sabato 30 novembre 2013

Robot Jox

Glauco Silvestri
In un futuro lontano, la guerra così come noi la conosciamo, e i mercati economici, si giocano in un modo del tutto particolare. Le varie nazioni, si sfidano a duello con immensi robot. Ogni scontro porta vantaggi economici per la nazione vincitrice. Questi duelli sono regolati da un arbitraggio severo e irreprensibile... I combattenti sono venerati quasi come divinità, ma anche questo è un processo che potrebbe finire. Nuovi combattenti si presentano all'orizzonte. Sono creati geneticamente per combattere, sono "figli delle provette", non hanno né padre, né madre, e soprattutto, il loro unico scopo per vivere è, ovviamente vincere ai Robot Jox.
Ma prima che questi nuovi campioni possano sfidarsi sul campo, c'è un ultimo scontro che deve essere svolto. Il duello servirà ad annettersi il privilegio di sfruttare le risorse del Canada.
A bordo combattono Achille contro Alexander. Un vero scontro tra titani... tant'è che al momento in cui gli arbitri decidono di chiudere il duello, i due non si fermano. Sentono il fiato sul collo, è la loro ultima occasione per dimostrare chi è il più forte!

Robot Jox è un film vecchiotto, e risente di molti stereotipi degl'anni da cui proviene. All'epoca ebbe una nomination al Fantasporto (Festival Internazionale del Cinema di Porto) come miglior film nel 1990. E' però guardabile e godibile ancora oggi. Il mecha-design, e la trama, ricordano un videogame di quegl'anni (MechWarrior, all'epoca ci giocavo!!)... e scopro ora che scrivo questa recensione, che il videogame è liberamente giocabile online, qui!
Guardando il film si scopre inoltre una piccola chicca. Ricordate la mia recensione su Pacific Rim? Ho fatto alcuni commenti sullo strano modo di pilotare i robot, e ora scopro che in questo film i robot vengono pilotati alla stessa maniera. Ecco quindi la spiegazione: Guillermo Del Toro ha probabilmente voluto omaggiare anche questa pellicola!

Su Amazon si trova ancora la colonna sonora del film... qui.

Da vedere? Perché no!




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mercoledì 27 novembre 2013

Pacific Rim

Glauco Silvestri
L'altra sera non riuscivo a dormire (pensieri, parole, opere e omissioni?) così ho deciso di andare fuori dal mio "tragitto esplorativo sequenziale - vedi propositi 2013" della mia videoteca personale per vedere Pacific Rim. Non c'è niente di meglio che vedere un film di robottoni per fare un reset mentale e tornare bambino... e difatti il film ha funzionato egregiamente.

La trama è pressoché banale, del resto Guillermo Del Toro ha esplicitamente dichiarato di voler omaggiare i robottoni giapponesi con cui, pure io, sono cresciuto (come non ringraziarlo per tutto ciò?), per cui eccoci di fronte a una strana faglia nelle profondità dell'oceano che si apre improvvisamente, e da cui spuntano fuori mostri enormi che hanno l'unico scopo di annientare l'umanità. Dopo i primi disastrosi conflitti tra armi convenzionali e mostri devastatori, ecco che si decide di costruire delle nuove macchine, perfette per affrontare la minaccia, e difendere le città costiere. Gli Jaeger, robot giganti che vengono guidati da due persone contemporaneamente attraverso un complesso sistema chiamato "abbraccio mentale".
Da qui seguono combattimenti a go-go, sconfitte e vittorie, fino a un finale pressoché scontato - visto che è una produzione americana - dove una [Spoiler] bomba nucleare risolve il problema alla radice [Fine Spoiler].

Essendo passati mesi dalla prima volta che vidi questo film, ora sono più propenso ad accettarne i limiti e le... be', chiamiamole licenze poetico-scientifiche che esso propone. Qui si vuole mettere metallo contro ciccia di mostro. Ed è un bel vedere a "cervello spento" (non offendetevi, questo è un termine che ho coniato tanto tempo fa per descrivere i film di puro intrattenimento, e ciò non vuole essere offensivo, vuole solo significare che non sono storie "ragionate"), ed è stato perfetto per i miei problemi di sonno poc'anzi descritti. Ottima l'interpretazione di ogni personaggio. Fotografia e CGI sono perfetti. Tutto è credibile fin nel dettaglio più infinitesimo. Devo sottolineare che, all'epoca dell'uscita al cinema, mi chiesi il perché di un sistema tanto astruso per pilotare i robot, e soprattutto - in un'epoca in cui i droni stanno cominciando a sostituire gli aerei tradizionali in combattimento - perché essi dovessero essere a bordo del robot per combattere (difatti, nel film, oltre alla carenza di robot, c'è pure carenza di piloti validi al combattimento!). Ma questi son dubbi che devono essere cancellati immediatamente... altrimenti ci verrebbe da chiederci perché Koji Kabuto non avesse una banale cintura di sicurezza nel seggiolino di pilotaggio del suo Mazinger Z! E son domande da non porsi...

