Torniamo a parlare di fantascienza! Fantascienza russa! Adoro scavare in questo mondo inesplorato... Dopo tanti anni forzatamente costretto a vedere pellicole provenienti dall'occidente, il poter sbirciare nella produzione cinematografica dell'est non mi dispiace affatto. Quando poi si parla di fantascienza... Vado a nozze!
The Blackout ha una premessa interessante. Siamo in un presente alternativo, in realtà qualche anno avanti rispetto a noi, per lo meno tecnologicamente, ma nulla di significativo.
Tutto sembra andare come al solito quando, all'improvviso, tutto si spegne. Gli aerei cadono, le macchine si spengono. L'elettricità scompare ovunque. Si spegne tutto. Ciò che pare più strano è che i sopravvissuti al buio, uomini e animali, sembra governato da fili esterni, nessuna autonomia, nessuna volontà, e l'unica determinazione è quella di eliminare tutti coloro che non son finiti nella rete di controllo. A questa situazione sopravvive la sola Mosca, che per motivi fortuiti è stata 'schermata' dalla Luna... Sì, perché tutto quanto è accaduto a causa di un attacco alieno. Questa isola di umanità non è però esente da situazioni pericolose. Ci sono i rivoltosi, che approfittano della situazione per creare caos dove già regna il caos. Ci sono le 'marionette' che spingono sui confini per eliminare tutti coloro che non sono sotto controllo.
E mentre gli ultimi umani cercano di sopravvivere, ecco che compare un alieno, e chiede udienza.
Cosa mi è piaciuto? Tutta la prima parte, quando non si capisce ciò che sta accadendo, quando i personaggi si barcamenano cercando schemi in cose che non comprendono, quando i militari si muovono con circospezione, quando la stampa investiga per capire, e documentare ciò che sta accadendo. Soprattutto... Quando i personaggi hanno ancora un briciolo di spessore, emozioni, e si comportano seguendole, magari timidamente (n.d.r. Come gli approcci di un soldato alla giornalista assegnata al suo gruppo in avanscoperta), magari goffamente.
Cosa non mi è piaciuto? La metamorfosi improvvisa in uno sparatutto con fucili che non si scaricano mai, o per lo meno, quasi mai, perché nei momenti di maggior pathos ecco il fucile a secco, il soldato che si lancia verso un cadavere, raccoglie la sua arma, e riprende a sparare come se non ci fosse un domani. Da quel momento in poi i personaggi, tutti i personaggi, diventano sagome di cartone in mano alla regia. Si fatica addirittura a distinguerli l'uno dall'altro, perché tutti si comportano in egual maniera.
Cosa ho trovato superfluo? Il medium, che poi - in realtà - è un ragazzo sfortunato che si è trovato a contatto con ciò che ha causato tutto quanto e ne è rimasto scottato! Visto che nella narrazione poco influisce, poteva essere evitato.
Cosa odio di questo film? Lo spiegone fatto dall'alieno agli umani, lunghissimo, evitabile.
Il film funzionava bene quando nessuno capiva cosa stesse succedendo, giustificava il comportamento confuso di tutti i personaggi, e persino la presenza della 'stampa' negli avamposti della zona 'buia', sempre per capire l'accaduto. Quando però arriva lo spiegone, tutto il castello di carte crolla.
<spoiler>L'alieno racconta di non essere solo, di essere dalla parte nostra, e di voler combattere il proprio compagno, intento a preparare il pianeta all'arrivo in massa della loro razza... Perché loro stanno fuggendo da un mondo morente, e si presentano agli ultimi umani come fossero divinità, hanno pure nomi di divinità (n.d.r. egizie), ma finiscono a combattere tra loro con una scazzottata pirotecnica che ricorda gli scontri tra Neo e il Signor Smith (n.d.r. Matrix), e da Matrix - o meglio è al Signor Smith che - ruba anche qualche idea filosofica banale, ovvero che l'uomo è un virus assassino privo di scrupoli<spoiler>.
E il finale? Il finale tira un pochino su l'asticella, ma temo che sia troppo tardi per salvare il salvabile. Comunque non ve lo svelo.
Voto? Alla prima parte avrei dato sette, forse anche di più, visto che mi ha incollato allo schermo. La seconda parte l'ho trovata noiosetta, un quattro, quattro e mezzo ci sta bene, visto che mi son pure addormentato senza perdere nulla di significativo. Il finale è andato come nelle mie previsioni. Però, come ho detto si risolleva un pochino. Totale: sei meno meno.
Non aspettatevi troppo, ma è guardabile.
Corri subito
QUI, e potrai vedere questo e altro su Amazon Prime Video. Funziona su ogni dispositivo, e ovviamente anche sulla Amazon
Fire Tv Stick, ora disponibile anche in
4K.
Scopri i miei ebook cliccando QUI
About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
0 commenti:
Posta un commento