giovedì 30 aprile 2020

Due Film, e una Serie - #Film #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Ai tempi del COVID-19 si sta parecchio davanti allo schermo. Sì, si leggono libri. Sì, si porta giù il cane a passeggiare. Sì, si fanno vari lavoretti di casa tralasciati per mancanza di tempo. Sì, si cerca di fare un po' di movimento... Ma alla fine, si sta anche davanti allo schermo. E visto che non si può vivere di soli TG, che la tv generalista non riesco più a guardarla perché non sopporto le chiacchiere futili, la disinformazione, la caccia all'audience, e la troppa pubblicità, si finisce sui canali in streaming.

Di abbonamenti ne ho due: AppleTV+, che è gratis per un anno e ho sottoscritto proprio per questo motivo, e ovviamente Amazon Prime Video, che invece pago perché usufruisco anche di molti altri servizi ad esso annessi.

Ma bando alle ciance... Partiamo dalla serie TV, ovvero The Morning Show, di AppleTV+. Serie che è stata acclamata un po' ovunque, e che mostra i retroscena di una canale televisivo, e della sua trasmissione di punta, quando lo scandalo #metoo finisce per colpire uno dei suoi volti più noti. Se da un lato il network tenta di stare in piedi e di non perdere ascolti, di ravvivare subito lo show con nuovi volti, e di pulire la propria reputazione con interviste alle vittime, dall'altro colpiscono gli 'intrighi di corte', i progetti di scalzare personaggi scomodi, il desiderio di rivalsa, e... Insomma, quei volti sorridenti davanti alle telecamere, sorridono davvero poco quando queste vengono spente!
Davvero ben recitato, con un ritmo non troppo incalzante, una storia affascinante ma... Che sconsiglio di guardare a ora tarda, pena la palpebra calante.
Bravissima la Aniston nei panni di dalla anchorwoman Alex Levy, bravi tutti, soprattuto la regia, e la fotografia, nonché - anche - la colonna sonora.
Sempre Amici (n.d.r. Qui in dvd e blueray), produzione americana che strizza l'occhio a Quasi Amici, si rivela per ciò che è... Ovvero una copia, ben fatta, di un film di successo. 
Manca però di immaginazione, di novità, e alla lunga, per quanto gli attori abbiano carattere, e l'interpretazione sia ottima, si finisce di guardare il film col desiderio di aver scelto, invece che questo, l'originale. 
Però... C'è una attrice da tenere da conto, Nicole Kidman, sempre eccezionale e poliedrica, anche in questa occasione sa spiccare dal gruppo, sa mettersi in evidenza, nonostante interpreti un personaggio timido, dimesso, che sembra ami rimanere in secondo piano. Bravissima!

Hurricane (n.d.r. Qui in Blueray e Dvd) è invece un film di guerra, della seconda guerra mondiale. Il titolo è fuorviante, perché nonostante si parli di piloti del famoso caccia inglese, si parla in particolare di una squadriglia, composta da piloti fuggiti dalla Polonia, in cerca - ovviamente - di riscatto. Piloti davvero abili, finalmente dotati di un'arma formidabile, e capace di sgominare gli stormi tedeschi determinati a fiaccare Londra.
E' una storia di amori, perdita, rivincita, e guerra. Convince il giusto, un po' a causa di un cast non proprio capace di creare pathos, un po' per la CGI che ricorda più un videogame che un film, un po' perché - dopo aver visto il film - si ha la sensazione che sia mancato qualcosa, pur non sapendo cosa.
E' comunque interessante da vedere, visto che di questo gruppo di eroi si è parlato poco, visto che questo gruppo di eroi non è stato festeggiato a fine della guerra, visto che questo gruppo di eroi è stato poi rimpatriato in silenzio, e destinato a un regime che, presto, li ha messi dietro le sbarre come traditori del regime, etc etc... 
Però, se cercate un film di guerra, ce ne sono altri di fattura ben migliore.



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mercoledì 29 aprile 2020

DJI MAVIC MINI AND PARROT ANAFI FLIGHT: Castello della Giovannina

Glauco Silvestri
Immagini di repertorio, girato prima del lockdown, dedicato al Castello della Giovannina. Il video è realizzato con un mix di immagini prese sia dal DJI Mavic  Mini, sia dal Parrot Anafi.

Buona Visione.









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Stella Doppia 61 Cygni - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
Altro libro comprato al mercatino dell'usato, altro Urania. In questo caso parlo di Stella Doppia 61 Cygni, e vi racconto di un viaggio epico su un mondo dove la gravità arriva a 700 volte quella terrestre nei punti peggiori... L'uomo ormai viaggia nello spazio, tra le galassie, e su questa stella doppia ha scoperto un mondo abitato da esseri senzienti, dei piccoli insetti lunghi 40 cm, con una tecnologia arretrata, quasi medievale, visto che navigano a vela, hanno blande conoscenze di chimica, e credono che il loro mondo sia a forma di ciotola, cava all'interno.
A ogni modo, il contatto tra terrestri e gli autoctoni di questo pianeta, non è avvenuto per puro spirito scientifico. Un razzo metereologico, un mezzo estremamente sofisticato, è rimasto in panne in una zona pressoché invivibile per l'uomo, ma dove gli alieni possono muoversi abbastanza agevolmente.
Con la promessa di mutuo scambio di informazioni, una nave di mercanti alieni decide di aiutare gli umani, e parte per una avventura che li porterà ad esplorare terre del loro mondo ancora sconosciute, a stabilire un primo contatto con altre popolazioni e a scoprire incredibili nozioni scientifiche che, altrimenti, sarebbero state loro celate per chissà quanto tempo... Ma i terrestri potranno davvero fidarsi fino in fondo di questi esploratori alieni?

