Finalmente eccomi a parlare dell'ultimo capitolo della saga Arma Infero, scritto da Fabio Carta. Romanzo - lo ammetto - che ho faticato a terminare perché ha rimesso in discussione tutto ciò che avevo letto, e apprezzato, negl'altri volumi della saga.
Karan, ormai vecchio, finalmente rivela il grande inganno. Il suo rapporto con Lakon non è proprio come ce lo eravamo immaginato. Tutto va rivisto, ridiscusso, rielaborato. Non voglio fare spoiler, per cui è difficile parlare di questo volume, ma bisogna per forza dire che nulla fu come ci immaginavamo. E in questa occasione Karan si confessa a una sua concubina. Il suo racconto è frammisto a quanto avvenne dopo la fine della guerra, al suo vagare con i superstiti, e al suo ruolo - ancora una volta - di guida spirituale, se non di apostolo, per tutti coloro rimasti su un pianeta ormai morto. Lakon se n'è andato, come promesso, condannando a morte certa i meta-umani di Muareb. Solo la speranza di ricongiungersi a lui spinge chi è sopravvissuto a lottare per la vita su un pianeta ormai privo di ogni risorsa, e proiettato verso un destino di sasso desolato nell'universo.
E forse l'unica speranza è quel trono che veniva citato nelle prime pagine del primo volume. Ora sappiamo tutto, o crediamo di sapere tutto, ma ancora una volta ci ritroviamo stupiti di fronte a una realtà molto diversa.
Per cui, l'unica domanda di cui si desidera veramente una risposta, è:
Karan si riunirà a Lakon?
Il tradimento dello scrittore ci conduce a un epilogo degno di questa saga. Beffati nella beffa, avvolti da una vicenda che si conclude lasciando una sola speranza fino alla fine, condotti da una narrazione faticosa, tutta proveniente dalle labbra di un delusissimo Karan desideroso di confessarsi, giungere al termine di questo romanzo non è facile, e neppure emozionante.
Ho fatto fatica, lo ammetto, e ne rimango tutt'ora stupito. Ma il finale sorprende e concede un briciolo di soddisfazione per la fatica consumata, pagina dopo pagina, in questa rivisitazione di tutta la vicenda.
Ve lo consiglio? Per forza, non per amore. Senza questo capitolo, non saprete mai come andrà a finire l'amicizia tra Karan, il maniscalco della Falange, e Lakon, il Martire Tiranno.
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