giovedì 31 ottobre 2013

31 Ottobre

Glauco Silvestri
Chi mi segue da tanto tempo sa che il 31 Ottobre è una data speciale per me. In attesa dell'uscita del mio nuovo romanzo a puntate (non dovrete attendere ancora per molto) ho pensato di omaggiarvi rendendo gratis, per oggi, e solo per oggi, tutti i miei ebook presenti su Amazon. 


Se poi siete interessati a un po' di statistiche, sappiate che durante il mese di ottobre i succitati titoli sono andati benissimo durante i periodi di promozione gratuita, un po' meno bene nelle vendite. Ma non mi posso lamentare. Nel mese di settembre, invece, le vendite sono andate molto meglio.

Ovviamente ringrazio tutti coloro che hanno lasciato commenti sui miei titoli, positivi e negativi che siano, perché sono utilissimi per il mio miglioramento personale, e professionale.

Continuate a leggermi, ma soprattutto continuate a leggere!




mercoledì 30 ottobre 2013

Southland Tales

Glauco Silvestri
Dal regista di Donnie Darko, ecco un altro film allucinante che di sicuro lascia il segno a chi lo guarda. Lo ammetto: io ho comprato il DVD di Southland Tales perché c'è Sarah Michelle Gellar. Ma sono rimasto davvero stupito dalla... sceneggiatura di questa pellicola.

Piccola premessa. Il film inizia "già iniziato". Per capire tutto per bene è necessario leggere questo libro, che è il prequel della vicenda... ma capisco bene che 55 euro siano un pochino tanti. Per cui vediamo di raccapezzarci tra di noi e raccontare la storia.

Nel 2005 esplode una bomba atomica in piena america. Il mondo cambia drasticamente in seguito a questo evento, è scoppia la terza guerra mondiale tra mondo arabo e occidente. Il petrolio diventa una merce rara. e gli Stati Uniti si ritrovano ormai con le riserve del prezioso idrocarburo agli sgoccioli. A salvare la situazione è una azienda privata, che scopre un modo per produrre energia illimitata, e pulita, attraverso i flussi oceanici.
Ciò che non tutti sanno è che questa tecnologia provoca però un leggerissimo rallentamento del moto terrestre. Ciò, a sua volta, procura un cambiamento caratteriale nelle persone, che diventano più propense alla rabbia e alla violenza senza neppure rendersene conto. Ma soprattutto, ciò provoca una spaccatura spaziotemporale nel bel mezzo del deserto americano.
Un esperimento segreto spinge alcuni uomini ad attraversare questa spaccatura e... eccoci di fronte ai nostri personaggi. Boxer Santaros Johnson, attore in preda a una amnesia; Krysta Kapowsky, ex attrice porno; Roland Taverner, poliziotto. Questi tre lotteranno per mettere luce a una terribile cospirazione che porterebbe a mettere il governo americano nelle mani di una multinazionale spietata.

Se ci capite qualcosa, in questo film, vuol dire che siete stati davvero attenti. Gli indizi sono molti, ma la narrazione è davvero complessa. Bisogna provare e provare. Però la fotografia è notevole, e gli attori ci sanno fare. Vale la pena.

Note a Margine:
Domani, 31 Ottobre, festeggio: Tutti i miei ebook su Amazon saranno gratis. Approfittatene!





Megamind

Glauco Silvestri
Cartone animato della Dreamworks che cerca di imitare il capolavoro Pixar analogo. Megamind parla di super eroi. Due bimbi fuggono sulle loro capsule da pianeti gemelli che stanno per essere risucchiati da un buco nero. Entrambi sono destinati a vagare nello spazio e cadere sul nostro pianeta, solo che uno finisce in una sontuosa villa, l'altro invece all'interno di un carcere penitenziario. Il loro destino è segnato, diventeranno l'uno la nemesi dell'altro. Il primo diventa Metroman, protettore di Metro City. L'altro diventa Megamind... il super cattivo per eccellenza. Tra loro, ovviamente, c'è la bella giornalista...
Il film comincia con Megamind che rapisce la bella e... riesce a sconfiggere Metroman. Colpo di scena! Metro City è nelle mani del male!
Ma non ci può essere il male senza il bene, per cui Megamind è spaesato e incapace di fare alcunché. Fintanto che non arriva l'idea geniale... creare un nuovo eroe dal dna di Metroman. E così iniziano i guai veri...

Film carino, forse non capace di far ridere come Gli Incredibili della Pixar ma davvero piacevole. Notevoli sono i richiami ai film di Superman, così come ho trovato allegorico il fatto che Metroman somigli a (e vesta come) Elvis Presley. E questo è un piccolo Spoiler su cui non voglio prolungarmi. I personaggi sono ben costruiti, e a ben vedere i robot che assistono Megamind, e il rapporto tra lui e loro, mi ricorda molto i Minion di Cattivissimo Me. Ora non riesco a far mente locale se quest'ultimo cartoon fosse già uscito all'epoca dell'arrivo in sala di Megamind (ho controllato al volo su Amazon: il DVD di Cattivissimo Me è uscito nel Febbraio 2011, mentre Megamind nel Maggio 2011), ma ci sono molte somiglianze tra i due cartoni animati.
Non è per bambini, questo è poco ma è sicuro. Solo gli adulti possono cogliere a pieno la bellezza di questo cartoon. Però sono sicuro che pure i bambini possono divertirsi nel guardarlo.
Lo Consiglio!




martedì 29 ottobre 2013

OSX Mavericks: Alcuni Piccoli Grattacapi

Glauco Silvestri
Continua la mia breve carrellata di osservazioni sul nuovo sistema operativo offerto da mamma Apple. Questa volta vorrei segnalare alcuni problemi a cui sono andato incontro dopo l'installazione, non tanto con il sistema stesso, piuttosto in seguito all'aggiornamento di alcune applicazioni correlate (vedi iLife), anch'esse offerte in download gratuito da Apple.