Bel romanzo, forse più un fantasy che una storia sci-fi, ma davvero affascinante e ben scritto. Ovvio... Si notano tutti i limit dell'età che ha, e le molte ingenuità tecnologiche che la nostra specie, pur progredita in voli tra le galassie, rivela agli occhi del lettore. Ci vuole un po' di comprensione... L'autore non poteva immaginare il progresso fatto dall'uomo nel mondo delle comunicazioni, nel mondo dell'elaborazione dati, nel mondo tecnologico in generale. Per cui molti gingilli usati dagli esseri umani appariranno piuttosto ingenui... Ma va bene così. Sono invece affascinanti gli alieni. Delle creature che somigliano molto ai nostri insetti di terra, con tante zampe, delle chele al posto delle mani, e quattro paia di occhi. Creature che non amano il vuoto, visto che per loro, anche solo cadere da 15 centimetri da terra, con 700g di accelerazione gravitazionale, può significare morte certa.

Mi sono divertito molto a leggere questo romanzo di Hal Clement. A volte si scoprono piccole perle andando a rovistare nel passato.



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martedì 28 aprile 2020

E bestemmiò!

Glauco Silvestri
«Non bestemmio per rispetto e poi perché non voglio che si pensi che ho detto quel che ho detto perché sono accalorato.» E bestemmiò.



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lunedì 27 aprile 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Un male incurabile trasforma gli uomini in creature formidabili e terribili! Sanguinem.
Disponibile in ebook.

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domenica 26 aprile 2020

Mythic Quest - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri



Seconda recensione dedicata alla piattaforma AppleTV+. Mythic Quest dovrebbe piacere ai gamer di tutto il mondo. E' una serie brillante, divertente, con episodi brevi ma curiosi, con tanta animazione in CGI, e personaggi a dir poco surreali. Tutto si svolge all'interno della casa di produzione di un videogame molto amato, ovvero Mythic Quest. Tutto ruota attorno alla nuova release del gioco, Raven's Banquet, in cui compare un misterioso cavaliere con la maschera, non programmato dagli sviluppatori del videogame. Ovvio che i gamer, e gli youtuber, sono curiosi di sapere chi sia questo cavaliere... E mentre l'equipe cerca di capire chi sia questo gamer misterioso, ecco che si scopre che il gioco è stato hackerato...
Ovviamente non vi svelo altro, anche perché altrimenti vi rovinerei il divertimento. La serie è spassosa, poco complessa, con personaggi ben caratterizzati. E' una sorta di Scrubs ambientato nel mondo dei videogame. 

Non aspettatevi profondità... Ma è davvero ben fatta. Ci si diverte. Peccato solo che finisca in fretta...



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sabato 25 aprile 2020

TUTORIAL VLOG: I Miei Strumenti per il VLOG

Glauco Silvestri
Oggi vi propongo un breve video dedicato alla strumentazione che solitamente uso per i miei VLOG su youtube. Se c'è qualcosa che vi interessa, vi invito a consultare i link in descrizione al video, direttamente dal mio canale.

Buona Visione.









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For All Mankind - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Ha lo stesso nome del documentario uscito nel 2011, prodotto da Al Reinert, con la partecipazione di Jim Lovell, e contenente tantissimo materiale di repertorio delle missioni Apollo, ma For All Mankind è una serie televisiva prodotta da Apple per la sua nuovissima piattaforma di Streaming.

La vicenda ci riporta alla fine degli anni sessanta. 
Ci riporta alla conquista della Luna. Solo che... I russi arrivano per primi. Ebbene, senza cadere negli eccessi di The Man in the High Castle, questa vicenda fa man bassa dei principi ucronici per poterci raccontare un mondo che non si è mai avverato. Con Russia e America in competizione non solo per arrivare nello spazio, non solo per arrivare sulla Luna, ma anche per riuscire ad ottenere un avamposto permanente sul suolo lunare, e magari, andare anche oltre, verso gli altri pianeti.
Errori su errori commessi dalla Nasa, forse troppa solerzia nell'evitare rischi inutili. Incidenti... Pressioni politiche da parte di presidenti che cercano di mantenere la loro premiership a ogni costo. Record su record battuti. Dal primo uomo nello spazio, al primo uomo sulla Luna, fino alla prima donna sul suolo lunare, fino all'avamposto permanente.
La storia è avvincente, intricata, e molto dettagliata. I personaggi sono profondi, problematici, mai banali. Così come sono interessanti le dinamiche della politica, e le dinamiche della ricerca spaziale, con tanto di misteri, con tanto di intrighi, con tanto di... scelte discutibili ben nascoste sotto il tappeto di casa.

Affascinante e ben realizzata, ben recitata, con una fotografia notevole, una CGI di alto livello, e una ricostruzione del suolo lunare parecchio affascinante, anche se qualche dettaglio richiama un po' troppo la finzione.

Nel complesso... Una serie strepitosa. Ve la consiglio...




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venerdì 24 aprile 2020

Truth or Dare - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ammetto che Truth or Dare non mi ispirava granché. Di horror interessanti ne ho visti pochi nell'ultimo... decennio. Eppure il battage su Amazon Prime Video era tale da convincermi a guardarne almeno i primi dieci minuti, poi ancora dieci, e ancora dieci... Finché non l'ho visto tutto.

E devo dire che il film è solido, si guarda volentieri, non sorprende, ma neppure delude.

L'idea prende spunto da un altro film che mi ha divertito, ovvero Final Destination. Un gruppo di amici, in vacanza in Messico - si fa coinvolgere, da un ragazzo conosciuto a una festa, a giocare a Obbligo o Verità. I ragazzi si recano in una vecchia chiesa sconsacrata, e cominciano a partecipare al gioco, e nessuno di loro sa cosa gli aspetta. La chiesa è maledetta, e un demone sfrutta il gioco per perpetrare le sue nefandezze. I ragazzi lo scoprono in fretta, una volta rientrati in America, visto che hanno strane visioni, e si trovano costretti a proseguire la catena degli eventi imposti dalle due opzioni: Dire la verità, o essere obbligati a fare qualcosa che non si vorrebbe fare. E chi si rifiuta... Muore. E se fallisci... Muori. E spesso... Muori comunque tentando di portare a termine il tuo obbligo.
Ovviamente i ragazzi cercano di scampare alla maledizione ma...

