giovedì 12 marzo 2020

Godzilla King of the Monsters - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Ce n'era bisogno? Capisco che bisogna tenere vivo il circuito economico del Merchandise di questo mostro, ma Godzilla King of the Monsters era evitabilissimo. 

Una volta premesso che mi sono divertito un mondo a guardare questo film, devo però essere onesto intellettualmente e sottolineare che, della pellicola, va salvato soprattutto il comparto degli effetti speciali. 

Il resto... E' un déjà vu continuo. Il format è quello classico: L'azienda privata che 'fa esperimenti' sui mostri e ne perde il controllo a causa di un surreale movimento rivoluzionario pseudo ambientalista etc etc che li vuole liberi. 
Lo abbiamo già visto ne L'esercito delle 12 scimmie, e per certi versi, anche in Resident Evil, ma anche in moltissimi altri film che non sto a citare. La sotto-trama è anche questa un cliché storico per i disaster movies americani, ovvero la famiglia spezzata che tenta di ricongiungersi durante il "cataclisma". 

Doublas M2
A tutto ciò aggiungiamo un mostro gigante a tre teste che ricorda tanto Doublas M2 (n.d.r. Mazinga Z) ma con una testa in più, e un mostro alato che ricorda ancora di più Arpio (n.d.r. Grande Mazinga).
Arpio
Ammetto che durante la visione del film, per un attimo, mentre Godzilla stava soccombendo (n.d.r. E lo fa per ben tre volte... Giusto per tenere alta la suspense) mi aspettavo comparire i mitici robot di Go Nagai a difendere l'umanità... Se non i suoi robot giganti, per lo meno Devilman. Poi mi son reso conto che tutto era ambientato a Boston, e non a Tokyo, per cui mi è caduta la speranza.

Tra i tanto amati cliché americani, non poteva mancare la bomba atomica. In questo caso è usata come 'pila Duracell' per ricaricare più in fretta il nostro amato mostro protettore, ma c'era. Non hanno proprio resistito, eh? Doveva esserci, e ce l'hanno messa. E' pure a forma di una supposta... Povero Godzilla!

Visto poi che i dialoghi erano intensi e sofisticati, che c'è persino una studiosa di antichi miti che durante tutto il film non fa altro che sfogliare immagini di mostri leggendari su un grande schermo, chi siamo noi per non scomodare le teorie della Terra Cava, e di Atlantide (n.d.r. Anche se non citata esplicitamente, ma mostrata chiaramente perché è il luogo dove Godzilla va a leccarsi le ferite dopo la battaglia)? Non a caso i mostri vengono - ogni tanto - chiamati addirittura Titani!
Ma quello che più sorprende, e che a me fa sempre ridere, e a cui gli americani non riescono proprio a resistere, perché loro sono tosti e americani, nonché salvatori e sceriffi del mondo libero, sono i marines che sparano con i loro fucili a mostri che sono alti più di due palazzi. E i mostri si lamentano, eh? Sembrano pure soffrire, al punto che sfoderano la loro arma più potente per spazzarli via come briciole sul tavolo di cucina dopo che si è pranzato!
Infine buttiamoci un po' di caccia stealth a caso (n.d.r. I mostri sono forse dotati di radar?), aerei grandi come palazzi che ospitano al loro interno altri aerei, che per andare da un punto all'altro ci vuole l'ascensore e le scale mobili, navi  e... no, questa volta non c'è neppure un carro armato, incredibile! E la super arma che dovrebbe spazzare via tutto nel raggio di x chilometri non ce la mettiamo? Ovviamente, però, non funziona!
Chicca finale? Il mostro cattivo è un alieno!

Non manca proprio nulla al nostro minestrone, giusto un pizzico di sale o una love story inaspettata, ma non ci è concessa. Ora accendiamo il fuoco e godiamoci questo sparatutto spegnendo il cervello. Buona visione e, al prossimo film.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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