Davvero una bella visione... Ricordo che il 3D, al cinema, mi diede parecchi problemi di mal di testa. In 2D, sul tv di casa, è stato 10 volte più bello da vedere.





lunedì 25 novembre 2013

Cappuccetto Rosso e gli Insoliti Sospetti

Glauco Silvestri
Tutti conoscono la storia di Cappuccetto Rosso o almeno credono di conoscerla. Ma non sempre le cose stanno come si crede di sapere. Ne Cappuccetto Rosso e gli Insoliti Sospetti viene finalmente raccontata la cruda verità, probabilmente, sulla storia più truculenta tra le favole della nostra infanzia.
Un importante detective, infatti, decide di investigare sui fatti di questa nefanda vicenda, il Lupo, il Taglialegna, Cappuccetto rosso, la Nonna... tutti vengono interrogati e messi sotto torchio. Ciò che salta fuori è qualcosa di terribile, un complotto, l'anima nera di un personaggio la cui innocenza, fino alla visione di questo film, era considerata indubbia.

Un film che fa davvero ridere. I personaggi non sono ciò che ci si immagina, a partire dalla cara nonnina, [Spoiler] che in realtà si fa chiamare NNN (avete presente Vin Diesel in XXX, ecco!) ed è una leggenda negli sport estremi. Il Lupo... è un reporter che indaga sui misteriosi crimini del bosco, e gira sempre in compagnia di Scattino, il suo foto-reporter. Il Taglialegna è in realtà un attore che spera di ottenere una parte da... per l'appunto... taglialegna, in una pubblicità di una crema per i piedi! E poi c'è il Coniglietto Pasquale, così candido e dolce all'apparenza ma... [Fine Spoiler]. Divertentissima è la Capra colpita da un incantesimo che la costringe a cantare in continuazione... soprattutto, fate attenzione alle sue corna! Non mancano citazioni dalle fiabe più classiche, soprattutto le gag dei Tre Porcellini sono una più curiosa dell'altra. Il disegno è da videogame, un po' volutamente rigido, o meglio plastico, nei movimenti... ma perfetto in ogni dettaglio.
Ve lo consiglio, è davvero un bel vedere, e diverte senza sosta!




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sabato 23 novembre 2013

Equilibrium

Glauco Silvestri
Non avete idea di quanta gente mi abbia consigliato di vedere Equilibrium. Me l'ero perso al cinema nel 2002, e alla tele non mi è mai capitato di vederlo. La curiosità c'era... ma sin dalla copertina, sospettavo ciò che poi mi si è rivelato come verità.

La trama è interessante. Ipotizza un mondo futuro, distopico, in cui i sopravvissuti di un grande conflitto che ha sconvolto il pianeta per ben due secoli, si raduna sotto la guida di un regime totalitario in cui, per evitare altre guerre, viene deciso di reprimere ogni emozione. Un mondo piatto e privo di sentimenti, di passioni, in cui l'unico scopo della vita è la sopravvivenza stessa. In un mondo di questo tipo, ovviamente, sono presenti dei ribelli... ribelli a cui viene data la caccia costantemente. In particolare, in questo mondo, esiste una elite di "cacciatori" chiamati i Clerical. Questi hanno avuto un'addestramento particolare, sia nel combattimento, sia nello scovare persone che fanno finta di seguire i dogmi della società, ma che in realtà evitano di prendere il Prozium (ovvero un medicinale che appiattisce le emozioni) per poter godere di ogni stato emotivo. Tra i Clerical c'è John Preston, che forse è il migliore tra loro, incaricato di scovare il centro in cui si radunano i sovversivi. E' il più freddo ed efficiente dei Clerical... ma un giorno non prende la sua dose di Prozium, e tutto cambia improvvisamente.

Che dire... in una trama del genere ho visto scorci di Priest (2011), nello stile basato sui combattimenti corpo a corpo ho visto scorci di Matrix (anno 1999), e... be' i richiami ad altre pellicole del genere si sprecano... anche da Dredd (anno 1995) e AEon Flux (film nel 2005, serie cartoon del 1999), probabilmente, questo Equilibrium prende qualcosa. Ma non c'è niente di male, visto che il tema è quello di un mondo distopico post-apocalittico. 
Il fatto è che, dalla base interessante che è il contesto, il film si distacca velocemente per portare i personaggi a combattimenti ravvicinati e a sparatorie. E' anche difficile credere che i personaggi non provino realmente emozioni. Le forze di polizia raramente agiscono con freddezza "meccanica". Dimostrano invece spesso e volentieri di provare rabbia, paura, e aggressività. Lo stesso leader di questa società distopica sembra non seguire i suoi dettami. Sarà buffo, ma coloro che invece lottano per salvaguardare le emozioni appaiono come personaggi per lo più piatti, a parte qualche eccezione, e di conseguenza più conformi a una creatura che non prova emozioni.
L'intera pellicola è basata non tanto sulla regola del sospetto, piuttosto sull'idea de "come ti frego senza che te ne accorgi?". Difatti si notano spesso sorrisi di soddisfazione quando qualcuno cade in fallo (emozione), e una serie di sotterfugi per lo più assurdi - con tanto di sacrifici umani enormi - per stanare un singolo individuo. E per fortuna che tutto ciò viene fatto per evitare le guerre... in questo film muoiono personaggi a forza di una manciata ogni cinque minuti! Boh...

