mercoledì 13 aprile 2016

Come Fotografare in Bianco e Nero - #Corso #Fotografia

Glauco Silvestri
Un classico rullino ISO200 da 27 scatti
Quando ho cominciato a dilettarmi con la fotografia, ormai parecchi anni fa, esisteva solamente la fotografia su pellicola. Si poteva scegliere se scattare diapositive (n.d.r. Con pellicole in 'positivo', e una resa dei colori davvero stupefacente, anche se poi dovevano essere viste attraverso dei proiettori appositi), o usare rullini per la stampa su carta (n.d.r. in questo caso le pellicole erano in negativo, e il processo di stampa riportava sulla carta il positivo, ovvero l'immagine così come la vede l'occhio umano). 

Questi ultimi si dividevano in due macro categorie, ovvero rullini per la fotografia a colori, e rullini per la fotografia in bianco e nero.
Scattare fotografie, all'epoca, pretendeva di essere consci in anticipo di ciò che si avrebbe dovuto affrontare. La scelta del rullino sbagliato non poteva che essere il primo passo per un errore irrecuperabile. In base ai miei gusti del tutto personali, e all'esperienza che mi ero fatto sul campo, solitamente utilizzavo rullini ISO200 a colori (n.d.r. E correggevo di un mezzo stop l'esposizione quando fotografavo all'aperto con molta luce) perché ne apprezzavo la resa cromatica, di solito quelli prodotti da Kodak (n.d.r. I Kodak avevano migliori performance con i toni rossi, le Fuji con il verde, gli Agfa con l'azzurro). Sul Bianco e Nero preferivo utilizzare degli ISO400, e avrei scelto anche delle sensibilità più alte (n.d.r. Sempre correggendo poi di qualche stop l'esposizione quando necessario), per via della grana che, sì, è vero, fa perdere dettaglio, ma è anche vero che rende le immagini più 'calde' e piacevoli da guardare).

Per ottenere l'effetto sfumato sul chitarrista ho messo a fuoco
il tabellone alle sue spalle e mi sono affidato all'effetto Bokeh
offerto dal teleobiettivo.

F/6.3 ISO100 1/400" 135mm
Fare una bella foto richiedeva molta attenzione, specie col bianco e nero, perché non c'era modo di avere un'anteprima di quanto si stava visualizzando, e si doveva comprendere come certi colori sarebbero apparsi in stampa monocromatica. Ci voleva... Esperienza, pratica, e anche un bel po' di colpo d'occhio.
Il limite più grosso, ovviamente, era quello che, una volta messo un rullino in macchina, si poteva scattare solo con quel rullino, a meno di non buttare via gli scatti non ancora eseguiti, e fare un cambio al volo di pellicola. Negli ultimi anni ero riuscito a ovviare a questo problema acquistando una nuova fotocamera, e tenendo la vecchia in uso, così da avere sempre a disposizione sia il bianco e nero, sia il colore.
Altri tempi. Oggi ci pensa l'elettronica a risolvere il problema. 
Le fotocamere possono essere impostate per scattare sia a colori, sia in bianco e nero (n.d.r. E con altri effetti creativi che, sinceramente, lascio agli amanti di Instagram), e scattando in Live View è possibile vedere in tempo reale l'immagine con l'effetto già applicato. 
In pratica, è possibile scattare in bianco e nero osservando il soggetto già in bianco e nero attraverso lo schermo della fotocamera.
Mica male. E' ovvio che dal mirino ciò non è possibile, a meno che non abbiate una fotocamera Bridge, o Mirrorless, ove il mirino è sempre elettronico. Nelle Reflex il mirino è ottico, per cui se si scatta una foto osservando il soggetto dal mirino, lo si vede sempre a colori.

Un dettaglio della pagina del manuale della EOS700D dedicata al Bianco e Nero

Se però siete degli smemorati come me, e dimenticate di reimpostare la fotocamera alle condizioni standard dopo aver applicato qualche setup particolare (n.d.r. A me capita spesso quando lavoro in priorità di tempi, con tempi lunghi), correrete il rischio di fare dei bianco e nero quando invece vorreste delle foto a colori... Per cui, visto che parliamo di foto digitali, c'è una alternativa più che valida che possiamo sfruttare: la post-produzione.

Trasformare in bianco e nero una fotografia è piuttosto semplice. Tutti i programmi di foto-ritocco lo fanno senza sforzi. Più difficile è invece ragionare sull'inquadratura, sul contrasto, e sull'uso dei colori. Come vi avevo già anticipato, i colori, col bianco e nero, non appaiono sempre come ce li si aspetta. 
In TV, ormai diversi decenni fa, i presentatori usavano abiti color verde smeraldo per apparire sullo schermo con eleganti completi grigi. Tenetene conto!
Come vi ho già anticipato, io amavo il bianco e nero sgranato, per cui cerco sempre di applicare il Bokeh, e non solo negli sfondi. 

