lunedì 29 aprile 2013

Race War, ipotesi di copertina

Glauco Silvestri
Manca poco alla conclusione della stesura della mia serie "Race War" ed è, di conseguenza, il momento di pensare alla parte grafica, alle copertine.
Ieri mi son messo all'iPad e ho cominciato a tirare giù qualche schizzo. Poi ho importato tutto su Photoshop per qualche ritocchino... c'è ancora da lavorare, ma le due cover sono ormai in fase quasi definitiva.
Volete vederle? Eccole qui!

La cover per la pubblicazione finale
La cover per la serie
















domenica 28 aprile 2013

Superman Red Son

Glauco Silvestri
Come sapete io non amo molto i supereroi. Facile salvare il mondo se si hanno dei super poteri. Posso giusto accettare i super che hanno un lato umano e più difetti che pregi, come Batman e Spiderman... super fallaci come i Watchmen, capite? Ma eroi invulnerabili come Superman mi stanno davvero sulle scatole.
Però, qualche tempo fa, lessi una recensione su questa graphic novel... e mi dissi: intrigante!

Superman lo conosciamo tutti. Sappiamo che la sua astronave cadde nel bel mezzo della campagna americana, che fu allevato da contadini, che si innamorò di una giornalista ambiziosa del Daily Planet... bene, ma qui succede un qualcosa di diverso. Immaginate se l'astronave fosse caduta in territorio sovietico. Superman cosa sarebbe diventato?

Ebbene è tutto spiegato tra le pagine di Superman Red Son. Lutor rimane il suo antagonista americano. Lo scontro tra titani sarà tanto sconvolgente da stupire ogni lettore di questa vicenda. Sono coinvolti anche Batman, anche lui di origini sovietiche, e Wonder Woman...

Perdonatemi, ma non voglio raccontare cosa si nasconde in questa vicenda. Sappiate che Mark Millar è stato davvero geniale nel costruire questa storia. C'è una influenza orwelliana che perplime (n.d.r. non avrei mai immaginato di utilizzare, un giorno, questo termine!) dalle pagine. L'ideale di una civiltà umana perfetta, senza guerre, senza malattie, senza incidenti, senza pericoli... la perfezione e la sicurezza in cambio della libertà. E' una storia che coltiva ed emana emozioni superiori, che propone valori altissimi, che punta a una razza umana migliore. Per certi versi la trovo... molto più bella di quella classica. I disegni di Dave Johnson e Kilian Plunkett sono davvero raffinati. Ho apprezzato gli schizzi finali in cui i due disegnatori mostrano alcuni provini dei personaggi principali, delle loro divise alternative, dei loro simboli. Ogni dettaglio è ben studiato.
L'unico difetto, che però è scontato visto che si parla di Superman, è che gli antagonisti non hanno possibilità di vittoria già da prima che la storia cominci. Lui è invulnerabile, mentre i cattivi no. Sigh... e qui si ritorna a quanto ho scritto nell'introduzione di questo post.
Ma chiudo un occhio, stringo i denti, e volto pagina. Alla fine della lettura si è sicuramente soddisfatti.



sabato 27 aprile 2013

K.

Glauco Silvestri


Un nuovo ritratto realizzato su iPad, con Sketchbook Pro.
Tutti i miei lavori sono disponibili qui, su Flickr.

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A new portrait made on iPad, with Sketchbook Pro.
All my artworks are avaiable here, on Flickr.



venerdì 26 aprile 2013

Quando Scoppiò la pace

Glauco Silvestri
Vernor Vinge è un autore di fantascienza che ho scoperto solo di recente. Quando scoppiò la Pace è un Urania trovato in un mercatino, uscito nel Natale 1985 (costava ben 3000 lire!!).

La storia è davvero interessante, o inquietante, e ci racconta di un futuro prossimo che avrebbe potuto anche essere il nostro vero futuro. Il libro, infatti, inizia proprio ai giorni nostri (in realtà nel 2015). Le nazioni stanno facendo la corsa agli armamenti, la guerra è ormai questione di tempo, l'economia sta soffocando alcune aree del pianeta, e arricchendo altre, le differenze sono tali da alimentare vecchi odii sopiti e quant'altro (vi ricorda qualcosa?). Mentre tutto ciò accade, una navetta militare (un X37?) in orbita sta facendo rilevamenti sconcerti sul suolo americano, nella città di Livermore... ma accade qualcosa di incomprensibile, e puff... eccoci proiettati 50 anni avanti.
Il mondo nel 2065 è molto diverso da quello che possiamo immaginare. L'intero pianeta è governato dalla 'PACE', una autorità suprema che detiene le conoscenze scientifiche più avanzate, l'unica capace di manipolare l'energia nucleare, di far volare aerei, di usare auto, carri armati, navi... il resto del mondo è immerso in una sorta di medioevo tecnologico. Il tutto ci viene raccontato da i Riparatori, una sorta di congrega sparsa per il mondo con un briciolo di capacità tecniche utili per riparare oggetti lasciati in giro, vecchi rottami e cose simili, e che una volta aggiustati possono migliorare un pochino la vita di tutti quanti. Il resto del mondo, infatti, ha memoria del passato. Hanno la televisione. Possono usare anche strumenti elettronici, ma non possono gestire energia ad alta potenza... per cui sono precluse a loro tutte le tecnologie invece possedute dalla 'PACE'.
Ma cos'è successo in questi 50 anni di buio?
Un gruppo di scienziati ha sviluppato uno strumento surreale, ma capace di annientare la potenza militare di ogni stato. E in nome della 'pace', l'ha utilizzato prima che scoppiasse l'olocausto. E così, eserciti, palazzi del potere, centrali energetiche, e ogni possibile minaccia è stata "imbollata" ed esclusa dal resto del mondo. Le "bolle" sono in effetti qualcosa di incredibile... delle sfere praticamente indistruttibili che possono catturare qualcosa, e trattenerlo per sempre all'interno di sé. Grazie alle bolle la 'PACE' scongiura l'olocausto, ma non impedisce lo scatenarsi di scaramucce tra gli stati satelliti... vengono sganciati alcuni ordigni nucleari scappati all'imbollamento, viene scatenata una pandemia con armi batteriologiche... e la popolazione mondiale decresce in maniera vistosa.
Nonostante ciò, l'umanità vive in pace, ma oppressa da un dittatore onnipotente, e costretta a una vita che potrebbe ricordare i "principi di decrescita felice". Solo che nessuno è felice, e sotto sotto esistono, ancora forze che lottano contro questa autorità superiore, e capaci di tecnologie che probabilmente, senza lo scatenarsi di questa "PACE", non si sarebbero mai sviluppate.