Insomma. No. Magari va bene per una giornata di pioggia dove si vuole far passare il tempo. Ma anche no!





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venerdì 22 novembre 2013

Frammenti

Glauco Silvestri
...Brividi incontrollati scuotevano le membra dell'uomo. A letto, sotto la grossa trapunta, cercava di catturare il sonno fissando annoiato le immagini proposte dalla televisione. Lo specchio sull'anta dell'armadio rifletteva l'immagine cerulea della sua ombra. Pensieri cupi lo tormentavano. Immagini proiettate dalla mente si mescolavano a quelle prodotte dallo schermo, in un guazzabuglio di complicati frattali disegnati su una retina assonnata. Pensieri sul futuro, sul presente, e sul passato si contorcevano come i fantasmi che nelle novelle disturbavano l'anima del freddo Ebenezer Scrooge. Dal corridoio occhi dipinti lo osservavano con preoccupazione.
Scese dal letto per recarsi nel angusto bagno. Una lampadina stanca lampeggiava donando solo brevi sprazzi di luce, come se stesse faticosamente lottando contro il buio, i demoni, il male assoluto. La tazza lo aspettava senza troppa ansia. Fece ciò che doveva fare, poi rimase a osservare le mattonelle coperte da una sottile patina di nulla.
Andò al lavabo. Fissò l'uomo oltre lo specchio. Occhiaie pesanti contornavano un volto trasandato e stanco. Si chiedeva dove si fosse nascosta la luce che un tempo riconosceva facilmente nella profondità di quegli occhi. Si sciacquò il volto.
Andò in cucina. Aprì il frigo e controllò il suo contenuto. Non aveva fame. Cercava un freddo più reale di quello che tormentava le sue misere ossa. Richiuse lo sportello senza prendere nulla. All'improvviso si trovava immerso nell'oscurità. Allungò una mano per accendere la luce, ma non lo fece. Piuttosto si prodigò per raggiungere la porta a vetri, spingerla leggermente, e ritrovarsi nuovamente nel lungo e desolato corridoio.
Parole si proiettavano davanti a una retina incapace di vedere. Camminò strisciando i piedi fino alla camera da letto. La televisione era ancora accesa. Un uomo seduto al banco di un bar sorseggiava il suo liquore con uno sguardo altrettanto cupo. Si immaginò al suo fianco.
Si mise a sedere sul materasso ormai gelido. Il cassetto del comodino era leggermente aperto. Allungò la mano, il braccio, per cercare il tepore di chissà quale oggetto. Trovò il freddo metallo, lo scartò per raggiungere un blister usato, e finalmente la plastica. Prese il telecomando e spense la televisione.
Si sdraiò tenendo il telecomando tra le dita, quasi fosse uno scettro capace di donare sicurezza. Attese cupo, osservato dall'occhio rosso incandescente che proveniva da una parete ora invisibile. Attese... attese... finché l'oblio non accettò di abbracciarlo, e di scaldare le sue membra, ancora una volta.




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giovedì 21 novembre 2013

Cowboy & Aliens

Glauco Silvestri
Prendi un rapinatore di diligenze. Aggiungi un allevatore di bestiame incartapecorito e dal carattere ruvido come la carta vetrata. Mettici pure uno sceriffo anziano e saggio, un gestore di saloon con gli occhiali - intelligente ed educato, e il figlio ricco e viziato - sempre ubriaco. A tutto ciò aggiungi un pizzico di bella ragazza con la pistola. E se proprio vuoi esagerare, metti pure che il nostro eroe ha il cuore spezzato perché la sua bella è morta. Gli Apache di contorno non mancano mai... Ma soprattutto, e ovviamente, è immancabile in un western, nel finale deve comprendere un uomo a cavallo che se ne va verso l'orizzonte...

