venerdì 7 gennaio 2022

Augusto Majani - La Potenza delle Idee

Glauco Silvestri
E' stato rinfrancante il poter riprendere la visita a mostre d'arte, così come il poter tornare a Teatro (n.d.r. Chi mi segue sui social già è a conoscenza che durante le feste natalizie abbiamo avuto occasione di assistere a tre splendidi eventi nei teatri della città). Mi mancava l'arte, ed erano un paio d'anni, sia a causa della Pandemia, sia per altre sfortunate situazioni, non avevamo più avuto modo di visitare delle esposizioni.


Ancora più bello, permettetemi di esprimere in questo modo la gioia di questa visita, è stato ricominciare con una esposizione dell'Associazione Bolognese per le Arti, che già da molti anni seguo, di cui ho già parlato più e più volte su questo blog, e che mi ha permesso di approfondire la conoscenza di molti artisti del territorio bolognese, nel periodo artistico e storico che più apprezzo, ovvero l'800-900, periodo che è stato capace di liberare l'espressività degli artisti dalle varie correnti, dagli 'ismi', come avrebbe detto lo stesso Majani, e di seguire il proprio istinto. E' anche il periodo storico in cui l'arte pittorica fa la conoscenza del suo più acerrimo nemico: la fotografia... Che voi lo sapete bene, amo tantissimo, ma che - ovviamente - ha costretto l'arte del pennello a reinventarsi e ad allontanarsi dalla comfort zone degli anni, dei secoli, precedenti.


Ma torniamo a parlare di Augusto Majani, un'artista che conoscevo solo per le sue illustrazioni, che spesso avevano accompagnato la testata giornalistica locale, e di cui avevo ammirato i lavori al museo della città di Bologna. E' stato affascinante scoprire il suo passato da pittore, da eccellente artista, e forse un briciolo di rammarico per il suo mesto destino, che a causa delle vicissitudini della vita, fu costretto ad abbandonare la sua carriera artistica per un lavoro più terreno, così da aiutare la famiglia caduta nella disgrazia economica.


Però... Chi può dirlo... Forse la capacità espressiva dell'autore la possiamo apprezzare ancora di più proprio grazie alla scarsità delle opere disponibili, e allo stesso tempo possiamo considerare la sua attenzione nei dettagli nelle tavole illustrative, nei suoi disegni più pragmatici, come una sorta di evoluzione espressiva. Non è un caso che lo stesso artista si firmasse in modo differente a seconda del tipo di lavoro che svolgeva. Le opere commissionate, e soprattutto quelle fatte di malavoglia, venivano firmate col suo soprannome di Nasica, tratto dal nome scientifico di un primate del Borneo (n.d.r. Il Nasalis Iarvatus) dotato di un prominente naso, e che a dire dello stesso autore, gli somigliava...


Tornando al lavoro artistico e all'esposizione organizzata a Bologna, osservando le opere esposte è possibile ripercorrere la vita artistica dell'uomo, partendo da alcuni ritratti, soffermandoci con ammirazione nei lavori che raccontano le vicende garibaldine, sorvolando sui paesaggi delle sue terre, a cui sarà sempre legato, e per le quali rinuncerà anche alla possibilità di ottenere un riconoscimento internazionale (n.d.r. Per quanto molte sue opere siano oggi fuori dal territorio bolognese, alcune conservate gelosamente ancora dai discendenti della figlia, che si sposò con dei nobili friulani, una addirittura esposta al Quirinale).


Non possiamo poi dimenticare i ritratti alla amata figlia, ma soprattutto, la sua dedizione verso l'espressione della sofferenza nei messaggi religiosi, come lo splendido quadro in cui è rappresentato Gesù sulla croce, visto dalle spalle del crocifisso, con lo sguardo rivolto ai ladroni, tanto potente da offrire la sensazione di non meritare di essere di fronte al salvatore, e di doverlo seguire a capo chino. 


O ancora, il flusso di anime condotto verso il proprio destino, chi sofferente, chi implorante a braccia alzate, chi invece capace di confortare il vicino con un braccio sulle spalle, e tutti quanti avvolti dalla sola ombra di un crocefisso.



Opere che spesso tagliano il punto di vista con uno stile molto moderno, fotografico, ove magari si sacrifica il soggetto, per dare spazio allo sguardo e offrirgli un percorso, un cammino riflessivo, che dall'esterno si avvicina a ciò che l'artista ci vuole realmente raccontare. Avremo quindi uno sguardo che parte dal basso per poi salire verso la nostra destinazione, o addirittura una visione dall'alto, con una guida prospettica che ci conduce a terra, in una tridimensionalità davvero efficace, verso il soggetto.


Potrei dilungarmi ancora molto sull'artista, e sul suo lavoro, ma preferisco suggerirvi di venire a Bologna, e di visitare voi stessi l'esposizione, che è gratuita, e sarà aperta al pubblico fino a fine mese.
Devo inoltre ringraziare, e ahimè non ne conosco il nome, il membro dell'associazione che ci ha guidati e ci ha raccontato con tanta passione, gentilezza, e cortesia, non solo le opere e l'artista, ma anche le difficoltà nel raccogliere i quadri, nel loro restauro (n.d.r. Alcuni quadri erano mal conservati nei magazzini dei musei cittadini, e lì - sfortunatamente - torneranno al termine dell'esposizione), e nei costi sostenuti, durante i due anni che son stati necessari per dar vita a tutto ciò.
Ringrazio infine la mia compagna, che ha realizzato alcune delle foto qui pubblicate (n.d.r. Altre provengono dalla rete), il cui impegno è stato fondamentale, visto che ho tenuto Sansone in braccio per tutta la visita, così che la sua impazienza, e la sua esuberanza, fossero placate al punto da permetterci di vedere le opere in tranquillità. 


Vi vorrei inoltre lasciare, come da tradizione, con un breve video che vi permetterà di assistere virtualmente all'esposizione, soprattutto di alimentare la vostra curiosità verso questo artista che meriterebbe maggiore notorietà.

Maggiori informazioni: qui e qui.
Il Catalogo della Mostra: qui.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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