La breve passeggiata tra i vicoli del porticciolo ci porta subito all'ingresso del palazzo.
Una costruzione imponente, realizzata pensando all'isola come a una sorta di nave da crociera, con a prua il palazzo, e a poppa il giardino. Prima di entrare tentiamo qualche scatto a prua, ehm, sulla punta dell'isola, quella che guarda l'Isola dei Pescatori. Ma è una impresa titanica, ve lo confesso, tanto che io e la mia compagna dobbiamo alternarci a tenere l'ombrello mentre l'altro scatta.
A ogni modo anche il mal tempo offre spunti interessanti, così qualche foto carina riusciamo a portarla a casa.
La visita è affascinante, tra sale dedicate alle arti, camere da letto completamente arredate (n.d.r. Compresa quella in cui dormì Napoleone), e sotterranei realizzati con conchiglie, coralli, e ciottoli, e ancora la sala dei giochi, e ancora e ancora e ancora... Non c'è mai stata fine alla meraviglia.
Ma fuori spiovicchia ancora, anche se in lontananza c'è qualche scampolo di sole. Speriamo bene. Usciamo. Facciamo qualche foto, sempre sotto l'ombrello, o accettando qualche goccia di pioggia addosso. Poi il vento, e infine le nuvole si diradano.
Persino i pavoni escono dai cespugli in cui si riparavano per stendere le penne al sole, e al vento, così da asciugarle.
E' il momento buono per godersi il giardino. Visto il brutto tempo della mattina, ci sono pochi turisti, e fare foto è un vero piacere. Rimaniamo ad ammirare questo giardino, tra tulipani, pavoni, papere, pappagalli, fiori di ogni tipo, le fontane, l'arte, gli alberi di limone... Non ci accorgiamo proprio che il tempo scorre, e solo la fame ci fa notare che si è fatta una certa ora... Anzi! Abbiamo proprio sforato con i nostri progetti. Difficile che riusciremo a vedere Villa Taranto.
Avendo già il biglietto per il battello, a Verbania ci siamo andati ugualmente, ovviamente dopo aver pranzato in riva al lago, sull'isola, ma siamo stanchi, il clima ci ha davvero spossati, e son già passate le quattro del pomeriggio. Per quanto il sole cali tardi la sera, non ce la facciamo proprio ad affrontare un secondo giardino botanico.
Per cui facciamo quattro passi lungo il lago. Peccato che, come anche a Stresa, tutto il traffico sia sulla arteria che sta fra il lago e la città, per cui lo smog è davvero fastidioso... Il ricordo del bel pomeriggio passato a Isola Bella ci spinge a tornare in anticipo al porto. Qui prendiamo il battello per Carciano.
Poi, in albergo, dopo una bella doccia, mi son goduto un buon libro in terrazza, vista lago, ovviamente!
Come al solito, le foto che avete potuto vedere in questo mio breve resoconto sono solo una minima parte di quelle realmente scattate. Qui potete trovare una collezione più ampia di quanto ho scattato a Isola Bella, e qui trovate le poche scattate a Verbania. Qui, invece, trovate tutto il Lago Maggiore.
Nella prossima "puntata" vi mostrerò le altre due Isole Borromee, ovvero Isola Madre e l'Isola dei Pescatori.
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