No, non sto parlando di un film di Sergio Leone, o un western con John Wayne. No. Perché a quegli ingredienti è stato aggiunto qualcosa di nuovo e geniale: le astronavi!
Un bel gruppo di alieni, giunto sulla Terra per recuperare l'oro, e allo stesso tempo schiavizzare gli umani nel loro lavoro di estrazione. Gli alieni arrivano, catturano dall'alto ogni essere umano, bianco o indiano, mettendo a ferro e fuoco città e villaggi. Una lotta impari che solo il coraggio... e tanta carne da macello... può risolvere positivamente.

Questo è Cowboy & Aliens. Forse non un una pellicola originalissima nel suo genere, in fondo parla di rapimenti alieni, ma di sicuro impatto per l'originalità dell'ambientazione. Come afferma la stessa copertina del DVD, è un film di puro intrattenimento, senza troppi fronzoli, e al contempo, senza eccessi che potrebbero stancare. E' un equilibrio di effetti speciali, storia, e ambientazioni western che appaga. Davvero una bella pellicola.

Note a margine: Esiste anche il fumetto, e il romanzo.




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mercoledì 20 novembre 2013

Melting Pot

Glauco Silvestri
Today is a peculiar day for me. It's gone a year to the day I've lost someone very important. I feel myself upside down. This night I had a dream where I was loosing someone else very important... So, let me say that I just wonder how I'm already doing my job as usual, and writing here as usual.

But, as someone told me once, chettifrega? (trad. from italian: why are you caring about it?)

So... Here we are and talking about my new novel. It's titled Race War Saga. It will embrace ten short stories, all connected as chapter of a big novel... maybe it's really a big novel, and I'm going to publish it - for free - in ten different episodes. If you're asking yourself about what the plot of this novel will talk about... well, you're welcome to me!
It's a mafia story, placed in Sicily, and in the south of Italy too. It's also a dramatic love story. It's also an on the road story. It start showing the killing of a girl, and the revenge of her brother. The killer, unfortunately, was the only (male) child of a big mafia's boss, so you can immagine that his murder make the situation a little more instable. The chase against the brother of the girl will throw into confusion all the isle... and more.

Reading this story you will find violence, sorrow, great characters, and a sort of race war between two high performance sport cars. Thats all for now. I don't want to disclose more about my new novel.

It will be published for free, in ebook, in italian language, as my habit, from a dedicated web site. It will happen at the start of december 2013. As usual, nine of the ten chapters will be published for free. The last chapter will be published together the others, as a book novel, on Amazon ebook store, I suppose in june 2014.

That's all for now... so, please, if you're interested about it, stay tuned! 




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lunedì 18 novembre 2013

Transformers

Glauco Silvestri
Da piccolo avevo una Datsun che si trasformava in robot. Era ovviamente un Trasformers... e come molti della mia età seguivo il cartone animato della Hasbro, così come giocavo in giardino con i miei amici, tutti quanti dotati di un autobot, o di un decepticon. Poi sono cresciuto... quel giocattolo è finito in uno scatolone, ben conservato, assieme ad altre reliquie, e il cartone animato è diventato un sinonimo di nostalgia... per lo meno fino a quando Micheal Bay ha prodotto Transformers... e... wow!

La trama è piuttosto semplice, ed è ovvio che il film ha lo scopo di risvegliare l'interesse verso il mondo degli autorobot (o autobot che dir si voglia). Così ci troviamo sul pianeta Terra, dove lo scontro tra Autobots e Decepticons giunge alla battaglia finale, per conquistare il cubo (l'AllSpark) che può dar vita alle macchine, e per terminare una guerra che ha distrutto il loro mondo, dando il potere a Megatron, o a Commander (pardon, Optimus Prime). In mezzo capita il giovane teenager sfigatello Sam Witwicky, e la bellissima Mikaela.

Film roccambolesco, divertente, pieno d'azione, entusiasmante, con un briciolo di sensualità, e un mecha design davvero notevole. La regia di Bay qui fa centro senza dubbi. Per quanto le azioni di combattimento siano un poco confuse a causa delle continue trasformazioni delle macchine (roba che si ripete e amplifica nei film successivi), la regia da pienamente il senso di rapidità, drammaticità, azione senza tempo per pensare, e di tutti gli ingredienti che probabilmente si verificano in scontri militari reali. Ma il personaggio che eleva il film ai massimi livelli è quello interpretato da John Turturro, comandante del Settore 7, una agenzia governativa super-segreta incaricata di investigare sugli... alieni.
Il film è divertente e un bel vedere. Merita davvero una guardata, due guartate... mille guardate. E fa tornare un po' bambini. 

Ora vado a recuperare il mio vecchio Transformer... voi guardatevi il film!



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sabato 16 novembre 2013

Nel nome di Django

Glauco Silvestri
Corbucci, nell'ormai lontano 1966, creò un personaggio mistico che ancora oggi aleggia nell'aria, e ha un fascino immutato. Un misterioso personaggio, Django, che attraversa il west trascinando dietro di sé una bara, e che è in cerca di vendetta. La storia scritta da Corbucci, divenuto un film insuperabile (oggi rivisitato da Tarantino con Django unchained), è stata omaggiata anche da un fumetto realizzato per il Comicon di Napoli del 2011, e acquistabile qui, o scaricabile gratuitamente da qui.

