sabato 31 dicembre 2022

Quitting your Day Job

Glauco Silvestri
Ultimo giorno di questo complicato 2022. Quest'anno non mi sono dilungato troppo a fare un riassunto dell'anno che ho trascorso, per certi versi perché non ne avevo voglia, per altri perché volevo dedicare il mio tempo ad altre attività, ma soprattutto, perché non sapevo esattamente da dove iniziare, e dove finire.
E oggi, voi che leggete questo breve preambolo, magari ispirati dal titolo di questo post, potreste pure pensare che ho cambiato lavoro... Ma non è così!

Quitting your Day Job è un libro, che ho scovato su Fotocrazia, e racconta della strana esperienza di vita di un fotografo eternamente insoddisfatto della propria vita, con una guerra interiore che esternalizzava su ciò che faceva, scatenando guerre forse più grandi di lui, ma allo stesso tempo, estremamente significative in anni particolarmente complessi come quelli in cui lui fu particolarmente attivo.

Se dico Chauncey Hare vi viene in mente qualcuno? Io credo proprio di no. Eppure è stato un fotografo importante nel breve periodo in cui si dedicò a questa splendida arte. E nel momento in cui dico 'arte', lui probabilmente si leverà dalla tomba per maledirmi per l'eternità... Visto che... Ma andiamo per gradi: 
Chi è quest'uomo?
Hare nasce come ingegnere chimico, impiegato alla Standard Oil negl'anni sessanta, e con un grande disagio addosso per colpa del lavoro. La sua ulcera, la sua agitazione, il suo malessere spariva solamente nei weekend in cui lui scappava nella natura a scattare fotografie, poi, il lunedì mattina, ecco che tutto quanto tornava a manifestarsi non appena giunto sul luogo di lavoro.
E' da questo malessere che nasce il suo lavoro come fotografo. Qualcosa si manifesta, e lo spinge a spostare la sua attenzione di fotografo verso l'ambiente in cui lavora, forse per documentare, per rivelare, i motivi di questo suo stare male. Comincia fotografando i propri colleghi a casa loro, prosegue documentando situazioni analoghe per tutto il suo stato, e poi ritorna alla Standard Oil, e scatta foto nell'ambiente di lavoro, con il permesso dei suoi capi, convinti che la sua attività potesse essere una forma di promozione per l'azienda stessa.
Tre Guggenheim felloships, esposizioni al MOMA, la creazione di monografie a lui dedicate, tutto ciò lo spinge a lasciare il proprio lavoro, e di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia, con una missione prefissata: documentare gli abusi sul lavoro, raccontare quanto l'industria moderna sia capace di vessare i propri dipendenti, combattere questa situazione rendendola evidente al grande pubblico.
Ma i momenti di gloria finiscono rapidamente, ed è Hare stesso a seminare discordia, quando comincia a rifiutare esposizioni finanziate dai grandi colossi dell'economia e dell'industria, a lottare contro la predisposizione dei curatori delle mostre a etichettare i suoi lavori come opere d'arte.
I suoi lavori lasceranno così i grandi luoghi di esposizione, con soddisfazione dell'autore stesso - ovviamente - ma la sua attività di fotografo non cesserà sicuramente per questo. Tutt'altro... Ad Hare viene proposta una cattedra per insegnare fotografia a Berkeley (n.d.r. Se non ricordo male...), ma il carattere dell'uomo non riuscirà a dominarsi, andrà fuori dagli schemi, continuerà la propria battaglia anche all'interno degli atenei, e attirerà su di sé ogni tipo di critica e ammonimento... Finché non vedrà insegnanti più giovani e con meno esperienza fare carriera, mentre lui fermo ai suoi corsi di breve durata. Il carattere bellicoso metterà in moto di nuovo il fotografo, che lascerà quel tipo di attività per riprendere la sua guerra fotografica, esponendo a proprie spese, pubblicando monografie di denuncia, senza mai arrenders... Ma sto raccontandovi proprio tutto, e non è certo giusto!
Sappiate solo che abbandonerà anche la fotografia, e dedicherà la propria vita ad aiutare i lavoratori in difficoltà. I suoi lavori saranno affidati alla Brancroft Library della California University con un impegno ferreo per cui:
"Se per qualche motivo una mia fotografia deve essere prestata o esibita, dovrà essere accompagnata da un testo che specifichi chiaramente il divieto del suo uso come oggetto d'arte”.
Che personaggio incredibile, eh? Ma erano anche anni davvero effervescenti, quelli, soprattutto negli USA, per cui è comprensibile che un uomo così complesso, un'artista così impegnato, abbia fatto scelte così drastiche e potenti nella sua vita, pur penalizzando sé stesso. Oggi sarebbe molto più difficile mostrare una forza e una energia guerrafondaia come quella, per lo meno, sarebbe molto difficile, nonostante determinate scelte, giungere in fondo alla propria esistenza consapevoli di essere riusciti a lottare, a emergere, a mostrare sé stessi e le proprie convinzioni, e a lasciare il segno.