Il finale potrebbe essere una sorta di prologo per una catena di film interminabile, che se mai dovesse uscire, eviterò perché odio questo tipo di sfruttamento intensivo delle idee, ma allo stesso tempo, devo dire che è meno scontato di quanto ci si potrebbe aspettare, e porta anche a ricordare, rivisitato, di The Ring. Niente videocassetta, bensì... Streaming su Youtube... Ma sono sul limite dello spoiler, per cui torniamo al giudizio di questa pellicola.
E' ben recitato. Gli attori sono i classici belloni che ci si aspetta in questo genere di pellicole, prodotte soprattutto per gli adolescenti o i giovani adulti, ma sono abbastanza bravi da tenere alto il livello dell'intero film. Buoni gli effetti speciali. Buona la regia. E la trama tiene bene per tutta la durata della proiezione, senza esagerare, dosando bene il terrore, con il dramma, con gli atteggiamenti tipici dei ragazzi sull'orlo della maturità.

Bello, me lo sono goduto!



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giovedì 23 aprile 2020

Picard - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Ammetto che The Next Generation è - per me - la peggior serie televisiva dedicata a Star Trek. Non ho mai amato le puntate interamente ambientate sul ponte olografico; Non sono mai riuscito ad digerire il fatto che Data, l'androide, ingrassasse col passare degl'anni (così come il primo ufficiale Riker); Ho sempre trovato assurda l'invincibilità dei Borg, che ai miei occhi altro non erano che una versione umanoide, e un pò più evoluta, dei Dalek; E parlando di Borg, non ho mai compreso il motivo per cui la federazione li abbia sempre affrontati con navi da esplorazione (l'Enterprise non è una nave da guerra) e non con mezzi più adeguati (E' come se gli Stati Uniti attaccassero la Corea del Nord con delle Navi da Crociera!); eccetera eccetera...

A ogni modo, l'uscita di Picard su Amazon Prime Video mi ha incuriosito e, così non ho potuto evitare, me la son vista - e dormita - tutta, questa nuova serie.
Parte lenta, nostalgica, con qualche istante d'azione che poco si apprezza per via della - ammettiamolo - poca reattività di Patrick Stewart (n.d.r. Massimo rispetto, eh? Ma è del 1940, forse potrebbe dedicarsi ad altre tipologie di film) tanto da sembrare un pesce fuor d'acqua. Poi ci infilano un Cubo Borg distrutto, che i Romulani - per qualche folle motivo - tentano di riparare. Quindi ci mettono qualche scena di guerra su Marte, giusto per giustificare il ban della vita sintetica. E ovviamente due figlie, sintetiche, di Data. Non manca un ragazzino che interpreta un mix venuto male tra un elfo del Signore degli Anelli, e un monaco guerriero. Per far tredici, ci hanno infilato 7D9 (n.d.r. Sette di Nove, Star Trek Voyager). Il botto lo possiamo esprimere col gran finale, un famigerato popolo di sintetici che non vede l'ora di sterminare la vita biologica... Che poi i Borg/Dalek ci andavano parecchio vicino... O sbaglio? Sbaglio! Perché il gran finale è un altro, che non vi svelo, perché dura poco, e viene completamente rovinato nella prospettiva di una seconda stagione, che - sinceramente - avrei evitato. 

Ma è mai possibile che non ci sia più nulla di nuovo da cui trarre spunto per delle nuove serie? Ma è mai possibile che gli appassionati di Sci-fi rimangano talmente legati a vecchi brand, al punto da costringere le major verso produzioni sempre più scialbe e prive di idee? Ma è mai possibile che non si riesca mai a dire basta e cominciare con qualcosa di veramente nuovo? 
Datemi un lanternino perché sto cercando idee nuove, storie nuove, personaggi nuovi, mondi nuovi... E son stanco del solito brodo allungato.

Per me Picard doveva finire a dieci minuti dalla fine, quella sì che sarebbe stata una bella fine!



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mercoledì 22 aprile 2020

PARROT ANAFI FLIGHT: Monteveglio ai tempi del COVID19

Glauco Silvestri
Nuovo video sopra i cieli di Monteveglio. Anche questo girato prima del #lockdown, con il mio Parrot Anafi.

Buona visione.









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L'ombra dell'astronave - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
#iorestoacasa, e per passare il tempo, gioco con Sansone, leggo, guardo serie TV, mi informo, controllo la posta del lavoro in attesa che mi sia concordata la possibilità di telelavoro, eccetera eccetera. E' l'occasione buona per svuotare la cesta dei libri da leggere, che da quando è arrivato Sansone stenta a mostrare il fondo, anche perché non smetto di comprare libri, anche perché pure sul Kindle ho una lista bella lunga di ebook da leggere.
E' un casino... Un tempo leggevo di più, leggevo più in fretta, ero anche più giovane... Soprattutto, non c'era Sansone a riempire la mia vita.
Mi accorgo però che la sto tirando per le lunghe... 
Era l'inverno scorso. Pioveva. Ero in centro con la mia compagna e... Siamo entrati in un negozio di libri usati. Con 10 euro mi son portato a casa 13 Urania molto datati, ma interessanti. Il primo di questi è L'ombra dell'astronave. Anno 1981!