Dietro la maschera nera di questo "straniero" appena giunto a Tombstone è nascosta la vendetta dovuta alle conseguenze della guerra civile tra nordisti e sudisti. Sottratto dalla propria casa Django si schiera con i nordisti per cercare di riparare una sconfitta ormai certa. Le sue armi geniali riescono a pareggiare i conti con i terribili sudisti, ma nel frattempo, nella sua casa, l'amata Maria viene seviziata e uccisa barbaramente. 
Ciò spinge l'uomo ad abbandonare l'esercito per cercare il colpevole, e per placare la propria rabbia. 
La sceneggiatura di Piero Viola e il tratto di Luigi Mascolo sono perfetti per questa pubblicazione, che da un lato omaggia lo spaghetti western, e dall'altro ricorda uno dei personaggi più affascinanti della storia del west.
Tavole intense, cariche di energia e passione. Il tratto dei disegni esprime spesso e volentieri le emozioni provate dai personaggi. Le scene di violenza, i ricordi, le cicatrici, i momenti di quiete si dividono equamente tra colpi di pistola e sguardi freddi lanciati da sotto la tesa del cappello.
E' una storia breve che trasuda west... e che coinvolge a tal punto da far assaporare al lettore l'odore del texas, dei deserti americani, delle città di frontiera.

Davvero un bel fumetto!



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venerdì 15 novembre 2013

Paziente 99

Glauco Silvestri
Paziente 99 è un racconto lungo che porta a battesimo Barbara Baraldi nel mondo della fantascienza. Siamo in un futuro prossimo venturo. L'umanità è condannata, in seguito a un conflitto militare che ha devastato la superfice terrestre, a vivere nelle viscere della Terra. Questo piccolo mondo è pieno di misteri, in cui Asia, la protagonista, viene coinvolta giocoforza. Una malattia terribile sta colpendo gli abitanti di Terra 2. Lei è una scienziata incaricata di capire, studiare, e tentare di guarire il Paziente 99... solo che in una terribile crisi del malato lei rimane contagiata a sua volta. Ciò la conduce in una realtà ben differente da quella in cui aveva sempre creduto e... di più non vi posso raccontare!

La storia richiama, o per meglio dire omaggia, molte pellicole di fantascienza, e ai corrispettivi romanzi, fumetti, e videogame. [Da questo momento ci sarà un po' di SPOILER, sappiatelo] Nel male sconosciuto, nei cani-squalo, nei dedali di sotterranei sconosciuti, e nell'atteggiamento delle "istituzioni" ho visto molto di Resident Evil e della Umbrella Corporation con il famigerato virus T. Anche il rapporto tra Asia e Abel mi ricorda quello tra Alice e Matt. C'è lo zampino di Aeon Flux, per via dell'ultimo baluardo umano, per il terrore che si nasconde fuori, per la "gestione" della popolazione, per la politica dei potenti che non vuole neppure pensare a cambiare le cose come stanno. E poi c'è Ember, anch'essa una sorta di città baluardo che rifiuta la sua decadenza. E poi... be' un pizzico di Lovecraft è sicuramente presente nella creatura, non lo si può negare. 
Ovviamente, tutto ciò è rimescolato in una formula tutta nuova, anche se la trama non può sicuramente essere considerata qualcosa di mai visto.
Il tocco di Barbara è comunque ben presente. C'è la sensazione che non voglia smettere di rivolgersi ai giovani, qualcosa di Young è presente in questo testo, dalla narrazione in prima persona, dall'atteggiamento di Asia quando ricorda il suo passato, alla piega romance che la storia prende durante la fuga. C'è anche il desiderio di catturare chi ama la fantascienza d'azione, specie nella figura spigolosa del colonnello Uhar, e nelle scene finali dove lo scontro armato è imprescindibile.
A mio giudizio, però, questo racconto non è davvero fantascienza... soprattutto perché manca l'elemento scientifico. Non è sufficiente dire che l'ambientazione è una città del futuro costruita nel sottosuolo a causa dei conflitti che hanno devastato la superficie. Non basta neppure dire che il personaggio principale è uno scienziato. A mio parere Paziente 99 è un racconto fantasy proiettato in un tempo futuro, piuttosto che in epoche solitamente medievaleggianti. Una sorta di future-fantasy... Gli elementi sono evidenti: bene e male sono rappresentati in maniera ben definita; le creature che provengono dal profondo per rivendicare i propri possedimenti; l'amore tra la bella e l'eroe, con la variante che l'eroe non è poi davvero un eroe. Ma non prendetevela con me... per me anche Star Wars non è fantascienza bensì un... com'è che ho scritto qui sopra? Un future-fantasy [Fine dello SPOILER].