Libro impegnativo, scritto in inglese, ma che merita.






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mercoledì 28 dicembre 2022

La Ragazza del Punk Innamorato

Glauco Silvestri
Tratto da un racconto
di Gaiman, La Ragazza del Punk Innamorato ci proietta nei primi anni settanta, alla nascita del movimento punk, l'epoca della ribellione al conformismo. 

La storia è quella di tre ragazzi che producono una fanzine punk. Grazie alla loro piccola pubblicazione riescono a entrare ai concerti, a conoscere alcuni personaggi chiave del movimento punk, ma il loro essere 'innocenti' è tale da non essere mai riusciti a far parte del mondo che raccontano, se non in modo marginale. Poi, dopo l'ennesima serata piena di gaffe e brutte figure, ecco che si ritrovano imbucati in una sorta di cerimonia new-age, ricca di lattice, contorsionisti, donne mezze svestite, ascetiche, e per certi versi surreali.
E' lì che il nostro protagonista fa la conoscenza della 'ragazza'. Lei ha uno spirito indomito, e riesce a ottenere 48 ore di autonomia fuori dal gruppo. Segue il gruppetto, scopre il punk, il caos, e mentre i ragazzi si convincono sempre più di aver visto una setta che ambisce al suicidio di massa, lei - in realtà - si svela, e rivela di essere una aliena, di venire da un gruppo di pianeti dove vivono sei colonie differenti, ognuna con una peculiarità, e tutte a rischio di estinzione. E racconta anche lo strano modo in cui loro si riproducono, e si nutrono, in un rituale che li mantiene in uno stato di esistenza al limite della sopravvivenza.
L'influenza del pianeta terra, dei tre ragazzi, della corrente Punk, fa sì che all'interno della 'setta' si blocchi qualche ingranaggio. E' sufficiente per creare una specie di rivoluzione e...

Oddio, sto per svelarvi tutto quanto. In realtà la parte affascinante del film è proprio il viaggio tra culture così opposte. La recitazione è davvero ottima, è presente anche Nicole Kidman, ma ciò che più colpisce è la musica, la capacità di rappresentare quegl'anni davvero rivoluzionari. A me è piaciuto molto, mi ha ricordato - per certi lontanissimi versi - K Pax, ma anche molti altri film di fantascienza pre-effetti speciali, quando la psicologia dominava e le trame erano complesse.

Bello davvero!




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sabato 24 dicembre 2022

Sunshine Cleaning

Glauco Silvestri
Ehi! Domani è Natale. Che ci fate qui a leggere il mio blog? Avete fatto tutti i regali? Siete preda dell'ansia dell'ultimo minuto o... Siete spaparanzati sul divano in cerca di un film da vedere? 