  • iTunes ha cambiato alcuni contenuti dei brani presenti sul mio computer. Niente di grave... i video musicali che avevo impostato come Videoclip sono diventati Home Video (finendo in mezzo ai film). Sono spariti alcuni album... che però ho potuto scaricare nuovamente dallo store. Ho perso delle copertine (anche queste caricate nuovamente dallo store). E per quanto riguarda molti album caricati da CD, hanno perso la loro identità di album. Quest'ultimo problema è il più rognoso perché ora vedo i singoli brani dell'album come fossero tanti album uno di fianco all'altro. Mi tocca un lavoro da certosino per ricomporli... roba che farò mano a mano che mi capiterà di ascoltare questo o quell'album. Il problema si è verificato principalmente in quegl'album dove l'autore principale faceva duetti con altri autori.
  • iPhoto ha perso alcuni album fotografici. Niente di grave, grazie agli eventi sono riuscito a ripristinarli immediatamente. Ha fatto anche un po' di confusione con ciò che volevo sull'iPad e quello che non volevo. Mi è toccato reimpostare tutti i setup... una scocciatura, ma niente di grave.
  • iMovie ha fatto casino nel importare i lavori fatti con la vecchia versione. Ok, quei lavori erano già stati convertiti dalla versione '08 alla '09... per cui ci può stare che questo nuovo passaggio non sia andato completamente a buon fine. Ma ho "perso tutto". I progetti hanno mantenuto le singole clip, ma non il montaggio definitivo, i titoli, le transizioni... sigh! L'unica consolazione è che mi sono rimasti i files Mp4 dei video definitivi. L'unica nota positiva è che da questo repulisti non desiderato ho guadagnato 150Gb liberi sul disco fisso del mio MacBook.
  • Garageband si è invece comportato egregiamente. Non ho avuto alcun problema.
E con questo direi che è tutto... sempre che non mi capiti qualche altra sorpresa!





lunedì 28 ottobre 2013

OSX Mavericks: Prime impressioni!

Glauco Silvestri
Son pochi giorni che Mavericks è installato sul mio Mac e già credo di poter indicare alcune cosette sul nuovo sistema operativo di mamma Apple. Ecco la mia dot-list:

  • C'è qualche problemuccio con il Cinema Display. Quando avvio il mio MacBook non mi mostra la finestra di Login. Devo inserire la password guardando il monitor del portatile, poi tutto diventa normale e posso lavorare a "portatile chiuso" guardando il monitor grande. Su ML non avevo questo problema.
  • Finalmente, all'avvio, i Memo appaiono ordinati come piacciono a me. Il problema si è sempre verificato con ML, ma solo se il MacBook era connesso al Cinema Display. In realtà, qualche volta (in modo per ora non ripetibile) all'avvio mi appaiono disordinati... ma solo in rari casi.
  • L'aspetto del calendario e la rubrica sono tornati decenti. Non sopportavo quella grafica tanto distante dal look del sistema.
  • Mail non è mai stato un gran programma di posta. La nuova versione cambia completamente la gestione IMAP di Gmail. Bisogna farci l'abitudine. Io ho combinato qualche casino con la posta inviata, e ho perso dall'archivio online di Gmail tutte quelle spedite nel 2013 (le credevo duplicate, sigh!). Inoltre: manca ancora, la possibilità di chiedere la notifica di lettura delle mail inviate. Uff...
  • Gli alias sono un po' lenti ad aprirsi. A volte il sistema deve risolvere il collegamento... anche se quell'alias esiste da sempre. Più in generale, l'apertura delle cartelle ha un briciolo di latenza.
  • L'icona di TimeMachine non ruota più quando il mac sta facendo un backup. Ora mostra solo una freccina tipo "play". Preferivo l'icona ruotante... non tanto per il look, piuttosto perché a colpo d'occhio era più evidente che il backup fosse in corso.
  • iWork dovrebbe essere gratis per tutti coloro che possedevano una vecchia licenza e avessero aggiornato il sistema operativo. Sfortunatamente (e le lamentele online sono parecchie) per chi ha acquistato il pacchetto nel suo formato DVD, ciò non è vero. L'App Store non permette il download gratuito dell'aggiornamento. Spero che Apple faccia qualcosa, non che senta la necessità impellente di aggiornare Numbers o Pages, ma per una questione di giustizia e principio. 
Per il resto la macchina sembra più performante. Il mio MacBook è datato 2008 ma ancora se la cava egregiamente. E' rapido e senza particolari impuntamenti. I salvataggi avvengono al volo, e anche l'integrazione con iCloud mi pare meglio gestita. La questione della durata di batteria è un dato che non riesco a verificare, visto che da quando ho l'iPad non uso più il Mac in mobilità. Si dice, però, che con una macchina come la mia si guadagni addirittura un'ora di lavoro. Lo scoprirò col tempo. Ero già più che soddisfatto della durata di batteria che ML mi concedeva (anche se era minore di quella offerta ai tempi di SL).
Tra i must di questa versione ci sono:
  • La dettatura integrata avanzata, che permette di lavorare anche offline (anche se bisogna scaricare 480 mega in più di roba rispetto a Mavericks standard). Già avevo trovato molto affidabile il sistema via web... anche se c'era il limite di fare qualche riga alla volta. Ora sono più che contento.
  • Mappe. E' vero che c'è Google Maps, è vero che avevo installato le Mappe del mio navigatore Garmin. Ma mi piace l'applicazione di Apple. L'ho trovata molto più rapida e precisa... per lo meno in questi primi istanti di vita sul mio Mac.
  • il KeyChain condiviso via iCloud... ci voleva proprio!
  • I Tab sulle cartelle... ci voleva proprio (era da OS9 che ne sentivo la mancanza).
  • I Tag... anche se è difficile che tornerò su tutti i miei documenti per taggarli in modo ordinato... è sicuramente un qualcosa in più d'utile per organizzare il proprio lavoro e fare delle ricerche mirare su quanto si è fatto in passato.
  • Finalmente le Etichette colorate sono meno invasive... 





domenica 27 ottobre 2013

Ogni istante di te e di me

Glauco Silvestri
Mi aspettavo tutt'altra cosa da questo romanzo di Alex Capus. Ogni istante di te e di me, almeno dal titolo, mi induceva a credere di avere tra le mani un romanzo YA, una storia leggera da affrontare a cuor leggero. E invece mi sono trovato proiettato all'interno dei due conflitti mondiali; sì, con una storia romantica; no, non con una storia leggera.

