"Strano" è, perdonatemi il gioco di parole, un aggettivo strano con cui descrivere un libro. Eppure è questo il termine che per primo appare nella mia mente se penso a questo testo. Strano per via delle pagine e pagine censurate. Strano per i pensieri dell'autore, che mai trasudano odio, e neppure pensieri negativi, per i suoi persecutori. Strano per la vicenda raccontata, che durante la lettura di accompagna con dolcezza nonostante le nefandezze che essa racconta. Strana è persino la storia dell'autore, che entra in un circolo vizioso di arresti, torture, prigionia, maltrattamenti, vessazioni, per il solo fatto di essere mussulmano, e di essersi trovato in nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Strano perché i suoi stessi aguzzini lo ritenevano innocente, ma qualcuno sopra di loro ha voluto insistere, e insistere, e insistere ancora, cambiando aguzzini ogni qualvolta questi si convincevano della sua innocenza.
E' anche un libro potente. "Potente" è il secondo aggettivo che mi viene in mente pensando a questo testo. Potente per il messaggio di perdono che esso trasmette. Potente per la sua capacità di raccontare una vicenda orribile senza mai inorridire il lettore. Potente per il carattere del narratore, che nonostante tutto ciò che ha passato, è riuscito ad avere buone parole per coloro che lo tenevano in prigionia.
Io non vi voglio raccontare tutta la vicenda. Sappiate che comincia nel 2001, per poi esplodere nel 2002, e proseguire fino al 2016 inoltrato. Il libro appare sul mercato solo nel 2015, quando viene desecretato (n.d.r. Racconta degl'anni tra il 2005 e il 2008). Mandato a Guantanamo nel 2002, l'autore riceve l'ordine di scarcerazione nel 2010, ma ci rimane fino all'ottobre del 2016... Impressionante, non è vero?
Da leggere assolutamente!
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