La Formula 1 dei tempi passati è ricca di epopee, e di grandi sfide e grandi campioni. L'elenco è lungo, e nonostante oggi il più bel campionato automobilistico del mondo sia soffocato da regolamenti e tecnologie che limitano tantissimo le emozioni in pista, il cuore di molti appassionati ancora batte nella speranza di poter vedere nuovamente sfide all'altezza di quelle viste in passato.
Rush ci racconta l'anno terribile di Niki Lauda, la sua vita, e soprattutto la sua sfida all'ultimo sangue con James Hunt. Due caratteri molto diversi... i due piloti. Se il primo era calcolatore e preciso, un vero tecnico, un uomo che mai superava i limiti che si era autoimposto; l'altro era un vero passionale, uno sciupafemmine, e uno sciupa macchine. Hunt dava sempre il massimo, rischiava tutto, e non pensava alle conseguenze.
L'attrito tra i due piloti si proiettava automaticamente nelle gare a cui partecipavano, e indifferentemente dal contesto che li circondava, le telecamere erano tutte per loro.
Erano altri tempi, tempi da pionieri, dove le auto erano delle vere bombe su ruote. Non c'erano sistemi di sicurezza, regolamenti che limitavano peso, dimensioni, materiali, capienza del serbatoio, posizione del pilota, eccetera eccetera. All'epoca si badava solo ad avere prestazioni migliori, di essere più veloci, e di vincere.
Il film ci racconta questo mondo attraverso gli occhi dei due piloti, mostrandoci, più che le corse (pressoché assenti), ciò che accadeva ai box, e alle spalle di essi stessi.
Film notevole, pieno di Pathos e adrenalina. Se i dettagli della vicenda tra Lauda e Hunt sono state limate per adattarsi alla visione del regista, nel complesso la fedeltà verso quel mondo di cavalieri dalla cavalcatura d'acciaio è assicurata.
Ron Howard fa un lavoro egregio in ogni dettaglio, nella riproduzione delle vetture, delle emozioni, della vita spensierata, frivola, e incredibile del mondo delle corse di quegl'anni. Bravo anche a trovare interpreti davvero fedeli agli originali. Peccato per la decisione di mettere in ombra la figura di Ragazzoni (bravo Favino), invece importante nella storia di Lauda per giungere dove è arrivato. Notevole Daniel Bruhl nella sua interpretazione di Lauda, preciso al punto da credere che sia lui veramente a recitare quel ruolo. Bravo anche Chris Hemsworth, qui da il meglio di sé. Incredibile la somiglianza dei due interpreti con i reali eroi di quell'epopea.
Un film che merita quattro stelle... ma solo perché avrei voluto vedere un po' più di ruote e asfalto, e non scritte in sovrimpressione con i risultati delle gare. Ma va bene così, quanto sarebbe durato il film se fossero mostrati anche i momenti salienti delle gare descritte?
Lo consiglio!
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