Ken Follet è uno scrittore che di rado ha tradito le mie aspettative, anche nei suoi romanzi più 'commerciali', come i thriller sociopolitici, le spy stories, eccetera eccetera.
Per niente al mondo è uno di questi romanzi. E' ambientato ai giorni nostri, e come base della vicenda c'è il conflitto sociopolitico tra Cina e America. I due stati, come ben sappiamo, sono in tensione da parecchio tempo. e le scaramucce economiche non mancano di hype nel mondo tecnologico, a partire dai Ban commerciali, come quello di Huawei, di cui sicuramente avrete tutti sentito parlare.
Nel romanzo, però, l'escalation è alle porte. Si comincia con l'Africa, dove si scopre che la Cina vende armi a ribelli fondamentalisti per destabilizzare l'area e poterla controllare meglio. Poi si salta in Corea, dove le tensioni tra Nord e Sud diventano sempre più critiche, anche a causa di una ribellione interna nel regime di Pyongyang, una ribellione tale da dividere in due la Corea del Nord, e destabilizzare tutta l'area.
Ovviamente, le tensioni diventano sempre più difficili da gestire... E come ben sappiamo, il mondo non è così banale, perché oltre alle situazioni sopra descritti, ci sono problemi interni. Negli Stati Uniti il potere del Presidente è minacciato da un pretendente al titolo, le elezioni sono vicine, che gestisce una campagna elettorale molto aggressiva e diretta alla pancia degli scontenti. In Cina, allo stesso tempo, la lotta interna tra conservatori e progressisti si fa sempre più critica e capace di manipolare le decisioni del governo.
Non manca la parte romantica, con spie di diversi paesi che si innamorano, con flirts all'interno della Casa Bianca, con la storia d'amore tra un agente cinese e una star del cinema... Insomma, un bel groviglio che non finirà con i confetti e il lieto fine.
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