Il libro ci racconta l'amore di due ragazzi, conosciutisi durante il primo conflitto mondiale. Lui è Léon, giovane arrembante che lascia la casa paterna per andare a lavorare come telegrafista in un paesino nel nord della Francia. Lei è Louise, una ragazza dal carattere spigoloso e intraprendente che decide di aiutare il sindaco del paesino a portare i messaggi di morte alle famiglie con i figli sul fronte bellico. Tra Léon e Louise è amore a prima vista... un amore che però non è destinato ad avverarsi perché un bombardamento li separa e li allontana. Ci vogliono anni perché i loro sguardi si incrocino nuovamente, e ciò accade a Parigi... proprio con lo scoccare del secondo conflitto. Léon è ormai sposato con due figli e un terzo in arrivo. Louise è invece single, e lavora per la Banca di Francia. Con l'aggravarsi del conflitto e il crollo della linea Maginot Louise viene fatta fuggire assieme al personale della banca per proteggere i capitali di Francia. Vivrà tutta la guerra lontana da Parigi... mentre Léon rimane nella capitale, cercando di sopravvivere alle sottili angherie tedesche, e di seguito, a quelle prodotte dalla vendetta partigiana alla fine del conflitto.
Il lieto fine c'è... ma solo con la vecchiaia... e forse è giusto così.

Un libro bello da leggere. Lo stile è un tentativo (non troppo ben riuscito) di memoria trasmessa da padre in figlio a nipote. Tutto infatti inizia col funerale del nonno, e i ricordi riportati dal nipote con la scusa di descrivere la propria famiglia come una famiglia del tutto normale, poco appariscente, a parte l'avventurosa vita di Léon... Ma poi questa premessa cade in fretta, tanto che verso la fine la si dimentica completamente. Non c'è neppure un ritorno ai giorni nostri per l'epilogo... ma poco importa. Ciò che lo stile non produce, è la vicenda che completa. Una storia d'amore raccontata in modo quasi distante, da osservatore attento. I personaggi sono interessanti, e la si legge molto volentieri. Però non ci ho trovato passione... giusto affetto e attaccamento. Il difetto più grande, comunque, nasce dal fatto che il romanzo è Léon-centrico. Il personaggio di Louise è in secondo piano, e per quanto interessante, diventa piatto a causa della sua presenza altalenante, e dal "momento epistolare" in cui racconta la sua esperienza africana. Pregi e difetti, quindi. Ma si legge volentieri.






sabato 26 ottobre 2013

Natale a Frisco

Glauco Silvestri
Forse arrivo tardi per la recensione di questa breve Graphic Novel dal titolo Natale a Frisco. Sul sito della Scudo Edizioni non la trovo più, in compenso è scaricabile qui... del resto questo fumetto doveva chiudere in bellezza la stagione 2009 dell'editore, e visto che siamo giunti alla fine di ottobre 2013, ci può anche stare.

Si tratta di un fumetto breve (24 tavole) a colori, ambientato a San Francisco. Un detective deve assolutamente finire il caso, ma è demotivato, privo d'indizi, e il tempo a sua disposizione è ormai giunto al termine. Per questo, invece che 'rimanere sul pezzo', è rinchiuso nel suo ufficio a compatirsi, a trangugiare alcol, a suonare il suo sax... è la provvidenza a dargli forza, questa volta sotto forma di due vecchietti vestiti di rosso, a bordo di una slitta trainata da mucche. I vecchietti gli regalano un sacchetto di... non vado oltre, tocca a voi scoprire come va a finire la storia.

E' un fumetto dai tratti spigolosi. I colori sono superflui, lo ammetto, perché la sua lettura è stata piacevole anche sullo schermo del mio kindle. E' una lettura rapida, quella che propone, con una storia leggera, natalizia, con un pizzico di humor. Come era affermato dalla stessa casa editrice, un piccolo omaggio natalizio.




giovedì 24 ottobre 2013

OSX 10.9 Mavericks

Glauco Silvestri
L'ho scaricato ieri sera... ma non l'ho ancora installato. Nel frattempo ho scovato un video interessante prodotto da Lifehacker che mostra alcune Funzioni "Segrete" del nuovo OS di Apple che potrebbero sfuggire al primo sguardo e che, per certi versi, mi sembrano più interessanti di quelle annunciate a gran voce.




source: here.




mercoledì 23 ottobre 2013

Il Fantasma di Laika

Glauco Silvestri
Io non amo molto le antologie, lo sapete, perché solitamente la qualità dei racconti è piuttosto altalenante. Però vedere il nome di Laika in copertina mi ha 'costretto' a prendere questo libro, e a leggerlo.