Storia semplice. La Terra è in guerra. Non ci è dato da sapere chi sia il nemico. Ma il fronte è piuttosto ampio, e per coprire tutti i settori, anche le navi più vecchie devono stare in prima linea. E' il caso della Burlingame. Vecchia che più vecchia non si può. Sistemata alla bell'e meglio per combattere e continuare a volare, tanto che è talmente raffazzonata da non poter più usare i sistemi di diagnostica automatica. A bordo c'è un equipaggio stanco e demotivato. Il Comandante è anziano, attende un lavoro dietro la scrivania, ma ancora non gli è concesso. Il primo ufficiale è un arrembante Alfa. Lui ha una mente lucida, più lucida della media, capace di ragionare per schemi complessi più di chiunque altro. Il quadrante che tengono d'occhio è defilato, e piuttosto tranquillo, fintanto che i sistemi non rilevano un vascello nemico. Comincia la caccia, ma gli avversari sono tenaci, e veloci.
Durante l'inseguimento arrivano i primi guasti. Tocca fermarsi per le riparazioni... La Lepre, la preda, si ferma pure lei. A che gioco stanno giocando? Ed ecco i primi dubbi, alcuni sistemi aggiunti alla nave producono interferenze che potrebbero influenzare i radar. Stanno veramente seguendo una nave nemica? O stanno inseguendo la loro stessa ombra?
L'equipaggio si divide, nascono i malumori, gli ufficiali al comando sono discordi... L'equilibrio precario della Burlingame è forse compromesso?

Non vi svelo altro. Davvero una storia avvincente!

E alla fine del romanzo, c'è anche un raccontino ancora più sfizioso. 





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martedì 21 aprile 2020

Cacciare i mostri non porta alla gloria

Glauco Silvestri
Cacciare i mostri non porta alla gloria. Nel novantanove per cento dei casi porta a guardare i fiori dalla parte delle radici.



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lunedì 20 aprile 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Quando il sogno è più reale della vita vera: Sogno di Capitano.
Disponibile sia in formato ebook, sia in formato Paperback.

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domenica 19 aprile 2020

The Booth at the End - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Dopo aver visto The Place, produzione italiana ispirata alla serie di cui vi sto per parlare, non appena Amazon l'ha resa disponibile nel mio paese, non potevo che andare a vederla... Approfittando anche del fatto che sono a casa per via del Corona Virus.

The Booth at The End è stata perfettamente ricalcata dal film italiano, tant'è che sin da subito si entra non solo nelle dinamiche della storia, ma soprattutto, nelle vicende narrate, che - vado a memoria - sono praticamente le stesse. Abbiamo una signora anziana che vorrebbe guarire il marito malato di alzheimer, la ragazza che yvuole diventare più bella, l'uomo che vorrebbe avere una relazione con una donna irraggiungibile, eccetera eccetera... E per realizzare i loro sogni, vanno in questo Diner, al tavolo in fondo, dove siede un uomo che è in grado di esaudire ogni desiderio. Ovvio, però, non lo fa gratis... Ma neppure chiede dei soldi. No, lui affida dei compiti gravosi a chi viene da lui. C'è chi deve costruire una bomba e farla esplodere in un locale, c'è chi deve proteggere una bambina, chi invece deve fare una rapina in banca... Appaiono tutte richieste strane, spesso malvage, ma agli occhi di noi spettatori, il legame tra ognuna di esse è evidente, così come è evidente che tali richieste sono - in realtà - una sorta di test della coscienza di ognuno di noi. 
Saremmo disposti a uccidere delle persone per salvare la vita di un nostro caro? Bella domanda!
A ogni modo, la serie ha un ritmo cadenzato, è una vicenda totalmente psicologica, basata su dialoghi ed espressività degli interpreti. Mi è piaciuta, sì, ma devo ammettere che ho preferito The Place... Chissà poi perché...

Ve la consiglio.


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sabato 18 aprile 2020

OUTDOOR EXPERIENCE: A piedi fino all’Abbazia di Monteveglio

Glauco Silvestri
Eccoci a un nuovo episodio del mio canale Youtube. Oggi facciam... No, non oggi. Queste sono immagini di repertorio, quando ancora andavo al lavoro e il #lockdown non era attivo. E invece che volare sopra i tetti di Monteveglio con il Mavic Mini, o con l'Anafi, be', perché non raggiungere l'abbazia a piedi?

Buona visione!









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Hotel Artemis - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Scoperto per caso e... Wow! Che cast d'eccezione! Jodie Foster (n.d.r. Ma quanto è invecchiata?), Jeff Goldblum (n.d.r. Anche lui bello imbiancato tra i capelli), e... Ma di che film sto parlando? Di Hotel Artemis

Fantascienza? Non proprio... 

Diciamo un film di malavita ambientato in un futuro prossimo ma non proprio così remoto.
Siamo nel 2028. Los Angeles. La città è a ferro e fuoco per via della privatizzazione dell'acqua, e del suo costo proibitivo. I delinquenti approfittano della confusione per compiere i loro progetti e, due fratelli, Sherman e Lev, decidono di rapinare una banca... Ma le cose non vanno proprio come loro speravano. Feriti durante uno scontro a fuoco con la polizia, si rifugiano all'Hotel Artemis, che in realtà è una sorta di ospedale segreto per criminali.
All'interno dell'hotel ci sono regole ben precise, ma è un giorno molto particolare, e tanti personaggi sono destinati a convergere proprio all'interno della struttura, mettendone a rischio l'esistenza...

Affascinante, violento, ma anche psicologicamente interessante. L'unico personaggio davvero approfondito è l'infermiera, interpretata da una Jodie Foster sempre in gamba, anche se parecchio invecchiata. Buona la regia. Discreti i personaggi, ovviamente a parte dei già citati, che sono quelli meglio caratterizzati, ma nell'insieme una storia che sa intrattenere dall'inizio alla fine.

Io mi sono divertito. Ve lo consiglio. Ma non aspettatevi della Sci-Fi di primissima categoria, eh? 





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venerdì 17 aprile 2020

Manglehorn - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Un fabbro di provincia. A. J. Manglehorn è un semplice fabbro di provincia. Un uomo solo, con una storia alle spalle davvero difficile da interpretare. Vive solo, con un gatto che ha appena inghiottito una chiave, e che non mangia, e che necessita di cure. A suo modo corteggia una commessa di banca, ma ha pochi soldi, e più che invitarla alla 'festa delle frittelle' alla mensa dei poveri non può fare.
Ha un figlio assente, arrampicatore sociale, incapace di provare sentimenti, e sempre in competizione, anche quando non c'è da competere. Ha una ex moglie di cui non si sa praticamente nulla. Una nipotina meravigliosa. Ed è follemente innamorato di una donna che... Che ha frequentato in un passato remoto della sua storia.

