Barbara mi stupisce sempre. E' una ragazza con una marcia in più, e scrive in modo così scorrevole, delicato, musicale, che i suoi libri si ascoltano con gli occhi. E no, non vi sto proponendo un audiolibro. No. La Stagione dei Ragni è un libro, con parole, e una storia da raccontare che non vi aspettereste mai da lei, Barbara Baraldi!
Abbiamo appena salutato Aurora con la chiusura di una trilogia immersa nel mistero, nell'esoterismo, nel crimine efferato, e nel buio più profondo generato dagl'incubi della mente umana, per riavvolgere il nastro e tornare a un lontano 1988, a Torino, e conoscere i suoi genitori, Francesco e Greta.
Lei, Aurora, non è ancora nata. Francesco è sostituto procuratore, Greta è una attrice di teatro in aspettativa, perché nella sua pancia c'è Aurora che tira i primi calci, e sgomita per scoprire il mondo che la circonda. E' estate, e Torino pare invasa dai ragni... Ragni innocui, ma non è innocuo il mostro che uccide le coppiette che vanno fuori porta per trascorrere un po' di tempo da sole. Gli omicidi sono crudeli, efferati, e sono riconducibili alla stessa mano. Ma si tratta di una mano sfuggente... E qui ci mette lo zampino un altro personaggio a cui noi siamo 'già' affezionati, ovvero il profiler Isaak Stoner, ancora giovane e in erba - ovviamente - ma è proprio lui, che arriva zitto zitto dagli Stati Uniti per aiutare la polizia. E poi c'è la giornalista, Leda De Almeida, pungente e spigolosa, ma anche capace di seguire le tracce, e di fare chiarezza sulle notizie a cui lavora.
MA...
Lo scrivo in maiuscolo. Ma... Per quanto si citi il Triangolo del male (n.d.r. San Francisco, Londra, Torino), questo romanzo è un giallo, un vero giallo, un poliziesco, quasi un poliziottesco... E si riconoscono i connotati tipici di questo tipo di racconto proprio dai personaggi (a parte uno, forse un po' fuori dalle righe, e importato dalle serie televisive USA... Ma ci sta!). E così Barbara sorprende i suoi lettori, per lo meno io, che sono abituati a vivere misteri, e a combattere mostri ultraterreni, anche se comunque con i piedi ben piantati al terreno.
Bello? Si! Era tanto che non riuscivo a leggere un romanzo tutto d'un fiato, e con i romanzi di Barbara, ci riesco sempre.
0 commenti:
Posta un commento