Ma nonostante le mie elucubrazioni di qui sopra, il racconto si legge volentieri. Barbara è davvero brava a non far capire dove vuole andare a parare fino alla fine della storia. E' capace di tracciare personaggi reali in poche righe, di renderli vivi e veri, pieni di contraddizioni, forze e debolezze. C'è potenziale in questo Paziente 99, e forse l'unica cosa che mi ha davvero deluso è il trovarmi, all'improvviso, davanti alla parola 'FINE'. Già! Quando leggo qualcosa di Barbara vorrei non finisse mai.





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giovedì 14 novembre 2013

Per Ironia della Morte

Glauco Silvestri
Vergy è un personaggio talmente surreale che non si può non amarlo. Gretto, violento, istintivo, rabbioso, sboccato, ironico, irriverente... trovatelo voi un aggettivo adatto per descrivere bene il Vergy che compare in Per ironia della Morte. E' probabilmente lo stesso personaggio che avevamo conosciuto ne il 18° Vampiro, e nei suoi due seguiti (qui e qui), ma allo stesso tempo è differente.
Se nei romanzi che ce lo hanno introdotto esso aveva un'umanità intrinseca legata a quell'aria di accettazione riguardo a ciò che gli capitava, qui Vergy è ancora giovane, arrembante, e inarrestabile. Ciò che lo contraddistingue è il suo modo di confrontarsi con il prossimo. Ogni dialogo diverte grazie al ritmo serrato e al carattere Pulp che li contraddistingue. Non c'è dubbio che questo romanzo sia un piacere da leggere sin dalla prima pagina ma...

...vediamo di svelarne un pochino i contenuti.
Siamo all'inizio del nuovo millennio e ancora non si è scatenato il risveglio dei morti che renderà Vergy l'eroe che tutti conosciamo. Lui è ancora un cavaliere di ventura, un ex militare che sopravvive al limite della società accettando incarichi al limite della... legalità. Ha tra le mani una chiavetta usb dal contenuto misterioso. Deve scambiarla con una cospiqua quantità di denaro, ma - come si dice - nell'attesa Vergy trova il modo di tenersi impegnato. Sarà forse per una casualità che, in seguito a una aggressione, che il protagonista entra in contatto con Dongo, e viene proiettato in una serie di eventi che si sviluppano a valanga, senza mai lasciare respiro... neppure al lettore.

Se i dialoghi, e la verve del protagonista, sono incontestabilmente geniali; se lo stile narrativo è graffiante al punto di lasciare il segno anche sulla pelle del lettore, la trama sembra apparire il punto debole di questa catena. Leggendo sembra di essere entrati in una sorta di videogame, dove il buono è Vergy, e i cattivi sono un trio composto da 'cervello' (Dongo, molto somigliante al Pinguino avversario di Batman), 'braccio' (Anteo, un ammasso di muscoli freddi come la lama di un coltello), e 'cattiveria' (Viola, piccola e seducente ragazzina sadica amante delle lame).
C'è poco da dire... dopo un po' ci si stanca di queste interminabili sequenze di scontri, inseguimenti e fughe roccambolesche.
Però l'ambientazione Veneziana è davvero dettagliata e affascinante. E questo appiana un poco la ripetitività di certe situazioni.

Da leggere? Con riserva. O meglio, da leggere quando si vuole affrontare qualcosa di leggero, violento, ironico, senza secondi fini e/o verità nascoste. E poi Vergnani è sempre un bel leggere!





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mercoledì 13 novembre 2013

Com'è andata ad Ottobre?

Glauco Silvestri
Torna l'angolo delle statistiche... più che altro perché oggi avevo voglia di scrivere qualcosa di diverso, e magari avevo anche un po' di nostalgia verso quei tempi in cui riuscivo a scrivere serenamente, e con una certa costanza.
Mi chiedo se mai torneranno quei tempi (non che non scriva, ma "qualcosa" è cambiato, e si percepisce visibilmente... non è vero?), ma nel frattempo eccomi qui a riassumere, assieme a voi, quanto è accaduto il mese scorso.

Partiamo da Amazon:

  • 6 ebook venduti;
  • 99 ebook distribuiti in promozione gratuita.
E andiamo al mio sito:

Questo è quanto... da notare, credo, è il fatto che in ePub domini incontrastata la saga di H-Asteroid, saga che su Amazon non ha poi avuto commenti tanto lusinghieri.

Vabbé, l'importante è che continuiate a leggermi, ma soprattutto che continuiate a leggere in generale!






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martedì 12 novembre 2013

Kick Ass

Glauco Silvestri
Mi diverto sempre a guardare questo film. Kick Ass è la trasposizione cinematografica dell'omonimo fumetto realizzato da Mark Millar.