Storia drammatica, affascinante, con tante sfaccettature e misteri insvelati. Ottime interpretazioni, una bella regia... Davvero notevole in tutto quanto. Un film scovato quasi per caso e che mi ha conquistato.

Ve lo consiglio.


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giovedì 16 aprile 2020

The Magicians - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Tratto dall'omonima serie fantasy, The Magicians è una di quelle serie che mi sono 'pappato' durante il periodo di #iorestoacasa. Ho visto la prima e la seconda stagione, e se proprio devo trovargli un difetto grave, è che le varie stagioni non hanno 'storia a sé', bensì sono concatenate. Ciò significa che alla fine della prima stagione, per quanto ci sia comunque una specie di finale, in realtà, rimanete a bocca asciutta, e subito andate a cercare la seconda... Che poi finisce così... E c'è bisogno della terza... Eccetera Eccetera.

E visto che Amazon ha la licenza - per lo meno fino al momento in cui sto scrivendo - di trasmettere solo le prime due stagioni, be', si rimane un po' disattesi quando si arriva in fondo.

Di cosa parla? Di un gruppo di ragazzi, attratti dalla magia, e consapevoli di avere dei poteri, che si iscrivono a una specie di college per maghi. Sono tipi strambi, ovvio, e tutti sono legati a una serie fantasy, quella del magico mondo di Fillory, che al primo giorno di lezione viene loro rivelato sia vera!
Chi sono i personaggi poco importa. I caratteri sono davvero differenti, e vanno dal timido appassionato di magia, all'esuberante mezzo gangster che viene dalla strada, allo youppy che organizza party, orge, e feste di ogni tipo nel suo dormitorio. Poi c'è anche la figlia di due maghi, che si è iscritta al college non per imparare la magia, bensì per scoprire com'è morto suo fratello, prematuramente scomparso, proprio a scuola, per misteriosi motivi.
Bel gruppo, eh? E all'inizio si stanno pure tutti l'uno sulle scatole dell'altro!
Ma poi arriva la bestia a rimettere assieme le redini della situazione. Per forza o per amore, i ragazzi trovano modo di unire le proprie capacità per fronteggiare questo potere magico superiore e...
Qui mi fermo, altrimenti vi racconto tutto. 
Sappiate che questa serie, sulla carta, mi sembrava una di quelle storie Young Adult a cui ormai faccio fatica ad accedere perché sono fuori tempo massimo, visto che mi sto avvicinando ai cinquanta... 
Eppure sono stati i personaggi ad attirarmi. Sono davvero ben costruiti, con un ampio spessore emotivo e di background. Non è roba superficiale, tutt'altro! E sono davvero ben interpretati.
Il resto, sì, è una storia fantasy classica, con personaggi buoni, personaggi cattivi, un problema da risolvere, intrighi di vario genere, strade laterali che vanno a complicare la situazione, e tanto altro ancora, ma nulla di veramente, ed estremamente originale. Lo ammetto, è proprio la caratterizzazione dei personaggi ad avermi attratto. E a mio parere, alla fine, vale davvero la pena guardarla! 



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mercoledì 15 aprile 2020

MAVIC MINI FLIGHT: Monteveglio ai tempi del COVID19

Glauco Silvestri
Un breve video, realizzato prima del #lockdown, vicino a dove lavoro, durante la pausa pranzo. I luoghi li avete già visti in altre occasioni, ma il Mavic Mini offre il meglio di sé in queste immagini.

Buona visione.









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La Parte per il Tutto - #Libri #Recensione

Glauco Silvestri
Oggi vi parlo di un libro che non troverete su Amazon. E' stato scritto da un amico e collega, una persona con cui condivido la passione per la lettura, e per la scrittura. Lui, più intimista, ha pubblicato romanzi molto legati alla propria storia. Ve ne ho parlato su questo blog, in tempi non sospetti, e ora - oggi - sono qui a parlare della sua pubblicazione più recente.

La Parte per il Tutto è una storia di fantasia. E' la prima volta che vedo Stefano cimentarsi in questo campo, e bisogna dire che il suo modo di buttarsi dal nido, e di dispiegare le ali, era del tutto prevedibile (n.d.r. Per me che lo conosco). Sì, perché la storia è inventata, ma al suo interno c'è davvero tanto di suo, di personale. Del resto lui stesso lo ammette, in alcune note, di aver fatto man bassa tra ricordi, vecchi legami di amicizia, ed esperienze di vita.

Giorgio non è il protagonista. Lui è la chiave di lettura di tutta la vicenda. E' tempo di esami di maturità. La prova di italiano è superata, e ciò che lo attende è matematica. Ma durante il rientro a casa, in bicicletta, accade l'imponderabile. L'incidente è brutale. Lui, adolescente in bici, viene travolto da un camion portavalori. Accade tutto quanto in un istante. 
Ospedale, coma, situazione critica... I genitori sono sconvolti. La sua ragazza, Romina, è devastata. I suoi amici sono terrorizzati. Giorgio non è cosciente, ma la sua mente vola, vaga tra i ricordi, e rivive la sua vita, le sue gioie, le grandi emozioni, come l'amore per Romina, o i momenti passati col padre allo stadio, a gioire dei successi della sua squadra, o ancora i momenti trascorsi con i suoi amici, e i suoi compagni di scuola.
Due vite, quella della sofferenza dei propri cari, in corsia, all'ospedale, che attendono notizie, e quella dei ricordi, vissuti in prima persona dal ragazzo, collegato alle macchine di terapia intensiva, che fatica a risvegliarsi per riabbracciare tutti quanti.