Sunshine Cleaning è il film per voi. Una commedia curiosa che mette a confronto due sorelle, e un padre, e un figlio... Ma vediamo di fare ordine. Rose (bravissima Amy Adams in questi panni) è una mamma single. Il figlio sembra apatico, ma in realtà è estremamente brillante, e a scuola si annoia perché le cose che vengono insegnate lui, le capisce al volo. Ovviamente è bullizzato. Ovviamente è incompreso anche dagli insegnanti. Il problema è che Rose si sta barcamenando per tirare a campare, tenere in piedi la sua relazione con un poliziotto sposato, pagare le bollette... Ma proprio non ce la fa. E ovviamente gli risica un pochino che le sue amiche abbiano avuto successo, o abbiano sposato uomini di successo. Norah è la sorella (Emily Blunt! Eccezionale come sempre), è anche lei in difficoltà col lavoro, con la vita, è una sorta di ribelle che non sopporta troppo l'autorità. 
Entrambe stanno vivendo una vita ai limiti della disperazione quando... Ecco l'idea geniale: Aprire assieme una agenzia di pulizie per le scene del crimine. Si guadagna molto perché è un lavoro che nessuno vuole fare. L'idea arriva dall'amante di Rose, ma il resto lo fa Rose... Che studia, si impegna, riesce persino ad avere successo... A pagare le bollette, a trovare un po' di equilibrio persino nella vita del figlio, creando una bella amicizia con il negoziante senza un braccio dove compra il materiale per l'azienda. 
Ma non può andare tutto bene, vero? Infatti... Norah, senza volere, combinerà un casino... Ma non vi svelo altro.

Bello, divertente, intrigante. Ben recitato. E non vi ho neppure parlato del padre delle due sorelle. Personaggio incredibile! Ve lo consiglio.




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mercoledì 21 dicembre 2022

Goodnight Oppy

Glauco Silvestri
Vi ricordate di Spirit e Opportunity?
Sono due sonde che furono mandate su Marte nel lontano 2004, la cui vita operativa era pensata per 90 giorni, ma che poi... Funzionarono fino al 2018!

Goodnight Oppy ci racconta l'epopea di queste due sonde, partendo dal loro sviluppo, e di seguito, raccontandoci le loro incredibili avventure sul pianeta rosso. Due piccoli robot che ci regalarono una delle più importanti scoperte fatte sul suolo marziano, ovvero la scoperta dell'acqua! 
Le due sonde affrontarono incredibili tempeste, guasti alle ruote, problemi al braccio robotizzato, ostacolate da dune sabbiose, e... tanto tanto altro!
Il loro scopo era quello di esaminare il suolo marziano, di mandarci foto spettacolari dell'ambiente loro circostante. La loro storia emozionò tantissimi appassionati per la loro resilienza, per la loro incredibile capacità di sopravvivere in situazioni non previste. Davvero due macchine incredibili.
Il documentario è potente e dettagliato. Mi ha ricordato eventi che mi avevano fatto stare in ansia. e altri che mi regalarono tanta gioia. E poi il grande epilogo... L'ultimo saluto.

Mi è venuta la pelle d'oca anche solo a scrivere queste poche righe. Bellissimo!




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domenica 18 dicembre 2022

L'elenco telefonico di Atlantide

Glauco Silvestri
Finalmente
ho letto il primo romanzo di Tullio Avoledo. Per misteriosi motivi che esulano da scelte ponderate, non avevo mai avuto occasione di leggerlo, per quanto ami questo autore, per il suo stile, il suo modo di narrare vicende di... fantascienza? Ecco, finalmente l'ho letto, e oggi vi parlo de L'elenco Telefonico di Atlantide.