F/16 2,5" ISO100 55mm + Filtro ND
Mi capita di volerlo applicare direttamente sul soggetto, come accade nella foto del chitarrista a inizio articolo, o addirittura come avviene nella foto del lago qui a fianco, ove l'uso di tempi lunghi di esposizione, di un filtro ND, il tutto per rendere vellutato lo spruzzo della fontana, va ad amplificare i chiaro-scuri, e persino il micromosso risulta piacevole.
E' evidente che i chiaro-scuri possono essere sistemati anche in post-produzione, senza bisogno di particolari artifizi al momento dello scatto, ma è altrettanto evidente che, se si scatta una foto avendo già in mente cosa si vuole ottenere, il risultato sarà migliore. Senza dimenticare che le correzioni applicabili su un Jpeg sono limitate, per cui dovreste ricordarvi di optare per il RAW, e poi dedicare molto tempo alla sua elaborazione per ottenere una bella foto.
Dipende da quante foto fate, dal tempo libero a disposizione, dal tipo di fotografi che siete (n.d.r. I professionisti lavorano in RAW. Gli amatori esigenti pure. Gli amatori normali lo fanno quando è necessario. Gli apprendisti, di solito, partono dal Jpeg perché non hanno la pazienza di lavorare al computer su ogni scatto che hanno realizzato).

Un altra cosa molto efficace nelle fotografie in bianco e nero è il forte contrasto. Lo si può ottenere facilmente aumentando di uno stop l'esposizione della fotocamera, e magari correggendo leggermente il tiro quando ci si trova davanti al computer (n.d.r. Se non si è indovinato il giusto compromesso).

F/5.6 1/60" ISO100 22mm

La foto qui sopra ne è un esempio lampante. Volevo rappresentare una sorta di famigliola di barche, con due adulti, rappresentati dai due barconi affiancati e ormeggiati a riva del canale, e il figlioletto,  più piccolo e legato al barcone più grande. Vista a colori l'immagine non rende molto, ma in bianco e nero offre un punto di vista differente, un po' retrò, un po' più 'marinaro'.
In questo caso non ho corretto l'esposizione, è stato sufficiente mettere a fuoco un punto 'scuro' dell'inquadratura per ottenere l'effetto che desideravo. Però non bisogna esitare, se già si intuisce ciò che si potrebbe ottenere da una inquadratura, o da una immagine che si vuole immortalare. Non è difficile, e con la pratica viene istintivo... Per cui non fatevi cogliere dallo sconforto se i risultati non sono quelli sperati e fate tesoro dei vostri errori per gli scatti che verranno.
E' sempre importante mandare un messaggio, costruire un'immagine che offra una interpretazione, o che regali delle emozioni.
Come avviene in quest'ultima foto, dove ho pensato a una inquadratura in stile britannico, e tutto mi è stato suggerito dalla Mini parcheggiata in riva al canale. Fortuna ha voluto che al momento dello scatto sia comparso un uomo in impermeabile proprio alle spalle della vettura. 

F/5.6 1/80" ISO250 55mm

I finestroni ampi della costruzione alle spalle della vettura, i due ragazzi a lato, il portone elegante, e l'uomo in impermeabile sono i dettagli che cercavo per ottenere questa foto. Lo ammetto, ero su un battello in quel momento, e la fortuna è stata fondamentale per ottenere l'inquadratura che potete osservare. 
La fortuna è sempre un elemento importante che il fotografo non deve mai trascurare.
Bisogna crearsela, è ovvio. Nulla cade dal cielo gratuitamente. Però, se non si osa, non si ottiene.

Per concludere: Il bianco e nero è una soluzione elegante in molte occasioni. E' ottimo per i ritratti, per scatti in mezzo alla natura, per scatti urbani. Ci vuole solo un po' d'occhio per via della questione cromatica, e un briciolo di attenzione da dedicare ai contrasti. Per il resto è come scattare una fotografia a colori.
L'importante è divertirsi, l'importante è imparare dagli scatti realizzati in passato, sia che essi siano stati ottenuti per caso fortuito, sia che siano stati ottenuti perché attenti a ogni dettaglio. Gli errori insegnano molto di più delle foto venute bene, per cui è sempre meglio non buttare subito le foto che non piacciono. E' meglio osservarle con attenzione, cercare di capire cosa è andato storto, così da non ripetere più ciò che si è fatto in passato, o per lo meno, tentare di comprendere come evitare l'errore in futuro.

Note Pratiche: Scattate molte foto, e osservate i bianco e neri realizzati da autori famosi, sia di oggi, sia di ieri. La fotografia digitale è un arte un po' differente rispetto a quella di un tempo su pellicola, ma lo studio di una inquadratura, la valutazione di colore e contrasto, quelle sono cose che devono essere applicate sempre alla stessa maniera. Se volete osservare i miei bianchi e nero, ho creato un album a posta, su Flickr, e lo potete raggiungere semplicemente cliccando qui.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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