Ci sarà il lieto fine? Non ve lo svelo, ma di sicuro dovrete prepararvi a un viaggio tra i ricordi, le emozioni, le passioni. E ancora dovrete prepararvi alla sofferenza, ai sentimenti che sgorgano dalle pagine di questo libro.

Lo stile è pulito, elegante, persino troppo corretto - nel modo di esprimersi - durante i dialoghi dei ragazzi. E' ormai raro trovare testi così eleganti, che si leggono volentieri, in cui non si trovano espressioni volgari gratuite, in cui le emozioni sono descritte in modo elegante, pudico, pulito. Forse sul finale, l'autore, si lascia un po' trascinare dagli eventi, e il linguaggio tramuta in qualcosa di più colloquiale, ma mai si perde l'eleganza, e la pulizia.

E' un bel libro, e se vi piacciono queste storie, ve lo consiglio.





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martedì 14 aprile 2020

Una vecchia regola sempre valida

Glauco Silvestri
Quella di lasciare le cose difficili a chi era in grado di occuparsene era una vecchia regola sempre valida.



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lunedì 13 aprile 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Quando gli Dèi scesero sulla Terra perché stanchi dell'Olimpo: La Taverna di Dioniso.
Disponibile in ebook.

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domenica 12 aprile 2020

Toy Story 4 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Per quanto la saga sia ormai allungata con troppi mestoli d'acqua, Toy Story 4 continua a mantenere un discreto livello narrativo, quel quid di sentimenti buoni che ci si aspetta da lui, momenti divertenti, azione, e finale lieto con qualche eventuale lacrimuccia.

Avevamo lasciato la compagine di nostri amici con la piccola Bonnie. Woody non è più il gioco preferito, ma è ancora determinato a far felice la sua bambina, per cui, al primo giorno di asilo, decide di non lasciarla sola, di nascondersi nel suo zaino, e di fare qualunque cosa possa farla felice. E' in questa occasione che, con l'aiuto dello sceriffo, la piccola Bonnie crea, con della spazzatura, un nuovo amichetto. Forky è difatti un giocattolo costruito con una vecchia forchetta di plastica e poco altro... E lui stesso crede di essere spazzatura, non un gioco, per quanto Bonnie lo elegge a suo gioco favorito.
Il problema è che a ogni occasione Forky cerca di tornare al suo mondo, nel cestino della spazzatura, e Woody si trova costretto a fargli da balia per evitare che venga buttato via per errore. E nel tentativo di salvare il nuovo gioco, entrambi finiscono per perdersi... E' l'occasione per i due di conoscersi meglio, per Forky di comprendere la sua nuova natura e... Ovviamente, di fare di tutto per riunirsi alla piccola Bonnie. 
Ne capitano di tutti i colori, ovvio. Tra cui anche il ritorno della bella Boo Beep, e il ritorno di fiamma tra lei e Woody. Non mancherà anche il cattivo... Ma non posso svelarvi tutto, no?

Carino, lo si guarda volentieri. Non ci sono più grandi novità, ovviamente, ma non ci si annoia lo stesso. Pixar fa un lavoro sapiente con il suo campione d'incassi, nonché il suo primo prodotto cinematografico, ed è evidente che lo sforzo è notevole per evitare che questo sequel vada a rovinare una saga epica come quella di Toy Story.

Ve lo consiglio.


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sabato 11 aprile 2020

OUTDOOR EXPERIENCE: Villa Beatrice con Sansone

Glauco Silvestri
Piccola gita fuori porta assieme a Sansone, registrata prima della chiusura totale del nostro paese. Il video è stato girato a Villa Beatrice, ad Argelato, non molto distante da casa mia. 

Le riprese sono state effettuate con il piccolo Fimi Palm.







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Richard Jewell - #Film #Descrizione

Glauco Silvestri
Un film di Clint Eastwood caduto dal cielo inaspettato. Quando l'ho visto al cinema non sapevo neppure che ci stesse lavorando... Avevo proprio la testa in folle in quel periodo... Già! E con Richard Jewell mi ha fatto una sorpresa davvero gradita.

Si parla di un altro pezzo di storia americana recente: L'attentato alle Olimpiadi di Atlanta, nell'ormai lontano 1996. Una bomba al Centennial Park. L'avviso telefonico alla polizia, trenta minuti per sgomberare il parco, e Richard Jewell che la trova, interviene, e salva un botto di persone.
Ma... Ovviamente, viene messo sotto accusa dall'FBI. All'inizio sembra una cosa più che normale. Essendo coinvolto, le autorità devono indagare su di lui, ma che lo trasformino nell'unico possibile attentatore, nell'unica pista da seguire, solo perché è ingenuo, e solo perché sono sotto pressione e tutti vogliono risultati subito... 
Richard Jewell da anonima guardia ausiliaria, diventa eroe per qualche giorno, per poi trasformarsi in mostro. I media lo martellano, i federali lo martellano, la sua vita è distrutta, e solo un avvocato indipendente, conosciuto dallo stesso Jewell in tempi non sospetti, lo aiuterà a uscire da questo terribile tunnel in cui è stato infilato a forza!

Meraviglioso, intenso, diretto in maniera sublime, con ottimi interpreti. Che si può dire di più? Per gli amanti del genere, questo film è un must!




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venerdì 10 aprile 2020

Le Mans 66 - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Adrenalina, ottimo cast, una buona regia, effetti speciali interessanti... Ma questo Le Mans '66 non mi ha conquistato al 100%.

La trama dovrebbe raccontare l'eterna sfida tra Ford e Ferrari ai tempi epici delle gare di durata. 
Le Mans era ovviamente il circuito principe ove la sfida si scatenava, e dove la Ferrari vinceva a man bassa nonostante fosse un piccolo costruttore contro un colosso dell'automobile. Ford dovette ingaggiare un garagista famoso per riuscire a creare una vettura capace di battere le Rosse di Maranello, parlo ovviamente di Carroll Shelby, e dovette sacrificare la vita del grande collaudatore - e amico di Shelby - per mettere a punto la GT40 (Ken Miles).
Risultato? Ford vinse! Sì, batté la Ferrari nel '66, e proseguì a vincere fino alla fine degli anni sessanta, quando Porsche e altri costruttori cominciarono a rubare premi e vittorie a Ferrari e al colosso americano. Poi la storia divenne più complessa, con cambi di categorie, regole stringenti per la sicurezza, e... be' cambiò tutto.

