domenica 31 dicembre 2017

E il 2018 arriva...

Glauco Silvestri
Mancano ormai poche ore... 
Il 2017 se ne va con un carico di gioie, dolori, delusioni, e quotidianità che probabilmente non aveva nulla da invidiare con il suo predecessore 2016. E ovviamente non se n'è ancora andato che già qualche preavviso per il prossimo 2018 l'ha lasciato in eredità... Giusto per non farsi mancare nulla.

Un anno che passa, un anno in più sulle spalle, qualche ruga a segnare le esperienze vissute, una spruzzatina di grigio aggiuntiva ai capelli... La memoria se ne va, l'umore è meno conciliante... 

Il 2017 è l'anno della palestra, della rimessa in sesto di un fisico un po' lasciato andare, e qualche soddisfazione - ora - allo specchio - ce l'ho nel guardarmi... Se non fosse per quei due aloni scuri sotto gli occhi, la mattina, che non se ne vanno più. E' stato l'anno dove io e la mia morosa ci siamo regalati un viaggio davvero fuori da ogni previsione, un viaggio che ci ha regalato esperienze uniche, che ci ha aiutato veramente a 'staccare', a premiarci dopo un lungo periodo di fatiche, fisiche ed emotive. L'anno in cui ho scoperto che non sempre l'amico di una vita è meglio di quello appena conosciuto, e vi assicuro che mi è cascato il mondo quando questa rivelazione si è mostrata ai miei occhi. E' stato l'anno del disincanto, e per certi versi l'anno dell'incanto.

Devo dire che sono arrivato a questo 31 dicembre trascinandomi sui gomiti... E domani è già il primo gennaio. Il 2018 chissà cosa ci porterà... Forse un sogno che si avvera? Forse certe faccende troveranno una conclusione? Forse farò quel passo su cui da anni tentenno? 

Come sempre niente programmazione. I calendari non aiutano a vivere serenamente. Come diceva Doris Day...
Que sera, sera!
Buona fine dell'anno, e un augurio speciale per l'arrivo del 2018, a tutti voi cari lettori di questo piccolo blog, e anche a chi passa di qui per caso, e a chi mai ci è passato prima.
Ci rivediamo l'anno prossimo!

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domenica 24 dicembre 2017

Ed eccoci alla vigilia

Glauco Silvestri
VentiquattroDicembreDuemilaDiciassette. Questo è stato un anno intenso, sta per approssimarsi il mio secondo natale nella casa nuova, in compagnia della mia compagna, e devo dire che è una bella cosa, perché non ci siamo uccisi a vicenda... tutt'altro, e queste son cose che non vanno mai date per scontate, visti i tempi che corrono...
TrecentoSessantaCinqueGiorni, quasi, durante i quali son successe tante cose, molte belle, alcune meno belle, e la vita è fatta così un po' per tutti, per cui non mi posso certo lamentare... E comunque siamo ormai, e di nuovo, alla vigilia di Natale. A mezzanotte verranno aperti i regali, domani ci sarà il pranzo in famiglia, la città sarà silenziosa, pacifica, tranquilla... Saremo tutti più buoni, chissà, questa volta per davvero. 

Eccomi quindi a farvi i miei migliori auguri, per una buona vigilia, per un ottimo Natale, affinché sotto l'albero troviate i regali che avete sognato in questo lungo anno che sta per finire, e che soprattutto il miglior regalo sia sempre il pensiero, le emozioni, l'affetto che le persone care vi regaleranno, e che voi regalerete loro.

Buon Natale!

Godetevi l'attesa in questo VentiquattroDicembreDuemilaDiciassette, non fatevi prendere dall'ansia dell'ultimo minuto, respirate, fate festa. Godetevi anche il giorno di Natale, e Santo Stefano. Spero che questi tre giorni siano pieni di buone cose, buoni sentimenti, buoni cibi e... Cos'altro si può desiderare in più?

