Mentre attendiamo con impazienza di partire per le vacanze, e immagino che molti di voi facciano altrettanto, e altri invece sono già in viaggio, io e la mia compagna continuiamo ad esplorare le terre vicino a casa. E se l’anno scorso correvamo dietro ai castelli dei colli bolognesi, e non solo, quest’anno sono le cascate ad attirare la nostra attenzione.
Oggi vi parlo di una serie di cascatelle prodotte dal torrente Bucamante. Sono a una cinquantina di chilometri da Bologna, in direzione Pavullo, e si raggiungono abbastanza comodamente seguendo due sentieri.
Il Titiro si arrampica sulla collina offrendo una bellissima vista, per poi ridiscendere nel bosco e condurre alla cascata più bella di tutte quante.
Il sentiero Odina scende invece lungo il torrente, ci permette di ammirarlo, di guardare le piccole cascatelle, le escrescenze calcaree, e qualche costruzione antica che prometteva di controllare il flusso delle acque, fino poi raggiungere la medesima cascata.
I nomi di questi due sentieri hanno origini legate a una storia, o a una legenda. In rete potete trovare ogni dettaglio, ovviamente, e non voglio togliervi il piacere di andare a cercare informazioni, ma è d’obbligo che vi dica che tale storia è legata al solito amore impossible, tra due ragazzi, Titiro e Odina, di estrazione troppo differente, che vedono negato il proprio amore. E così, come spesso accade in queste occasioni, i due ragazzi finiscono per buttarsi nelle acque del torrente, e morire…
Ma pare quasi impossibile morire nelle acque del Bucamante… A meno che in passato non fosse un rio molto più possente, o… be’, si può sempre battere la testa sulle rocce acuminate che si trovano un po’ ovunque lungo il suo corso.
A ogni modo, il destino nostro, pur essendo differente da quello dei due amanti, non ci ha permesso di seguire entrambi i percorsi. Arrivati sul luogo in cui si trovano le cascate, ci siamo imbattuti in un forte temporale, con grandine. Vista la situazione, ci siamo fermati in un ristorante nei paraggi per pranzare e attendere il migliorare del tempo.
Poi, visto che le nubi non si diradavano, abbiamo deciso di allungare il nostro cammino e di recarci a
Pavullo, dove eravamo certi di poter trascorrere la giornata abbastanza protetti da eventuali altri temporali.
Siamo stati a per qualche ora. L’abbiamo visitata, scattato qualche foto, preso un caffè, esplorato un paio di chiese… E ovviamente non potevamo dimenticare il Parco Ducale, e
il Pinone, un maestoso Cedro del Libano che domina l’intero parco pubblico.
Poi ecco spuntare il sole tra le nubi. Abbiamo colto l’attimo e ci siamo subito recati alle cascate. E seguendo il sentiero Odina le abbiamo ammirate lungo tutto il suo percorso. Poi, di nuovo i tuoni in lontananza, vento forte… E così abbiamo deciso di tornare sui nostri passi, e di non allungare la nostra permanenza tentando la fortuna, e seguendo il Titiro per ritornare al luogo dove avevamo lasciato la macchina.
Abbiamo fatto bene… Giunti all’auto, ha cominciato a piovere, e non ha più smesso.
Come sempre, visto che siamo giunti al termine di questo breve cammino, se siete curiosi di vedere qualche altra fotografia, vi consiglio di cliccare
qui per l’album flickr dedicato alle cascate, e
qui per Pavullo. Buona visione e… Buone vacanze!
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