Ma perché il film non mi è piaciuto? Perché della Ferrari si parla poco. Gli italiani sono rappresentati al solito, come delle macchiette, e i meriti di Ford, nella vittoria, furono davvero pochi... visto che fu Shelby a portare la GT40 alla vittoria. Se il film fosse stato dedicato a Shelby sarebbe stato meglio. Di lui si parla poco, ci si ricorda poco, se non per il fatto che, dopo le vicende di Le Mans, decise di darci un taglio, e di proseguire la sua attività limitandosi a produrre varianti pompate delle Ford Mustang.
Avrei preferito un film più serio, onesto, rispettoso per entrambe le parti. Avrei voluto un bel confronto tra Shelby e Ferrari, due uomini con una storia molto simile. E magari, avrei voluto assistere alla vera 'guerra', quella tra le Cobra di Shelby e le Ferrari, sarebbe stato molto più affascinante!

Pazienza. Ciò che rimane è comunque una pellicola divertente ed emozionante. Si guarda volentieri.


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giovedì 9 aprile 2020

The Irishman - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
L'ho perso al cinema... Per cui ho dovuto recuperarlo più tardi, grazie alle piattaforme digitali, in questo caso Netflix, per vedere The Irishman.

Grande Cast:
Al Pacino, Robert de Niro, Joe Pesci.
Grande Regia:
Martin Scorzese.
Grande Durata:
Tre ore e ventinove minuti!

Bel mattonazzo dedicato a un pezzo di storia americana. Tratto dall'omonimo libro, ripercorriamo le vicende della famiglia Bufalino attraverso la memoria del sicario Frank Sheeran. Lui, autista di camion,  detto l'irlandese, entra in contatto con la famiglia di Rudy Giuliani quasi per caso, e confessa in punto di morte, al giornalista Charles Brandt, tutti i suoi crimini. Al centro di tutto c'è Jimmy Hoffa, leggendario leader sindacale, talmente potente da essere entrato in contatto con le più importanti famiglie mafiose e le più alte cariche dello stato, e grande amico dello stesso Sheeran. La vicenda di Hoffa orbita attorno a tutta la narrazione, ne racconta la storia, l'ascesa, e la caduta. E di contorno avremo i Kennedy, e i rapporti tra le varie cosche americane, gli omicidi, ma anche la difficile vita del sicario, le cui figlie non hanno mai perdonato le sue assenze, e soprattutto, la sua attività.

Film delicato e allo stesso tempo potente. La narrazione è molto personale, sempre legata alle vicende di Frank Sheeran, e alle sue amicizie. La storia gli passa accanto, anche se lui stesso ne è protagonista. La fotografia, l'occhio di un regista di mestiere come Scorzese, fanno di questo film una sorta di documentario, di elemento narrativo di una storia macchiata di sangue, di un pezzo di storia degli Stati Uniti. Ottimi Pacino e De Niro, ovvio, ed eccezionale Joe Pesci. Il ritmo della pellicola non è sicuramente veloce, bensì riflessiva, un po' come erano i ritmi della vita dell'epoca.

Bello... Lunghetto, eh... Ma molto bello!




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mercoledì 8 aprile 2020

Zombieland Doppio Colpo - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Che Delusione! Zombieland Doppio Colpo è un film privo di idee e pieno di cliché, nonché di déjà vu, che cerca di arrivare ai titoli di coda portando a casa il risultato.

Ammetto che me lo aspettavo... 

Il primo film era stato geniale, diverso, irriverente, divertente, con azione allo stato puro, e persino qualche momento in cui si poteva anche saltare dalla sedia. 

Il secondo è invece... Imbarazzante.

Sono trascorsi dieci - dico dieci - anni da quando Columbus, Tallahassee, Wichita e Little Rock si sono incontrati. Little Rock ha ora 18 anni! Vivono tutti e quattro alla Casa Bianca, un posto relativamente sicuro, ma là fuori gli zombie si sono evoluti. Alcuni sono intelligenti, altri sono inarrestabili. A ogni modo tutto pare andare avanti come sempre, per lo meno fino a che Little Rock non ne ha abbastanza, ha bisogno di nuovi stimoli, e Wichita... be', lei si trova alle strette quando Columbus gli chiede di sposarla! Le due ragazze partono senza dire nulla, e i due uomini continuano la propria vita per un altro mese, ovviamente rimuginando di continuo su quanto successo... Fintanto che non incontrano una nuova ragazza, svampita, che per tutto il tempo ha vissuto in un centro commerciale, rifugiandosi nelle celle frigorifere nei momenti peggiori. Nello stesso momento ricompare Wichita, passata per prendere armi, e per... Reclutare i vecchi amici e andare a cercare Little Rock, che infatuatasi di un Hippy incontrato per strada, ha lasciato la sorella di punto in bianco per dirigersi verso una sorta di paradiso terrestre chiamato Babilonia!

Cosa non mi è piaciuto: Il personaggio della bionda svampita, davvero fuori luogo e inconsistente per la trama raffazzonata del film; i due 'sosia' spacconi, che compaiono a metà film, fanno qualche battuta per nulla divertente, poi vengono morsi e spariscono dalla vicenda; Babilonia, che mi ha ricordato - in peggio - World War Z e Attack the Block.

Cosa mi è piaciuto? Il film comunque scorre bene, e finisce velocemente, senza troppi danni. 

Amerò sempre Benvenuti a Zombieland. Ma questo sequel è bocciato su tutta la linea.