Ecco... nel libro viene raccontato l'epilogo di questi cinquant'anni di oppressione. La guerra di tutte le guerre, quella per la libertà dell'intero pianeta, in cui tutti i popoli lottano fianco a fianco contro un unico oppressore.

Unico difetto di questo libro? Alla fine, leggendo le note in fondo al volumetto, vengo a scoprire che è il primo di una saga di quattro volumi. Come farò a recuperare gli altri?
Pregi? Solo leggendo la trama li potete capire. E' così attuale da far venire la pelle d'oca. Alcuni dettagli nella mia presentazione del libro sono stati aggiunti di mia iniziativa, è vero, ma la descrizione storica del futuro (ovvero il nostro presente) fatta da Vinge è così calzante che non ho potuto evitare di fare due più due.
Lo stile di Vinge è sempre il solito, poco attento ai dettagli delle personalità di ogni carattere (comunque non stilizzato e con un certo spessore), si concentra sulle situazioni sociali del nostro pianeta, disegna magistralmente un futuro plausibile (ricordiamoci che il romanzo è del 1984, ed è giunto in Italia nel 1985), una geo-politica mondiale tanto raffinata da non poter essere messa in discussione. E' magistrale anche la presenza di personaggi capaci di creare uno specchio tra ciò che era e ciò che è divenuto. La presentazione di cose per noi oggi impossibili, e l'osservazione della mancanza di cose che per noi oggi sono invece essenziali. Il futuro descritto da Venge diverge quindi da tutto ciò che noi potremmo immaginare guardando fuori dalla finestra, ma allo stesso tempo non è così distante da essere considerato surreale, impossibile da attuarsi.

Davvero un bel romanzo!  



giovedì 25 aprile 2013

Midnight or Midday?

Glauco Silvestri
midday sofà
midnight sofà
Incerto nella scelta tra la luce del giorno, carica di passione, e il buio della notte, carico di mistero, il ritratto è proposto in entrambe le situazioni. I disegni sono realizzati su iPad, con Sketchbook Pro.

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Not sure on the chose from the daylight, full of passion, or the mistery of the night, this portrait is proposed in both situation. The artworks are made on iPad, with Sketchbook Pro.

All my artworks are avaiable here, on Flickr.



mercoledì 24 aprile 2013

Wall Street

Glauco Silvestri
Non c'è pezza! Gordon Gekko è uno dei migliori personaggi del cinema contemporaneo. Micheal Douglas lo dipinge come fosse un grande maestro della pittura, e gli da un'anima tanto viva da poter credere che esso esista sul serio. Gekko è un pirata della finanza. Sa fare soldi, sa fare tanti soldi, non si ferma davanti a nessuno. Gekko è anche un uomo, uno che... diciamocelo, si mostra squalo ma è capace persino di avere un cuore. E' per questo che Bud Fox riesce a entrare nel suo entourage. Perché Fox è un giovane arrembante e questo conquista Gekko molto più che le sue qualità di broker. E così la pellicola, che dovrebbe raccontarci una storia di affari sporchi nel mondo della finanza, ci propone invece un giovane che si altalena tra due padri. Quello naturale, un uomo onesto fino al midollo, che crede nel valore della vita, e nel valore delle proprie azioni; e quello... come dire, ideale, perché ha lo stesso carattere da conquistatore del ragazzo, perché gli offre ciò che il ragazzo cerca.
E' anche una lotta tra valori. Abbiamo l'anima pura di Fox che viene costretta a scegliere tra due vie, quella facile del peccato morale, dell'imbroglio, dell'esistenza senza scrupoli, e del completo asservimento all'avidità (il discorso fatto da Gekko sull'avidità dovrebbe entrare nelle università...); e quella difficile legata all'onesta, al sudore, alla fatica, alle soddisfazioni perché si è veramente realizzato qualcosa, anche se ciò non ha portato alla ricchezza.
E' persino un quadro astratto della nostra società, che pone ogni individuo in costante competizione con tutti gli altri, è lo spirito del capitalismo, è il motore del consumismo, uno stile di vita che alimenta i desideri più che soddisfare le necessità. Le persone non sono mai soddisfatte di ciò che hanno perché è il sistema stesso che le induce a volere sempre di più. Sul finale del film è presente un secondo discorso, molto breve, fatto da Bud Fox a Gekko. E' una semplice domanda: Quand'è che basta? Quand'è che ci si può fermare? E Gekko gli risponde che non è una questione di quanti soldi uno può possedere, uno lo fa perché lo può fare, e perché facendolo acquisisce la capacità, il potere, e la volontà di fare ancora di più.
E' un motore che mangia sé stesso, e allo stesso tempo cresce e si nutre di sé stesso. 

Wall Street è un film che parla di borsa solo accidentalmente. L'argomento principale è l'uomo, le sue ambizioni, il suo cuore, i suoi desideri. Film molto bello. Come ho già detto Douglas è un asso. Bravo Martin Sheen nel ruolo del padre, bravo anche suo figlio Charlie Sheen, nella parte del figlio. Bellissima Daryl Hannah. Interessante anche l'interpretazione della moglie di Gekko, personaggio secondario, svolta da Sean Young. La regia? Oliver Stone!

