giovedì 18 maggio 2023

Oggi...

Glauco Silvestri
Approfitto di questo attimo di tregua per un breve resoconto sulla situazione. Come alcuni di voi è a conoscenza, vivo in Emilia Romagna. In questo periodo il territorio è sottoposto a un forte stress a causa delle piogge incessanti. L'inverno estremamente secco, e poi le attuali piogge (in pochi giorni è caduta la stessa quantità d'acqua che mediamente cade in tutto il periodo invernale), ha portato alla esondazione di tutti i principali corsi d'acqua della regione, a numerosi allagamenti, danni ai terreni agricoli e alle strutture costruite dall'uomo. Ci sono state vittime, feriti, e situazioni di disagio estremo dovuto all'isolamento provocato dalle acque.

La Piazza del Paese

Per evitare i soliti - sterili - commenti di critica verso la politica "che non fa niente", ebbene... Pur premettendo che si può fare sempre di più e meglio, non si può dire che la mia regione abbia ignorato il problema. Per il periodo 2022-25 sono stati stanziati più di 800 milioni di euro per il controllo dei corsi d'acqua. Questi vengono ripuliti con regolarità (n.d.r. Due, tre volte all'anno).
Nel periodo compreso tra il 2015 e il 2022 E' stata finanziata e avviata la realizzazione di 23 nuove casse di espansione, proprio per contenere i danni dovuti a questi eventi straordinari. Per queste opere sono stati stanziati 190 milioni di euro. Dodici di queste casse sono già operative, due operano a "metà", le altre sono in fase di realizzazione e/o in fase di esproprio dei territori (rif: qui).

Di sicuro la natura non attende che l'uomo sia pronto ad affrontare i suoi momenti di sfogo, ma non si può assolutamente dire "che non si è fatto nulla per prevenire la tragedia".

Il Torrente Ghiaia

Se proprio bisogna fare una critica, ma qui alzo le mani perché non sono dentro alla stanza dei bottoni, mi pare d'aver capito che i lavori relativi alle casse di espansione siano in uno stadio più avanzato qui in Emilia, e molto meno in Romagna.
Nel mio piccolo, non ho subito danni, se non qualche disagio dovuto alle strade allagate.
Il centro del paese in cui lavoro è affiancato dal Samoggia, un fiume dotato di una cassa di espansione, e che è rimasto confinato tra i suoi argini, e il Ghiaia, un torrente che invece è esondato allagando la piazza principale del paese. Per me, che non abito in questa zona e alla sera me ne torno placidamente in una casa asciutta, il fenomeno è un qualcosa da osservare con meraviglia, rispetto e apprensione. Per chi invece abita in paese, per chi ha una attività, la questione è ben più tragica.

Mappa

Le foto che riporto sono state scattate ieri, in pausa pranzo. Oggi le acque si sono ritirate, i danni son tutti da valutare, e non è certo in questa sede che ritengo debbano essere discussi.

Per gli appassionati di droni... NO, non vi proporrò un video con le riprese di questo disastro. 

IN QUESTE SITUAZIONI LO SPAZIO AEREO VIENE CHIUSO PER CONSENTIRE ALLE AUTORITA' DI LAVORARE IN SICUREZZA. 

Ci vuole rispetto e coscienza, soprattutto bisogna dimostrare maturità e intelligenza. I telegiornali già propongono diverse immagini dall'alto riprese dalla Protezione Civile. Credo siano sufficienti.

Io mi ritengo fortunato, per ora, ma la tregua col maltempo è breve, e nel weekend è prevista una nuova ondata.

Sversamento dell'acqua in Piazza verso il letto del Ghiaia, una volta superato il momento critico dell'esondazione.

Tornando ai numeri generali della regione, si stimano - a oggi - danni dovuti al maltempo (quindi è considerata anche l'estrema siccità di questo inverno) pari a 500 milioni di euro. Più della metà di quanto stanziato dalla regione per la manutenzione del territorio nei prossimi quattro anni. Non credo sia corretto fare i conti della serva in queste situazioni, ma è evidente che la situazione è drammatica.
Si poteva fare qualcosa per prevenire quanto accaduto?
Certo, si sarebbe dovuto ascoltare gli scienziati quando - già negli anni 90 - avvisavano che la continua e scriteriata immissione di CO2 nell'atmosfera avrebbe aumentato la temperatura media del globo e avrebbe destabilizzato il clima per come, in quegl'anni, lo conoscevamo. Oggi, nel 2023, ancora discutiamo animatamente e critichiamo animatamente le poche scelte concrete "per fare qualcosa", ed è già tardi.
Di sicuro non si può più tornare indietro, ma di sicuro si può far qualcosa per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.

Il Fiume Samoggia

L'errore più grande, commesso probabilmente anche dalla maggior parte dei divulgatori scientifici, è quello di affrontare il problema affermando di voler "SALVARE LA TERRA". Il nostro pianeta non ha bisogno di essere salvato. Il nostro pianeta non è in pericolo. Di mutazioni climatiche, anche peggiori di quelle che stiamo vivendo oggi, il nostro pianeta ne ha viste tante, e tante altre ne vedrà in futuro.
Bisogna cambiare mentalità e affrontare il problema da un punto di vista molto diverso: Dobbiamo "SALVARE NOI STESSI". Il cambiamento climatico non minaccia il nostro pianeta, minaccia noi esseri umani. E visto che quanto sta accadendo è da attribuire in buona parte al nostro modo di comportarci, sarebbe ora di smettere di calcolare ogni scelta ecologica con costi e benefici valutati in denaro, e fare ciò che va fatto dimenticando i costi (in denaro), accettando sacrifici, ripensando al nostro modo di vivere così da creare un nuovo equilibrio con l'ambiente...

Questa cosa non va fatta solo dall'alto, con decisioni politiche, ma anche dal basso, cominciando a riflettere anche sulla propria economia di scala, facendo scelte difficili, rinunciando a qualcosa, persino a parte delle nostre tradizioni, delle nostre passioni, delle nostre abitudini.

Indietro non si torna, per lo meno nel breve periodo, ma possiamo comunque cercare di cambiare il nostro destino nell'andare avanti scegliendo un sentiero differente da quello percorso fino a oggi.

Se continueremo a delegare ad altri, o a additare gli altri che ancora non fanno nulla, rimanendo fermi a guardare, crogiolandoci nel nostro presente, di sicuro non cambierà nulla, o forse, cambierà qualcosa comunque, ma in peggio.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

4 commenti:

  1. Ancora in bocca al lupo per i prossimi giorni, sperando che le precipitazioni siano "leggere", e complimenti per la lucidità con la quale sei riuscito a spiegare una situazione che molti altri stanno invece raccontando "di pancia" e purtroppo con qualche strumentalizzazione politica di troppo.

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  2. Vi siamo vicini , anche se lontani, e complimenti per l'articolo, degno di un premio all'umanità, tienici aggiornati, se credi, veramente obbiettivo, come sempre, 👋🥺

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