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OUTDOOR EXPERIENCE: Verso l'Abazia di Monteveglio (Con FIMI PALM e PANAS...

Glauco Silvestri
Oggi vi propongo una passeggiata outdoor fatta durante la pausa pranzo, quando ancora non vigeva la quarantena dovuta al COVID-19. Il video è girato nella località in cui lavoro, tramite Fimi Palm. Faccio anche qualche test della Panasonic FZ300.

Buona visione.





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martedì 7 aprile 2020

La prima risata insieme

Glauco Silvestri
La prima risata insieme è un momento importante.



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lunedì 6 aprile 2020

Ecco uno dei miei #ebook su #Amazon #Kindle

Glauco Silvestri
Il diario di una astronave fantasma: Starship Journal.

Disponibile in ebook.

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domenica 5 aprile 2020

Hunters - #SerieTV #Recensione

Glauco Silvestri
Oggi parliamo di Hunters, una serie Amazon che, per certi versi mi è piaciuta, per altri - invece -no.

La vicenda è particolare. Viene immaginata una sorta di guerra ombra tra ebrei e nazisti, ovviamente sul suolo americano. Siamo negli anni settanta. Dopo la seconda guerra mondiale, molti scienziati nazisti, ma non solo scienziati, ha trovato rifugio sul suolo americano, così come anche molti ebrei scampati allo sterminio. Gli Hunters sono un gruppo di ebrei armati, e senza scrupoli, che cerca, scova, e giustizia, i criminali nazisti che hanno praticato lo sterminio di massa della loro comunità. Nel frattempo, i nazisti sul suolo americano stanno progettando una sorta di rivalsa, la nascita di un Quarto Reich, e l'estinzione delle razze odiate attraverso... be', non posso svelare proprio tutto, no?

Hunter ha sulla carta tutti i numeri per essere una serie interessante. Gli anni settanta sono un periodo storico affascinante per molti motivi, dai moti rivoluzionari, alla conquista della Luna, fino ai cambiamenti culturali. Tutto ciò viene raccontato in modo superficiale, tramite lo stile dei personaggi, che sembrano usciti più da una idea di Tarantino (n.d.r. Vedi Kill Bill) che da David Weil.
Fotografia, effetti speciali, e interpretazioni sono di prim'ordine. Bravissimo - come sempre - Al Pacino. Sono tutti bravissimi!
Ma...
Ma il ritmo narrativo è blando. Non c'è verve. Non c'è Thrilling vero e proprio. E'... Noioso. Ammetto di aver dormito delle mezze puntate intere. Manca proprio di quel quid necessario a stimolare l'interesse dello spettatore. La qualità generale dell'opera non basta, se il racconto fatica a emozionare.



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sabato 4 aprile 2020

Starport - #Fumetti #Recensione

Glauco Silvestri
Starport è un fumetto scritto da George R. R. Martin. Sì! Proprio lui! Quello del Trono di Spade.

Io non ho mai visto la serie televisiva, a parte i primi episodi, e non ho mai letto la - interminabile - saga che ha reso famoso, nonché famigerato (n.d.r. Vista la svogliatezza con cui tende a chiudere la sua saga più famosa), George R. R. Martin.

Il fumetto, lo ammetto, l'ho acquistato perché era in promozione, e perché ero curioso. I disegni non mi piacciono molto, li trovo molto disneyani e spigolosi. I colori mi piacciono. Il formato è ottimo per la lettura, anche se il lettering è un po' piccolo.

E la vicenda? La vicenda è la cosa che più mi ha incuriosito. Siamo, più o meno, ai giorni nostri. Delle navi aliene atterrano sul nostro pianeta, interrompendo importanti eventi sportivi, così che la maggior parte della popolazione terrestre potesse assistere al primo contatto. Gli alieni non sono atterrati per sterminarci, né per dominarci, né per impadronirsi delle risorse del nostro pianeta. Sono arrivati per chiederci in un collettivo di intelligenze interstellari che già raccoglie ben 314 specie. Noi saremmo la numero 315, e ovviamente, lo scambio culturale, nel lungo periodo, potrebbe andare a beneficio di tutti, sia tecnologicamente, sia socialmente.
Siamo ancora agli inizi, e sulla Terra sono presenti solo 3 spazioporti, ancora sotto la gestione dei popoli alieni, ma completamente accessibili ai Terrestri. Lo spazioporto di Chicago è l'ultimo ad essere costruito, ed è proprio qui che si è organizzato l'arrivo di un alto rappresentante di una delle prime specie entrate nel collettivo per suggellare nuovi accordi tra i popoli intelligenti della galassia. Si teme però per la sua incolumità, visto che un piccolo gruppo di ribelli minaccia di abbattere la nave aliena al suo arrivo sulla Terra, e grazie al mercato nero, è entrata in possesso di armi aliene. 
La polizia indaga assieme ai servizi di sicurezza alieni ma... Quand'anche l'attentato viene sventato, ecco che il rappresentante muore, nella sua stanza, semplicemente annusando un mazzo di fiori.
E' stato un caso fortuito? Possibile che l'alieno fosse allergico al polline di quei fiori? O dietro alla morte dell'emissario c'è l'ombra di un delitto?

Fantascienza semplice, quasi banale, con i soliti alieni a forma di insetti, o di molluschi marini, e i soliti terrestri restii ad abbandonare le proprie abitudini, i propri usi, il proprio modo di ragionare. I personaggi sono divertenti, ma la storia ha un sapore di déjà vu continuo: C'è il detective esperto che fatica a collaborare con i propri colleghi; Il capo della polizia è una donna con gli attributi; Non manca una relazione clandestina tra un poliziotto e un alieno; C'è persino il novellino appassionato di fantascienza che sa tutto, ma proprio tutto, sulle 314 specie aliene che fanno parte del collettivo; La vicenda è il classico poliziesco americano... Senza sorprese e abbastanza prevedibile.

Merita? Non so proprio se consigliarvelo o no.




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