Noi ci vediamo il 27 dicembre, con la canonica programmazione del blog, a parlare di film, libri, fotografia... O forse di regali, delle feste, chissà! Per ora godiamoci le ore così come vengono. Non preoccupiamoci troppo del futuro. Domani è un altro giorno (cit. Via col Vento).



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giovedì 21 dicembre 2017

Chiusdino - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Ultima tappa del weekend lungo in Toscana è un piccolo angolo meraviglioso, a pochi minuti da San Galgano, ove è presente un museo interessante e molto ricco di oggetti, ovviamente dedicati al Santo Martire.

Tra le fronde

Chiusdino si inerpica in cima a un colle, e la sua particolarità è rappresentata dalle stradine strette, i vicoli, i parchi che compaiono dal nulla girando un angolo, e soprattutto dai dettagli, gli archi, le finestre, gli scorci sulla valle...

Vicoli Caratteristici

Via Finimondo

Sulla Vetta

Pur essendo immerso nella natura, a Chiusdino c'è pochissimo verde. Il mattone predomina, e affascina, specie quando - dopo aver percorso alcuni dei vicoli più caratteristici - ci si trova improvvisamente davanti a una scalinata, che piega su un lato, e conduce a un arco, una antica porta, e da lì si prosegue verso il 'primo insediamento'. In quel momento ci si rende conto che fino a un attimo prima si era camminato per la 'Chiusdino moderna' (n.d.r. Moderna storicamente rispetto al primo insediamento, ma comunque molto antica).

La Chiesa

Fontanella a pompa

Battente

A Chiusdino, ovviamente, sono presenti diverse 'attrazioni' oltre al museo. Ma devo dire che il fascino maggiore è sicuramente lo spettacolo regalato dalle vie di questo piccolo paese, che col volgere della sera, si trasformano in un qualcosa di davvero magico.

Scendi, Sali, la Notte

Se volete guardare qualche foto in più di questo meraviglioso paese, d'obbligo da visitare dopo San Galgano, potete cliccare qui per accedere al mio album flickr dedicato a Chiusdino. Non sono tantissime foto perché la visita al museo ci ha rubato molto tempo ma... Fidatevi: merita!


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sabato 16 dicembre 2017

San Galgano - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Se vi parlo di 'Spada nella Roccia', a chi pensate? Pensate a Re Artù? E se invece vi dicessi che la Spada nella Roccia si trova in Italia?

Senza indugi vi porto all'Eremo di Montesiepi, dove troverete una piccola chiesetta nota come 'Rotonda di Montesiepi'. Al centro di questa chiesetta troverete una... L'avete già capito, vero? Una Spada nella Roccia.

La Spada nella Roccia

Si tratta della spada di San Galgano, un cavaliere che visse a cavallo del XII Secolo, in Toscana, e che decise di abbandonare le armi per diventare un eremita. A simbolo di questa sua vocazione si narra che piantò in una roccia la propria spada, così da formare una croce... Il resto divenne legenda
Ove visse da eremita venne poi costruita la 'Rotonda' e a valle, una vera e propria Abbazia, anche questa con una storia incredibile, viste le dimensioni, e le condizioni in cui si trova oggi.

La Rotonda di Montesiepi ha ovviamente una struttura circolare, e il suo soffitto è davvero ipnotico.

Round Around the Round

Non mancano ovviamente i richiami alla spada, sia in un leggio dove è tenuta una bibbia aperta, sia nei fermaporta esterni al luogo di culto, entrambi a forma di spada.

Battente

All'eremo si può arrivare direttamente in auto, ma il mio consiglio è sempre quello di raggiungere i luoghi a piedi, per cui, partendo dall'Abbazia, si potrebbe risalire il colle attraverso un sentiero costeggiato da vigne e ulivi... Mica male come paesaggio, no?

