lunedì 3 agosto 2020

Eva (Incipit) - #ebook

Glauco Silvestri
«Così, è questo il confine». Adamo osservava stupito lo spettacolo che appariva dipinto di fronte ai suoi occhi cremisi.
Eva annuì sorridente. Teneva per mano il suo compagno e guardava avanti a sé, silenziosa, inspirando ed espirando lentamente, gustandosi quel sapore strano dell’aria, così diverso da tutto ciò che aveva provato sino a quel momento.
«Non avrei mai creduto possibile che fosse proprio come me lo immaginavo», commentò il demone rivolgendosi alla propria amante «Sembra...».
«Come lo vedi?», chiese incuriosita Eva interrompendolo.
«Una cancellata d’oro, altissima. Somiglia per certi versi a quella di Buckingham Palace», disse non trovando le parole esatte per descrivere ciò che ammiravano i suoi occhi «Sembra invalicabile».
Eva annuì «Io vedo una semplice catena brunita», disse.
«Com’è possibile?», domandò stupito Adamo «Si tratta di una allucinazione, sicuramente. Non è possibile che il confine abbia aspetti differenti ai nostri occhi».
Eva scoppiò in una risata incontenibile. Adamo la osservava senza comprendere. Guardava la cancellata, poi Eva, un brivido lo percorse lungo tutta la schiena. Cosa stava accadendo?
Fu la donna a rispondere «Dimentico sempre che tu non hai avuto l’istruzione che meritavi. Tuo padre ti ha...», la testa di Eva tornò a guardare la catena brunita tesa di fronte a lei «Non esiste un confine fisico», spiegò lentamente «Il limite appare ai nostri occhi così come noi vogliamo vederlo. Così accade anche per il Paradiso, e per l’Inferno».
Adamo appariva turbato «Stai dicendo che quel cancello non esiste?».
«No», disse Eva «il cancello esiste perché tu immagini che così deve essere il confine. Così come esiste la catena che io vedo», spiegò «Si tratta di una realtà individuale. Tuo padre vedrebbe qualcosa di ancora differente. Gli uomini, probabilmente, avrebbero una visione condivisa, a causa delle imposizioni culturali, delle religioni che per millenni hanno condizionato il loro modo di immaginare ciò che potrebbe esistere dopo la morte».
Adamo fissò Eva in silenzio; le prese entrambe le mani e si concentrò profondamente sui segnali che lei era in grado di comunicargli. Chiuse gli occhi per qualche istante, quindi tornò a osservare il confine. Vide la catena. Brunita e tesa senza essere fissata ad alcun paletto o sostegno. Annuì soddisfatto e si rivolse nuovamente alla compagna «Ora la vedo anche io», disse «Voglio provare a toccarla».
Eva lo lasciò fare. Adamo fece qualche passo in direzione della catena ma questa si allontanò da lui così da mantenere la medesima distanza tra loro. Eva avanzò assieme a lui «È comunque un ostacolo invalicabile, Adamo. Non è possibile neppure toccarlo».
Adamo annuì «Lo sapevo. Ma volevo comunque provare».
«Credi che riusciremo a fare ciò che ci chiede tuo padre?».
Adamo cercò di elaborare una risposta plausibile «Non direttamente. Noi siamo solo il primo passo. Sarà il nostro erede a superare quel confine».
«Come fai a esserne tanto sicuro?».
Adamo sfiorò il ventre rotondo di Eva e sorrise benevolo «Perché così è scritto».
Lei lo guardò interrogativa ma lui non diede spiegazioni. Volse le spalle al confine e cominciò ad allontanarsi. Eva lo seguì lentamente, senza voltarsi , mentre la catena brunita cominciava a dissolversi sempre più velocemente dopo ogni suo passo.
Adamo camminava lentamente, senza fretta «Dimmi una cosa...», esordì attendendo che la sua compagna tornasse al suo fianco «Casa nostra è come il Paradiso?».
Eva non rispose immediatamente; dovette scavare in profondità per trovare le informazioni che chiedeva Adamo «Intendi l’Inferno?».
Adamo annuì.
«Sì. Per quanto non abbiamo conferme al riguardo. Vivendoci, alcune convenzioni generalizzate lo rendono omogeneo agl’occhi di tutti».
«Non ne sono così sicuro».





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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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