mercoledì 20 luglio 2016

I personaggi - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
E' luogo comune credere che lo scrittore metta sé stesso all'interno dei suoi personaggi. 
Luogo comune ma anche mezza verità, perché è plausibile che il comportamento dei personaggi vada a mutuare le esperienze dell'autore, ad assorbirne l'indole, e forse anche la personalità. E' però vero anche che i personaggi non possono essere tutti uguali, soprattutto, devono avere personalità differenti, atteggiamenti diversi, e caratteri univoci. Ed è anche vero che ognuno di noi è influenzato da ciò che lo circonda, dall'ambiente in cui è cresciuto, dall'educazione che ha avuto, dalle persone che frequenta, e per quanto abbia una propria autonomia, finisce per fare parte di un assieme più grande, di esserne una cellula, e in quanto tale, non possedere una assoluta autonomia.
Nessun uomo è un'isola (cit. John Donne)
Non a caso l'essere umano è un 'animale sociale'. E' normale per noi umani vivere in società complesse, abitare in agglomerati di più famiglie, in città, paesi, di rado da soli, per lo meno radunati in gruppi familiari. Gli eremiti, di solito, sono eccezioni. Per quanto si possa affermare di amare la solitudine, e io sono uno di quelli che lo afferma, è altrettanto vero che il concetto di solitudine espresso in quella frase non è assoluto come si può immaginare in maniera astratta.
Tutto ciò va considerato quando andiamo a costruire un personaggio.
Non basta dire che John Doe è alto un metro e ottanta, ha gli occhi chiari, e i capelli castani. Questo John Doe è una marionetta, non un personaggio. Il vero John Doe è nato in una famiglia, è cresciuto in una comunità, ha vissuto traumi e gioie, ha fatto scelte giuste e sbagliate, ha amato, ha odiato, ha sofferto, ha fatto soffrire, ed è quest'ultimo che deve comparire in un testo.

Quando si è alle prime armi, l'errore più frequente è proprio quello di non dare peso ai personaggi, soprattutto a quelli secondari, ma anche a quelli principali. Si ha talmente fretta di voler raccontare la storia che si ha in testa da dimenticare il fatto che, raccontando una storia, si racconta anche una vita, e a volte persino più di una. Se all'interno di una storia si mettono delle marionette, ecco che il castello di carte tanto sognato crolla miseramente.
E' per questo motivo che, in una precedente lezione, avevo affrontato il problema di creare una sorta di scheda personaggio. Tale scheda, oltre a permettere allo scrittore di non cadere in contraddizione su 'fattori anatomici e/o comportamentali' del personaggio stesso, offre l'opportunità di staccarsi per un attimo dalla narrazione per comprendere meglio il personaggio, i personaggi, che si vogliono all'interno della vicenda. Ed è importante che ciò accada...

Perché un personaggio si commuove di fronte a una certa scena? Gli ricorda un momento della sua vita? La perdita di una persona cara? Un'esperienza che l'ha segnato? 
Perché un personaggio è cattivo? Ha subito dei traumi nella sua infanzia? E' egocentrico? Ha problemi a rapportarsi con gli altri?
Perché un personaggio è timido? Ha vissuto in una famiglia troppo protettiva? E' stato maltrattato a scuola? Non si sente all'altezza della situazione? Prova sentimenti profondi per un altro personaggio?

Queste e molte altre domande si deve porre lo scrittore, e lo deve fare molto prima che se le ponga il lettore, perché quest'ultimo non accetterà mai un 'perché sì' come risposta!

Ma come si fa a costruire un personaggio che funziona? Non c'è un solo metodo. 

Di sicuro inventare di sana pianta non funziona. 

Io passavo ore ed ore a osservare le persone. Amando anche la fotografia, mi piazzavo sulla scalinata di una chiesa, di fronte a una piazza, e cercavo soggetti interessanti. Studiavo il loro modo di camminare, di gesticolare, di vestire. Li osservavo parlare con amici e parenti. Cercavo di carpire informazioni utili per costruire poi ciò che mi serviva nelle mie storie. Uomini, donne, bambini... Ognuno ha caratteristiche peculiari che vanno interpretate. L'osservazione è uno strumento utile per capire molte di queste caratteristiche.
Ovviamente non bisogna violare la privacy di alcuno. C'è sempre un limite, non bisogna essere invasivi, ma credo che l'unico modo per conoscere il comportamento delle persone sia l'osservazione.

Esistono poi diversi gradi di approfondimento. Dipende anche dalla storia che si sta scrivendo, da quanto è lunga, e dal ruolo che avrà il personaggio. Le comparse possono avere un minimo di tridimensionalità senza bisogno di conoscere tutto di loro, i comprimari devono avere un discreto spessore, il protagonista e tutto ciò che gli orbita attorno, non deve avere lacune. 

L'esperienza è molto importante in questo tipo di costruzione. Bisogna essere severi con sé stessi. Rileggere il proprio lavoro e chiedersi se, nel caso fosse stato scritto da altri, ciò sarebbe bastato a soddisfarci. Essere critici con sé stessi aiuta molto. Studiare il comportamento umano aiuta ancora di più. Può persino essere utile leggere qualche libro di sociologia, per comprendere meglio come agiamo noi uomini quando siamo soli, e quando siamo in gruppo. Ed è persino utile studiare i messaggi del nostro corpo, la gestualità, e le forme espressive... E non pensiate che basti guardare Lie to me per risolvere la questione!



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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