Il Fantasma di Laika fa parte della collana Urania Millemondi. Raccoglie una notevole quantità di racconti, tutti di altissimo livello, tutti capaci di incollare il lettore sulle pagine senza mai annoiarlo. Gaiman, MacLeod e Sterling sono tra i nomi più noti, ma sono presenti abili scrittori (e scrittrici) che magari hanno avuto maggior fama come narratori di storie brevi, su siti come Tor (e simili), piuttosto che con romanzi e/o pubblicazioni di lungo respiro.
I temi affrontati sono molti, ma soprattutto è l'originalità delle storie che cattura. Esiste addirittura una vicenda raccontata in rima. Sono interessanti anche le soluzioni tecniche che compaiono all'interno dei racconti. Sono, in particolare, rimasto affascinato su un sistema di trasferimento da un pianeta all'altro attraverso un sistema simile al teletrasporto. Un mezzo velocissimo, ma comunque lento viste le distanze planetarie, visto che anche la luce ha i suoi limiti fisici, e così un viaggio da il pianeta 'a' al pianeta 'b' può impiegare anche anni di vita, tanto che al tuo arrivo sul pianeta 'b' può essere scoppiata una guerra, o chissà cos'altro.

Tanti racconti, davvero, e non voglio anticiparveli perché... perché rischierei di scrivere un post lungo come un romanzo. Devo dire che solo un racconto non mi ha convinto completamente. Insomma... questa antologia mi ha entusiasmato. Mi sono davvero divertito, affascinato, impressionato nel leggere le storie che Il Fantasma di Laika contiene.




martedì 22 ottobre 2013

The Day After

Glauco Silvestri
Ogni volta che guardo The Day After vengo colto da una certa inquietudine. In quegl'anni ero poco più che un bambino, e percepivo appena la tensione tra i due fronti. Il crollo del Muro di Berlino lo salutai con un bel sospiro di sollievo... quella era un'epoca in cui i cartelli "zona denuclearizzata" avevano un senso, per lo meno psicologico, perché le "bombe" rappresentavano una minaccia reale.
Ma se in Europa, già travolta da due guerre mondiali, si poteva sperare che i governi non fossero tanto folli da scatenarne una terza quando ancora ci si leccava le ferite per le precedenti, ebbene in America la paura era davvero tangibile.

The Day After è un film denuncia, per certi versi, ma anche un film documentario, che in maniera "delicata" vuole mostrare cosa potrebbe accadere in seguito a un olocausto nucleare. Non è uno di quei film d'azione dove i buoni non risentono degli effetti di una bomba atomica appena esplosa. Qui c'è il brivido lungo la schiena.
Inizia raccontando storie di vita comune: due ragazzi che stanno per sposarsi; un medico che vede sua figlia nel momento della sua emancipazione e la osserva titubante mentre lei dichiara di voler andare a vivere a Boston; una normalissima famiglia di contadini; un ragazzo che si sta per iscrivere a medicina... potremmo esserci pure noi in questo film. Alla TV i telegiornali appaiono allarmanti, le tensioni tra Russia e America diventano fortissime, poi... le frontiere vengono chiuse. Alcuni Mig sorvolano Berlino Ovest. Le prime scaramucce tra eserciti. E i lancio dei missili Cruise. E' impressionante vedere lo sguardo allibito delle coppie a passeggio nel parco, quando si bloccano a osservare la scia dei missili al decollo.
Ma questo è nulla... perché dopo una mezz'ora ecco arrivare la contropartita sovietica. Ed è distruzione, morte, sofferenza, macerie, pianti, disperazione.
Il film non ha un lieto fine. Ci mostra la realtà. I sopravvissuti che litigano per bere acqua da una fontanella a pompa, oppure quelli che si accalcano verso l'unico ospedale della zona nella speranza di trovare conforto. Non c'è neppure un messaggio positivo... se non fosse quell'ultimo abbraccio, o l'inquadratura sugli scarafaggi... sì, perché loro sono refrattari alle radiazioni, e in uno scenario apocalittico come quello, potrebbero essere loro gli unici superstiti a una guerra nucleare.





domenica 20 ottobre 2013

Una storia da raccontare...

Glauco Silvestri
Lo vedete il castello ritratto nella foto? Si tratta della Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio, nelle vicinanze del Parco Sigurtà. Questo sabato, sono rimasto chiuso dentro questa torre, per circa un'ora... o forse anche un po' di più!

Com'è successo? Abbiamo pagato il biglietto per visitare la torre. Siamo saliti, abbiamo scattato delle foto. Eravamo tranquilli perché all'ingresso era scritto che chiudeva alle 19 (era scritto sul cancello all'ingresso del castello, mentre nella torre non c'erano indicazioni specifiche, ne l'omino che faceva i biglietti ci ha detto nulla al nostro arrivo). Siamo entrati attorno alle cinque. Alle cinque e mezza stavamo scendendo quando abbiamo sentito un fischietto, e poi la porta chiudersi. Ammetto che non ho pensato minimamente che potesse accadere. Il tizio all'ingresso avrebbe dovuto aspettare che uscissimo, o per lo meno fare un giro per controllare la presenza di eventuali ritardatari (la torre è alta e dalla cima il fischietto poteva non essere udibile).
Fatto sta che, una volta giunti alla base. Il portone era sprangato e lucchettato. E il tizio se ne era andato bellamente... senza neppure spegnere le luci interne, né salire per chiudere la botola sulla cima! 

Che fare? Nella speranza che fosse ancora lì attorno ho bussato alla porta... ma mi hanno risposto solo alcuni turisti, che gentilissimi, si sono preoccupati per noi e ci hanno aiutato a cercare il custode. Uno ha pure tentato di forzare il lucchetto con un sasso!
Poi abbiamo chiamato il 112... che ci hanno rassicurato che avrebbero avvisato chi di dovere e ci avrebbero richiamato. Nel frattempo, curiosando nei cassetti di una cassettiera all'ingresso, abbiamo trovato il numero della stazione locale dei carabinieri... abbiamo chiamato anche loro, visto che dopo 40 minuti non avevamo avuto alcuna notizia.
Tempo altri venti minuti e "ci hanno salvati".

