Ok, lo so! Ho sbagliato tutto! Se la mia intenzione fosse stata quella di leggere gli spin-off di
Avoledo sul mondo di
Metro 2033, allora dovevo iniziare
da un altro libro, e non da questo. Però quell'altro aveva recensioni che non mi convincevano troppo... Questo invece sì. A ogni modo ce l'ho, quell'altro, è nella cesta dei libri da leggere, per cui lo affronterò più avanti, e chiedo umilmente scusa in anticipo per questo approccio rovesciato.
Detto questo, passiamo alla trama. Immagino già sappiate tutto dell'Universo di Metro 2033. Guerra Atomica. Pochi sopravvissuti nella metropolitana di Mosca. Strane creature che popolano la superficie. Lotta di ideologie tra gli umani sopravvissuti che vivono sotto terra. Nessuna (n.d.r. O quasi) speranza!
Nel libro di Avoledo siamo in Italia. Siamo a Milano. Un sacerdote, John Daniels, proveniente da Venezia con un carico misterioso (n.d.r. Una Bomba atomica tattica) viene aggredito da una gruppo di sopravvissuti chiamati I Figli dell'Ira. Viene trovato in fin di vita da un gruppo di esploratori di una comunità di bambini che sopravvive nei garage di un palazzo di periferia. Viene curato, e accolto nella comunità perché portatore di storie, conoscenza, e... Perché è cieco, ma ci vede benissimo (n.d.r. Dono ricevuto da un essere con poteri superiori, conosciuto a Venezia). Ovviamente Daniels è intenzionato a recuperare la bomba, che i Figli dell'Ira vogliono utilizzare per distruggere il nido di mostri insediatosi nel Duomo della città lombarda. Con maestria riesce a convincere la comunità a unirsi con altri gruppi di sopravvissuti, tutti quanti vessati dallo strapotere dei Figli dell'Ira, in una crociata, in una guerra contro il "male".
I dettagli li evito, vorrei leggeste questo romanzo, che sicuramente è ricco delle tipiche caratteristiche dell'autore, per quanto non sia proprio il genere di romanzi che è solito proporre al suo pubblico. Qui siamo in una ambientazione post-apocalittica, con mostri che dominano il suolo radioattivo del pianeta, e pochi superstiti umani che, ovviamente, non riescono a unirsi per un bene superiore, e si fanno guerra l'un l'altro per i soliti eterni motivi che muovono le nostre vite: ambizione, potere, supremazia, ricchezza, bla, bla, bla...
A ogni modo si nota lo stile dell'autore, e la narrazione è profonda e riflessiva, anche nei momenti più concitati, tutto è permeato di filosofia, religione, profondità. Si scava tanto nei personaggi, anche quelli di contorno, al punto che persino le scene più laterali, il cui scopo è quello di creare solamente un contesto, permeano di crudità e realtà.
Mi ha appassionato, e forse il fatto che sia una storia ritagliata da un contesto più ampio, visto che poco si sa delle origini del sacerdote, e neppure si sa cosa accadrà in seguito a questi eventi, me lo ha reso più prezioso. Sembra uno di quei racconti ritagliati dalla storia, che non hanno né capo, né coda, e tuttavia hanno comunque un inizio e una fine.
Bello! Ma una nota di demerito c'è: Per quanto il contesto con l'universo di Metro 2033 sia congruente, in questa vicenda si nota poco il legame con i romanzi di Glukhovsky. I mostri sono molto umanizzati, anche nel loro modo filosofico di approcciarsi alle "nostre" vicende, mentre nel romanzo originale, in 2033, sono creature davvero differenti da noi, incapaci di comunicare con l'uomo, per quanto lo vogliano fare. Qui il dialogo è possibile, e persino il modo di ragionare, è comprensibile.
Il contesto umano è invece più vicino alle lotte ideologiche raccontate nella saga a cui si collega, per quanto in questo caso ci si colleghi a ideologie tutte nostre, dalle incomprensioni tra ebrei e cattolici, alle questioni razziali nostrane (n.d.r. Lombardi contro immigrati). Tutto quanto, però, è più sfumato, non descritto a 'compartimenti stagni' come nella narrativa di Glukhovsky, in cui si sfruttano le stazioni della metropolitana di Mosca per separare le varie ideologie.
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About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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