mercoledì 3 agosto 2016

Tecniche storytelling (parte 1): Show, don't tell - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Avete mai letto un romanzo di Truman Capote? Ecco, lo Show, don't tell è l'esatto opposto.

Va premesso che la tecnica dello Show, don't tell non deve essere presa come una regola assoluta. E' una tecnica narrativa, e per ciò si può scegliere di usarla o meno, a seconda che essa sia nelle vostre corde, o non lo sia.

Ma di cosa stiamo parlando, esattamente? Lo Show, don't tell è uno stile narrativo il cui nome esplica lo stile stesso. E' una tecnica che ha preso piede al giorno d'oggi perché, probabilmente, è più diretto, visuale, per certi versi frenetico, e meno legato alla parola vera e propria. Viviamo in un mondo multimediale, e il testo scritto deve seguirne l'insegnamento, per sopravvivere.
Priorità dello Show don't Tell è quella di mostrare quanto accade, non di raccontarlo.
Questo stile si nota molto quando si ha a che fare con i personaggi. Facciamo alcuni esempi:

  • Tell: Maria era una giovane ragazza slanciata, magra, con gli occhi verdi.
  • Show: Gli occhi verdi di Maria studiarono allo specchio il suo giovane corpo, slanciato, magro, e sorrise soddisfatta di sé.

La prima forma descrittiva è un semplice testo in cui un personaggio viene ritratto attraverso le parole. Nel secondo caso, invece, è il personaggio stesso che si descrive, osservando sé stesso allo specchio, e apprezzando le sue fattezze.
La differenza tra i due stili, in questo banale esempio, dovrebbe già essere lampante ma, proseguiamo con un altra situazione:

  • Tell: Quando Alberto arrivò alla fermata l'autobus era appena partito.
  • Show: Alberto vide in lontananza l'autobus già in sosta davanti alla fermata. Corse come un forsennato per cercare di raggiungerlo, ma se lo vide sfuggire dalle dita. Quando ormai era lì per raggiungerlo il mezzo partì senza attendere oltre, e il ragazzo si trovò senza fiato a osservare la sua sagoma squadrata allontanarsi lentamente.

Anche in questo caso, il fatto che Alberto abbia perso l'autobus, viene descritta mostrando Alberto correre verso il mezzo nella speranza di riuscire a prenderlo in tempo. Questo è mostrare la scena, piuttosto che raccontarla con una frase che non dona emozioni.
Per certi versi lo Show don't Tell è una scrittura molto cinematografica.
Questa tecnica porta instintivamente a usare ritmi incalzanti, personaggi sempre in azione, eventi su eventi, i quali vengono 'mostrati' così come sono. Questo stile narrativo è tale da inglobare le descrizioni in ciò che sta accadendo, senza interrompere il ritmo della narrazione, sfruttando i sensi dei personaggi, le loro azioni, i loro pensieri.

Lo stile narrativo dello Show don't Tell serve anche a ricordare agli autori di non perdersi in eccessive descrizioni, in un uso sconsiderato di commenti e spiegazioni che andrebbero a discapito degli eventi narrati, spezzando il ritmo del racconto, e fiaccando le emozioni provate dal lettore. E', come ho già detto, una esigenza moderna. Se provate a leggere romanzi di questo tipo vi troverete di fronte a testi dove lo Show don't Tell non è neppure contemplato. Penso a I Promessi Sposi, dove esistono capitoli interi in cui viene spiegata la situazione politica e sociale in cui si svolge la vicenda (n.d.r. Vedi la Peste, o la Lotta del Pane). Ed è per questo che all'inizio di questo articolo ho citato Truman Capote.

Ma come si utilizza questa tecnica? Come ho già anticipato, bisogna sfruttare le azioni, i sensi, e i pensieri dei personaggi. Le descrizioni devono diventare parte attiva della storia. I personaggi non vanno presentati asetticamente, da devono essere conosciuti dal lettore mano a mano che si rivelano nella vicenda, sia attraverso i dialoghi, sia attraverso ciò che fanno e pensano. Allo stesso modo vanno descritte le location, e gli eventi. In pratica bisogna distaccarsi dalle descrizioni pure.
E' la storia che descrive l'ambiente. E' il personaggio che descrive la storia.
Storia, ambiente e personaggi vanno così a formare un triangolo indissolubile che si autoalimenta e su cui non interagiscono elementi esterni. In questo caso, ovviamente, l'Infodump diventa quasi il male assoluto...

Per concludere: Per quanto lo Show don't Tell non sia un metodo imprescindibile (n.d.r. C'è chi si riferisce ad esso come 'regola'), è comunque dato di fatto che esso rispecchi i ritmi della vita odierna, e di conseguenza sia un metodo narrativo più adatto alle corde dei lettori di oggi. Scritture più sofisticate, prolisse, attente al lessico e all'armonia del testo, sono ancora amate, ma di sicuro si discostano da ciò che molti lettori - specie quelli occasionali - oggi cercano.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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