Ed eccoci all'ultima escursione (credo) prima di partire per le ferie.
Sicuramente sarà l'ultima che riuscirò a documentare qui sul blog prima della
partenza, visto che dovremo fare le valigie e svolgere alcune commissioni. A
ogni modo, eccoci alla caccia del fresco, a Castiglione dei Pepoli,
circa 48 km da Prato, ma ancora in Emilia (anche se qui hanno tutti un accento
marcatamente toscano).
Fa caldo, meno che in città, ma i trenta gradi ci sono, e l'umidità è
molto alta. Il percorso che vogliamo fare non è impegnativo, due... tre
ore al massimo, per lo più sotto un bosco, che realizza un anello tra il
paese e il lago artificiale Santa Maria (n.d.r. Noto anche
come Lago di San Damiano), che già abbiamo visto su questo blog, un po' di
anni fa.
Castiglione dei Pepoli è un bel paesino montano. Qui a Bologna lo conosciamo
tutti per l'ospedale che accoglie, e che a volte finiamo per frequentare
quando la coda per gli esami col servizio pubblico è tale da spingerci fuori
dalle mura cittadine.
A parte l'ospedale, che la comunità montana apprezza molto per moltissimi
motivi, il paese è accogliente, ha una bella piazza, tanti scorci, e una
popolazione davvero accogliente e pronta alla chiacchiera anche con gli
sconosciuti.
Dal paese partono molti percorsi, quello che faremo noi è il più breve e il
più facile, probabilmente, ma gli escursionisti esperti degli appennini
bolognesi probabilmente sapranno consigliarvi sentieri molto più
affascinanti. A ogni modo, Castiglione dei Pepoli ha anche alcune attrazioni
interessanti, a partire dal palazzo con l'orologio, una Torretta medievale,
la Chiesa di San Lorenzo, un bel monumento ai caduti della grande guerra,
e... Ma non vorrete mica che vi sveli tutto quanto, no? Venite a visitarlo!
Ed eccoci ad affrontare il percorso. Partiamo dal cimitero monumentale
dedicato ai caduti di origine Sud Africana. Lo affiancheremo seguendo il
sentiero CAI 029, stretto, molto ripido, ma che si percorre agevolmente.
Il percorso è sin da subito molto panoramico. Basta gettare lo sguardo al di
là delle piante che regalano una bella ombra per scorgere prati erbosi, terre
coltivate, ampi spazi, e tutte le montagne circostanti.
La natura qui è estremamente florida, le ragnatele sono enormi, e spesso si
viene circondati da farfalle e altri insetti innocui. Si incrociano anche
molti cespugli di more, e tanti rovi.
A un certo punto, all'altezza di una località con alcune case, chiamata
Farmadiccia, bisogna evitare di seguire l'istinto e prendere la strada
asfaltata, bisogna proseguire oltrepassando la prima abitazione e, dietro ad
alcuni cassonetti della spazzatura, ecco le indicazioni del sentiero.
Sfortuna vuole che dopo alcune centinaia di metri i rovi rendano il percorso
completamente impraticabile (n.d.r. Non eravamo coperti a sufficienza
per superarli indenni... E il nostro Sansone non avrebbe potuto passare in
alcun modo, se non facendosi male!). Per questo motivo siamo tornati indietro,
abbiamo seguito la strada asfaltata citata prima, e siamo ritornati sui nostri
passi verso il paese, e il suo centro sportivo.
A un certo punto, però, ecco le indicazioni del CAI 031. Siamo in
località CA' Lenzi. Dalla mappa che vi ho allegato scoprirete che da
qui è possibile raggiungere il lago percorrendo a ritroso quella che avrebbe
dovuto essere la nostra via del ritorno.
Sta piovigginando, ma non abbiamo intenzione di tornare a casa senza aver
visto il lago, per cui scendiamo...
Superati alcuni poderi, ecco che troviamo il sentiero che porta al lago. La
discesa è ripida ma si scende bene senza troppi problemi. Ha pure smesso di
piovere. L'umidità è diventata difficile da sopportare. Poi compare il lago...
Sul lago è presente un piccolo chalet. L'idea è quella di riposare un pochino
e poi fare il giro del lago... Ma si vede che eravamo davvero spossati. Il
tempo è volato senza che ce ne accorgessimo, per cui, visto che erano giunte
le sette e mezza di sera, abbiamo deciso di risalire direttamente in paese, e
andare direttamente alla macchina, per tornare a casa.
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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