Ma andiamo per gradi e partiamo da Premilcuore. Il paese è piccolo, e il suo centro storico lo è ancora di più, circondato dalle mura di una rocca davvero minuta, con due torri, e due ingressi, ovviamente.
Tra le due porte c'è una piazzetta tutta in salita. Da essa si distribuiscono piccole stradine, tutte in salita - ovviamente - che vanno a nascondersi tra le case di chi popola il centro storico. Ci sono un paio di bar, un ristorantino, una fontana, tanti fiori... Pensate che il municipio è subito fuori dalla torre dell'orologio, ovvero fuori dalle mura!
Il fiume scorre proprio di fianco alle mura del paese. Basta seguirlo per addentrarsi subito nel verde, un bel parco attrezzato per il camping e gestito dall'Agriturismo Ridolla. Non è che voglia fare pubblicità a questo agriturismo, eh, ma è il punto di riferimento per coloro che vogliono scoprire le cascate, perché non ci sono tante indicazioni, e se chiedete a chi vive nel paese, vi diranno di seguire i cartelli per l'agriturismo.
Dal parco si può scendere sul fiume. Siamo ancora lontani dalle vere attrazioni, ma già qui possiamo notare una bella spiaggetta, e acque limpidissime.
Proseguiamo il nostro cammino verso l'agriturismo, come da istruzioni ricevute da un simpatico signore incontrato sulla spiaggetta. Lui lavora per la pro-loco, e ci intrattiene per una bella mezz'ora, raccontandoci, oltre ai dettagli necessari per il nostro cammino, anche molte info sulle sagre previste in paese... E peccato che la cena medievale sia stata rinviata per rischio pioggia, altrimenti la sera avremmo potuto godere anche di questo bell'evento. Magari torneremo... Ora conosciamo tutto il programma della stagione!
Arrivati all'agriturismo, si scende lungo un percorso ghiaioso, e si attraversa un ponticello che scavalca un piccolo torrente. Da lì c'è una diramazione in tre direzioni diverse. Quella più a destra porta alle Cascate della Sega. Credo che si chiami così perché la loro forza alimentava qualche strumento da taglio. Non a caso, attaccate alle cascate, c'è una costruzione - ora ristrutturata dall'agriturismo per soggiornarvi, che avrebbe potuto essere una segheria ad acqua, una sorta di mulino.
A ogni modo, a noi interessano le cascate, e anche a una miriade di giovani, che qui prendono il sole, nuotano nelle vasche naturali, e si tuffano da qualche metro d'altezza.
Dopo esserci goduti il paesaggio, l'acqua fresca, i girini che nuotano nell'acqua limpida, i ragazzi che si divertono, è tempo di proseguire il nostro viaggio. Ci inoltriamo nel verde e... sbagliamo strada. Quella giusta è sulla sinistra, quella che sale, e non quella al centro, che sembra seguire il fiume.
Il percorso è lastricato. E' un antico lastricato romano che veniva usato per collegare Firenze agli agglomerati urbani della romagna. Condurrà anche a un ponte romano a schiena d'asino e a un borghetto oggi disabitato. E' lì che siamo diretti, perché sotto quel ponte, c'è la Gola Urlante.
Qui le acque del torrente si incanalano in una stretta ansa di roccia, vengono compresse, e proiettate verso un bacino d'acqua limpidissimo. Nelle stagioni giuste, quando c'è molta acqua, la corrente è talmente forte che si sentono come delle urla provenire da questa gola di roccia.
E sopra di essa c'è il Ponte Romano.
Però abbiamo potuto ammirare questa piccola cascatella... Che è poi stato l'epilogo della nostra bella gita.
Se volete vedere tutte le foto scattate in questo viaggio, potete cliccare qui - come sempre - al mio album Flickr.
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