Alle sette di sera eravamo a Borghetto sul Mincio, in un localino, a mangiare qualcosa e a ridere della nostra disavventura!





giovedì 17 ottobre 2013

Wing Commander

Glauco Silvestri
Tratto da un noto videogame degl'anni 90, Wing Commander ci proietta direttamente nel bel mezzo di un incubo: "Pegasus", la grande base spaziale della confederazione terrestre chiamata a pattugliare lo strategico "corridoio di Ulisse" per garantire la pace nella galassia, è attaccata e distrutta dai Kilrathy. Questi vengono in possesso del NavCon, un dispositivo che permette loro di scoprire dove sia situata la Terra... e di conseguenza raggiungerla e attaccarla. La flotta si trova lontano dal pianeta madre, per cui tutto è nelle mani della sola nave rimasta nel settore, ovvero la Tiger Claw, i cui compito sarà quello di rallentare la flotta nemica e dare tempo alla flotta terrestre di raggiungere la Terra per difenderla.

Un film tutto action e astronavi. E' ciò che più piace a chi ama la fantascienza, specie se alle spalle di tutto ciò c'è un bel background proveniente dai videogame. Ottima l'ambientazione, che dipinge le astronavi come enormi sottomarini che combattono a suon di siluri e missili. I piccoli caccia sembrano dei revolver del vecchio west. I personaggi, tutti giovani-strafottenti-carismatici, sembrano a momenti vulnerabili, e a momenti eroici... con una carica di pazzia e valore che li completa in maniera coerente. Mi è piaciuta l'idea di creare una storia a sé nel plot di un videogame che di anni ne ha ormai tanti, e che avrebbe rischiato di annoiare...

Note a margine: Da questo film è nata una serie televisiva (Wing Commander Academy) che racconta il periodo di addestramento del tenente Blair sulla Tiger Claw. Nella serie Blair è impersonato da... Mark Hamill. Voi direte: chi è? E' l'attore che impersonò Luke Skywalker in Star Wars...





mercoledì 16 ottobre 2013

Segnatevi queste date...

Glauco Silvestri
Dicevo... Segnatevi queste date:

  • Giovedì 17/10/2013
  • Domenica 20/10/2013
  • Giovedì 24/10/2013
  • Domenica 27/10/2013
  • Giovedì 31/10/2013
Perché in quelle giornate, il mio ultimo ebook, ovvero 'Dopo la Polvere', sarà distribuito gratis su Amazon Kindle.





martedì 15 ottobre 2013

Europa Report

Glauco Silvestri
I've seen Europa Report yesterday evening. I knew about it thanks to the web, because of the coming out of Gravity at the cinema, and the evident comparison between this two movies I found on many blog fiction fans.

Well the approatch to the space travel, on this movie, is much different from what Gravity show us. It's presented to the watchers like a documentary about a space mission gone wrong. It start in 2011, when NASA discovered an increase of temperature on some points of the surface of Europe, a satellite of Jupiter. Probes sent there reported the presence of fluid water, and a high probability to find some form of life.
So... It was build up a human mission out there, 19 month far from Earth, to have a phisical look at that moon, and also restart the human run for space. Six astronauts, four men and two women, left from Earth full of enthusiasm but... in the middle of the mission a powerful Sun flare makes knockout al comunication systems. In the EVA mission for repairing the "radio" one astronaut get lost in space... and this will be a sort of carrier of bad omens for the mission. But none of the crew want to get back on Earth... They have a goal to reach, and Jupiter is just out there to be discovered and touched for the first time.

I liked so much this movie. It's really well made, full of pathos, and despite the special effects are not equal to those offered by Gravity, it appear much more credible than the second one. It's obvious that here too it is easy to find "mistakes" in rispect of physics and travel spaces, but... here we have a true plot, a story to tell, and not just a misadventure. That's why I prefere Europa Report to Gravity. I liked also the acting of al characters... Actors did their best, I'm sure of it. It's a pity that this movie was distributed only in USA. It's a great movie to watch to all sci-fi lovers.

Have a look at both sites dedicated to the movie: the Official Web Site, and the Viral Web Site






lunedì 14 ottobre 2013

GeoDay

Glauco Silvestri
Il Diplodocus
Tethyshadros insularis
Questo weekend, a Bologna, si è svolto il GeoDay, ovvero una manifestazione dedicata alle scienze naturali (dalla Sezione di Geologia del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna) svoltasi alle pendici di via Zamboni... proprio dove ha sede il museo Capellini, ovvero un luogo dove anche l'uomo più duro torna bambino (leggete: dinosauri!).
Ovviamente non potevo mancare, e visto che Alessandra non ci era mai andata, abbiamo approfittato dell'ingresso gratuito per visitare sia il museo Capellini, sia il Bombicci (minerali). Premetto che le foto presenti in questo post sono state scattate dalla mia morosa.

Anancus arvernensis
L'antesignano dello struzzo
Ma parliamo di Dinosauri... in ordine sparso. Il Diplodocus è... enorme e affascinante. 
Al suo fianco è visibile un bel cranio di Tirannosauro con i suoi dentoni affilati. 
Fa molta impressione anche il Tethyshadros insularis impresso nella pietra. 
C'è pure un cranio di Mammuth, ma fa più impressione l'Anancus arvernensis a causa delle sue zanne davvero molto lunghe.

Non mancano bellissimi esemplari di antichi orsi delle caverne, di antesignani dello struzzo, di uova, e... il Drago di Nettuno, ovvero il coccodrillo fossile più antico del mondo.

Un uovo di dinosauro
A tutto ciò, oltre a molte cose che non ho citato per motivi di spazio, c'è pure una curiosità mica da ridere, ovvero delle ossa di balena rinvenute a Pianoro, sui colli bolognesi. Nella zona in cui sono stati rinvenuti i resti di questo cetaceo è stato costruito un simulacro dell'animale spiaggiato... io neppure lo sapevo! Qui trovate un po' di info su questa balena.

