A volte capita che trovi un libro per strada. A volte capita che questo libro faccia parte di una catena di book crossing. Lo prendi, lo leggi, e poi lo lasci per strada di nuovo, ricordandoti però di andare a scrivere sul sito indicato nel libro poche informazioni fondamentali, ovvero che l'hai raccolto in un determinato posto, che l'hai letto, e che lo hai lasciato in un altro posto.
Ma, un momento: Edgar Wallace è un nome che vi dice qualcosa, vero? Però lo ricordate legato a un romanzo - per la verità una sceneggiatura - che non è un giallo...
Bé, Sì! E' Proprio lui! L'autore della sceneggiatura originale di
King Kong. Fu il suo ultimo lavoro prima di abbandonare questo mesto pianeta, e non riuscì neppure a vedere il film, perché se ne andò prima che fosse ultimato (
n.d.r. Wallace morì nel febbraio del 1932, King Kong uscì nelle sale solamente nel 1933).
Edgar Wallace fu uno degli autori più prolifici di romanzi gialli. Assieme ad Agatha Christie e a Conan Doyle. Scrisse 175 romanzi, 24 drammi e numerosi articoli giornalistici. Oltre 160 film hanno preso spunto dalle sue storie. Era un personaggio particolarmente nervoso, gran fumatore, e - a differenza di altri scrittori di gialli - i suoi racconti, pur avendo spesso il medesimo protagonista, erano completamente scollegati tra loro. Fu, inoltre, il primo scrittore di gialli che scelse come protagonisti dei detective della polizia, e non degli investigatori 'dilettanti'.
Ma di cosa parla Il mistero delle tre Querce? La vicenda è ambientata nelle campagne inglesi, dove i due cari amici John Mandle, ispettore si Scotland Yard in pensione, e Robert Stone, detective di Scotland Yard - sempre in pensione - vivono la loro vita lontano dal crimine, godendo di una fortunosa rendita ottenuta giocando in borsa. Mandle vive con la figlia Molly, e all'improvviso, dopo un periodo di lungo silenzio, invita un vecchio amico, il brillante Socrates Smith, anche lui ex investigatore, e ora antropologo, ad andarlo a trovare.
Socrates si presenta alla villa dell'amico con il giovane fratello Lex, ma la visita di cortesia si trasforma in una vicenda tenebrosa. A poca distanza da Mandle vive un certo Jetherho, scrittore di articoli scientifici, giunto di recente dopo molti viaggi all'estero, e il vecchio Mandle sembra spaventato, terribilmente spaventato. La sua villa è piena di congegni anti intrusione, tratta male la figliastra, che invece prova una naturale simpatia per Jetherho, ed è diffidente persino con il vecchio amico Bob, ovvero Robert Stone.
I timori di Mandle si dimostrano corretti, tanto che, poco dopo l'arrivo di Socrates, Mandle viene trovato morto appeso a un albero.
Le indagini sono complesse, e sembrano ruotare attorno allo strano legame tra la giovane Molly, che nel frattempo si infatua di Lex, Jetherho, e di Stone. La ragazza, a sua insaputa, si trova al centro di un triangolo amoroso da lei mai desiderato. Ma questo triangolo non pare essere il motivo per cui Mandle è stato ucciso. Nel passato di Jetherho si nasconde qualcosa, così come nel passato di Mandle e Stone... Ma di più non posso raccontare.
E' tanto tempo che non leggo gialli. Non ne sono mai stato un divoratore, devo ammettere che ho sempre preferito i Thriller, sia per il loro ritmo più incalzante, sia perché la loro struttura è più onesta con il lettore. Nella lettura dei gialli, specie quelli di Conan Doyle, ho sempre avuto la sensazione che lo scrittore tenesse qualcosa per sé, che non fosse onesto con il lettore, che non raccontasse tutto quanto per poter permettere al suo personaggio di chiudere la vicenda con un bel colpo di scena. E poi non amo gli spiegoni finali, cosa che spesso avviene nei gialli. Il Thriller è un format in cui il lettore è immerso nella vicenda, spesso con gli occhi rivolti sull'assassino più che sull'investigatore, e sa tutto, ma viene comunque sorpreso sul finale perché gli eventi convergono quasi sempre dove lui non si aspetta. E nel mezzo tra le due tipologie c'è il Noir, romanzi capaci di attrarre sia i lettori della prima tipologia di romanzi, sia quelli della seconda, perché - pur avendo una narrazione più lenta - hanno ambientazioni cupe e peccaminose, spesso controverse, e mostrano il lato oscuro di ciò che solitamente è rappresentato come limpido.

A ogni modo, pur avendo intuito chi potesse essere il colpevole - questo giallo è stato scritto nel 1924, e pur avendo molti elementi che distraggono l'attenzione del lettore, ha comunque una struttura riconoscibile ai
lettori forti - la narrazione è coinvolgente e intrigante. I personaggi sono ben costruiti e hanno un discreto spessore. Anche i comprimari, per quando a malapena tratteggiati, hanno il loro contegno. Lo stile narrativo è piacevolissimo nonostante l'età del testo, e bisogna fare i complimenti a
Fiorello per la traduzione davvero ben fatta. Il ritmo non è male, e accadono parecchi fatti 'strani' che vanno ricollegati. Wallace è bravo in tutto ciò. Fornisce gli indizi del caso e non tiene qualcosa per sé, da mostrare con un colpo di scena. Tutt'altro. Saranno i colpevoli a svelarsi da soli per... paura? La vita isolata nelle campagne e le coscienze sporche fanno brutti scherzi.
Ho avuto difficoltà solo nelle ultime pagine, a indagine finita, quando i dettagli vengono chiariti, quando tutto salta agl'occhi di tutti, e l'autore si prende la briga di spiegare in modo molto approfondito perché tutto ha avuto inizio, eccetera eccetera... Insomma, lo spiegone di cui parlavo prima!
Si legge volentieri, come dicevo, ed è un giallo che intriga. Per chi ama il genere, consiglio l'autore. Merita attenzione!
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About the Author
Glauco Silvestri /
Author & Editor
Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.
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