sabato 26 novembre 2022

Syncronic

Glauco Silvestri
Mi è piaciuto Syncronic. Credo sia tratto da un fumetto... Ehm, no! La trama sembra differente. Il film è comunque 'tanta roba'. Ma non aspettatevi un film pieno di azione ed effetti speciali spettacolari. Qui gli effetti speciali ci sono, ma sono discreti, e forse anche un po' low budget rispetto ad altre pellicole, ma a noi interessa? No, a noi interessa la trama, e quella è affascinante (per quanto abbia qualche buco qua e la).

Trama: Due paramedici si imbattono sempre più spesso in casi di overdose da droghe legali. Spesso le vittime di questa sostanza sono in fin di vita, spesso con ferite gravi, inferte da armi strane, o in condizioni fisiche difficili da spiegare nel contesto in cui vengono trovate. Se all'inizio si pongono poche domande, ognuno preso dai propri problemi famigliari (uno in crisi con la moglie, e la figlia prossima a lasciare casa per andare al college, l'altro alle prese con una brutta malattia, solitario, capace di trascorrere le notti nel letto di donne sempre diverse), le cose cominciano a cambiare quando uno dei due nota che negli ambienti dove trovano le vittime, è sempre presente la confezione di una droga legale chiamata Syncronic.
Poi... La figlia di uno dei due paramedici scompare, i suoi amici avevano assunto il Syncronic, e la vicenda entra quindi nel vivo! 

Ma non vi svelo nulla perché non voglio rovinare la parte più emozionante della pellicola, che all'inizio parte lenta, quasi dormiente e tutt'altro che orientata a narrare una storia di fantascienza. Poi c'è la svolta, e per quanto alcuni dettagli stonino, se sospendiamo la credulità per un'oretta, il film diventa davvero piacevole. 

Rimane solamente una domanda senza risposta: Perché alla fine, lui, per tornare, non si aggrappa all'amico?

La risposta la lascio a voi, dopo che avrete visto il film.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

2 commenti:

  1. Mio pensiero: perché stava morendo di cancro e perché altrimenti nessuno avrebbe scritto il messaggio che ha consentito il ritrovamento di Brianna.
    Ciò detto, davvero un bel film, emozionante e non banale, come da tradizione della premiata ditta Moore & Benson.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero! Probabilmente è per quello che non si aggrappa! :-)

      Elimina

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