Note a margine: Il seguito, Wall Street - il Denaro non dorme mai, è evitabilissimo. Non dico sia un brutto film, ma è privo degli ingredienti che ho sopra descritto. E' incentrato su Gekko e sul suo desiderio di riavvicinarsi alla figlia... solo che nella prima pellicola aveva un figlio maschio. Il giovane arrembante di turno non è convincente, né come personaggio, né come interpretazione, al Bud Fox/Charlie Sheen del film originale. Sembra che in questo film si sia cercato di ricalcare la stessa matrice del precedente, ma con meno convinzione. Film godibile, ma che non lascia il segno... al contrario del suo predecessore.



martedì 23 aprile 2013

Scrivere, Disegnare, Suonare...

Glauco Silvestri
Sono a casa per qualche giorno, una lunga pausa presa dal lavoro non per mia volontà, ma per cause di forza maggiore. Attorno a me si sente questa sensazione di poca positività... soprattutto si sente negli uffici, sul lavoro, nei laboratori, negli sguardi, e nelle persone che annunciano di andarsene perché hanno trovato un altro posto, una speranza.

Guardo la televisione, osservo le reazioni della rete nei confronti di una politica incapace di affrontare quelle situazioni per le quali dovrebbe essere il baluardo insormontabile a difesa del paese. Sento definire inciuci gli accordi tra PD e PDL, mentre nessuno oserebbe chiamare allo stesso modo gli accordi tra M5S e PD, pur avendo origini simili... ovvero promesse e accordi fatti fuori dagli obiettivi di telecamere e webcam. 

Amos Oz (l'ho citato spesso in questi ultimi giorni) dice che il Compromesso è una scelta, non una sconfitta.

Il Parlamento dovrebbe essere luogo di incontro tra forze politiche differenti proprio per trovare un accordo tra le parti. Non è il luogo dove fare i prepotenti e pretendere che gli altri accettino la propria ricetta senza modifiche di sorta. Nessuno è in possesso della verità assoluta, così come nessuno ha in mano la soluzione di ogni male. Di fronte agli elettori, in questo momento, nessuno ha il diritto di affermare che ha l'appoggio di "tutti" gli italiani. Le percentuali son messe in modo che ci deve essere per forza un accordo... e non si può andare alle elezioni a oltranza finché i votanti non vengono presi per stanchezza, così che chi l'ha dura la vince, e si forma un governo con i voti di pochi, e la stanchezza dei tanti. Non è così che funziona, e non è così che deve funzionare. Specie in un momento storico come questo... 

Il nostro paese è lì che oscilla davanti a un baratro. Oscilla come un'altalena. Un attimo prima sembra al sicuro, l'attimo successivo sembra scivolare giù nel vuoto. A prestare soccorso ci sono tre persone: L, S, e B. Potrebbero aggrapparsi al paese e trascinarlo tutti assieme verso il terreno solido, e invece sono lì che discutono tra loro su chi per primo deve afferrarlo. E il paese scivola, lentamente, ma inesorabilmente, verso il vuoto. Visto che i tre non si decidono, allora si rivolgono a una quarta persona, N, che ha più di ottant'anni, e se non si tira indietro è solo perché è l'unico ad avere il senso dello Stato. E così, mentre i tre bisticciano tra loro, N si aggrappa da solo al paese nel tentativo di tenerlo in equilibrio... perché lui non ha le forze, ne i poteri, per salvarlo veramente.

Assisto a tutto ciò, ai cori da stadio fatti da dei grillini nei confronti di Franceschini a cena in un ristorante... roba che mai mi sarei aspettato in un paese civile. La politica non è roba da cori da stadio. E' tutto sbagliato.

E io sono a casa. A casa perché i soldini devono essere tenuti da conto per pagare le bollette, le spese, e guardare al futuro con un gruzzolo nello zaino, perché nell'attuale ci sono molte incertezze. Non è proprio il momento di fare la cicala...

Così suono la chitarra. Sto ripassando tutte le vecchie lezioni, e sto pure andando avanti. Ieri mi sono cimentato con House Of The Rising Sun, gli Animals, sia la melodia, che l'accompagnamento, con plettro e/o in finger Style.

Così disegno. Ho in mente di sviluppare questa attività. Per ora mi muovo a tentoni, ma sto lavorando e sto allargando il mio book. Voglio affinare ancora il mio modo di lavorare...

Così scrivo. E Race War sta giungendo al termine. Mi manca solo un racconto e la saga è finita. Poi dovrò passare all'editing e con un po' di fortuna, al termine di H-Asteroid avrete una nuova storia a puntate da leggere... una storia di corse in automobile, di mafia, di omicidi e fughe.

Così corro, per tenermi in forma e per non stare troppo sul pezzo con i pensieri.

Così...


lunedì 22 aprile 2013

Are You Ready for a Night Passion

Glauco Silvestri
Are You Ready?
Night Passion
Night Passion e Are You Ready? sono un dittico realizzato come al solito su iPad, con Sketchbook Pro.
Questa domenica ho caricato altri otto disegni, oltre a questo. Si tratta di vecchi lavori che ancora non ero riuscito a sistemare. Ora sono tutti visionabili sulla mia solita galleria, cliccando qui.

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Night Passion and Are You Ready are a diptych that has been drawn on iPad, as usual, thanks to Sketchbook Pro.
This Sunday I've uploaded eight more artworks on my gallery. That are old draw I've never had time to make that look like as I wanted. Now you can click here to reach all that pictures. 


sabato 20 aprile 2013

Maîtresse

Glauco Silvestri

Maîtresse è il mio lavoro più recente. Il ritratto di una bionda seduta sul proprio letto aspettando chissà cosa, con lo sguardo fisso di fronte a sé. E' stato realizzato su iPad, con Sketchbook Pro.
La galleria completa dei miei disegni è accessibile cliccando qui, su Flickr. Qui, invece, sono visibili i miei lavori stampati.

