venerdì 5 marzo 2021

Arma Infero 4: Delenda Gordia

Glauco Silvestri
Finalmente eccomi a parlare dell'ultimo capitolo della saga Arma Infero, scritto da Fabio Carta. Romanzo - lo ammetto - che ho faticato a terminare perché ha rimesso in discussione tutto ciò che avevo letto, e apprezzato, negl'altri volumi della saga.

Karan, ormai vecchio, finalmente rivela il grande inganno. Il suo rapporto con Lakon non è proprio come ce lo eravamo immaginato. Tutto va rivisto, ridiscusso, rielaborato. Non voglio fare spoiler, per cui è difficile parlare di questo volume, ma bisogna per forza dire che nulla fu come ci immaginavamo. E in questa occasione Karan si confessa a una sua concubina. Il suo racconto è frammisto a quanto avvenne dopo la fine della guerra, al suo vagare con i superstiti, e al suo ruolo - ancora una volta - di guida spirituale, se non di apostolo, per tutti coloro rimasti su un pianeta ormai morto. Lakon se n'è andato, come promesso, condannando a morte certa i meta-umani di Muareb. Solo la speranza di ricongiungersi a lui spinge chi è sopravvissuto a lottare per la vita su un pianeta ormai privo di ogni risorsa, e proiettato verso un destino di sasso desolato nell'universo.
E forse l'unica speranza è quel trono che veniva citato nelle prime pagine del primo volume. Ora sappiamo tutto, o crediamo di sapere tutto, ma ancora una volta ci ritroviamo stupiti di fronte a una realtà molto diversa.
Per cui, l'unica domanda di cui si desidera veramente una risposta, è: 
Karan si riunirà a Lakon?
Il tradimento dello scrittore ci conduce a un epilogo degno di questa saga. Beffati nella beffa, avvolti da una vicenda che si conclude lasciando una sola speranza fino alla fine, condotti da una narrazione faticosa, tutta proveniente dalle labbra di un delusissimo Karan desideroso di confessarsi, giungere al termine di questo romanzo non è facile, e neppure emozionante.

Ho fatto fatica, lo ammetto, e ne rimango tutt'ora stupito. Ma il finale sorprende e concede un briciolo di soddisfazione per la fatica consumata, pagina dopo pagina, in questa rivisitazione di tutta la vicenda.

Ve lo consiglio? Per forza, non per amore. Senza questo capitolo, non saprete mai come andrà a finire l'amicizia tra Karan, il maniscalco della Falange, e Lakon, il Martire Tiranno. 




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giovedì 4 marzo 2021

L'isola delle Rose

Glauco Silvestri
Distribuito il mese scorso con Il Resto del Carlino, questo libro - ovvero L'isola delle Rose - non potevo proprio farmelo scappare!

Non è un racconto romanzato, e neppure è stato tratto dalla sceneggiatura - parecchio romanzata - del film che sicuramente avrete visto tutti. Il libro è più che altro un memoriale, scritto dalle mani dell'Ing. Giorgio Rosa stesso, l'ideatore di quel paradiso in acque internazionali.
E' un resoconto per lo più 'tecnico' e poco narrativo. Dalle parole dell'ingegnere si nota il suo astio verso l'autorità, le regole, il controllo. C'è un po' di complottismo che per certi versi, all'epoca, era una forma di pensiero abbastanza comune, visto che il nostro paese dovette pagare parecchio, dal punto di vista politico, per l'appunto, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Ma c'è da biasimare il nostro paese? Siamo usciti da una guerra come vincitori solo perché a un certo punto abbiamo fatto voltagabbana. Lascia pur stare il fatto che il governo mussoliniano si prese il paese con la coercizione, da guardando gli eventi a volo d'uccello, il nostro paese è stato condonato dando in cambio qualcosa ai paese che l'hanno 'salvato'.
Giorgio Rosa, ovviamente, voleva fare di testa sua, e qui troveremo i suoi pensieri, la sua guerra personale, e una avventura unica che ormai è divenuto un mito. 
Memorie scritte di pugno del progettista nonché ideatore dell'isola. Foto dell'epoca. Documenti dell'epoca. I brevetti...

Sull'isola delle Rose sono stati scritti tanti libri, è stato fatto un film, ma la storia, quella vera, la troverete qui, tra queste pagine. Pensatelo come fosse il diario di un 'pirata'.





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mercoledì 3 marzo 2021

Ritorno a Comacchio

Glauco Silvestri
L'Emilia Romagna torna 'gialla' e noi subito ne approfittiamo per una escursione in sicurezza. Tutto è accaduto il 7 febbraio scorso, abbiamo festeggiato il sedicesimo mese di Sansone (compiuto il 6 febbraio), portandolo a fare scorpacciate di anguille e... Cosa che ha apprezzato ancora di più, a esplorare un posto tutto nuovo!



In tutto ciò, ovviamente, abbiamo goduto anche noi, specie dopo tanta clausura e impossibilità di fare escursioni. Peccato che il tempo fosse davvero bruttino... Ma si fa di necessità virtù, per cui abbiamo parcheggiato alla darsena, vicino alla Manifattura dei Marinati, e da lì ci siamo recati a piedi verso il centro storico.









E così, come sempre, abbiamo immortalato il Duomo, poi la loggia del Grano (n.d.r. Oggi bar Ragno), il faro, i canali, i ponti, i Tre Ponti, e le casette colorate frammiste alle casette in stato di abbandono.


















Abbiamo anche fatto un salto al Complesso Monasteriale di Sant'Agostino, in uno stato di abbandono vergognoso... E neppure facile da dronare perché è ormai il nido di una colonia di pennuti troppo numerosa e pericolosa da disturbare (n.d.r. Per la vita del drone).










Come sempre, ho preparato un piccolo filmato dedicato a questa escursione. Lo potete ammirare qui di seguito. Nel frattempo, vi ricordo che le foto sono state scattate con la piccola, pratica, potente TZ90 di Panasonic, mentre i video sono stati girati col piccolo Fimi Palm (n.d.r. Ma anche con la TZ90 in alcuni casi!).
Buona visione.




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martedì 2 marzo 2021

Semina come un Artista

Glauco Silvestri
Da una recensione su Youtube, ho voluto prendere questo volumetto, ovvero Semina come un Artista, per scoprire quali chicche proponeva a chi svolge attività creative e vuole farsi conoscere.

Il volumetto è breve, ricco di consigli, la maggior parte dei quali - con l'esperienza - tutti quanti possono scoprire da soli. 
Come potete immaginare, con l'attività di scrittura, ho imparato molto da questo punto di vista, e devo dire che un manualetto del genere, mi sarebbe venuto comodo per 'partire con già tutte le nozioni necessarie'. E' però vero che - quando ho iniziato - molti strumenti non esistevano ancora. Non c'erano social network, e l'unico modo di presentarsi online era aprire un proprio sito. Poi, col tempo, sono arrivati i blog e i Forum... E dopo ancora altrettanto tempo, ecco comparire timidamente Youtube, e MySpace. Da lì è accaduto qualcosa di straordinario... Sono nati Facebook, Instagram, Pinterest, Tumblr, e tutti gli altri mille social che oggi invadono la nostra privacy.
Oggi è più facile presentarsi al mondo, proporre i propri lavori, cercare strade da imboccare per raggiungere il nostro obiettivo... Un tempo si doveva fare affidamento principalmente ai professionisti di settore, e allo stesso tempo, inventarsi da sé un modo per promuoversi.

Per cui... Le pillole di saggezza contenute in questo libricino possono venire utili a tutti gli esordienti. Lo consiglio!





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