. Tratta da una storia vera, la pellicola ci proietta nel lontano 1862. 

Mentre in Europa i record di volo in mongolfiera si susseguono, in Inghilterra tutto ciò poco interessa. Le mongolfiere sono usate solo per dare spettacolo, per affascinare le persone alle fiere, e poco altro.
A niente servono i dibattimenti di James Glaisher, pioniere meteorologo, nel tentativo di ottenere finanziamenti per studiare l'atmosfera, per imparare a comprendere il clima, e magari, riuscire a realizzare previsioni del tempo affidabili.
L'unica speranza dello scienziato è quello di convincere Amelia Wren, aeronauta di professione, di intraprendere un nuovo volo, per tentare di battere il record d'altezza raggiunta... E durante questo volo, permettere a James di fare le sue misurazioni, e le sue ricerche.
Amelia arriva da un brutto trauma, la morte del marito durante un precedente tentativo di battere il record. Ovviamente tentenna parecchio prima di accettare la sfida.

L'ascesa diventa una vera avventura. Tra tempeste, farfalle, gelo, misurazioni oltre ogni limite, problemi, rischi di ogni tipo, la storia appassiona e incolla allo schermo. Ottime le interpretazioni. Ottima la fotografia. E' davvero un gran bel film!



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venerdì 13 marzo 2020

The Report - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Tratto da una storia vera, The Report ci riporta a fatti accaduti non troppo tempo fa, visto che ci conduce ai fatti dell'11 settembre 2001.

Daniel Jones è un membro dello staff di una senatrice degli Stati Uniti. E' un analista, e il suo nuovo incarico è quello di investigare sul comportamento nella CIA dopo i fatti dell'11 settembre, soprattutto riguardo al trattamento dei prigionieri, al rispetto della Convenzione di Ginevra, eccetera eccetera.
Jones scopre in fretta che l'agenzia americana ha usato metodi brutali, immorali, e per di più inefficienti.
Ovviamente, mano a mano che la relazione si inspessisce di informazioni, carte, e tabulati, l'analista viene ostacolato in ogni movimento, fino a mettere in difficoltà persino la senatrice, la quale tentenna lei stessa sulla decisione di mandare avanti il lavoro dei suoi collaboratori o meno.

La verità sarà infine svelata? La storia ci risponde senza dover fare spoiler...

Ve lo consiglio. Davvero ben fatto.



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giovedì 12 marzo 2020

Godzilla King of the Monsters - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ce n'era bisogno? Capisco che bisogna tenere vivo il circuito economico del Merchandise di questo mostro, ma Godzilla King of the Monsters era evitabilissimo. 

Una volta premesso che mi sono divertito un mondo a guardare questo film, devo però essere onesto intellettualmente e sottolineare che, della pellicola, va salvato soprattutto il comparto degli effetti speciali. 

Il resto... E' un déjà vu continuo. Il format è quello classico: L'azienda privata che 'fa esperimenti' sui mostri e ne perde il controllo a causa di un surreale movimento rivoluzionario pseudo ambientalista etc etc che li vuole liberi. 
Lo abbiamo già visto ne L'esercito delle 12 scimmie, e per certi versi, anche in Resident Evil, ma anche in moltissimi altri film che non sto a citare. La sotto-trama è anche questa un cliché storico per i disaster movies americani, ovvero la famiglia spezzata che tenta di ricongiungersi durante il "cataclisma". 

Doublas M2
A tutto ciò aggiungiamo un mostro gigante a tre teste che ricorda tanto Doublas M2 (n.d.r. Mazinga Z) ma con una testa in più, e un mostro alato che ricorda ancora di più Arpio (n.d.r. Grande Mazinga).
Arpio
Ammetto che durante la visione del film, per un attimo, mentre Godzilla stava soccombendo (n.d.r. E lo fa per ben tre volte... Giusto per tenere alta la suspense) mi aspettavo comparire i mitici robot di Go Nagai a difendere l'umanità... Se non i suoi robot giganti, per lo meno Devilman. Poi mi son reso conto che tutto era ambientato a Boston, e non a Tokyo, per cui mi è caduta la speranza.

Tra i tanto amati cliché americani, non poteva mancare la bomba atomica. In questo caso è usata come 'pila Duracell' per ricaricare più in fretta il nostro amato mostro protettore, ma c'era. Non hanno proprio resistito, eh? Doveva esserci, e ce l'hanno messa. E' pure a forma di una supposta... Povero Godzilla!