Walk

E se il 'pezzo forte' di questo reportage me lo sono già giocato sin dall'inizio, ancora non vi ho fatto vedere l'Abbazia... E diciamocelo, è lei il vero 'pezzo forte' di questa avventura. Già! L'abbazia è un rudere in mezzo al nulla. E' a dir poco enorme, ed è difficile immaginare che nel XII secolo venisse creata una struttura del genere in mezzo alle campagne... E' una costruzione che darebbe grande importanza a una qualunque piazza di una città italiana, e invece è immersa nel verde. Fu abbandonata verso la fine del 1300, quando i monaci dovettero sopportare una terribile epidemia di peste, saccheggi da parte delle compagnie di ventura, eccetera eccetera. In effetti l'abbandono definitivo avvenne nel 1474, quando i monaci si trasferirono in un palazzo appena costruito a Siena, sempre dedicato a San Galgano.

In Lontananza

Due

Rose e Madonne

Oggi il luogo è visitabile a un costo veramente irrisorio, e col biglietto è possibile poi entrare al museo di Chiusdino, dove sono raccolte molte opere dedicate al santo. Parlerò di quest'ultimo paese, non molto lontano dall'Abbazia, in un prossimo post, mentre ora vorrei farvi immergere nella navata principale di questa incredibile struttura.

Navata Principale

Le foto difficilmente possono rendere la potenza che questa struttura offre allo sguardo...

The Walk

Fotografi

Love Is


Se per caso il luogo vi risultasse familiare, nonostante non l'abbiate mai visitato, ebbene è possibile che l'abbiate notato nel film Il Paziente Inglese, o nel video di Can I Play with Madness degli Iron Maiden (n.d.r. Lo potete vedere qui sotto).


Rimanendo a casa nostra, potreste aver visto questa Abbazia in Sole a Catinelle, di Checco Zalone, e nella Clip de La Casa del Sole dei Pooh... Su Wikipedia troverete l'elenco completo delle opere in cui compare.


Un luogo davvero unico. Potete cliccare qui per vedere altre foto dell'Abbazia e dell'Eremo.


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giovedì 14 dicembre 2017

Certaldo - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Eccomi nuovamente a parlare di fotografia, sempre rimanendo in Toscana, e sempre raccontandovi un altro piccolo momento di un 'weekend lungo' trascorso tra gli appennini caratterizzati dalla Cinta Senese e la mitica Fiorentina.
In questa occasione parliamo di Certaldo, un piccolo comune toscano che ha dato i natali al Boccaccio, e che è davvero un angolino d'Italia molto affascinante.
Ovviamente parlo del nucleo storico di questa cittadina, che può essere raggiunto sia a piedi, sia con una breve funicolare (n.d.r. Che ha sempre il suo fascino).
Noi, da bravi camminatori, abbiamo optato per la prima soluzione, scegliendo tra le altre cose un percorso in mezzo al verde e un po' dimenticato dagli esseri umani... Ma non dai gatti.

Sentinella

Questo percorso si inerpica sulla collina con una certa fretta, e porta in paese attraverso una piccola porta d'accesso, da cui è possibile ammirare l'intero abitato a valle, anche attraverso piccole garitte oggi usate solo a scopo ornamentale delle vecchie mura di fortificazione.

Attraverso le Sbarre

Il piccolo borgo medievale di Certaldo, si presenta subito facendoci approdare alla casa del Boccaccio, oggi museo, che ahimè è una ricostruzione moderna, visto che durante la seconda guerra mondiale fu rasa al suolo da un bombardamento.
Caratteristica tipica di questi paesini sono le vie strette, con le case accalcate l'una all'altra, tra le quali compaiono quasi per magia delle piccole piazzette, in pietra, con qualche albero, delle statue, panchine, vasi di fiori, e da cui è possibile ammirare i tetti delle altre costruzioni, o ancora qualche addobbo floreale.

Vicoli Caratteristici

Barca

Scarpe

La bellezza è nei dettagli, come il pozzo addobbato con i fiori, o la buchetta postale di una casetta, ma alla fine della fiera lo sguardo viene catturato dalla maestosità del Palazzo Pretorio, sulla cui facciata appaiono gli stemmi nobiliari, e che al primo sguardo appare quasi come un castello, con le sue mura merlate, la torre, e una struttura davvero particolare.