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Maîtresse is my last artwork. A portrait of a blond girl sit on a bed waiting for something and looking in front of herself. It's been drawn on iPad, with Sketchbook Pro.
My complete artwork gallery is here, on Flickr. And here is possible to look at my printed on canvas artwork.


giovedì 18 aprile 2013

Blood!

Glauco Silvestri
Alzi la mano chi ama fare delle iniezioni... Oggi sono stato a fare un prelievo per le analisi del sangue. Le faccio tutti gli anni, eppure l'ago non è sicuramente uno dei miei migliori amici. Non guardo, soprattutto non guardo il sangue che esce e riempie il barattolino.
In passato mi capitava anche di perdere conoscenza... poi ci ho fatto l'abitudine. Ed è meglio così.
Oggi, una signora che ha fatto il prelievo prima di me, quando si è alzata per uscire dall'ambulatorio è volata per terra, svenuta. Gli infermieri sono stati rapidissimi a prestarle soccorso. E poi hanno cominciato a chiedere a tutti quelli che attendevano il proprio turno se avevano dei problemi con le iniezioni, giusto per evitare altre sorprese.

Io, sugli aghi, ho ricordi frastagliati del mio passato. Da piccolino veniva l'Aurelia a farmi le punture, non ricordo neppure il perché. Scappavo. Mi nascondevo. Mi dimenavo. Ricordo che l'unico modo per calmarmi era mettermi davanti alla televisione. E poi c'era la promessa di un regalino, dopo, se avessi fatto l'ometto. Ricordo che a volte, uscendo dal poliambulatorio, io pallido come un cencio, i miei mi portavano dalla Clara, o dalla Maura e Maria, per comprare un piccolo Lego.

Certo... erano altri tempi. Oggi, dopo un prelievo, al massimo mi concedo una buona colazione al bar.


mercoledì 17 aprile 2013

Mash

Glauco Silvestri
Ve la ricordate la serie tv che andava in onda a fine anni settanta? All'epoca ce n'erano parecchie di serie TV dedicate alle guerre americane, dagli Eroi di Hogan (ambientata in un lager nazista), alle Pecore Nere (ambientata nella guerra del giappone), fino a Mash (ambientata nella guerra di Corea).

Ciò che magari tutti non sanno è che la serie è nata dal film omonimo di Robert Altman (questo preso da un romanzo di Richard Hooker). Il film vinse di tutto e di più; 33 fra premi e riconoscimenti, fra cui l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale e la Palma d'Oro al 23º Festival di Cannes. Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti... e non è proprio roba da tutti i giorni, non credete pure voi?

MASH è l'acronimo di Mobile Army Surgical Hospital, difatti il film è ambientato in un ospedale mobile dell'esercito americano, durante la guerra di Corea. Si tratta di un film drammatico mascherato da commedia. I personaggi sono infatti delle vere maschere carnevalesche, ne fanno di tutti i colori, hanno le loro peculiarità, i loro difetti stereotipati... ma allo stesso tempo si tramutano in uomini e donne dalla sensibilità profonda quando devono svolgere il loro lavoro, ovvero salvare vite.
Il film rimbalza tra gag divertenti e scene terribili. Quando arrivano gli elicotteri con i feriti, quando muore qualcuno, quando si deve amputare un arto, o dare l'estrema unzione a un militare che ancora sta sotto i ferri, la scena cambia bruscamente e da teatrino bellico, si trasforma in dramma esistenziale. Il tocco di Altman proietta questi due contrastanti rappresentazioni del MASH come una forma di difesa, comprensibilmente umana, di dissacrare il dramma della morte con cui i medici di guerra lottano giorno dopo giorno, con momenti di relax proiettato alla fuga dalla realtà, al dimenticarsi del codice militare, al sesso con le infermiere, all'alcol, agli scherzi, a comportamenti da pagliaccio.

Il film, ovviamente, risente degl'anni che porta sulle spalle... parliamo di una pellicola del 1970, ma è ancora godibile nonostante oggi si sia abituati a un cinema molto diverso. E' notevole rivedere un Robert Duvall giovanissimo, un Donald Sutherland riconoscibilissimo, ed è interessante come lo sport venga a risolvere tutte le questioni... non voglio spoilerare, ma la partita di football finale è un messaggio subliminale che dovrebbe essere percepito da coloro che comandano nelle "stanze dei bottoni", ovvero che le controversie si possono risolvere in modi alternativi piuttosto che con le armi, e senza rinunciare di mostrare la propria forza (in questo caso atletica).



martedì 16 aprile 2013

Crossed

Glauco Silvestri
Graphic Novel scritta da Garth Ennis, disegnata da Jacen Burrows: Crossed è roba per adulti. Quello di cui sto parlando è il primo volume di una saga... ma si legge bene in autonomia, con un buon finale, e si può affrontare senza sentirsi vincolati a proseguire la saga, anche se, ovviamente, la fame vien mangiando (qui il volume due, qui il volume tre)!

Se qualche giorno fa ho parlato di zombie presentandovi l'ottimo romanzo di Vergnani, ora parliamo di creature forse ancora più temibili. Il pianeta è improvvisamente colto da un attacco di violenza inaudito. La gente si ammala di non si sa bene cosa, ma in seguito alla malattia il volto si marchia con una croce formata da escrescenze rossastre, e il comportamento diventa... a dir poco truce.
I "crociati" sono brutali. Uccidono, squartano, violentano, deturpano, picchiano, sviliscono le loro vittime per puro... divertimento. La "malattia" elimina ogni freno inibitore, e fa fare a chi ne è colpito il peggio del peggio.
Queste creature sono peggiori degli zombie perché sono vivi, perché sono intelligenti, perché sanno organizzarsi... e come ho detto, non sono spinti dalla fame, sono spinti dal desiderio di far soffrire le proprie vittime, il più possibile, e per il tempo più lungo possibile.
Nel primo volume assistiamo allo scatenarsi di questa epidemia. Oltre a omicidi e gesti di violenza inaudita, esplodono le centrali nucleari, vengono gettati i passeggeri dagli aerei, accade ogni possibile nefandezza mai immaginata, e inimmaginata. 
I superstiti, ovviamente, tentano la fuga da questa realtà infernale... in pochi però riescono a sopravvivere. Prima o poi qualcosa li ferma, che sia la fame, le intemperie, le normali malattie, o "loro".
Qui viene narrata la storia di un gruppetto di superstiti. Molti di loro erano in un normale bar al momento in cui tutto è iniziato, e per comodità reciproca, hanno fatto gruppo sotto la guida di una donna dal carattere risoluto. Le loro avventure, le loro sofferenze, ciò che sono costretti a fare ve lo risparmio e vi rimando alla lettura di questa perla.

