mercoledì 16 novembre 2022

E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Glauco Silvestri
Finalmente un film di fantascienza all'italiana.
Ma è fantascienza? O è una visione grigia del futuro che ci attende, una visione che potremmo evitare, ma che ovviamente "come stronzi" non eviteremo perché staremo a guardare mentre si va formando.

E noi come stronzi rimanemmo a guardare ci racconta la storia di Arturo, manager aziendale che progetta un algoritmo per ridurre le spese inutili... E finisce vittima del suo stesso algoritmo. Arturo viene licenziato. Allo stesso tempo, a causa di un algoritmo sulle affinità di cuore, viene lasciato dalla fidanzata. Arturo ha 50 anni, è in gamba, capace, intelligente, si mette subito in cerca di un nuovo lavoro, ma ovunque guarda, oltre i 40 anni, non c'è nulla, neppure i lavori più umili. Rimane solamente una opportunità. Mentre subaffitta l'appartamento a Raffaello, professore universitario che arrotonda lo stipendio facendo l'hater, giusto per pagare le spese quotidiane, Arturo decide di accettare l'offerta della multinazionale Fuuber, l'unica società disposta ad assumere persone della sua età. Ciò che non si aspetta è di diventare un rider. Lavoro sottopagato, con penalty di ogni tipo nel caso di consegne in ritardo o voti negativi da parte dei clienti, e - in generale - vessato in ogni modo. 
Il destino, e la solitudine, porterà Arturo a provare una App di compagnia della Fuuber, un ologramma creato su misura sulle caratteristiche dell'utente. Gli appare davanti Stella, una ragazza che sembra proprio tagliata per lui. E ben presto lui si innamora di lei... Che però è un ologram... Ehm, no! In realtà è una attrice, anche lei sfruttata dalla società, per impersonare bla bla bla... Il fatto è che pure Stella si è innamorata di Arturo.
Lui, preda di un colpo di testa, decide di raggiungerla... Nella sede principale della Fuuber, a Mumbai. Per riuscirci accetta persino un lavoro di lavavetri nella sede della Fuuber, lavoro per cui è Fuuber a essere pagata 5 euro al giorno affinché lui lo possa svolgere!

Non vi voglio svelare il finale della commedia, perché vorrei concentrarmi su ciò che il film contiene. Persone schiave di algoritmi studiati appositamente per renderle schiave. Persone gettate via, nonostante le capacità, per la loro età anagrafica. Persone costrette a competere con i droni, a competere con i propri compagni di lavoro, a competere contro loro stesse per ottenere voti e stelline di apprezzamento. Persone che per ottenere un lavoro finiscono per partecipare ad aste dove, alla fine, sono loro a pagare il datore di lavoro, per lavorare!
Sembra fantascienza ma, già oggi valutiamo il lavoro dei ristoratori con una App. Valutiamo le consegne a domicilio con una App. Valutiamo i nostri acquisti, le nostre vacanze... qualunque cosa, con una App. E anche i lavori, oggi li troviamo online, grazie ai social, e su questi social riceviamo valutazioni da chi è nostro 'amico', tramite like e conferme. L'intelligenza artificiale è nelle nostre case, ci ascolta, ci profila, e ci modella in modo che i nostri acquisti siano ricorrenti e sempre sullo store di fiducia. Ci stiamo avvicinando a grandi passi verso il mondo descritto in questo film, e... Come afferma un personaggio del film, non Arturo, rimaniamo fermi a guardare mentre tutto ciò sta accadendo.

Da guardare! Da rifletterci su...

PS. Bravissimo De Luigi, ottimo Pif. Fantastica la Pastorelli! Effetti speciali funzionali al racconto. Narrazione in stile nostrano ma davvero molto efficace. La regia è pulita e piacevole. Si sorride, ci si diverte, ma sotto sotto, rimane l'amaro in bocca. Sarà che ho 50 anni...


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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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