Il Palazzo!

Il Pozzo

C'è posta per te

La sera scende in fretta tra i colli toscani, e la penombra viene subito rischiarata dai lampioni che si accendono uno dopo l'altro. L'aria è quella dei presepi natalizi, e sarebbe bello potersi intrattenere ancora in questo luogo fatato, ma è ormai tempo di rientrare.
Questa volta scegliamo di seguire un percorso - sempre a piedi - che conduce alla Certaldo moderna passando per la porta principale del borgo originale. C'è giusto il tempo di un'ultimo scatto, quello che potete vedere qui di seguito, e poi giù, per la stradina, tra le case diroccate, i panni stesi, gli immancabili gatti, e il traffico.

Porta del Paese

Altri scatti dedicati a Certaldo li potete trovare, come sempre, cliccando qui, sulla mia pagina Flickr. Buona visione e... Il prossimo post fotografico vi parlerà di un mito che di sicuro accenderà i vostri cuori.



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giovedì 7 dicembre 2017

Monteriggioni - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Ogni tanto bisogna staccare la spina. Ogni tanto c'è bisogno di abbandonare i luoghi usuali dove si vive, per respirare un'aria diversa, per rigenerare la mente, per non essere travolti dalla quotidianità. 
Qualche weekend fa io e la mia morosa abbiamo voluto dedicare un weekend a noi stessi, e siamo fuggiti dall'Emilia per andare in Toscana, per assaporare un territorio tanto simile al nostro, ma al contempo tanto diverso.
Due giorni, quattro località visitate a cavallo tra Firenze, Siena, Arezzo e Grosseto. Piccoli centri storici, tanto verde, aria buona, cibo ottimo... E abbiamo pure avuto fortuna col meteo, che sì ha portato un po' di pioggia e freddo, ma ci ha anche regalato il sole quando ci serviva, e ha disegnato un cielo mai banale, colorato, maculato di batuffoli di vapore, e cosa si può voler di più da una breve vacanza?

Oggi vi parlo di Monteriggioni. Molti di voi conosceranno questo piccolo paesino per via di Assassin Creed 2 (n.d.r. Se non erro), la cui seconda uscita fu ambientata proprio tra le mura di questo paese (qui).

Ingresso al Castello

Si tratta di un paese fortificato che fu costruito a cavallo del 1200 dalla città di Siena per avere una roccaforte difensiva contro le sempre maggiori pressioni da parte di Firenze. Il tracciato delle mura di Monteriggioni è circolare, e segue i contorni della collina su cui fu costruito. Ha sole due porte di accesso: una più piccola rivolta verso la amica Siena; l'altra più grande e fortificata rivolta verso i territori ostili.

La Piazza

Da quest'ultima ci si affaccia direttamente nella piazza principale, ove è presente un pozzo, la chiesa, qualche localino, un paio di musei, e da cui si può accedere a tutte le vie percorribili del paese.

La Chiesa

Monteriggioni fu, ed è tuttora, punto di sosta per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. E' presente un ostello che offre ospitalità ai pellegrini per un prezzo davvero modico, e che propone anche la visita a una piccola mostra dedicata ai pellegrini stessi.

Omaggio al viandante

Girando per le vie strette e caratteristiche del paese non si può evitare di gettare lo sguardo sui piccoli dettagli che compaiono all'improvviso. Sono tante le botteghe di artigiani e di artisti, non mancano i locali dove poter assaggiare le prelibatezze locali, ed è possibile anche sostare qualche minuto in piccoli parchi dove i fiori e gli ulivi dominano tra i cinguettii dei passerotti.

Viti e Legna

Madonnina

Ristorante

E quando si giunge sul lato opposto della città, improvvisamente ci si ricorda che le mura di questo luogo furono ricordate persino da Dante nel suo Inferno, tanto che le sue parole furono incise sul secondo ingresso della cinta muraria.