Ma quale può essere il legame tra fantascienza, miti egizi, e la vita scalcagnata del legale di una piccola banca di provincia? E perché il centro di tutto quanto è un condominio? Perché le vicende che accadono tra quelle mura sono tanto importanti? E il mito della fonte della vita eterna... O per lo meno della salute eterna... Perché è legata al condominio? 
Bisogna avere pazienza e seguire le tristi vicende di Giulio Rovedo, sopportare la sua crisi famigliare, condividere i problemi di condominio col vicino chiassoso, affrontare i problemi con la grossa banca mondiale che vuole accorpare il suo piccolo posto di lavoro... E le tresche con la tagliatrice di teste della banca, i complotti di un elettricista fissato con i complotti globali, i vaneggiamenti di uno storico che vede divinità egizie nella quotidianità del ventesimo secolo, sono il pane quotidiano di questo romanzo.
Tutto ciò sta in piedi? L'autore riesce a tessere una tela credibile e allo stesso tempo incredibile, ma non ci concede spiegazioni, ma ci costringe a seguire un complotto complesso con dettagli che stonano ma che nell'insieme cattura e costringe a non abbandonare mai le pagine del libro.

Poi... All'improvviso, ci si chiede? Che senso ha il titolo del romanzo?

Non ve lo dico, ma di sicuro, scoprirete tutto da soli, quando arriverete all'ultimo capitolo di questa narrazione incredibile!





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sabato 17 dicembre 2022

The Blackout

Glauco Silvestri
Torniamo a parlare di fantascienza! Fantascienza russa! Adoro scavare in questo mondo inesplorato... Dopo tanti anni forzatamente costretto a vedere pellicole provenienti dall'occidente, il poter sbirciare nella produzione cinematografica dell'est non mi dispiace affatto. Quando poi si parla di fantascienza... Vado a nozze!

The Blackout ha una premessa interessante. Siamo in un presente alternativo, in realtà qualche anno avanti rispetto a noi, per lo meno tecnologicamente, ma nulla di significativo. Tutto sembra andare come al solito quando, all'improvviso, tutto si spegne. Gli aerei cadono, le macchine si spengono. L'elettricità scompare ovunque. Si spegne tutto. Ciò che pare più strano è che i sopravvissuti al buio, uomini e animali, sembra governato da fili esterni, nessuna autonomia, nessuna volontà, e l'unica determinazione è quella di eliminare tutti coloro che non son finiti nella rete di controllo. A questa situazione sopravvive la sola Mosca, che per motivi fortuiti è stata 'schermata' dalla Luna... Sì, perché tutto quanto è accaduto a causa di un attacco alieno. Questa isola di umanità non è però esente da situazioni pericolose. Ci sono i rivoltosi, che approfittano della situazione per creare caos dove già regna il caos. Ci sono le 'marionette' che spingono sui confini per eliminare tutti coloro che non sono sotto controllo.
E mentre gli ultimi umani cercano di sopravvivere, ecco che compare un alieno, e chiede udienza.

Cosa mi è piaciuto? Tutta la prima parte, quando non si capisce ciò che sta accadendo, quando i personaggi si barcamenano cercando schemi in cose che non comprendono, quando i militari si muovono con circospezione, quando la stampa investiga per capire, e documentare ciò che sta accadendo. Soprattutto... Quando i personaggi hanno ancora un briciolo di spessore, emozioni, e si comportano seguendole, magari timidamente (n.d.r. Come gli approcci di un soldato alla giornalista assegnata al suo gruppo in avanscoperta), magari goffamente.

Cosa non mi è piaciuto? La metamorfosi improvvisa in uno sparatutto con fucili che non si scaricano mai, o per lo meno, quasi mai, perché nei momenti di maggior pathos ecco il fucile a secco, il soldato che si lancia verso un cadavere, raccoglie la sua arma, e riprende a sparare come se non ci fosse un domani. Da quel momento in poi i personaggi, tutti i personaggi, diventano sagome di cartone in mano alla regia. Si fatica addirittura a distinguerli l'uno dall'altro, perché tutti si comportano in egual maniera.

Cosa ho trovato superfluo? Il medium, che poi - in realtà - è un ragazzo sfortunato che si è trovato a contatto con ciò che ha causato tutto quanto e ne è rimasto scottato! Visto che nella narrazione poco influisce, poteva essere evitato.