La Balena di Pianoro

Lasciatemelo dire... un weekend davvero ben speso!


mercoledì 9 ottobre 2013

Weekend

Glauco Silvestri
Ieri sera ascoltavo questa canzone e... mi son reso conto di una cosa banale, ma allo stesso tempo capace di far riflettere. La musica del nostro tempo è lo specchio di ciò che siamo. Non parlo della musica in generale, parlo di quella con cui si cresce, quella che ci forma, che ci accompagna durante l'età della maturazione e che ci osserva e ci descrive nelle nostre giornate... che parranno pure banali, ma che fanno parte di noi.
E così, quando io ho compiuto i miei diciotto anni, c'era questo gruppo che si chiamava come una nota moto della Harley Davidson. Ecco, loro facevano canzoni come Hanno ucciso l'uomo Ragno, o Con un deca, oppure ancora S'inkazza. Io partivo per il militare, e ricordo che cantavamo i loro brani mentre, sul CM andavamo al poligono a sparare, o in un campo a fare un percorso d'addestramento.
A quei tempi non ce ne rendavamo conto, ma oggi, riascoltandole, mi vedo descritto... vedo descritta la mia balotta, i miei amici, le cose che facevamo, che commentavamo durante le nostre "vasche" in centro.
Insomma... mi sono venuti i brividi.
Oggi tutto è cambiato. Molti miei amici sono sposati con figli, altri si sono allontanati perché hanno scelto strade differenti dalla mia, e altri ancora... be' è complicato. Qui sotto vi lascio il video del brano che dà il titolo a questo post (Weekend).







martedì 8 ottobre 2013

Star Trek

Glauco Silvestri
Proseguo la carrellata dei DVD presenti nella mia collezione con Star Trek, film del 2009, con la regia di J.J. Abrams, che rappresenta una sorta di reboot della serie classica.
Rispetto a quanto già sappiamo, qui il flusso temporale viene modificato da una nave romulana, che tornata indietro nel tempo per vendicarsi di Spock e della sua incapacità di salvare Romulus da una supernova. La nave romulana, capitanata dal misterioso Nero, cambia drammaticamente le sorti della storia che tutti conosciamo uccidendo il padre di Kirk quando ancora era primo ufficiale, e trasformando il figlio in una sorta di spirito ribelle e indomabile... tanto che al comando della Enterprise compare invece Spock, anch'egli alle prese con l'emotività della sua parte umana (ben più visibile rispetto a quanto insegnatoci nella serie classica).
Non mancano camei, come la citazione alla bella serie Enterprise (per certi versi il vero prequel alla serie classica), momenti di divertimento, nonché scene d'azione davvero concitate. 

Il film è davvero ben fatto, anche se J.J. Abrams da un tocco alla saga che potrebbe far storcere il naso ai fan integralisti. Gli effetti speciali si sprecano: esplosioni, salti nel vuoto, lotte corpo a corpo... non manca nulla in questo film. Il carattere libertino di Kirk, qui, è enfatizzato, mentre Spock non fa certo finta di essere un uomo di ghiaccio. C'è un tocco Star Wars piuttosto evidente... del resto nelle interviste è detto chiaramente (cito a memoria): Star Trek è la musica classica mentre Star Wars è Rock n'Roll... noi abbiamo voluto inserire un po' di Rock in Star Trek.
E ne hanno inserito parecchio, così come alcune ambientazioni ricordano da molto vicino i mondi di frontiera toccati dalla serie classica di Star Wars.
Bello è bello. Ed è molto meglio del suo seguito, per lo meno secondo i miei parametri, visto che nel secondo episodio la trama lascia il passo agli effetti speciali.






sabato 5 ottobre 2013

Atari Portfolio

Glauco Silvestri
Il mio Atari Portfolio
Gli appassionati di retrocomputing, leggendo il titolo di questo post, avranno sicuramente avuto un brivido lungo la schiena. 
L'Atari Portfolio era un Handheld PC prodotto da Atari nel 1989, e fu il primo Handheld prodotto nella storia che fosse compatibile con i PC IBM. Il suo microprocessore era un Intel 8088 a 4Mhz, era compatibile con MSDOS, e aveva 128KB di ram (usabili come disco fisso) e 250KB di rom per il suo funzionamento. Aveva precaricati un foglio elettronico, una agenda, una rubrica indirizzi e un editor di testo. Ad esso potevano essere collegate delle estensioni, quali una porta parallela, seriale, o midi. E aveva la possibilità di espandere la propria memoria attraverso delle card specifiche (grandi come una carta di credito). Funzionava con tre batterie stilo tipo AA.

Praticamente era un antesignano dei Netbook di oggi...

Ecco... L'altra sera, dopo aver fatto la mia solita corsettina, mi cade l'occhio su una confezione di lego riposta su una scansia in cantina. La prendo, la apro e ci trovo dentro proprio il mio vecchio Portfolio. C'è l'apparecchio, una espansione ram, l'espansione per la porta parallela (che un tempo usavo per collegarlo alla stampante), e una card con a bordo una suite per la programmazione in basic (con manuale). Mancava solo il manuale del Portfolio stesso, che magari è dentro a uno scatolone vicino a dove tenevo la confezione dei lego.
In breve: lo porto su, lo pulisco dalla polvere, inserisco tre batterie nuove, lo accendo e... Urca! Funziona ancora perfettamente!

Ricordo ancora perché lo comprai... ero giovane e facile ad acquisti "passionali". Lo presi poco tempo dopo aver visto Terminator 2. Lo vidi in vetrina e non riuscii a evitare di entrare nel negozio e comprarlo. Credo di averlo usato davvero poco. Non avevo bisogno di un oggetto simile. Ma il richiamo era stato davvero irresistibile.

Come? Non avete capito il nesso tra questo apparecchietto e Terminator 2? John Connor lo usò per violare un Bancomat, e per aprire un sistema di porte automatiche basate su smart card.

