sabato 18 gennaio 2020

Filo da Torcere - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Torniamo al 1978 con Filo da Torcere. Una commedia in cui Eastwood fa il protagonista assieme a un orango. La vicenda è piuttosto semplice e - per certi versi - ricorda pellicole italiane sullo stile de 'Altrimenti ci Arrabbiamo'.

Lui è Philo Beddoe, un camionista che arrotonda lo stipendio combattendo in incontri clandestini di box. Nella sua zona è piuttosto famoso, perché imbattibile, e spesso viene paragonato a un altro specialista di questo sport, ovvero Tank Murdock, che combatte in un altro stato, ma la cui fama arriva oltre confine.
Philo vive con un Orango, Clyde, vinto durante un match con uno sfidante che lavorava in uno zoo safari. Impietosito nel vedere l'animale sempre legato a una corda, il pugile chiede l'orango come vincita piuttosto che la sua quota in denaro. Da quel giorno, i due sono inseparabili.
Una sera, mentre Philo e il suo amico Orville sono al Palomino per una birra, il boxeur vede sul palco una cantante folk, e perde la testa per lei. Questa ha in testa dei secondi fini, sogna di aprire un proprio locale, di lanciare nuovi talenti musicali, ma per realizzare il proprio desiderio deve prima trovare i soldi... Ed è per questo che suona e canta nei club di tutto lo stato.
Philo decide di aiutarla 'a suo modo', e lei accetta l'aiuto giocando parecchio sporco con i sentimenti dell'uomo. Soldi che arrivano inaspettati, quando un gruppo di motociclisti, i Black Widows, incrociano le proprie ruote con lui, creano zizzania, le buscano, e si ritrovano senza moto (n.d.r. Che Philo rivende per finanziare Lynn, la cantante folk).
Avuti i soldi, la ragazza lascia subito la città. Philo, ancora accecato dall'amore, decide di seguire le sue tracce, accompagnato ovviamente da Clyde e Orville. E sulle tracce di Philo si mettono anche i Black Widows, in cerca di vendetta.

Il film è evitabile. Inaspettatamente, nonostante ebbe pessime recensioni anche alla sua prima uscita nei cinema, ebbe un grosso successo al botteghino, tanto che ne fu fatto un seguito (n.d.r. Fai come Ti pare), ambientato due anni più tardi, con il medesimo cast, e una trama non molto dissimile da quella del suo predecessore. Al centro della vicenda ci sono ovviamente le scazzottate, e la regia è brava a renderle buffe, ma non altrettanto da renderle memorabili come le mitiche zuffe in cui erano solitamente coinvolti Bud Spencer e Terence Hill. E se nel finale di Filo da Torcere c'è il match tra Tank Murdock, nel secondo capitolo della saga ci sarà in egual modo un match tra Philo e il campione nascente di turno, Jack Wilson imbattibile perché capace di mischiare le arti marziali con la boxe. Nel secondo capitolo verrà infilata anche la mafia, e ovviamente ci sarà sempre Lynn - discretamente interpretata da Sondra Locke (n.d.r. Che già abbiamo incontrato in altre pellicole di Eastwood) - in questo caso nei guai, proprio per colpa di Philo, visto che la mafia vuole organizzare un match con Wilson, e Philo si rifiuta perché ormai non combatte più.
Potete immaginare il resto... Ma c'è davvero poco da aggiungere. Forse è colpa di una regia un po' antiquata, di un genere che è più adatto ai ragazzini dell'epoca, ma ovviamente è una commedia che pare fatta di gag incollate assieme malamente, piuttosto che di una trama capace di stare in piedi da sola.

Va be', pazienza. A ogni modo con questi due film ho concluso la rassegna dedicata ai 35 anni di carriera di Eastwood (n.d.r. Un bel cofanettone che mi regalai diversi anni fa), e giungo pressoché in fondo al mio famoso 'progetto' di recensire tutti i film della mia collezione personale.
Mancano ancora pochissimi titoli... E poi, be', parlerò ancora di cinema, ma non più con una cadenza così stretta tra un appuntamento e l'altro.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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