Cosa odio di questo film? Lo spiegone fatto dall'alieno agli umani, lunghissimo, evitabile. Il film funzionava bene quando nessuno capiva cosa stesse succedendo, giustificava il comportamento confuso di tutti i personaggi, e persino la presenza della 'stampa' negli avamposti della zona 'buia', sempre per capire l'accaduto. Quando però arriva lo spiegone, tutto il castello di carte crolla. <spoiler>L'alieno racconta di non essere solo, di essere dalla parte nostra, e di voler combattere il proprio compagno, intento a preparare il pianeta all'arrivo in massa della loro razza... Perché loro stanno fuggendo da un mondo morente, e si presentano agli ultimi umani come fossero divinità, hanno pure nomi di divinità (n.d.r. egizie), ma finiscono a combattere tra loro con una scazzottata pirotecnica che ricorda gli scontri tra Neo e il Signor Smith (n.d.r. Matrix), e da Matrix - o meglio è al Signor Smith che - ruba anche qualche idea filosofica banale, ovvero che l'uomo è un virus assassino privo di scrupoli<spoiler>.

E il finale? Il finale tira un pochino su l'asticella, ma temo che sia troppo tardi per salvare il salvabile. Comunque non ve lo svelo.

Voto? Alla prima parte avrei dato sette, forse anche di più, visto che mi ha incollato allo schermo. La seconda parte l'ho trovata noiosetta, un quattro, quattro e mezzo ci sta bene, visto che mi son pure addormentato senza perdere nulla di significativo. Il finale è andato come nelle mie previsioni. Però, come ho detto si risolleva un pochino. Totale: sei meno meno.

Non aspettatevi troppo, ma è guardabile.


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mercoledì 14 dicembre 2022

La Parte degl'angeli

Glauco Silvestri
Oggi vi porto in Scozia, ad assaggiare del buon Whiskey, e per raccontarvi la storia di quattro delinquentelli, quattro ragazzi cresciuti male e costretti a una vita ricca di furtarelli, zuffe, comportamenti contro la società... Ragazzi che hanno la vita segnata anche da ciò che li circonda, e che a ogni tentativo di risollevarsi, di mettersi sul giusto sentiero, vengono subito trascinati nuovamente nel loro 'vecchio' mondo.
Tra loro spicca Robbie, arrestato più volte per violenza aggravata, non perché lui sia un violento, piuttosto per il fatto di essere incastrato in una situazione di odio tra famiglie, dove i padri si odiano e si picchiano, e i figli sono cresciuti appositamente per mantenere viva la tradizione.
Robbie comunque ci prova, a uscire da questo circolo vizioso, riesce a trovare una ragazza a posto, ad avere un figlio con lei, a distaccarsi dal vecchio quartiere, dai genitori, dalla famiglia 'antagonista', e frequenza con diligenza una percorso di recupero impostogli dal tribunale. Il problema è che sono gli altri a cercarlo, a metterlo all'angolo, a costringerlo alla lotta, anche in presenza dell'uomo che dovrebbe vigilare sulla sua condotta.
Robbie è comunque un ragazzo di carattere, coinvolge gli altri del suo gruppo di recupero, e conquista anche il suo controllore. La sua storia è toccante ed è faticoso non provare simpatia per questo ragazzo, per quanto non sia - ovviamente - uno stinco di santo.
E poi c'è il Whiskey. La passione nasce in Robbie per colpa del suo supervisore, che colleziona Whiskey, e che nel tempo libero porta i quattro ragazzi a un corso di degustazione. Sarà per il fatto che a loro è concesso bere alcolici di qualità, gratis, sarà perché l'interesse genuino di Robbie li coinvolge, tutti si mettono a studiare da sommelier, Al punto da farsi notare dagli appassionati, al punto da ottenere - per Robbie - una proposta di lavoro.
Ma... C'è sempre un ma... Robbie è alle strette. Non riesce a sfuggire ai suoi persecutori. Ha bisogno di allontanarsi da Edimburgo, di portare con sé la donna e il figlio, e ci vogliono soldi... E' quindi giunto il momento di mettere a frutto le scarse capacità dei ragazzi per un colpo. E dove se non in una cantina dove è conservata una rara botte di Whiskey?