Il video del bancomat l'ho trovato su youtube:



Che storia, eh?





venerdì 4 ottobre 2013

Il Patrono di Bologna

Glauco Silvestri
Quattro Ottobre. Giorno importante per la mia città. Ho pensato che poteva essere carino fare qualcosa per festeggiare insieme a tutti voi lettori, e visto che non ho modo di invitarvi a bere qualcosa, ho creduto fosse cosa apprezzabile offrirvi, solo per oggi, i miei due ebook per Kindle ambientati a Bologna. Qui sotto trovate i link e una breve descrizione...




Bologna Trema raccoglie sei racconti ambientati a Bologna, tutti nati in formato ebook e distribuiti gratuitamente dal 2008.
La sua forma antologica nasce dalla richiesta di alcuni lettori, desiderosi di avere i racconti anche in formato tradizionale.
Sono sei racconti. Ognuno di essi esamina un classico della paura: Vampiri e Licantropi, Fantasmi, Demoni, Macchine o animali assassini, Zombie... ognuno di essi cerca di raccontare la paura con gli occhi della creatura, piuttosto che dell'uomo.
Un viaggio nella psicologia del mostro... o della vittima... (maggiori info: qui).


Mauro Bianchi è un detective privato. Vive a Bologna, in Via dell'Inferno, e si occupa solamente dei casi in cui le forze dell'ordine non sanno barcamenarsi.
Durante un'indagine, il detective riceve un pacco da un negoziante vicino a casa sua. Questi si raccomanda con Mauro di non aprire mai il pacco, e difatti il detective obbedisce al punto di dimenticare completamente la sua esistenza. Il pacco, però, sembra avere una propria volontà, nel senso che attira verso il detective attenzioni indesiderate, e ciò provoca cataclismi nella vita, già travagliata, dell'uomo... che oltre a dover affrontare i propri problemi, e i casi dei bolognesi in difficoltà, verrà coinvolto in faccende troppo grandi per lui (maggiori info: qui).


Buona Lettura!




giovedì 3 ottobre 2013

Nuovo ebook online: Dopo la Polvere

Glauco Silvestri
Chi mi segue da qualche anno avrà già sentito parlare di questo ebook. E' stato un progetto impegnativo che ha rubato almeno tre anni di lavoro alle mie canoniche attività serali. Un romanzo complesso, un mix tra fantascienza e fantasy, che vuole omaggiare da lontano quelle che sono le mie basi culturali in quegl'ambiti, ma senza veri riferimenti a questo o quell'autore (o a questo o quel titolo). Una storia che ho riscritto più volte perché non la sentivo mai... perfetta. Poi, finalmente è nata. E ora è giunto il momento di proporvela senza altri indugi.

La copertina, quella che vedete qua a fianco, ritrae uno dei personaggi (non svelo nulla la riguardo). L'ho realizzata con le medesime tecniche usate per gli altri miei lavori pittorici.

Per quanto riguarda la trama... dove eravate rimasti? La Terra, la razza umana, dopo un periodo di grande prosperità dopo la scoperta dello Starflower, delle sue incredibili caratteristiche, tali da fornire energia pulita in grande quantità senza troppi problemi, e della sua coltivazione intensiva, viene travolta da un terribile cataclisma che spazza via tutte le forme di vita dal suo suolo. Occorrono parecchi secoli, se non millenni, affinché la vita torni a fare capolino, e a svilupparsi in una forma intelligente. Una forma di vita capace di strutturarsi in una civiltà di tipo medievale, ma capace di sfruttare tecnologie provenienti dal passato remoto, grazie ai pochi resti pervenuti dagli ormai scomparsi Antichi. 
Le nuove società soffrono però degli stessi mali di quelle umane: lotte di potere, desiderio di onnipotenza... è per questo che la città di Solone decide di attaccare e distruggere Sefer. Jehuda è uno dei pochi sopravvissuti, e insieme a un manipolo di uomini anch'essi scampati alla battaglia, fugge alla ricerca di un luogo dove potersi leccare le ferite. Ciò lo conduce in un luogo dove un tempo sorgeva un rifugio umano, e lì - colpo di scena - viene a sapere che gli Antichi sono tutt'altro che estinti, che quelli emigrati sugli avamposti siti sugl'altri pianeti del sistema solare sono intenzionati a tornare, e a riprendersi ciò che è (era) loro...

Si tratta di un ebook corposo. Più di trecento pagine. Il titolo è Dopo la Polvere, lo potete raggiungere direttamente cliccando qui, oppure potete avere qualche informazione in più su di esso partendo da qui.

Al termine della lettura, come sempre, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, sulla pagina di Amazon dedicata all'ebook, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.

Volendo, se proprio il romanzo vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno ulteriore tangibile del vostro supporto.

Buona Lettura!




mercoledì 2 ottobre 2013

Cube Zero

Glauco Silvestri
Dopo Cube e Hypercube, a qualcuno può sorgere la domanda su come abbia avuto inizio tutta questa vicenda. Cube Zero offre molte risposte, anche se non tutte.

Questa volta il cubo è visto dall'esterno. Due supervisori lavorano nella sala di controllo del primissimo cubo, precedente a quello visto in Cube, più grezzo, con trappole meno sofisticate, e per certi versi più semplice da risolvere. I due osservatori passano le giornate nella noia quasi assoluta, hanno compiti da svolgere, come monitorizzare i prigionieri, registrare i loro sogni, archiviare qualche cartella quando qualcuno muore... ma per la maggior parte del tempo si dedicano a hobby quali gli scacchi e il disegno. Sono in due, ma le postazioni sono quattro. Gli altri due sono assenti da parecchio tempo, uno in ferie, l'altro in malattia... ma da quanto tempo mancano? Il sospetto è che questi due assenti siano finiti all'interno del cubo perché hanno scavato troppo nelle vite di chi è imprigionato. Sospetto fondato perché, per quanto le carte affermino si tratti di condannati a morte che scelgono volontariamente di rientrare nell'esperimento, qualcosa non torna. Una donna, famosa perché finita sul giornale in seguito a proteste contro la politica nazionale, appare all'interno del cubo, e tra i suoi documenti non c'è il modulo di accettazione dell'esperimento firmato. Uno dei due si insospettisce e finisce per fare troppe domande... cerca di fuggire dalla sala controllo, e finisce per entrare nel cubo...