Perla... perché questo fumetto incorpora un Garth Ennis ormai maturo e non più frenato da remore e/o buoni sentimenti. Qui non esistono buoni sentimenti. Qui il motore trainante è la sopravvivenza. La storia è davvero pesante da sopportare. I sopravvissuti sono costretti a iniquità impressionanti per campare, il loro è un camminare continuamente su un filo teso tra i due margini di un burrone... in costante rischio di perdere la propria umanità, in costante rischio di perdere la propria vita. Spesso, in questa vicenda, per avere l'una è necessario perdere l'altra. E' un mondo che non ha pietà per nessuno. E' una lettura che fa accapponare la pelle. I disegni sono dotati di un realismo inquietante, ben connessi con la storia, grondano di emozioni che solo raramente sono positive.

E' un Ennis, quello che si legge, che non da scampo all'essere umano. Del resto lui, sin dal principio, non ha mai visto molto di buono in esso. Forse è per questo che le sue storie sono così piene di passioni, di emozioni forti, di una energia capace di bruciare anche l'ottimista più incallito.

Certo, non è una Graphic Novel per tutta la famiglia (questa non è disney), ma è sicuramente una lettura da cui, una volta iniziata, è difficile staccarsi.


lunedì 15 aprile 2013

Atomic Fall

Glauco Silvestri



Un nuovo disegno, realizzato su Windows Phone, con Design Painter.
La mia galleria su Flickr è qui.
La mia galleria di opere stampate, è invece qui.

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A new artwork, done on Windows Phone, with Design Painter.
My Artwork gallery on Flickr is here.
My Printed artwork gallery on Flickr is here.



sabato 13 aprile 2013

Bass Player

Glauco Silvestri


Un nuovo disegno, sempre realizzato su iPad, con Sketchbook Pro.
La mia galleria su Flickr è qui.
La mia galleria di opere stampate, è invece qui.

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A new artwork, done on iPad (as usual), with Sketchbook Pro.
My Artwork gallery on Flickr is here.
My Printed artwork gallery on Flickr is here.


venerdì 12 aprile 2013

I vivi, i morti, e gli altri

Glauco Silvestri
Lo so! Come ho letto su tanti blog dedicati al mondo del libro, o al mondo del fantastico, non se ne può più di libri che parlino di vampiri, o di zombie, o di angeli caduti. C'è una inflazione eccessiva su queste tematiche e... Probabilmente questa recensione vi farà esclamare «Oh, no! Un'altra!».

Però vi assicuro che, quando si parla di Claudio Vergnani, tutto cambia. I vivi, i morti, e gli altri è un libro sugli zombie, è vero, ma c'è molto di più all'interno di quelle pagine. E ora vi spiego perché. Ma dovete avere un po' di pazienza, perché bisogna dare spazio anche alla trama del libro, no?

Il libro ci racconta di un ex militare di nome Oprandi. Lui si trova nel bel mezzo della rinascita dei morti. Il mondo sta lentamente cambiando e i cadaveri si risvegliano uno dopo l'altro, tant'è che, essendo disoccupato, Oprandi decide di aprire una attività piuttosto remunerativa, ovvero dare una fine "definitiva" ai cari estinti che decidono di uscire dai propri loculi nei cimiteri. E' così che inizia il romanzo. Lui che accompagna una vecchietta alla tomba del marito.
Se in questo contesto surreale rimane un barlume di normalità, questa è destinata a scomparire molto in fretta. Infatti, mentre tutti dormono sogni tranquilli nelle loro case, i cimiteri improvvisamente eruttano migliaia di zombie per le strade della città. E' il caos. Le forze dell'ordine non riescono a contenere questa mareggiata infernale. Le speranze scompaiono come lo spegnersi dell'ultimo cerino che rimane nella scatola di fiammiferi.
Oprandi, in quel momento, è fuori città a recuperare il corpo del Dottor Ursini, padre di una cliente facoltosa, che in cambio di questa missione disperata, gli offre la sicurezza di una vita agiata (finché possibile) tra le alpi svizzere.
Nella missione l'ex militare perde i suoi due compagni, ma decide di andare fino in fondo... e qui inizia la vicenda, che non è solo una storia tutta azione, morti ammazzati resuscitati, sangue e schifezze varie, è anche una avventura nell'animo umano.

Difatti gli zombie non sono altro che un mezzo che Vergnani sfrutta per scavare nel lordume delle nostre coscienze. L'autore sbriciola tutte le nostre certezze, i vincoli che ci siamo auto-imposti per creare una società civile, e poi ne analizza i risultati. Di sicuro ciò che scopre è poco... nobilitante.
Oprandi scopre presto che nella sua folle avventura gli zombie sono probabilmente il pericolo meno... scusate il gioco di parole... pericoloso. I sopravvissuti sono probabilmente peggio dei risvegliati. Pochi sono quelli che mantengono una morale, che hanno pensieri nobili, che si prodigano per il prossimo. La sopravvivenza spinge la maggior parte delle persone ad agire come belve. La depravazione dilaga. Il desiderio di fare del male solo per fare del male non è più un tabù da combattere con i distintivi e le sofisticate tecnologie dei R.I.S.. Sopravvivere significa depredare. Sopravvivere significa fare figli a costo di stuprare donne, o di utilizzarle come fossero animali da allevamento in batteria. Sopravvivere significa dimenticare ogni valore... per lo meno, questo accade nella maggioranza dei casi.
E così, in giro, Oprandi impara presto a diffidare di chiunque, dei vivi, dei morti (zombie), e degl'altri... ovvero dei vivi che però non hanno più nulla di civile/umano o di una parvenza di coscienza, di umanità.

