Dei Tudor ho visto la prima stagione, spinto un po' dall'esperienza avuta guardando I Medici, e un po' dalla curiosità su una vicenda storica a cui persino Shakespeare ha dedicato tempo e sudore (n.d.r. l'Enrico VIII).
Mai tanta fiducia in una serie fu mal riposta... Ok, forse esagero, ma devo ammettere che guardare l'intera prima stagione è stata una agonia. All'inizio facevo fatica a trovare empatia per i personaggi, poi - quando finalmente gli ingranaggi avevano cominciato a girare - l'intera narrazione si è tramutata in una sorta di soap opera narrante le passioni tra il giovane Re Enrico, la bella, e ritrosa a tempi alterni, Anna Bolena (n.d.r. interpretata da Natalie Dormer).
A nulla sono valsi gli intrighi alle spalle del Re, visto il carattere di quest'ultimo, per mettere mistero e curiosità alla narrazione. E' tutto - sempre - alla luce del sole. I nuovi nobili che sperano di sostituirsi al cardinale Wolsey nella gestione dei beni del Re, la regina che lotta strenuamente per non essere spodestata dalla giovane Bolena, la stessa Anna, che in alcuni momenti appare realmente innamorata del Re, mentre in altri sembra semplicemente una donna ambiziosa che mira al potere e basta. In tutto ciò il personaggio più affascinante è proprio il cardinale Wolsey, che si trova attaccato da tutte le direzioni, che deve assecondare i voleri del Re, che deve badare ai propri stessi interessi, e ovviamente continuare a mandare avanti l'amministrazione del paese (n.d.r. Visto che il Re trascorre il suo tempo in battute di caccia, in seduzione delle ancelle, in giochi con i suoi giovani amici e nobili, eccetera eccetera). E' il personaggio con più sfaccettature, più profondità, e meglio interpretato all'interno dell'intera serie, Wolsey, del resto l'interpretazione di Sam Neill è praticamente perfetta.
Insomma... Se non vi interessano gli intrighi amorosi, allora lasciate perdere. E' vero che alle spalle di tutto ciò gira la ruota che porta l'Inghilterra a rifiutare la sovranità del Papa sul cattolicesimo e a proclamare il Re d'Inghilterra quale capo della chiesa Anglicana, ma... Il ritmo è blando, sancito più che altro dai ritmi della corte, e a lungo andare ci si annoia.
Buona invece la fotografia, e la crudezza della regia, mentre forse i costumi paiono un po' troppo - come dire - teatrali, per quanto a sfarzo, probabilmente, alla corte d'Inghilterra non si badava davvero a spese.
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