giovedì 13 settembre 2018

Il museo Ferrari

Glauco Silvestri
Poche settimane fa ho visitato per la prima volta il museo Lamborghini. In 46 anni non ci ero mai stato prima. Idem per il museo Ferrari, che solo qualche settimana fa ho avuto occasione di andare a visitare... Per la prima volta in vita mia.

Le vincenti

Il concetto è sempre quello... Io che ho una grande passione per le auto, e che da sempre seguo i grandi marchi che provengono dalla mia terra, non potevo esimermi dall'andare a vedere questo museo. E finalmente ci sono stato, un po' grazie al tempo ballerino che scatena sempre dei temporali proprio quando si progettano delle scampagnate fuori porta, un po' grazie alla pazienza della mia morosa, che ha accettato di accompagnarmi.

Ferrari 340 MM

Il percorso del museo non è basato sulla linea temporale che tutti potrebbero immaginare. Si salta spesso e volentieri tra passato e presente, strizzando l'occhio al futuro, per raccontare più che altro il percorso seguito dal Cavallino Rampante nel suo produrre vetture veloci, di lusso, e dal fascino inimitabile.
Certo, si comincia dalle origini, con due vetture prodotte per la velocità pura: la 250GT Berlinetta, e quel mostro sacro da oltre 280km/h che era la Ferrari 340 MM. Al loro fianco non poteva che essere la 812 Superfast.

Ferrari 812 Superfast

Si passa quindi alle sportive eleganti, quelle per il pubblico esigente che - però - non desidera scendere in pista per guidare una Ferrari. Ed ecco apparire alla nostra vista la bellissima 250GT Coupè, la 166 Inter superleggera, e la 195 Inter. Vetture pensate anche per il mercato internazionale. La Ferrari è già un marchio che fa sognare non solo gli italiani, ma anche gli stranieri.

Ferrari 195 Inter

Accanto a loro, vetture da prestazioni pensate per onorare il "Tour de France" automobilistico: la classica 250GT Berlinetta TDF, e la modernissima F12 TDF.

Ferrari 250GT Berlinetta TDF

Ferrari F12 TDF

Ed eccoci alla Formula 1. Ferrari esordì in un periodo di crisi, quando la FIA aprì la F1 alle vetture di Formula 2, e Ferrari aveva pronta la 500 F2. Da qui fu un sodalizio mai interrotto, con un curioso aneddoto, quando nel lontano 1955 la scuderia acquisì le vetture sportive Lancia, e iscrisse al campionato del 1956 la Ferrari D50, con il marchio Lancia sulla calandra.

Ferrari 500 F2

Ferrari (Lancia) D50

E gli anni sono trascorsi, tra successi, delusioni, momenti memorabili, e con essi anche le vetture sono mutate in modo inimmaginabile per i progettisti degli esordi. La F2008 è un esempio di come l'aerodinamica di una vettura odierna sia complessa, sofisticata, e affascinante.

Ferrari F2008

E comunque il percorso del museo non finisce con le sportivissime della Formula 1. Si torna tra i comuni mortali, se si può dire, con vetture molto amate dal Drake, ovvero le 2+2, ovvero delle auto eleganti, a quattro posti, che strizzano l'occhio ai manager che amano la velocità (n.d.r. Come il Drake!).

Ferrari 330GT 2+2

Le vetture sono parecchie, vanno dalla 330GT 2+2, passano per la 'brutta' 412, finiscono con il fare l'occhiolino alla elegante e modernissima GTC4 Lusso.

Ferrari GTC4 Lusso

Ed eccoci alla fine del percorso. In bella mostra l'ultima nata della Ferrari, la 488, sia nella versione GTB, sia nella versione Pista. E poi c'è la Portofino... Un vero gioiello di eleganza per un'auto scoperta.

Ferrari 488 GTB

Ferrari Portofino

Se questo breve percorso vi ha affascinato, allora vi consiglio di cliccare qui, per vedere l'album completo dedicato alla mia visita del museo Ferrari. Troverete molte altre immagini, e molte altre vetture che qui ho solo citato, ma che meritano comunque di essere ammirate.






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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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