Questo romanzo, quindi, diverte perché si tratta comunque di una storia "alla Vergnani" (e chi ha letto il 18° Vampiro sa di cosa sto parlando). I personaggi sono singolari, la narrazione passa dal drammatico allo scanzonato in uno schioccare di dita. Lo stile è diretto, ma non mancano citazioni illustri. La cultura dell'autore trasuda all'interno di questo romanzo, e lo trasforma in qualcosa di più di una semplice storia di intrattenimento. Non mancano sentimenti forti, come l'amore che travalica la morte, o l'affetto incondizionato di una bambina. Non mancano i momenti di passione, così come la violenza estrema si alterna a istanti di pura meditazione. Questo romanzo ha davvero tutti gli ingredienti, e non deluderebbe neppure il palato sopraffino di Gordon Ramsey. E se amate i videogiochi, ecco... magari, dopo aver letto questo libro, prenderete un pochino più sul serio le nozioni che vi si nascondono. E' tutta cultura, credetemi sulla parola (ma non la mia, quella di Vergnani, e del suo meraviglioso romanzo).

Che altro? Siete ancora qui a leggere la recensione? Non lasciatevi scappare il libro. E attenti che morde!



giovedì 11 aprile 2013

Brevi racconti in arrivo?

Glauco Silvestri
Periodo intenso, questo, dedicato alla scrittura. Mentre la saga (qui e qui un po' di anticipazioni) che sostituirà H-Asteroid sta per giungere al suo completamento, ho scritto due raccontini brevi brevi di cui voglio parlarvi.

Scrivere storie brevi è una sfida piuttosto infida, specie quando si è preso la mano col lavorare su storie di media/grande lunghezza. Bisogna costringersi ad attivare la propria capacità di sintesi, senza però andare a danneggiare la storia. Tagliare troppo, infatti, porta al rischio concreto di trasformare un racconto in una lista di eventi.
A ogni modo, spremendo le meningi bene bene, è possibile produrre qualcosa di interessante. Ed è per questo che sto scrivendo questo breve post... è una scusa per segnalarvi un paio di attività sfiziose che potrebbero interessare anche agli scrittori che passano di qua a leggermi.

Il primo link riguarda una partecipazione a una antologia realizzata per scopi benefici. Vogliono un raccontino a tema zombie di massimo 1800 battute spazi compresi. La raccolta di racconti terminerà quando l'organizzazione avrà ricevuto 100 storie, oppure al raggiungimento del 2 Novembre 2013.

Il secondo link è legato al terzo raduno nazionale degli Anobiisti. Si svolge a Bologna l'1 e 2 Giugno 2013, ed è organizzato da una porzione volenterosa del gruppo Anonimi Anobiisti Bolognesi (che da qualche mese ho cominciato a frequentare). In questo caso si tratta di un vero e proprio concorso narrativo. Si deve inviare un racconto di massimo 5000 battute spazi compresi. La scadenza è per il 30 Aprile 2013. Per partecipare bisogna essere utenti di Anobii... e i premi consistono in buoni acquisto per libri.

Ovviamente in entrambe le situazioni il racconto deve essere inedito.

Di queste due interessanti attività ho già parlato sui vari social che frequento, mancava solo il blog... per cui eccomi qui a farlo. Lo faccio anche per un altro motivo, che magari potrà interessare ad alcuni di voi. Parlo del racconto che parteciperà al concorso per il Raduno Anobiisti 2013. Quel racconto vedrà un grande ritorno... Mauro Bianchi sarà il protagonista di questa breve vicenda. Non posso svelare nulla, ovviamente, visto che devo rispettare le regole del concorso, ma ci tenevo a segnalare questa piccola chicca.

Vi terrò informati. Stay Tuned!


mercoledì 10 aprile 2013

Il Corvo

Glauco Silvestri
Il Corvo fa parte della mia videoteca per tanti motivi. E' un bel film, ben equilibrato tra i momenti di pathos e quelli puramente action, con una colonna sonora notevole, e che non mortifica il fumetto da cui è stato tratto.

E' un film che risveglia anche molti bei ricordi. Ero teenager quando uscì, e lo andai a vedere mentre ero in vacanza in montagna, con la mia "compagnia montanara". C'eravamo tutti. La dolce Emanuela, una sua amica (che venne solo quell'anno), suo fratello Davide, l'energica Simona, i due "Campioni" (Donato e Alberto), Paolo, e io (ovviamente). Lo andammo a vedere a Predazzo.
Credo che quello fu l'ultimo anno in cui c'eravamo tutti... poi la vita ci ha portato su lidi differenti, e chissà se riusciremo, un giorno, a riunirci.

Il Corvo è un film maledetto. L'attore principale, Brandon Lee, morì sul set mentre giravano la scena di una sparatoria, per un colpo di pistola che avrebbe dovuto essere caricata a salve.

La storia è romantica, e drammatica, allo stesso tempo molto semplice. Si narra di una coppia che viene uccisa perché si oppone alle ingerenze di una banda di malviventi. Un anno dopo la loro uccisione, il ragazzo, Eric Draven, fuoriesce dalla tomba per vendicarsi. 

Il Corvo vinse diversi premi, tra cui anche quello di migliore attore protagonista all'MTV Movie Award. Molto, molto bello.

