lunedì 9 novembre 2020

Luna Oscura (Incipit) - #ebook

Glauco Silvestri
15 febbraio 1971
 
La prua della Missouri solcava placidamente le acque fredde dei mari del nord. L’equipaggio, per quanto concentrato nei compiti abituali necessari alla navigazione, rivelava un lieve nervosismo di fondo. Anche in plancia, gli ufficiali controllavano silenziosamente i loro strumenti. Il comandante, irlandese d’origine, non mascherava un certo disagio nei confronti dell’uomo che gli stava a fianco. Controllava l’orizzonte con il proprio binocolo, silenzioso, e verificava che la rotta seguita dalla sua nave fosse realmente quella prestabilita dagli ordini ricevuti. 
«È sicuro che verranno?», chiese il capitano di vascello abbassando il binocolo e osservando l’uomo in giacca e cravatta al suo fianco. 
«Più che sicuro!», rispose questi senza indugio. 
«Ammetto che non comprendo ancora le motivazioni di questo incontro...», disse il capitano «Tra noi e loro vige un sottile armistizio, la sola nostra presenza in questi mari potrebbe scatenare conseguenze inimmaginabili». 
L’uomo sorrise «Capitano McGregor», suggerì sibilando maliziosamente come un rettile «lei si limiti a seguire gli ordini, il resto lo lasci a noi politici». 
L’ufficiale di marina grugnì sommessamente e si allontanò dall’uomo. 
La nave, nel frattempo, aveva raggiunto il punto prestabilito per il rendez-vous. Il capitano diede ordine di fermare le macchine e di calare l’ancora. Il politico annuì soddisfatto. Uscì dalla plancia senza degnare nessuno di un saluto, scese la scaletta metallica che conduceva al ponte principale e uscì all’aperto attraverso una porta stagna. Si fermò di fronte all’immensità di quel mare di ghiaccio. Inspirò profondamente e chiuse gli occhi. L’aria era frizzante e pulita. Molto differente da quella a cui era abituato. 
Aprì gli occhi quando sentì dei passi avvicinarsi. Era il comandante della Missouri, che avendolo visto lì fermo, aveva deciso di tentare un secondo approccio. 
«Vorrei chiederle scusa per l’atteggiamento tenuto in plancia», anticipò il militare «L’intero equipaggio è piuttosto teso. Ammetterà anche lei che navigare in acque nemiche senza una scorta adeguata è... quantomeno pittoresco. Tutto ciò senza neppure considerare gli ospiti che abbiamo a bordo». 
L’uomo in giacca e cravatta annuì «Può stare tranquillo, nessun rancore. Il regime militare impone che le informazioni siano diffuse col contagocce, ma le garantisco che non accadrà nulla alla Missouri». 
Il comandante annuì silenzioso «Posso chiederle, in via ufficiosa, quale motivo abbia spinto chi sappiamo a intraprendere questa missione?». 
«È complicato da spiegare», l’uomo esitò un istante «Ma sono sicuro che presto verrà a conoscenza di quanto le spetta». 
«Sicurezza nazionale?». 
Il politico sorrise e scosse la testa contemporaneamente «No, capitano. Molto, molto più importante». 

*

Il ticchettio dell’orologio era diventato fastidioso. Rimanere chiuso dentro una cabina angusta gli faceva tornare a mente il periodo in cui i suoi genitori lo mettevano in castigo nella vecchia e polverosa cantina sotto casa. Non poteva muoversi liberamente. Non poteva camminare sul ponte e godere della brezza marina. Non poteva parlare con nessuno, se non con i propri collaboratori e con quel viscido essere che, in quel momento, se ne stava liberamente in plancia a discutere col capitano della nave. 
Si chiedeva come poteva essersi scatenata una storia tanto complessa. Osservava i documenti, le foto, i rapporti che aveva disposti disordinatamente sul piccolo tavolino metallico di quella cabina. 





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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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