Tutto inizia con la scomparsa di Edna, una donna anziana che vive sola nelle foreste vicino a Melbourne. La figlia Kay e la nipote Sam si recano subito nella zona per cercare la donna e aiutare le autorità locali a capire cosa sia accaduto. Mentre le speranze sembrano diventare vane, ecco che la donna ricompare. E' in stato confusionale, ma sembra stare bene fisicamente, a parte i segni evidenti di un Alzheimer sempre più acuto.
Tra figlia e nipote c'è discordanza di pensiero sulla malattia della mamma/nonna malata. La figlia vorrebbe ricoverarla in una casa di riposo, così da essere sicura che abbia tutte le cure necessarie, mentre la nipote vorrebbe che rimanesse in famiglia.
Durante questo contrasto, comincia a divenire evidente che Edna è divorata dall'interno da un qualcosa di 'poco naturale' che si manifesta a tratti, sempre più frequenti. Tutto è correlato a strane macchie di umidità che appaiono e scompaiono sui muri della casa, e che sembrano partire da vecchie finestre recuperate da una vecchia casa nel bosco, ormai abbattuta, dove aveva vissuto un uomo che si credeva fosse malato di mente.
Mi fermo prima di fare uno spoiler eccessivo sulla vicenda, ma il legame d'affetto tra le tre donne, le scene sconcertanti, il continuo mood drammatico e allo stesso tempo malinconico, mi ha conquistato sin dall'inizio della pellicola. Le interpretazioni sono ottime, gli effetti speciali altrettanto. Sono rimasto sorpreso positivamente da questa pellicola.
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