Ah... prima della fine di quell'estate (era il 1994), scattammo una foto. Eccola!

Io, Donato, Paolo, Simona, Manuela, l'amica di Manuela, Alberto.


martedì 9 aprile 2013

H su Los Angeles

Glauco Silvestri
Vi piace andare a caccia di libri? Ci avete mai provato? In questo periodo mi sono deciso a trovare un libro un po' particolare. E' la ristampa dell'Urania Nr.282, uscito con il numero 594 l'11 giugno 1972, ovvero otto giorni dopo la mia nascita. Ecco! Io cerco questo Urania.

Lo potrei acquistare su ebay (ho visto che si trova facilmente), o nella collezione Delos, ma preferisco girare per mercatini. Li sto controllando uno dopo l'altro. Mi diverte, e il premio è qualcosa che in un certo verso potrebbe avere un valore affettivo.

Insomma... Niente fretta... E ora una scusa valida per curiosare tra l'usato.

Voi ce l'avete un "introvabile" a cui dare la caccia?

PS. Ma ci pensate? Costava 300 lire!



lunedì 8 aprile 2013

Ufo Robot Goldrake

Glauco Silvestri
Il 4 aprile 1978 giunse sulle tv italiane. Questo disegno è un piccolo omaggio al grande Goldrake.

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The 4th of april 1978 it appeared on italian tv. This artwork is a small tribute to the big Goldrake (that I suppose you know as Grendizer!).


Questa immagine, assieme a tutti gli altri miei lavori, è raggiungibile qui.
This Artwork, and all my other works, are reachable by clicking here.


sabato 6 aprile 2013

True Faith

Glauco Silvestri
Di fronte a Garth Ennis non riesco a trattenermi. Le sue storie sono sempre vive... è un grande narratore, anche se a volte i suoi lavori non riescono a trovare il proprio stato di grazia. Ecco... il suo gioiello è Preacher... di cui (mannaggia) ho solo i primi due numeri perché l'ho scoperto tardi (ma prima o poi me lo prendo, visto che in lingua originale si trova, anche se costa un botto). Ma io voglio parlare di True Faith, il suo "secondo lavoro", realizzato quando era un ragazzino, e rimasto in vendita per poco tempo a causa di una animata polemica per i temi trattati.

L'edizione che ho in mano è una ristampa dell'edizione (anch'essa ristampa) che vide la luce nel 1997. La storia è invece targata 1989. Ennis era un ragazzino che aveva abbandonato l'università per mettersi a scrivere storie per fumetti. L'illustrazione è di Warren Pleece, un altro mostro sacro del fumetto inglese (sì, io preferisco gli inglesi agli americani... che ve lo dico a fare!).

La storia è abbastanza semplice da riassumere. Un uomo prega Dio di aiutare la propria moglie per via di un parto complicato. Ovviamente moglie e figlia muoiono. Questo impazzisce, decide che vuole uccidere Dio... e comincia a bruciare chiese per costringerlo a scendere in terra ad affrontarlo. In tutto ciò viene coinvolto un ragazzino ateo infatuato di una ragazza cattolica. 

I disegni sono adulti, ruvidi, grigi, carichi dell'emotività che la storia vuole trasmettere. La trama, ricordiamoci che è stata scritta da un Ennis molto giovane, è lineare ma ben determinata. Molto interessante l'idea di fronteggiare Dio, la cui forza consiste nella fede degli uomini, con un'altro mezzo di cui tutti gli uomini hanno timore. E' un'idea davvero profonda... e rispecchia l'Ennis che poi farà il botto con Preacher.

Bella graphic novel, potente, adulta. La consiglio.




venerdì 5 aprile 2013

Mi devo Ricredere...

Glauco Silvestri
Ho sempre sostenuto che l'iPad fosse un ottimo strumento per la fruizione di dati, ma non particolarmente adatto alla creazione di dati.

Quando l'ho acquistato ho titubato parecchio... 
Avevo scartato i Tablet Android per via della poco apprezzata esperienza avuta con i miei due ex-cellulari che avevano a bordo il sistema operativo di Google. 

Aspettavo con curiosità l'uscita del Surface perché lo ritenevo particolarmente adatto alle mie esigenze, visto che era un computer mascherato da tablet...

Alla fine ha deciso il portafogli... e uno sconto imperdibile... a far pendere l'ago della bilancia dalla parte del tablet di Apple. E poi, in fondo, a me l'iPad serviva come "book fotografico" dei miei lavori, da utilizzare davanti a galleristi e situazioni simili. Non avevo in previsione di lavorarci, per quello avevo il Macbook a casa.

Ma devo assolutamente ricredermi... 
L'iPad è ottimo anche per la creazione di dati, per il lavoro in mobilità. L'unico limite da sottolineare è la capacità di scambio dati, visto che non ha modo di interfacciarsi con l'esterno se non attraverso la connessione dock, che però impone una sincronia con la macchina a cui è collegato. Fortunatamente c'è iCloud... ogni cosa fatta su iPad mi si proietta "magicamente" sul mio Mac. E se ho bisogno di dare qualcosa a un esterno, c'è la mia fida chiavetta USB da 8GB che non è sicuramente andata in pensione (e che, per ora, è ancora più pratica di un sistema di sharing tra spazi cloud tipo DropBox, che andrebbe configurato di volta in volta a seconda della persona con cui si vuole scambiare dati).

Ma che cosa ci faccio sull'iPad?

