Devo ringraziare Bollalmanacco per aver scoperto The Belko Experiment, aver ri-scoperto il titolo di una pellicola che mi aveva affascinato ma che non riuscivo più a recuperare (n.d.r. Severance, di cui vi parlerò prossimamente), e aver allargato la mia collezione di film dedicati agli esperimenti psicologici su noi poveri comuni mortali (n.d.r. Tra quelli che vi ho già recensito potrei ricordare The Hole, The Experiment, e perché no, H2Odio).
In questo caso le nostre 'cavie' sono inconsapevoli di ciò che sta per accadere. Siamo in Bolivia, ed è una giornata qualunque. I dipendenti della Belko si recano tutti quanti al lavoro ma, all'ingresso, scoprono una intensa attività dei servizi di sicurezza interna. I dipendenti locali vengono tutti rimandati a casa, quelli stranieri possono invece entrare. Visto che la Bolivia non è uno dei posti più sicuri al mondo - i dipendenti stranieri sono tutti dotati di GPS sottocutaneo per garantire la loro sicurezza e un facile ritrovamento in caso di rapimenti a scopo di ricatto - le persone a cui è stato garantito l'accesso non si scompongono più di tanto, a parte forse un po' di disappunto per il ritardo accumulato durante i controlli di documenti, vetture, eccetera eccetera.
Una volta dentro allo stabile la vita riprende come al solito: ci sono le tresche tra capi e segretarie, c'è chi lavora anche per gli altri, c'è chi viene vessato, chi va sul tetto a fumarsi una canna, le solite cose quindi.
Però, ecco che all'improvviso tutte le paratie di sicurezza del palazzo calano implacabili su porte e finestre: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Nessuno entra, nessuno esce. Sarà una esercitazione? Forse. Ma poi arriva una voce dall'interfono: Se entro due ore non verranno uccise due persone, vendetta terribile vendetta. I dipendenti rimangono un po' sorpresi dall'avviso. Cercano il burlone. Pensano sia un semplice test psicologico... Ma poi passano le due ore, e il cranio di una decina di persone scelte a caso esplode improvvisamente. E' il microchip impiantato alla base del collo... Che oltre al GPS contiene una piccola bomba. Sorpresa!
Tutto pare surreale, e ci vuole un po' affinché il panico si plachi. Ma il gioco non smette... Se non verranno uccise 30 persone entro altre due ore, allora ne moriranno 60. All'interno dello stabile si comincia a temere il peggio. Alcuni fanno conti razionali su chi sacrificare. Altri provano a realizzare degli striscioni da appendere fuori dall'edificio per chiedere aiuto. Ovviamente i sistemi di telecomunicazione non funzionano. Non va internet, i telefoni tradizionali, e persino i cellulari. Sono tagliati fuori dal mondo, e la costruzione si trova ben fuori dalla città e dalla sua periferia! Che fare? E' evidente che il gruppo di superstiti si divide in prede e predatori... Ma sfortunatamente allo scadere delle due ore sono morte solo 29 persone. Il massacro si ripete, e il conto delle vittime sale a dismisura. La voce però è implacabile! Questa volta vuole che ne rimanga solo uno: Chi ucciderà più degli altri si salverà, solo uno potrà uscire vivo dallo stabile...
Film divertente, che non manca di momenti simpatici, ma che in breve tempo diventa un macello sanguinolento.
I risvolti psicologici dei personaggi non sono sempre prevedibili, e questo è un bene, perché altrimenti l'intrattenimento diverrebbe noia piuttosto in fretta... Anche perché l'escalation avviene parecchio velocemente, e a differenza di altre pellicole di questo genere, c'è meno spazio tra il comportamento civile e il ritorno agli istinti primordiali. Alcuni punti fermi rimangono, e i personaggi chiave, quelli con lo sguardo da predatore, saranno in effetti un punto di riferimento per lo sviluppo della trama, e come sempre, ci saranno due leader che dovranno confrontarsi e scontrarsi: uno pragmatico e pronto ad adattarsi alla nuova situazione, l'altro più ricco di principi morali, e meno incline a lasciarsi trascinare nel mattatoio.
Eppure il sangue, la lotta per la sopravvivenza, le ingenuità, la disperazione, la paura, e la sorpresa, tutto ciò farà parte di questa pellicola che può essere letta da più angolazioni.
Regia onesta, sceneggiatura ben congegnata di James Gunn (n.d.r. Avete presente i Guardiani della Galassia?), e interpretazioni convincenti e coinvolgenti. Vedrete molti volti noti in questa pellicola, e non vi dispiacerà scoprire i ruoli di ognuno di loro. L'unico difetto che ci ho visto è una certa fretta nella linea narrativa a condurre lo spettatore verso il massacro... Del resto il film dura solo 88 minuti (n.d.r. E come non citare il film 88 minuti, anche se non c'entra nulla?) e non si può star lì a cincischiare rischiando di tirare poi il fiato sul finale. Il ritmo è un po' concitato, ma alla fine va bene così.
Se non vi disturbano film di questo genere, ve lo consiglio.
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