Visto poi che i dialoghi erano intensi e sofisticati, che c'è persino una studiosa di antichi miti che durante tutto il film non fa altro che sfogliare immagini di mostri leggendari su un grande schermo, chi siamo noi per non scomodare le teorie della Terra Cava, e di Atlantide (n.d.r. Anche se non citata esplicitamente, ma mostrata chiaramente perché è il luogo dove Godzilla va a leccarsi le ferite dopo la battaglia)? Non a caso i mostri vengono - ogni tanto - chiamati addirittura Titani!
Ma quello che più sorprende, e che a me fa sempre ridere, e a cui gli americani non riescono proprio a resistere, perché loro sono tosti e americani, nonché salvatori e sceriffi del mondo libero, sono i marines che sparano con i loro fucili a mostri che sono alti più di due palazzi. E i mostri si lamentano, eh? Sembrano pure soffrire, al punto che sfoderano la loro arma più potente per spazzarli via come briciole sul tavolo di cucina dopo che si è pranzato!
Infine buttiamoci un po' di caccia stealth a caso (n.d.r. I mostri sono forse dotati di radar?), aerei grandi come palazzi che ospitano al loro interno altri aerei, che per andare da un punto all'altro ci vuole l'ascensore e le scale mobili, navi  e... no, questa volta non c'è neppure un carro armato, incredibile! E la super arma che dovrebbe spazzare via tutto nel raggio di x chilometri non ce la mettiamo? Ovviamente, però, non funziona!
Chicca finale? Il mostro cattivo è un alieno!

Non manca proprio nulla al nostro minestrone, giusto un pizzico di sale o una love story inaspettata, ma non ci è concessa. Ora accendiamo il fuoco e godiamoci questo sparatutto spegnendo il cervello. Buona visione e, al prossimo film.



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mercoledì 11 marzo 2020

MAVIC MINI FLIGHT: Palazzo Zambeccari

Glauco Silvestri
Girato prima delle restrizioni dovute al COVID-19, oggi vi propongo la visita a un palazzo abbandonato. Si trova a pochi passi da Cinquanta, un paesino nelle campagne del Bolognese.

Il video è stato girato con il Mavic Mini e il Fimi Palm.
Buona visione.









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Non ci Resta che il Crimine - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Roma. Tre amici squattrinati cercano di sbarcare il lunario organizzando un 'Tour Criminale' di Roma seguendo i passi della Banda della Magliana. L'idea è di Moreno, e magari potrebbe anche funzionare se Sebastiano e Giuseppe ci credessero veramente, e se fosse organizzata nel modo giusto. Poi ci si mette anche Gianfranco, l'amico sfigato che a scuola prendevano sempre in giro, e che ora ha fatto i soldi, e non vede l'ora di cogliere l'attimo per rifarsi sui tre che per tutta l'infanzia l'hanno sottoposto a mobbing feroce.
E Gianfranco mostra un bel gruzzolo agl'occhi dei tre amici per convincerli a guidarlo nel Tour... E sfotterli a ogni occasione possibile. Il problema è che, quando entrano nel bar che fu il ritrovo della Banda, qualcosa fa sì che tutti quanti vengano proiettati nel lontano 1982. Ci sono i Mondiali di Spagna, e nel bar si ritrovano faccia a faccia con Renatino, il capo della Banda, e che all'epoca gestiva anche le scommesse clandestine sul calcio.
I tre amici vorrebbero subito scappare, ma solo Gianfranco riesce a tornare indietro attraverso il medesimo 'tunnel' nel corridoio che porta ai bagni. E non perché non possano subito tornare indietro, ma per ingordigia... Visto che Giuseppe conosce a memoria tutti i risultati delle partite di calcio, perché non scommettere qualche soldo sui mondiali? E così  Moreno, Giuseppe e Sebastiano rimangono nel 1982, tentano la fortuna con Renatino, ma questo non si fa fregare, e...

Il resto non ve lo rivelo. Sulla scia del successo della trilogia di Smetto Quando Voglio, questa pellicola - ovvero Non ci resta che il Crimine - ci propone una nuova saga (n.d.r. Si, il finale ci sussurra la possibilità di un seguito) dai ritmi incalzanti, divertenti, e movimentati. La comicità è assicurata, e ciò avviene in modo pulito, elegante, e mai da cinepanettone. L'amarcord è ovviamente un filone di successo in questo periodo, e ci sono serie ben più blasonate che sono ambientate negl'anni dove i nostri tre personaggi vengono proiettati con questa pellicola. Il film funziona davvero bene, la regia è buona, le ricostruzioni storiche sono ben fatte, gli interpreti sono ben collaudati, sia nel lavoro di gruppo, sia nelle qualità personali, e il mix è davvero ben riuscito.

Ci si diverte con gusto, per cui è un film che vi suggerisco molto volentieri.



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martedì 10 marzo 2020

Un antico proverbio tibetano

Glauco Silvestri
Non so perché, ma mi tornò in mente un antico proverbio tibetano: Se nulla ha inizio, nulla ci sarà. Ne avrei toccato con mano molto presto la profonda saggezza.



