giovedì 9 gennaio 2020

Cacciatore Bianco, Cuore nero - #Film #Recensione

Glauco Silvestri
Cacciatore Bianco, Cuore Nero è una pellicola ispirata al romanzo autobiografico dello sceneggiatore Peter Viertel, che lavorò con il regista John Huston, nel 1950, alla realizzazione del film La Regina d'Africa.

Clint Eastwood veste i panni del regista John Wilson, un uomo brillante ed entusiasta che difficilmente si piega ai suoi finanziatori e a chi gli sta attorno. Wilson sta per partire per l'Africa. Deve girare un film d'avventura, di sentimento, con un finale tragico che - ovviamente - non piace alla major, e su cui lui non vuole sentir parola riguardo a eventuali cambiamenti.
L'Africa è però un richiamo differente per il regista. Il suo sogno è quello di partecipare a un safari, di sparare a un elefante, di uccidere un elefante. Ed è per questo che, una volta arrivato a destinazione, ogni suo pensiero è rivolto agli elefanti. Ovvio, nel frattempo fa anche qualcosa per il film, sceglie le location, prova alcuni oggetti di scena, ma non appena c'è l'occasione ecco che scompare con la sua guida locale, a caccia di elefanti. E di occasioni ne capiteranno tante, ma sempre pericolose, perché i branchi diventano pericolosi quando sono presenti anche i cuccioli. 
Il tempo passa, e il film ancora stenta a partire. Ci si mette anche la stagione delle piogge a spezzare lo spirito di corpo della troupe. E Wilson pensa solo agli elefanti, al punto che il produttore comincia a minacciare di sostituirlo con qualche altro regista più attento alle necessità della major cinematografica.
Finalmente arriva l'occasione tanto agognata. Di nuovo c'è lui, il fucile, l'elefante maschio che lo carica, e i cuccioli in lontananza. Wilson esita. L'elefante si ferma a un passo da lui. Uomo e animale si squadrano per qualche istante, poi il regista abbassa il fucile, e l'elefante torna al suo branco. Solo che...

Film interessante, ove si cerca di trasmettere un messaggio di uguaglianza, di amore per la natura, di giustizia. Le scene in cui Wilson offende una donna londinese che sparla degli ebrei, della sfida a cazzotti con il maitre del ristorante in cui cena perché tratta male un inserviente di colore, e poi il suo legame con gli indigeni, più stretto che con quello dei suoi compagni di viaggio, sono segnali più che evidenti. Il momento clou di questo messaggio avviene quando il regista si trova faccia a faccia con l'elefante. E' qui che nasce il binomio tra il cacciatore bianco e il cuore nero, ovvero l'uomo bianco dominatore che ha un cuore nero, più vicino all'Africa che alla sua cultura caucasica.
La regia è ovviamente segnata dai tanti anni che il film ha sulle spalle. E la recitazione non è da meno. In certi momenti lo sguardo determinato di Wilson ricorda molto i personaggi western impersonati dallo stesso Eastwood. Affascina molto, di questo film, il fatto che abbia un finale tragico, esattamente come il film che avrebbe dovuto girare Wilson, il personaggio caratterizzato da Clint Eastwood. Il film si lascia guardare volentieri. Mostra un'Africa un po' differente da quella che solitamente ci viene raccontata, cruda, estrema, mai in sintonia con l'uomo bianco di quegl'anni. Forse - come film - è più onesto de La mia Africa, uscito nelle sale solo cinque anni prima, anche se quest'ultimo è sicuramente un film molto più completo e affascinante.




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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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