"Libro dell'Anno"
"Best Seller Svedese diventato un caso mondiale"
"Thriller al quale si rimane inchiodati dalla prima all'ultima riga"
"Un altro romanzo come questo non c'è"
Bei titoloni altisonanti, vero? Son tutti nella quarta di copertina, o nella fascetta, o nella pagina di presentazione negli store online, di Segreto di Famiglia, romanzo - thriller - scritto da
Mikaela Bley, scrittrice di Stoccolma. Peccato che, a mio parere, questi titoloni non sono poi così meritati.
Il libro è ambientato a Stoccolma. Fa freddo nonostante sia maggio. La piccola Lycke, otto anni d'età, viene lasciata dai genitori davanti al tennis club dove lei fa un corso per imparare a giocare. Solo che il tennis club è chiuso per restauri, e la bambina scompare.
Ovviamente la famiglia va nel panico. La polizia indaga. E anche la TV indaga. A TV4 è l'inviata di cronaca nera Ellen Tamm ad occuparsene. Le domande sono tante. La famiglia di Lycke è tutt'altro che una famiglia perfetta, e sia il padre, sia la madre, sia la matrigna, sia la tata, tutti hanno qualcosa da nascondere. Lycke è un bimba solitaria, silenziosa, intelligente. Sfortuna vuole che i suoi genitori sono separati. Separazione dovuta al fatto che ognuno di loro pensa troppo a sé stesso. Lui ha trovato una ragazza più giovane con cui stare, e con cui avere un altro figlio. Lei è troppo impegnata nel suo lavoro immobiliare. La bimba è quasi un optional scomodo, che solo con la tata trova un attimo di gioia, visto che anche a scuola nessuno se la fila.
Ma chi può essere stato a fare del male alla bimba? Un maniaco? Il maestro di Tennis di Lycke calza bene questo ruolo, ma forse è solo un pavido, viscido, ragazzo privo di talento e incapace di qualunque gesto, sia esso lodevole, sia esso deplorevole.
Eppure la polizia, per quanto faccia sforzi 'notevoli', appare sempre fuori strada. E' Ellen a seguire le tracce giuste, e il suo capo Jimmy la sprona per avere sempre notizie fresche, per mantenere il proprio canale sulla cresta dell'onda, e in cima alle classifiche dell'audience svedese.
Però anche Ellen ha un passato burrascoso. La sorella gemella morta affogata, una famiglia con cui riesce solo a litigare, pochissimi amici e tutti conosciuti nell'ambiente di lavoro, e una travagliata storia sentimentale col suo capo...
Ce n'è di carne al fuoco, eh? Peccato che il romanzo rimanga sempre concentrato sulle questioni personali di Ellen Tamm, e soprattutto, sul rapporto sentimentale col suo capo. Il thriller, la scomparsa della bimba, il caso da svelare, sono sempre in secondo piano. Ci sono interviste fatte ai genitori, alla tata, al maestro di tennis. Tutte svolte da Ellen, ovviamente. E poi ancora il poliziotto che passa notizie alla giornalista. E poi pagine, e pagine, e pagine sulla sorella gemella di Ellen, e ancora sui litigi con la madre, e sul padre assente, e il mantra che la giornalista ripete continuamente: morte, morte, morte... Che pare gli serva a superare le crisi psicologiche a cui spesso e volentieri cede le redini a causa di tutti i suoi problemi personali. Non mancano banalità imbarazzanti, come le mail 'anonime' provenienti da account Gmail sempre diversi, ma scritte tutte dalla stessa persona... Va be', forse la scrittrice avrebbe dovuto approfondire un po' le proprie conoscenze informatiche, e soprattutto i metodi - anche quelli più banali, per quelli basta googlare un pochino - per rendere anonime le email. E il caso di Lycke è tanto interessante che il focus finisce per concentrarsi sulle minacce ricevute alla giornalista, sui propri problemi, che spesso saltano fuori anche mentre si parla direttamente della povera bimba di otto anni, che per la cronaca, non rivedrà mai la luce del sole. Ma poco importa, perché il destino di questa piccola è solo un pretesto per parlare di Ellen Tamm, e di conseguenza, oltre che a essere stata poco amata dai genitori, a non aver avuto amici, a non aver avuto attenzioni da nessuno... Non le riceve neppure da chi dovrebbe scrivere un romanzo sulla sua scomparsa.
Per l'amor di Dio... Il libro è scritto molto bene, è scorrevole, e le emozioni femminili sono ben caratterizzate, mentre forse gli uomini sono poco più che manichini mossi dall'autrice nelle scene dove una figura maschile era necessaria. Questi sono pochi, marginali, e quasi evanescenti per quanto siano di poco spessore. Tutto ruota attorno alla Tamm, punto!
Quindi? No! Non è un Thriller. No! Non è un giallo. No! Non è un romanzo che parla della scomparsa di una bambina di otto anni. E' la storia di una giornalista di cronaca nera con grossi problemi di famiglia, e grossi problemi sentimentali. Punto.
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About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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