Famiglia divorziata. La figlia deve andare a un saggio di danza che la terrà lontana da casa per qualche giorno. La madre, non potendo accompagnare la figlia alla scuola, incarica il padre del trasporto. Durante il viaggio, la ragazza nota una sua amica, anche lei diretta alla scuola di danza, a una fermata dell'autobus. Si fermano, raccolgono la ragazza, e ripartono.
La ragazza racconta di aver litigato col padre - lo stronzo - e che per questo aspettava l'autobus per andare alla scuola da sola. Mentre il padre osserva la ragazza, attirato da un evidente livido sulla guancia, lei gli lancia occhiate maliziose. La figlia, ovviamente, ne è infastidita. A un certo punto, l'amica chiede di fermarsi perché deve fare pipì. Si fermano. Le ragazze scendono dall'auto e si inoltrano nel bosco per fare i bisogni in intimità. Poi... Il grido! Il padre corre, trova la figlia in uno stato di agitazione. Lei gli racconta che hanno litigato, che l'ha spinta, e che lei è caduta nel torrente gelato. Il padre cerca la ragazza, senza trovarla. Il primo istinto è quello di chiamare la polizia, poi rinuncia, per non mettere nei guai sua figlia.
Tornano in città. Subito chiamano la madre. La storia viene raccontata e... Ding Dong... Avete visto mia figlia? Il padre dell'altra ragazza si presenta alla porta.
La narrazione prosegue con un crescendo di comportamenti assurdi da parte del padre della ragazza scomparsa, e da parte della famiglia della ragazza 'assassina'. Si arriva all'estremo, e poi... Il castello di carte cade tragicamente.
Trama assurda, sia per il comportamento degli adulti, sia per il comportamento della ragazzina, che sembra una psicopatica... Forse tutti i personaggi della vicenda - compresi i poliziotti - sembrano instabili mentalmente.
Boh...
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