Dante

E così si finisce per percorrere i pochi metri accessibili della cinta muraria, dalla cui cima si può godere una vista davvero unica.

Torri, Mura, e...

Per visitare il paese, per godersi l'atmosfera di quel luogo magico, sono sufficienti un paio d'ore, magari anche tre, se si ha intenzione di visitare i musei, di sedersi a mangiare qualcosina nella piazza principale, o anche solo per ascoltare un gruppo di giovani che si esercita con i tamburi.

Colori di Toscana

Delle tante foto che ho scattato tra le mura di Monteriggioni, qui potete trovare una piccola selezione che - credo - potrà aiutarvi a immergere lo sguardo ancora di più in questo meraviglioso borgo fortificato. Spero possano piacervi, e invogliarvi a visitare questo luogo davvero meraviglioso.




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mercoledì 6 dicembre 2017

Ben tornato...

Glauco Silvestri

Il mio nuovo dominio


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martedì 17 ottobre 2017

Immersi nell'800 - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Com'era la vita nel 1800? Ovviamente non è possibile rispondere per esperienza diretta, solo i libri di storia ci possono raccontare come si viveva in un passato ormai remoto come quello che vorrei affrontare oggi, però ci sono occasioni - non dico uniche, ma quasi - in cui, con un po' di fantasia, si può immaginare di essere proiettati in quell'epoca, e assistere da spettatori a un qualcosa che altrimenti non potremmo mai immaginare.

La settimana scorsa ho potuto assaporare scorci del 1800 semplicemente andando a visitare il Parco Sigurtà, ove aveva luogo una rievocazione storica, con tanto di sfilata picnic in carrozza, donne e uomini in costume, e... be' le foto parlano da sole.

Goodbye

Camminare tra i prati immensi del Sigurtà è una delle esperienze più piacevoli che io abbia mai avuto, ed è per questo che ci torno spesso, ma in quest'ultima occasione c'era proprio da meravigliarsi, perché oltre ai soliti visitatori del nostro secolo, sui prati era possibile osservare coppie in costume dell'ottocento, gruppi che chiacchieravano amabilmente tra loro, balli d'epoca, e giochi di società, il tutto - quasi - come se loro fossero gli unici presenti, senza turisti, senza fotocamere puntate su di loro (quasi...).

In Calesse

E' stata un'ottima occasione per giocare con il bianco e nero, ovviamente, ma anche per immortalare colori sgargianti, e abiti che oggi nessuno indossa più, neppure per le grandi occasioni.

Damigelle

Essere al Sigurtà in questa occasione è stato come tornare indietro nel tempo. Camminavo e scattavo foto in mezzo a uomini in alta uniforme, a damigelle dal sorriso innocente, a nobili con bastone e bombetta. Il tutto accadeva con la più grande naturalezza.

In Festa

Giochi d'altri tempi

Momenti d'amore

Picnic al parco

E bisogna dire che gli abiti, ma anche la gioia raccolta in questi momenti, si proiettava in sorrisi che illuminavano a giorno il volto di tutti i partecipanti alla manifestazione.

Smile

Smile

Un'esperienza davvero incredibile, ve lo devo proprio sottolineare, specie quando ho potuto ammirare dame e gentiluomini nelle loro danze sui prati perfetti del parco.

Ballo Felice

Hand to hand

E che dire dei giovani in cerca di angoli appartati per esprimere i propri sentimenti?

La coppia

Love is...

E se anche ho voluto romanzare un pochino queste immagini, per raccontare un evento fuori dal comune, non posso fare a meno di invitarvi a seguire la pagina degli eventi del Parco Sigurtà, per poter assistere con i vostri occhi, il prossimo anno, a un'esperienza davvero diversa e piacevole.

In Gruppo

E non posso evitare di invitarvi a cliccare qui, su Flickr, per poter vedere l'intero set di immagini che ho voluto pubblicare per questo piccolo reportage, sperando - ovviamente - che vi abbia incuriosito, e soprattutto che vi sia piaciuto.



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