Tutto questo è La Parte degl'Angeli. Bello, brillante, angosciante, curioso, appassionante, realizzato con il giusto tocco da commedia, con un briciolo di dramma, e delle interpretazioni curiose, forse non eccellenti, ma adatte alla pellicola. 



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sabato 10 dicembre 2022

Chase (Scomparsa)

Glauco Silvestri
E io mi domando: Perché? Chase è un thriller davvero inspiegabile. E' ben fatto, ben interpretato, intrigante, con qualche piccolo colpo di scena, ma...

Ma prima di tutto, la trama: Will e Lisa sono sposati. Il loro matrimonio è in crisi e Lisa ha chiesto una pausa di riflessione. E' per questo che la coppia è in viaggio; stanno andando dai genitori di lei. Lui la accompagna, poi torna a casa, a gestire gli affari di famiglia, che tra le altre cose, vanno a gonfie vele. Si fermano in una stazione di servizio per fare benzina. Mentre lui pensa all'auto, lei va a comprare dell'acqua, e ad approfittare dei bagni. E scompare!
Lui, disperato, chiede al gestore dello store, chiede ai passanti, urla il nome della donna, cerca in ogni angolo, anche nei bagni del locale... Nulla. Chiama la polizia, che placidamente gli chiede di attendere l'arrivo di una pattuglia. Solo che lui non riesce a stare fermo. Per cui lascia la stazione e va ad avvertire i genitori. Questi, presi dal panico, quasi accusano il marito di aver fatto qualcosa alla moglie, poi...
Finalmente interviene la polizia!

E qui io mi domando: Perché Will mente ai poliziotti? Perché gli racconta delle false verità? E' evidente che poi la polizia nota subito le bugie, e comincia a sospettare di lui. E' evidente che le indagini vengono subito sviate, mentre Will si accorge che le telecamere dell'area di sosta funzionano - e non sono guaste come diceva il gestore. E' evidente che, mentre lui cerca l'uomo inquadrato, subito riconosciuto dai genitori di Lisa, la polizia arranca nel buio... E' evidente che la trama del film è tutta incentrata sull'idea che Polizia e marito debbano investigare indipendentemente, e arrivare alla stessa soluzione per vie differenti.
Ma nella vita reale avrebbe senso questa cosa? E non è la prima volta che accade, in film di questo tipo, che la vittima mente alle forze dell'ordine senza alcun motivo. Io questa cosa proprio non la capisco.

Il resto della vicenda è secondario. E non vi svelo se c'è un lieto fine o meno. Del resto, per quanto ben fatto, non ho apprezzato il film. Mi ha maldisposto sin da subito... Fate Vobis!




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mercoledì 7 dicembre 2022

La Notte ha divorato il mondo

Glauco Silvestri
Ecco un film di zombie un po' fuori dalle righe...
Ma solo per il fatto che gli zombie non emettono i classici suoni gutturali che sempre abbiamo udito nelle altre pellicole dedicate ai morti viventi.

La notte ha divorato il mondo ci racconta la storia di Sam. Separatosi dalla ragazza, una sera si reca a casa di lei per riprendere alcune cose che per sbaglio son finite nei suoi scatoloni. Finisce nel bel mezzo di una festa, nessuno gli da udienza, per cui si relega da solo nelle stanza dove sono conservati gli scatoloni.
Qui, attendendo che la sua ex si faccia viva, Sam si assopisce.
Al risveglio il mondo è cambiato, Parigi è cambiata. Molti si sono tramutati in morti viventi, pochi si sono trasformati in vittime predestinate. Dalla finestra dell'appartamento vede scene di vittime aggredite. Fortuna vuole che il suo palazzo sia vuoto... I mostri sono usciti per cercare carne fresca, e lui è riuscito a chiudere le porte dell'androne prima che qualcuno potesse decidere di tornare all'interno per cercarlo.