Visto da un altro punto di vista, il film riconquista l'appeal perso con HyperCube. La visione "post-atomica" della tecnologia del primo cubo è affascinante, così come i misteri che vengono svelati come briciole sul sentiero di pollicino. Ciò che avviene all'interno del cubo, per la prima volta, è secondario... per lo meno nella prima parte del film. Ci sono delle incongruenze con i precedenti film... specie con Hypercube, visto che in questa pellicola di parla di "nemici dello stato", si suppone che la struttura faccia parte di un ente governativo/militare di qualche tipo. In Hypercube, invece, era un esperimento di una grossa società che produce armi. In Cube, invece, è un mistero. La sensazione è che con Cube Zero si è voluto scalzare l'errore Hypercube e tornare indietro sui propri passi, verso l'idea originale proposta in Cube. E' evidente il desiderio di tornare alle origini, e probabilmente la cosa migliore sarebbe proprio quella di dimenticare il secondo film, e considerare il progetto come una duologia.
Attenzione al finale... è sottile, e il colpo di scena fa saltare dalla sedia. Non dico altro. Il film merita di essere visto!





Alfa di oggi... Alfa di ieri

Glauco Silvestri
Il muso aggressivo della 8C
Pochi giorni fa è stata presentata la berlinetta tutto pepe Alfa Romeo 4c. Si tratta di un'auto capace di competere apertamente con le piccole Lotus, le Porsche di bassa gamma, nonché le berline sportive di BMW, Audi e Mercedes, e forse qualche super sportiva asiatica. Lei deriva direttamente da quella bestia tutt'artigli che è l'Alfa Romeo 8c... che è poi l'auto che ha dettato le nuove linee stilistiche della casa del biscione (la Mito e la Giulietta).
Leggendo un articolo che metteva a dura prova la Alfa 4c sono caduto su una serie di commenti espressi da Alfisti puro sangue. Si discuteva sul frontale della 4c, della Mito e della Giulietta. Non che ne parlassero male, c'è un bel richiamo retrò, è aggressivo, ma (secondo loro) privo della vera personalità Alfa Romeo.

La cattiveria dell'Alfa Brera
Tra i commenti si discuteva animatamente riguardo all'abbandono frettoloso di quello che davvero era un impronta da Alfa Romeo, ovvero quello visto sulla Brera (modello che non ebbe grande successo perché fu castrato per limitarne i costi - cosa che non si è fatta con la 4c). Da esso è nata la 159, mentre laoggi disponibile solo station wagon e probabilmente già in aria di sostituzione.

Le differenze sono notevoli, anche se alcune linee guida sembrano invariate. Il cofano cala a piombo verso la calandra Alfa Romeo, disegnandone le forme come fosse il becco di un rapace. I fari sono rigorosamente a tre luci, anche se nella 8c sono stati accorpati in due gruppi ottici riportati sui passaruota, mentre nella Brera si distendono per tutto il frontale. La presa d'aria, nella Brera è posta sotto i gruppi ottici, nella 8C è invece accorpata alla calandra Alfa Romeo. Alla fine la Brera è più squadrata e feroce. La 8c invece è sinuosa come un felino. Da un lato si vuole mostrare arroganza, dall'altro invece eleganza.

Non è banale decidere se sia meglio l'una o l'altra... Gli Alfisti puri che si erano espressi in quei commenti preferivano la Brera.Voi cosa preferite?




EBOOK

martedì 1 ottobre 2013

Hypercube

Glauco Silvestri
Hypercube ha una trama non molto differente da Cube, questo sequel ci mostra otto personaggi all'interno di un ipercubo, ovvero una trappola che, oltre a muoversi nelle tre dimensioni come la precedente, è capace di muoversi attraverso il tempo e universi paralleli. Opera di questo mostro fantascientifico è di un Hacker famoso per la sua spietatezza, e di una azienda privata costruttrice di armi. I personaggi intrappolati sono tutti quanti legati a questa società, e messi assieme, sanno veramente troppo. Abbiamo una scienziata in pensione, resa folle dal suo ultimo lavoro (ovvero l'ipercubo), un tecnico che ha progettato la struttura, un programmatore che ha sviluppato l'idea sotto forma di videogame, un avvocato della menzionata azienda d'armi, un detective a caccia di una impiegata della succitata azienda (probabilmente finito lì dentro perché capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato durante la sua indagine) e... una ragazzina cieca.
Trappole, insidie, leggi della fisica sovvertite, se non completamente demolite. Riusciranno queste persone a trovare la via d'uscita?

Meno inquietante, tenebroso, e psicologico, questo secondo film della serie tenta di giocare le sue carte usando gli effetti speciali, ma rivela troppo al riguardo della trappola, di chi l'ha costruita, e dei motivi per cui le vittime si trovano all'interno di quella struttura. C'è solo un elemento estraneo a questo gioco, [SPOILER] e forse è proprio questo elemento che rende il film interessante, ovvero la bionda... lei non è legata in alcun modo con quanto viene rivelato dagl'altri, e soprattutto non parla mai di sé stessa. Ecco... lei sarà la chiave di volta che, alla fine del film vi farà esclamare 'ma dai!'. [SPOILER] Però questo film non raggiunge la grandezza del precedente. Si è perso qualcosa per strada, o meglio... Cube non aveva assolutamente bisogno di un sequel.






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