sabato 13 maggio 2023

Sulle Ali dell'onore

Glauco Silvestri
Un appassionato di aerei come me, e con il Corsair nel cuore, non poteva far finta di niente quando Sulle Ali dell'Onore è apparso ai suoi occhi.

Il film ci racconta, in modo forse un po' annoiato, la storia del primo aviatore di colore della marina statunitense, Jesse Brown, e del suo "gregario", e amico, Tom Hudner, anche lui pilota di caccia della marina americana. 
Siamo nel 1950, sta scoppiando la guerra di Corea, e la marina americana chiede allo squadrone dei nostri due piloti di partecipare al conflitto. In dotazione hanno il "vecchio" F4U Corsair, aereo che umiliò gli Zero giapponesi durante la seconda guerra mondiale, e sconfisse persino il fuoriclasse P51 Mustang quando gareggiarono l'uno contro l'altro per l'entrata in servizio per la US Navy.
Ebbene, oltre cortina volano già i Mig 17, aerei a reazione, ma i Corsair sono ancora in grado di competere con loro, e soprattutto, oltre al ruolo di caccia aerea, sono perfettamente in grado di svolgere il compito di bombardieri leggeri. E i nostri due protagonisti, assieme al loro squadrone, si sanno mettere in mostra nonostante esistano ancora alcune resistenze alla presenza di un uomo di colore tra gli ufficiali della marina.
Poi arriva il giorno fatidico... Durante una missione CAS, l'aereo Jesse Brown viene colpito da un proiettile vagante e il circuito dell'olio viene danneggiato gravemente. E' costretto ad atterrare in una radura, mentre Tom lo appoggia affiancandolo durante il volo, e la sfortuna vuole che durante lo schianto a terra il pilota rimane intrappolato nella sua cabina. Tom decide di non abbandonare l'amico, vista la vicinanza dei soldati cinesi, per cui decide di atterrare e aiutare il proprio compagno ad uscire dal suo Corsair...

Non vi svelo altro, anche se si tratta di una storia vera, e di conseguenza è facile capire il finale drammatico di questa vicenda. A ogni modo, per quanto la storia sia appassionante, nel guardare il film ho avuto la sensazione di essere di fronte a una narrazione stanca, poco convinta, con interpretazioni minime e mai davvero capaci di colpire allo stomaco. Faccio solo un esempio... C'è una scena dove Jesse si sofferma davanti allo specchio e affronta tutti i fantasmi della sua carriera piena di ostacoli per via del colore della sua pelle. L'attore, Jonathan Majors, fa del suo meglio per trasmettere la rabbia, la frustrazione, il caos emotivo nella testa di Jesse Brown ma... alla fine tutto si traduce in una serie di grugniti e facce imbronciate. Ecco, non so perché, ma nel vedere quella scena sono tornato al Top Gun del 1986, film di pura fantasia, e alla capacità di Cruise di trasmettere tutta la sua frustrazione, davanti allo specchio, per la morte di Goose durante un volo di addestramento. La scena di Top Gun è capace ancora oggi di farmi venire i brividi, quella di Ali dell'Onore invece...

Avrei da criticare anche il "comparto italiano" del film. Parto con la traduzione del titolo... Il titolo originale è Devotion, ed è perfetto perché il film racconta dell'amicizia tra i due piloti. Ali dell'Onore non ha proprio senso! 
Idem per il doppiaggio, soprattutto la moglie di Jesse Brown. Per quanto fatto bene, la voce non è per nulla adatta alla corporatura della donna, e soprattutto mal si adatta a una donna di colore, che - forse è un mio bias - sono abituato a sentire con tonalità più calde e potenti.

Da vedere? Sì, è comunque una bella storia, ma poteva essere più convincente!




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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