La narrazione è pressoché silenziosa, quasi monotona, se non per i brevi momenti in cui Sam si dedica alla musica... Lui è un musicista. Suona la batteria, crea sinfonie con oggetti comuni, ecco, quelle sono le scene più interessanti. Per il resto... Tutto già visto!





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sabato 3 dicembre 2022

Falla Girare: The Last Joint

Glauco Silvestri
Ohh... Finalmente un film di fantascienza originale! Ok, non fraintendetemi... Stavo scherzando. Però, neppure tanto. 

Falla Girare è un film italiano, con quel brillante interprete che tutti conosciamo nelle veci del vice-ispettore Coliandro, ma il cui nome è invece Giampaolo Morelli. Non è la prima volta che parlo di un film, su questo blog, in cui lavora Morelli. E' vero che il suo nome è spesso legato a quei mattacchioni della Manetti Bros, ma ha fatto anche altri lavori, e Falla Girare è uno di questi.

Fantascienza, dicevamo... Ebbene la vicenda è ambientata in un futuro prossimo, dove - a causa di una malattia diffusasi tra i vegetali - la Cannabis si estingue. La sua scomparsa è una tragedia epocale, il numero di suicidi aumenta a dismisura, e la razza umana sembra divenuta predata dalla società frenetica che si è costruita attorno. A poco servono le alternative prodotte chimicamente... Se il baratro non è proprio all'orizzonte, c'è comunque chi già ne presagisce l'arrivo.
Siamo in Italia, e un noto influencer - Natan - è caduto in disgrazia per un incidente accaduto durante il compleanno della compagna, alla quale vanno a fuoco i capelli a causa delle 'candeline' messe sulla sua torta. Da quel momento viene chiamato Natan l'incendiario, o una roba simile, e la sua immagine è irrimediabilmente compromessa. Caso vuole che, durante l'ennesima intervista con una rivista scandalistica, l'influencer trovi una piantina di cannabis nascosta in una statua della villa da lui acquistata di recente. La villa, prima del suo acquisto, era appartenuta a un membro della malavita che... Aveva fatto una brutta fine proprio per il possesso di quella piantina.
Natan, il fratello, e il giornalista presente per caso nell'abitazione dell'influencer al momento della scoperta, si mettono in testa una folle idea... Riportare la cannabis al mondo. Per farlo, però, c'è bisogno di un'altra piantina, perché loro hanno il maschio, e nell'orto botanico del Vaticano è conservata l'ultima femmina della specie.

Non vado oltre, per non rovinare la sorpresa. Posso solo accennare al fatto che l'impresa sarà complicata dalla presenza di trafficanti di stupefacenti, polizia in incognito, un padre delinquente... E chevvelodicoafare... Mi son divertito un mondo nel vederlo. Ovvio! E' una goliardata fuori dalle rime, ma ci sono buoni effetti speciali (n.d.r. Non hollywoodiani, ma stanno in piedi per questo tipo di prodotto), un ritmo piacevole, scene surreali, ed è pure ben interpretato.

Per certi versi mi ha ricordato Alex l'Ariete. Ok, quello era un prodotto trash che più di così non si può, e Falla Girare è molte spanne sopra per la qualità che propone, ma a me aveva divertito alla stessa maniera, per l'ingenuità di alcune scene, per il suo strizzare l'occhio a prodotti commerciali americani (Alex l'Ariete si 'ispirava' a piè pari da Cobra, a mio parere), per... Non so neppure spiegare bene il motivo.

A ogni modo, senza pretese, questo film diverte, Morelli dimostra una volta di più di essere in grado di calarsi nei panni di personaggi variopinti e mai facili da interpretare, e alla resa dei conti, non posso che consigliarvelo.  




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