  • Ci disegno, grazie a Sketchbook Pro. Molti dei disegni realizzati con iPad ve li ho mostrati su questo stesso blog (qui).
  • Ci scrivo grazie a iWorks (ovvero con Pages e Numbers). La saga che si sostituirà a H-Asteroid a fine ottobre è stata buttata giù quasi completamente su iPad, e poi risistemata su Mac.
  • Ci seguo il corso di Chitarra, visto che ho riversato i brani del cd del corso su iTunes... e visto che non possiedo più uno stereo, o un lettore cd, da quando uso il MacMini come Media Center, trovo più comodo tenermi vicino l'iPad, piuttosto che il TV 32" della sala.
  • Ci bloggo... visto che c'è l'applicazione per Blogger.
Oltre a ciò, ovviamente, lo uso come tutti quanti fanno... per navigare sui social network, per leggere la mia collezione di feed con feedly, ci faccio qualche giochino (raramente... non sono un gran gamer, preferisco dedicare il mio tempo alla lettura), ma non ci leggo, per quello sono ancora fedele al mio Kindle con display e-ink.

Insomma... l'iPad è davvero versatile, molto più di quanto immaginassi. 





giovedì 4 aprile 2013

E.

Glauco Silvestri

Il ritratto di una Pin-Up, realizzata su iPad, grazie a Sketchbook Pro.
Il set completo dei miei lavori è qui.

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This is the portrait of a Pin-Up, made on iPad, Thanks to Sketchbook Pro.
The full set of my Artworks is here.


mercoledì 3 aprile 2013

L'umanità è scomparsa

Glauco Silvestri
Questo Urania è datato 29/11/1992. Quando uscì ero alla scuola militare della Cecchignola, e avevo finito il CAR da poco più di un mese. Stavo facendo un corso per Tecnico Riparatore per Missili Controcarro TOW... e nel tempo libero stavo leggendo un libro indimenticabile (Il Fantasma di Harlot), e avrei fatto meglio a leggere questo bel quattordicinale (all'epoca usciva ogni 14 giorni!) invece che quel mattone!

Già... avrei fatto meglio, perché questa antologia è spettacolare. Contiene diversi racconti di Rod Serling, che forse non è uno dei maestri della fantascienza, ma che però è il papà di molti racconti che "Ai confini della Realtà" ci ha mostrato alla tv.

Questo volumetto contiene alcuni di questi racconti. Un volumetto prezioso perché dopo la conclusione di ogni racconto c'è una piccola aggiunta... ovvero il finale dell'episodio corrispondente; avete presente la voce fuoricampo che faceva sempre la morale alla conclusione degli episodi, vero?

Oltre a ciò, in questo volumetto, c'è anche un breve, ma esaustivo, saggio su Dick.

Il mio racconto preferito tra quelli che ho letto? No, non quello che dà il titolo all'antologia (per quanto sia uno dei più belli), bensì "Arrivano i mostri in Via degli Aceri". Una storia davvero inquietante che racconta una invasione aliena... ma svelare i dettagli di questa storia significherebbe rovinare la sorpresa. Per cui fate come me, andate in un mercatino e cercate questo libretto.



martedì 2 aprile 2013

Lost Souls

Glauco Silvestri
Lost Soul è presente nella mia videoteca perché... caspita! Di film riguardanti l'armageddon ne esistono a bizzeffe, e probabilmente quello che più mi è piaciuto è L'avvocato del Diavolo. Ci sono pellicole che hanno un occhio di riguardo all'azione, altri che sono più riflessivi, altri ancora drammatici... ce n'è pure uno interpretato da Schwarzenegger! Il figlio del demonio che scende sulla Terra è sicuramente un tema intrigante per Hollywood. 
Ma perché parlare di questa pellicola in particolare?

Perché è molto delicato, è... intimo. Non mancano i colpi di scena, non mancano le situazioni che incutono terrore, ma si spende altrettanto tempo a scavare nell'intimo del personaggio che darà il proprio corpo al figlio del diavolo... e a colei che lo scopre, e che lo conduce per mano fino a un finale inevitabile.
Non è un film horror classico. Gli amanti di questo genere potrebbero non apprezzarlo. Si tratta di una pellicola drammatica, un viaggio nell'animo umano. E' delicato persino nel finale, dove una tragedia umana viene ricondotta a dimensioni intime, e tutto si chiude nell'abitacolo di un'auto. Una ragazza, un ragazzo, una pistola sono gli ingredienti di questo finale. C'è la paura di morire, c'è la paura delle conseguenze. Ci sono sguardi intensi... 

Ecco perché questo film è nella mia videoteca, perché è una storia umana piuttosto che una vicenda sovrannaturale. E poi Winona Ryder, qui, da proprio il meglio di sé.


lunedì 1 aprile 2013

H-Asteroid (ep.8): Un Breve Addio

Glauco Silvestri
E' il primo d'Aprile... ma non ho intenzione di burlarmi di voi con un pesce primaverile perché oggi ho il dovere di segnalare l'uscita del nuovo episodio di H-Asteroid.

Il mese scorso abbiamo lasciato la Phönix ad affrontare "il nemico", per cui mi pare giusto tornare indietro nel tempo, al lontano 2070, quando la flotta cominciò ad abbandonare il pianeta dopo gli attacchi alieni. La Alabama è una delle ultime navi della flotta. Deve decollare e raggiungere le sue sorelle nell'orbita di Plutone. Ma decollare non è un gioco da ragazzi, e a bordo della nave Mary Luoise vuole assolutamente vedere tutto quanto come fosse... davanti a un grande schermo.

Come tutte le precedenti puntate della saga, anche questo ebook è completamente gratuito e scaricabile da qui. Se volete recuperare anche le puntate precedenti, non dovete far altro che andare alla pagina principale della saga: qui

Al termine della lettura, come sempre, vi esorto a lasciare un commento, positivo o negativo che sia... è importante per uno scrittore ricevere dei feedback dai propri lettori. Potete farlo su questo post, via mail, su uno dei social network che frequento, oppure ancora cliccando sull'apposito tastino presente nella pagina dell'ebook.
Volendo, se proprio il racconto vi è piaciuto davvero tanto, e volete collaborare al mantenimento delle attività dello scrittore che l'ha creato, non posso che suggerirvi di andare alla pagina delle donazioni per lasciare un segno tangibile del vostro supporto.


Grazie di tutto e... Buona Lettura!


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