Il film ci proietta nell'immaginario di Dave Lizewski, un teenager normalissimo che si domanda perché, nonostante esistano tanti appassionati di fumetti, mai nessuno abbia mai tentato di diventare un super eroe. Il ragazzo non si limita a porre un interrogativo di questo genere ai suoi amici, bensì decide di divenire lui stesso un supereroe.
Vestito con una brutta muta da sub e armato con due specie di manganelli, la sua prima prodezza finisce in tragedia. Viene accoltellato, e di seguito investito da un'auto. Ciò, però, gli procura un incredibile vantaggio... le placche d'acciaio nel cranio, e le terminazioni nervose danneggiate, non gli consentono più di percepire il dolore. Così si butta nella mischia, e diventa improvvisamente famoso quando, una notte, si trova coinvolto in un pestaggio, e viene filmato da qualche ragazzino curioso.
L'esistenza di Kick Ass risveglia l'attenzione della malavita, che ovviamente non può ignorare questo tipo di sfida... e così si scopre che in città non esiste un solo supereroe a dir poco strampalato, e che esistono Big Daddy e Hit Girl, una coppia che fa dannatamente sul serio!

Il film è estremamente divertente e violento. Cage, nel ruolo di Big Daddy, si presenta in forma smaliante e propone al pubblico una recitazione impeccabile (non più vista dai tempi di Face Off). Molto bravi anche gli altri interpreti. Il contenuto della pellicola, nonostante voglia presentarsi per una sorta di commedia sui supereroi, contiene parecchia violenza... per cui è necessario un certo controllo se si desidera guardarlo con dei bambini. Guardando il film viene la curiosità di leggere il fumetto... ovviamente, di cercare anche il secondo capitolo, guest star Jim Carey, che su Amazon è già presente in pre-ordine, ma non ricordo se è passato per il cinema.

Da vedere!






domenica 10 novembre 2013

True Grit (Mean Business)

Glauco Silvestri
What about a Western Comic? What if it's free? And mainly, what do you think if it's the introduction of El Grinta's movie (the 2010 remake by Coen Brothers)?

Well... True Grit is exactly what you're waiting for. It's a short story that present to the reader all main characters of the movie. It starts as a Justice Court where the Deputy Marshal Reuben J. Cogburn is sitting as witness. In the 27 pages of this e-comics we assist at all the events that brings the Marshal Cogburn to work for the small girl called Mattie Ross, and to kill Tom Chaney, guilty to have killed her father.

I don't want to talk so much about this short e-comic because... It's not so easy to explain what happen in it and not make any spoiler at the same time. So... Why don't you get the e-comic for free by clicking here? You'll learn by yourself everything. And maybe you could also, after having read the e-comic, watch the Coen Brother's movie.
Have fun by reading it!





mercoledì 6 novembre 2013

Yattaman

Glauco Silvestri
Chi è che non ha amato questo cartone animato, e soprattutto, non ha fatto voli pindarici sulla bellissima Miss Dronio? 
Ebbene, nel 2011, Yattaman è apparso nelle sale cinematografiche con un live action fedelissimo all'originale, e attori davvero somiglianti ai personaggi a cui tutti (da bambini) ci siamo affezionati. Al centro della vicenda c'è sempre la famigerata pietra Dokrostone. Il potere di questa pietra è tale che in un passato lontano era stata spezzata in quattro parti e nascosta nei quattro angoli più remoti del pianeta Terra. Il trio Drombo, capitanato dalla bella Miss Dronio, è stato incaricato dal malvagio dottor Drokobei di recuperare la pietra... ma sul loro malvagio cammino si interpongono gli Yattaman, due ragazzi e il loro robot (Yattacan).
Gli Yattaman, infatti, conoscono Shoko durante un duro combattimento contro il trio Drombo. Lei è la figlia del professor Negitto, ricercatore che era riuscito a trovare due dei quattro pezzi della pietra, e poi misteriosamente scomparso. Gli Yattaman prendono a cuore la storia di Shoko e... decidono di impedire a tutti i costi che Drokobei venga in possesso della Dokrostone.

Storia surreale, divertente, assurdamente bella da vedere. Colori patinati, personaggi strampalati, situazioni al limite del lecito, visto le scene di nudo che vengono sapientemente velate da una regia spuntata fuori direttamente dal cartone animato. Gli attori sono davvero abili nella loro interpretazione dei personaggi del cartoon. Sono... strambi, divertenti, innocenti e allo stesso tempo temibili. La fedeltà al cartone è tale che gli attori si muovono esattamente come avviene nel cartoon, compresi i balletti e le figure barbine. Gli ingredienti fanciulleschi del cartone animato sono stati rispettati e amplificati. E' tutto così perfetto che sembra di essere proiettati indietro nel tempo e di tornare fanciulli. Lo so... sono stato ripetitivo nel commentare il film, ma è... tutta colpa dell'emozione che ho provato nel guardarlo. Davvero inimitabile per la qualità. 