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lunedì 9 marzo 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Tra Fantascienza e Fantasy c’è Dopo la Polvere.Disponibile in ebook e Paperback.

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domenica 8 marzo 2020

T 34 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Avete presente Fury? Il film raccontava la leggenda del piccolo carro armato M4 Sherman con cui gli americani guadagnarono, metro dopo metro, la via verso Berlino sul suolo europeo. Un piccolo carro, veloce, robusto, facile da trasportare oltre la manica, quasi un fuscello contro i possenti Tiger e Panther tedeschi, mezzi di gran lunga superiori, ma onnivori di carburante.

Ebbene, se lo Sherman è un carro armato a cui tutti, qui in Europa, siamo tutti affezionati, in Russia è un altro carro armato che è lodato tanto quanto lo Sherman, e si tratta di un mezzo la cui leggenda è contornata da un incredibile successo 'commerciale', visto che ancora oggi, alcune varianti di questo carro, sono usate negli eserciti di paesi un po' meno danarosi di quelli che solitamente vengono citati dai telegiornali. Il T-34 è un mezzo incredibile. Solido, semplice, inarrestabile. Poco sofisticato, con difetti evidenti, così come tanti ne aveva lo Sherman, forse, ma davvero adatto a ogni situazione, e temprato per ogni tipo di clima.

T-34 è quindi il film di cui vi voglio parlare oggi. La pellicola ci racconta le gesta di un giovane tenente dell'esercito sovietico, Nikolay Ivushkin, a cui viene ordinato di bloccare l'avanzata verso Mosca dei Panzer tedeschi. Il problema è che il corpo d'armata di questo tenente è costituito da un solo carro T-34, e dei soli tre uomini dell'equipaggio. Va be', stoicamente il tenente prende in mano la situazione, decide di violare ogni regola d'ingaggio e di giocare d'astuzia, e alla fine, con un solo carro, riesce a sbaragliare un gruppo d'assalto ben più numeroso.
Ovvio che alla fine deve cedere le armi, e assieme al suo equipaggio, finisce in un lager tedesco a contare i giorni, trasportare cadaveri, a sottostare alle torture, perché ovviamente, in quanto ufficiale, potrebbe avere informazioni utili per l'avanzata tedesca nel cuore della russia.
Ma... Ecco che capita l'occasione di riscatto. Il generale a capo dell'armata corazzata diretta verso Mosca si è preso troppe strigliate, e rischia la propria testa se non riesce a ottenere risultati entro la fine dell'inverno. Per questo motivo decide di far addestrare i propri uomini sfruttando le capacità dei carristi sovietici rinchiusi nei lager, e costretti ai lavori forzati.
Il generale decide di radunare l'equipaggio di Ivushkin, e quando questi si trovano di fronte a un T-34 in perfetto stato, catturato dai tedeschi durante uno scontro armato sul fronte, subito pensano a una rivalsa... e poi, a una fuga eclatante!

Divertente, epico, appassionante, e meno spocchioso di Fury. Davvero un grande film, con una buona regia, una trama un po' difficile da sostenere, ma che ricorda molto Fuga per la Vittoria, e con un piccolo spazio da dedicare persino ai momenti romantici. Davvero, davvero, davvero Bello! 



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sabato 7 marzo 2020

UNBOXING AND REVIEW: Fimi Palm

Glauco Silvestri
Oggi vi presento il Fimi Palm, piccolo gimbal portatile che può venire utile per fare filmati in 4K nelle vostre escursioni. Non è una action cam, bensì un dispositivo per registrare video stabilizzati. Funziona, per certi versi, come il gimbal di un drone.

L'ho acquistato quest'inverno, con una offerta lancio tale da buttarsi senza troppo pensarci. Ho aspettato un po' a pubblicare questo video perché non sono abituato a fare il 'promotore commerciale'... Ma, visto che questo Fimi Palm diventerà parte integrante della mia attrezzatura, perché non presentarvelo?






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Per Piacere Non salvarmi più la Vita - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Siamo in pieno proibizionismo. Kansan City. E' il 1933. Il detective privato Murphy e il tenente della polizia Speers si conoscono, e sono grandi amici, sin dai tempi della scuola di polizia. I due sono stati anche colleghi di lavoro, fino a che, Murphy, non ha deciso di lasciare il corpo per proseguire con la carriera privata, mettendosi in società con Dehl Swift, un uomo di colore, benestante, che sogna di fare il grande salto e di poter vivere di rendita per il resto dei suoi giorni con la propria donna, una soubrette che lavora in un club nel centro città.
Per questo motivo Swift decide di tentare il colpaccio. Venuto in possesso dei libri contabili di uno dei boss più pericolosi della città, tenta di venderli al suo avversario, il quale da molto tempo desidera fare le scarpe a chi intralcia i suoi affari, e diventare il numero uno.
Ovviamente Swift si mette nei guai, e ci rimette le penne. Murphy viene quindi coinvolto dalla faccenda. Il numero 2 della città vuole i libri nascosti da Swift ed è disposto a pagare 50000 dollari per averli. Il numero 1 della città rivuole indietro i propri libri, in cambio della vita del detective, ovviamente.
In mezzo a tutto ciò c'è il taciturno, cupo, tenente Speer, che nonostante sembri voler osteggiare gli affari del proprio amico, in realtà, lo segue passo passo per proteggerlo dai loschi affari in cui si immischia con un po' troppa facilità.