Da vedere, assolutamente!

Note a margine: Dopo i titoli di coda c'è una sorta di anticipazione a un Yattaman 2... chissà!





martedì 5 novembre 2013

Se mi lasci ti cancello

Glauco Silvestri
Un ottimo film di fantascienza, con deriva romantica, questo Se mi lasci ti Cancello. La storia di Joel è davvero peculiare e si svolge in un "universo parallelo al nostro"... dove tutto è uguale, se non fosse che esiste una società, che si chiama Lacuna, capace di cancellare porzioni indesiderate della nostra memoria. Ovviamente il successo di questa società nasce dal desiderio di stare bene con sé stessi, per cui la gente vi ricorre per cancellare storie d'amore finite male, la morte del nostro animale da compagnia, o altri traumi che potrebbero far cadere in depressione, o renderci infelici.

Joel, appena lasciatosi dalla bella Clementine scopre di non poter fare a meno di lei. Decide quindi di riconquistarla ma... ecco che gli cade il mondo tra capo e collo. Lei si è rivolta alla Lacuna per cancellare la sua storia d'amore. Lo shock è terribile. E dopo giorni di interminabile sofferenza, anche Joel decide di cancellare la sua amata. Solo che durante l'operazione di cancellazione accade qualcosa di strano. Il ragazzo scopre che Clementine è stata raggirata, e che un dipendente della Lacuna, vista la bellezza della ragazza, ha sfruttato i suoi ricordi per sedurla e conquistare il suo cuore. Ma dietro alla Lacuna si nascondono ulteriori misteri, e solo una fuga impossibile tra i ricordi potrà ricondurre Joel e Clementine a una vita... non vi svelo altro.

Bellissimo. Di primo pelo, visto il titolo italiano poco azzeccato (da commedia melensa), potrebbe fuorviare i puristi del genere fantascienza. E' ovvio che il carattere romance del film è tutt'altro che nascosto, ma il background fantascientifico lo rende molto singolare ed efficace. Senza contare che i risvolti emotivi si mischiano a un viaggio nei ricordi che solo Memento (altro film memorabile), Al di là dei Sogni (molto bello), e il sopravvalutato (per i miei gusti) Inception riescono a fare. 

Insomma: un'ottima pellicola da tenere nella propria videoteca personale.




domenica 3 novembre 2013

Il Cacciatore Di Uomini

Glauco Silvestri
Ci sono giorni in cui le belle notizie cadono dal cielo. Questa volta la bella notizia arriva da un ebook a cui ho dedicato tanto, e che ha avuto un destino da lacrimuccia. Parlo dell'esperienza bella, intensa, ma breve, con la Pyra Edizioni e Giuseppe Tararà.

Proprio ieri l'ebook che pubblicai con Pyra è entrato a far parte della collezione della Bibliotheca Romana Siceliota. E' un grande onore per me... ma soprattutto, è un piacere scoprire che Il Cacciatore di Uomini sta ancora avendo un suo cammino.

Il link a cui andare è questo
Fateci un salto.





venerdì 1 novembre 2013

Pronto Soccorso Narrativo (PSN)

Glauco Silvestri
Leggo su Bologna Today che nella mia città è nato un nuovo "servizio ospedaliero". In questo caso non si curano braccia rotte, ferite varie, o malesseri interni, bensì il male peggiore per gli scrittori, ovvero la pagina bianca.
Il servizio prenderà luogo in Sala Borsa, in pieno centro, nei giorni 8 e 9 novembre. Poi si sposterà in via San Felice nr 89, in un angolo di una farmacia storica del capoluogo emiliano.
Ovviamente lo scopo di questo servizio non è quello di fornire una lettura di testi, editing e quant'altro gratuitamente. Si tratta piuttosto di un luogo d'incontro dove poter discutere di idee e messa su carta delle stesse. I volontari dell'Associazione Finzioni offriranno la loro esperienza per trovare i punti che stridono nelle storie pensate da chi si rivolge loro. Sarà un'occasione di dibattito e crescita utile allo sviluppo di una trama, e alla sua stesura su carta.

Il PSN è, ovviamente, un servizio totalmente gratuito e rivolto a tutti, al quale si accede su appuntamento telefonico chiamando il numero 327.4008628 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, oppure inviando una mail all’indirizzo info@prontosoccorsonarrativo.it

Il tutto nasce in occasione dello Scriba Festival, che si svolgerà a Bologna dall'8 al 10 di novembre. Da notare anche il piccolo Contest Narrativo organizzato per l'occasione: qui trovate tutte le informazioni al riguardo.

Maggiori informazioni sono disponibili nell'articolo linkato all'inizio di questo post, ovvero qui.





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