Colpi di pistola, scene al limite della commedia, un'aria briosa, e la musica swing fanno di Per Piacere Non Salvarmi Più la Vita un film davvero piacevole da guardare. Ci si diverte pur guardando una storia noir a pieno titolo. Ci si diverte per l'ottima interpretazione scanzonata di Burt Reynolds, che ben fa contrasto con la granitica espressione di Eastwood, il quale sembra un po' ingessato, e forse fuori parte, ma che nel complesso riesce a descrivere bene il personaggio che deve caratterizzare.

Bello? Forse è una parola grossa. Però ci si diverte a guardarlo.





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venerdì 6 marzo 2020

Monsters, dark Continent - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Quando uscì Monsters, era il 2010 se non ricordo male, ebbi un guizzo di gioia. Finalmente c'era qualcosa di nuovo nell'aria, di originale, di bello. Un film con un contesto di fantascienza, ma comunque incentrato sulle vicende umane, e i personaggi affiancati nella narrazione erano stimolanti, davvero interessanti.
Passano gli anni, e scopro per caso che nel 2014 è uscito un seguito. Un film che - ahimé - non ha saputo seguire i passi del suo predecessore, anche se forse non è stato davvero capito... Oppure chissà, magari sono io che ne ho voluto forzatamente estrapolare un significato profondo, quando invece non c'era nulla di voluto. 

Monsters Dark Continent non è correlato direttamente alla prima pellicola. E' ambientato 10 anni avanti rispetto al film di origine, e ormai la diffusione dei mostri non è più relegata al solo sud america. Ora i mostri sono comparsi un po' d'ovunque ed è divenuto difficile controllarne la diffusione.
Il film è ambientato in medio oriente, dove la presenza dei deserti ha aiutato la proliferazione di queste creature gigantesche. Ovviamente l'esercito americano è intervenuto, e in alcuni casi, lo ha fatto in modo piuttosto goffo, bombardando intere città dove i mostri erano penetrati, e 'dimenticandosi' dei civili ancora presenti nei luoghi abitati.
Un gruppo di amici, quattro ragazzi provenienti dai bassifondi di Detroit, decidono di arruolarsi per andare a combattere i mostri. La loro amicizia è strettissima, e ognuno di loro giura di coprire le spalle agli altri, e ovviamente, tutti e quattro credono fermamente che torneranno a casa da vincitori. Sfortuna vuole che, una volta arrivati in zona di guerra, la situazione sia un po' differente da quanto i quattro ragazzi si potevano aspettare. L'esercito sta facendo la guerra ai mostri, è vero, ma è anche in conflitto con le popolazioni locali, perché stanche delle ingerenze americane, perché stanche dei loro bombardamenti capaci di uccidere più civili che mostri, perché stanche di vedere gli yankee autoproclamatisi sceriffi del mondo 'libero'.
E così i quattro ragazzi, durante un giro di pattuglia, finiscono in una imboscata dei ribelli, le buscano di brutto e...

E alla fine eccoci a parlare del solito film dove americani e mussulmani si fanno la guerra. I mostri si vedono, spesso in lontananza, qualche volta anche da vicino, ma sono giusto uno sfondo sci-fi a un conflitto molto umano, e molto attuale. Ed è qui che ci si chiede chi siano i veri mostri. Sono gli alieni? Siamo noi umani? Lo sono i soldati? Questo gruppo di amici scopre presto che non c'è un'unica verità. Scopre il dolore, la morte, la tortura... Scopre una umanità nascosta nei propri nemici, e forse si guarda allo specchio e comprende che, quella umanità, loro, l'hanno persa in nome di un dovere superiore.
Disperazione, rabbia, esplosioni, sofferenza, azione... Gli ingredienti sono tanti, ben congegnati, ben proposti, e la regia mantiene il livello di quanto già visto in passato. Però il film non va oltre a una buona fattura, e a una buona introspezione dei personaggi. La sensazione è che manchi qualcosa, anche se non saprei spiegarvi cosa... A ogni modo è un film che promuovo, un buon popcorn movie, anche se non a livello del suo predecessore.



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